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Autore: SHIERU    29/01/2013    9 recensioni
"Nonostante la giovane età, Harry Potter ha deciso di partire per gli Stati Uniti, imbarcandosi in un originale matrimonio lampo a Las Vegas (Nevada).
Fin qui, sarete d'accordo che la stravaganza di un noto personaggio come egli è, non dovrebbe colpirci più di tanto.
La cosa che lascia sorpresi, è piuttosto la scoperta dell'identità del quanto meno inaspettato compagno di questa fuga romantica...".
(HarryxDraco ; 6 capitoli, conclusa. Seguito di "Welcome to Las Vegas".).
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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polvere di stelle

CAPITOLO VI  : Polvere di stelle.

 

 

Quando entrò nel suo ufficio, Isaac vide che Eric era seduto alla scrivania ; le braccia incrociate e lo sguardo perso su un foglio spiegazzato.
“Cosa succede?” gli domandò. “Cos’è quel foglio?”.
“E’ una denuncia. La manda l’avvocato di Malfoy” rispose l’altro.
“Sai, in realtà dovrei farne una anche io” aggiunse. “Una denuncia di furto”.
“Furto?” indagò Delgado.
“Le foto” borbottò Nolan. “Sono sparite. Anche i negativi”.
Isaac socchiuse la bocca, assumendo una strana espressione.
“Eric…”.
“In realtà so benissimo chi le ha prese” lo interruppe il collega.
I suoi occhi chiari lo trafiggevano da parte a parte, arrabbiati e delusi.
“Le ho prese io” confessò a quel punto Isaac.
Eric sorrise amaramente.
“Chi altro avrebbe potuto? Oltre a me, solo tu conosci la combinazione della cassaforte”.
“Mi dispiace” si scusò Isaac. “Non potevo permettere che le pubblicassi”.
“Già…dopotutto non potresti mai fare un torto a Malfoy” ribatté Nolan, incurante del risentimento che traspariva dalla sua voce.
“Non t’importa se lui ne ha fatto uno a me, continui a preoccuparti solo per lui”.
“Ti sbagli” lo contraddisse il moro. “Io desideravo solo mettere fine a questa storia, non m’interessa scatenare un circolo vizioso di stupide vendette”.
“Volevo solo dargli una lezione” ribatté Eric.
“Pensavo fossi dalla mia parte…” aggiunse. “Sei il mio ragazzo, cazzo. Mio, non suo!”.
“E infatti sono dalla tua parte, proprio per questo ti ho impedito di fare questa stupidaggine”.
Isaac si avvicinò ad Eric, ma quest’ultimo si ritrasse dalla sua mano.
“Fintanto che Draco resterà con Potter, accanirti su di lui non ti porterà nulla di buono. E’ un personaggio troppo importante per inimicarselo”.
“Certo, scommetto che non vedi l’ora che si lascino” sussurrò Nolan.
“Dimmi la verità, sei ancora innamorato di lui?”.
“Ma come ti viene in mente?!” replicò Isaac, incredulo.
“E’ inutile che fai quella faccia, tanto lo so che sono solo un rimpiazzo”.
Eric abbassò il capo, sforzandosi di controllare la voce.
“Quando mi hai baciato pensavo…” mormorò, facendo una pausa.
“Invece sono ancora al secondo posto”.
“Sai, sinceramente credevo fossi un po’ più sveglio” commentò Isaac, indurendo il tono.
“Sei così bravo a capire i sentimenti degli altri, però quando si tratta di te stesso vai completamente in palla” lo rimproverò.
“Sei una vera contraddizione, Eric Nolan. Mi dici sempre che devo finirla di pensare che una persona possa essere di mia proprietà, però in realtà sei tu quello che è più possessivo”.
Eric arrossì, distogliendo lo sguardo da lui.
“La tua insicurezza  ti rende così illogicamente geloso che nemmeno te ne accorgi” continuò Isaac, addolcendo la voce.
“Adesso…adesso smettila. Per favore” lo pregò Nolan.
“No, non smetterò fino a quando non capirai che non provo più niente per Draco ormai da molto tempo” ribatté Isaac. “Ci sei solo tu nel mio cuore, adesso”.
“Smettila…” ripeté Eric, coprendosi il viso con le mani.
Isaac si avvicinò al suo viso celato, pur senza toccarlo.
“Ti amo” gli sussurrò all’orecchio.
“Ti amo” ripeté. “Ed è completamente inutile che cerchi di nasconderti, perché io riuscirò sempre a sapere qual è l’espressione nei tuoi occhi”.
Eric si accucciò più su se stesso, senza scoprirsi il viso, pieno di vergogna.
Isaac gli sfiorò delicatamente i capelli castani, tranquillizzandolo.
“Quindi adesso smettila di piangere” gli ordinò, sorridendo.
A quelle parole, Eric alzò finalmente lo sguardo su di lui.
Il viso arrossato e le ciglia umide di lacrime.
“Come?” domandò.
“Per me sei come un libro aperto” spiegò. “Completamente trasparente”.
“Allora mi ami veramente” borbottò Eric.
“Mi pare di avertelo già detto” rise Isaac.
Poi, si fece nuovamente serio.
“Da più tempo di quanto immagini” aggiunse, prima di baciarlo.
Eric si lasciò andare tra le sue braccia, sentendosi improvvisamente sciocco per aver dubitato di lui.
L’amore, pensò, rendeva veramente ciechi ; ciechi e stupidi.
Molto stupidi.
Quando le labbra di Isaac si staccarono dalle sue, Eric abbozzò un sorriso.
“Sai cosa?” mormorò, appoggiando la fronte su quella di Isaac, chiudendo gli occhi.
“Credo di aver appena rivalutato il concetto di proprietà privata”.
Isaac rise, stringendolo ancora più stretto.
“Ne sono felice”.

