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Autore: Zeepbels    29/01/2013    5 recensioni
Fanfiction momentaneamente sospesa!
Sessantanovesimi Hunger Games.
Rose Halley viene dal Distretto 9.
Quando, il giorno del suo tredicesimo compleanno, si avvia in piazza per assistere alla mietitura, non sa che tra mille e più biglietti quello estratto sarà proprio quello con il suo nome.
Ma sa che in quell'Arena non ammazza solo il corpo, ma ti toglie anche quel poco di spirito che Capitol City ti permette di tenere.
*Dal capitolo 8*
Ecco perché esistono gli Hunger Games, per lasciare ai Distretti la speranza che i loro ragazzi possano tornare, e ai Tributi il compito di farne fuori il più possibile per riabbracciare la propria famiglia.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo 3 – Messa in mostra
 
Un altro strappo.
- Potete smetterla?!? – sbotto, seccata.
Sono nella