 

***

 

 

 

 

“Draco, è arrivato un pacco per te”.
Harry porse al suo ragazzo una scatola sottile, rettangolare, imballata in una carta giallo ocra.
“Perché l’hanno spedito qui?” domandò Malfoy, afferrandola.
“Si vede che chi te lo manda ha capito che ormai passi più tempo da me che a casa tua” rise Potter.
Draco roteò gli occhi, liberando la scatola dalla carta che la conteneva.
Si presentava come un semplice cofanetto nero, forse ebano lucidato a regola d’arte.
Prima di aprirla, il biondo si bloccò, guardando perplesso Harry.
“Non la apri?” gli chiese quest’ultimo.
“Ma non c’era scritto il mittente?” domandò Draco in risposta.
“No”.
Potter arricciò il naso.
“Hai paura che sia una bomba?” scherzò.
Malfoy sembrò soppesare l’idea.
“Non mi sorprenderebbe poi così tanto se lo fosse” disse.
“Vuoi che la apra io?” si offrì il moro.
“Per quanto mi incanti la tua volontà di esplodere al posto mio, credo che la controllerò semplicemente con la magia” lo punzecchiò l’altro, utilizzando un tono saccente.
“E’ che a volte quasi mi dimentico della sua esistenza” replicò Potter imbarazzato.
Sul viso di Draco si disegnò un ghigno beffardo.
“Per fortuna ci sono io a ricordartelo” lo prese in giro.
Poi, puntò la bacchetta contro l’oggetto incriminato.
Appena la punta toccò la superficie di legno, il coperchio si aprì da solo, improvvisamente.
Malfoy scattò all’indietro, afferrando Potter per un braccio.
Come fuoriuscite da una dimensione parallela, piccole sfere colorate cominciarono ad orbitare per la stanza.
Lucide come cera colata, si ingrandivano a poco a poco, diventando grosse all’incirca quanto una mela.
Una volta raggiunta la massima grandezza, si bloccarono a mezz’aria, mentre il pavimento si ricopriva di strani coriandoli variopinti.
“Che diavoleria è mai questa?” mormorò Harry, ipnotizzato dalla stranezza di quel fenomeno. “Non ho mai visto nulla di simile prima d’ora…”.
“Non sei stato tu?” chiese Draco, completamente senza fiato.
“No, io non c’entro niente” negò Potter.
“Ma allora, chi?” si chiese Malfoy.
“Non lo so…”.
Potter tornò a guardare la scatola, notando qualcosa al suo interno.
“Guarda, c’è una busta”.
Draco corse ad aprirla, sedendosi a terra.
Al suo interno c’erano un biglietto, una decina di foto e i rispettivi negativi.
“Sono le nostre foto!” esclamò sorpreso.
Harry lo raggiunse, allungando la mano per farsele passare.
“Sono quelle che Nolan aveva minacciato di pubblicare…” realizzò, accigliandosi.
“Le manda lui?” chiese. “Cosa dice il biglietto?”.
“Aspetta”.
Draco lo aprì, iniziando a leggere.
“Queste le restituisco ai legittimi proprietari. Spero che ritirerai la denuncia contro Eric. Te lo chiedo come favore personale…Garantisco io per lui ; non vi darà più fastidio”.
Scorrendo il testo, Malfoy visualizzò il suo nome e automaticamente smise di leggere ad alta voce.

Draco, mi dispiace che non abbia funzionato tra noi.
Comunque, ora sono sicuro che entrambi abbiamo finalmente trovato la persona giusta per noi. Lo pensi anche tu, vero?
Ti auguro col cuore ogni felicità. Per sempre tuo amico,
Isaac.

Il cuore di Draco ebbe un sussulto.
Per anni si era sentito in colpa per il modo in cui aveva trattato Isaac, ma adesso quella lettera gli alleggeriva la coscienza, togliendoli di dosso un grande peso.
Quelle parole significano moltissimo per lui, così pure quell’inaspettato dono.
Era così.
Il cerchio era finalmente chiuso.

“Tutto qui?”.
La voce di Harry lo riportò alla realtà.
“Non c’è scritto nient’altro”.
“Nient’altro” mentì Malfoy.
“Ma non si è firmato? Chi te le ha spedite?”.
Draco si voltò verso Potter, rivolgendogli un sorriso luminoso.
“Un amico” rispose.
Harry corrugò la fronte.
“Devo essere geloso?” indagò. “Insomma, qualcuno ti ha mandato questa cosa pazzesca che mi ha invaso il salotto…perché?”.
“Questa cosa pazzesca non è solo per me, è per noi. Credo che sia un regalo di pace.”
“Per noi?” chiese Harry, senza capire.
“Sì” rispose Malfoy, afferrando una sfera color corallo.
Tra le mani era calda e morbida come velluto, incredibilmente leggera.
Però, lui sapeva perfettamente che non era vuota.
“Davvero non le hai mai viste?” chiese, riferendosi ad esse.
“No” rispose Harry. “Cosa sono?”.
“Si tratta di un gioco” lo informò Draco con un ghigno. “Sono polvere di stelle”.
“Polvere-…”
Prima che potesse finire la frase, Malfoy gliene lanciò una, colpendolo in pieno al centro del petto.
Potter si guardò il torace, riscoprendosi totalmente imbrattato da una finissima pioggia d’argento.
“Dieci punti a Serpeverde!” esclamò Draco ridendo. “Quindici se ti colpivo al cuore”.
Ignorandolo, Harry toccò la strana polvere tra le dita, avvertendola liscia e piacevole come la pelle di una pesca.
“Ti pentirai di avermi colpito a tradimento…” lo minacciò.
Poi, senza preavviso, lo colpì a sua volta con una sfera blu cobalto.
La palla si schiantò sul braccio di Malfoy, facendolo strillare.
“Oh, questa è guerra Harry James Potter!” annunciò, togliendosi un po’ di polvere dai capelli.

I due ragazzi cominciarono a sfidarsi, rincorrendosi per la stanza e lanciandosi addosso quelle strane sfere senza pietà.
Ridendo e gridando, in poco tempo si erano praticamente ricoperti di brillantini da capo a piedi, molti dei quali fluttuavano ancora nell’atmosfera, ricadendo leggeri a terra, mischiandosi tra i coriandoli.
Entrambi con il fiato corto, non c’erano vincitori in quella battaglia ; anche se l’ultima sfera, di un brillante verde smeraldo, era rimasta tra le mani di Harry.
“Non mi sfuggirai!” esclamò quest’ultimo.
“No, ti prego, basta!” lo pregò Draco, provando a scappare.
“Le tue preghiere non ti salveranno” replicò Potter, riuscendo finalmente ad afferrarlo.
Malfoy rise, cercando di divincolarsi, ma l’unico risultato che ottenne fu quello di cadere per terra addosso ad Harry, strappandosi una manica.
Potter gli catturò velocemente i polsi e, aiutandosi con una gamba, ribaltò le posizioni.
“Hai vinto!” si arrese Draco. “Non colpirmi, dai…”.
Harry sorrise.
“Ma qui c’è ancora una zona che è rimasta immacolata” mormorò, fissandogli con desiderio la spalla nuda.
Con la mano libera, gli sfilò la maglia dalla testa, scoprendogli il petto.
Malfoy non fece nulla per bloccarlo, rimanendo docile sotto di lui.
Dopo un po’, Potter si decise a posare la sfera in un punto preciso del suo torace, iniziando a spingerla contro di lui, sentendola cedere a poco a poco.
“Quindici punti se colpisco il cuore…” sussurrò sensuale.
“Come se così fosse possibile sbagliare mira” replicò Draco, arrossandosi in viso.
Il suo respiro cominciò a farsi pesante, poi, quando alla fine la sfera si spezzò, la polvere d’argento si liberò su di lui, facendolo tremare.
Harry si bloccò, ammirando il corpo di Malfoy sotto di lui.
La sua pelle nivea, ricoperta da quella sostanza, sembrava brillare di luce propria, come se in realtà fosse lui stesso una stella.
La sua stella.
Potter gli baciò con dolcezza una guancia, sporcandosi le labbra e il naso d’argento, mentre Draco gli stringeva le braccia intorno alla schiena.
Avvolto in quell’abbraccio, Harry si posò sulla sua bocca, baciandolo lentamente.
“Questa roba sa di fragola” disse, dopo essersi staccato.
Draco rise.
“Sei ricoperto da brillantini” lo canzonò.
“Sei vuoi puoi assaggiarmi” scherzò il moro.
Malfoy non se lo fece ripetere, leccandogli le labbra prima di baciarlo di nuovo.
“E’ vero, sa di fragola” gli diede ragione.
Potter sorrise ancora, ma un pensiero lo colpì improvvisamente, come se in quell’istante avesse compreso qualcosa di importante.
“Draco?” lo chiamò infatti.
“Mh?”.
“E’ stato quel tipo a mandarti le foto, vero? Isaac, intendo”.
Malfoy socchiuse la bocca, stupito.
“Sì” confessò.
Il moro esitò un attimo prima di ricominciare a parlare.
“Hai fatto questo anche con lui?”.
A quella domanda, Draco si sollevò, issandosi sui gomiti, in modo da riuscire a sedersi a gambe incrociate.
“No” rispose.
“Però lui sapeva che questo era il mio gioco preferito quando ero piccolo” aggiunse. “Ho sempre desiderato poterlo rifare, ma purtroppo non ne ho mai avuto l’occasione”.
Il viso di Harry si adombrò un poco.
“Ti conosceva bene…” considerò.
“Mi conosceva abbastanza”.
Harry si passò una mano tra i capelli, riflettendo.
“Perché vi siete lasciati?” domandò.
“Me lo hai già chiesto quando eravamo a Las Vegas…” ribatté Malfoy. “Il passato è passato, che necessità c’è di rivangarlo?”.
“Hai ragione, però quella volta era diverso” replicò Potter.
“Per favore…” lo supplicò. “Ho bisogno di saperlo”.
 “Perché?”.
“Perché devo essere certo che un giorno non ti spedirà una scatola che ti porti via da me”.
Gli occhi di Draco divennero lucidi e tristi, come se avesse paura di spiegare le cose nel modo sbagliato.
“Il motivo è semplice” disse dopo aver fatto un respiro profondo.
“L’ho lasciato perché non era giusto continuare ad illuderlo. Isaac si era innamorato di me e io non potevo ricambiarlo nel modo in cui lui avrebbe voluto. Per lui stare con me era diventata solo una sofferenza…”.
Malfoy fece una pausa.
“Avresti dovuto vedere l’espressione nei suoi occhi ogni volta che dopo essere stati insieme lo lasciavo per tornare a dormire nel mio letto…” raccontò, guardando mestamente a terra.
“Tutto quello era troppo egoistico persino per un tipo come me” aggiunse, sorridendo amaramente.
“Quindi con me…”.
Potter esitò, riflettendo bene su cosa dire.
“Voglio dire, con me è diverso” disse.
“Non hai nemmeno l’umiltà di dirlo usando la forma interrogativa!” lo punzecchiò Draco, sorridendo impercettibilmente.
“Ma lo è. E’ diverso” ribatté Harry. “No?”.
 “Sì, ma volevo farti stare un po’ sulle spine” rise Malfoy, mettendogli le braccia intorno al collo.
“E comunque, giusto per inciso…” aggiunse assumendo un’espressione estremamente seria.
“Non esiste scatola al mondo che possa portarmi via da te” sussurrò. “Né potrebbero mai inventarla”.
Delicato, Draco unì le proprie labbra a quelle di Potter, venendo accolto immediatamente tra le sue braccia.
Accarezzandogli la schiena, Harry si staccò piano dal suo ragazzo, fissandolo negli occhi.
Con una mano, sfiorò l’anello che entrambi portavano al collo, rigirandoselo tra le dita.
“Voglio che lo porti al dito” disse.
Malfoy lo guardò per un attimo, senza capire.
“Cosa?” domandò, credendo di aver capito male.
“Sposami” rispose secco Harry.
La sua non sembrava una domanda, ma piuttosto un ordine a cui non era permesso disobbedire.
“Questa volta faremo le cose per bene” aggiunse. “Intendo, con amici, parenti e tutto il resto”.
“Sobri?” scherzò Draco.
“Sobri!” rise Harry.
“E questa volta sarà per sempre” continuò a parlare.
“Voglio che tu sia mio per sempre”.
Malfoy trattenne il fiato, incapace di dire qualsiasi cosa.
Gli occhi verdi di Harry erano così brillanti da fargli girare la testa.
“Allora? Non rispondi?” lo incalzò quest’ultimo, nervosamente.
 “Beh…”.
Draco si sciolse in un sorriso, mentre una singola lacrima scivolava leggera sulla sua guancia.
“Dopotutto, le fedi ce le abbiamo già”.
Potter trattenne una risata.
“E’ un sì?”.
Malfoy annuì.
“E’ un per sempre” mormorò, prima di unire le proprie labbra alle sue.
Il gusto di fragola era sparito e adesso in bocca aveva solo il sapore di Harry ; il sapore della felicità.

Mentre si baciavano, sopra di loro, ancora cadeva polvere di stelle.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note dell’autrice :
E’ la fine! Come ha detto Draco : il cerchio si è chiuso.
C’è un lieto fine per tutti, come piace a me, quindi sono contenta : )
Spero di non essere stata troppo smielata….soprattutto con Isaac ed Eric.
Forse non si capisce tutto questo amore improvviso, ma nella mia testa loro erano nella “friendzone” da un sacco e dovevano uscirne XD
E poi, se le drarry sono realtà, tutto può <3
Comunque, ci tenevo a scrivere questa storia, soprattutto perché desideravo che il rapporto tra Harry e Draco diventasse ben solido e alla luce del sole.
Forse avrei potuto fare di meglio, ma mi auguro che questo finale vi sia piaciuto!

Ora, come sempre, passo ai ringraziamenti :

Per le loro splendide recensioni, un abbraccio speciale va a :
Nemidra, lunadistruggi e holly715.
Grazie, perché sapere cosa pensate riempie di gioia qualsiasi “scrittore”, passatemi il termine.
Quando pensavo che questa storia non interessasse a nessuno, voi mi avete risollevato il morale, per cui ve ne sono immensamente grata! : )

Per aver messo “London Calling” tra i preferiti :
0996beststar, alessandra92, ilfalco75 e zeppy.
Grazie di cuore, per me è un onore sapere che avete riservato un posto speciale alla mia storia <3

Per aver messo “London Calling” tra le ricordate :
Baby_Barby, biso84, Moony_98 e TheVampiresAssistant.
Anche voi, un sincero grazie! :3 Fa sempre piacere sapere che qualcuno apprezza il proprio lavoro, soprattutto quando ci mette passione.

E infine, ringrazio le 26 persone che hanno messo la mia storia nelle seguite.
Non potevo citarvi uno per uno, però sappiate che vi penso XD
Spero che London Calling vi sia piaciuta e vi abbia fatto spuntare qualche sorriso.

Un bacione a tutto e (spero) alla prossima!!

  
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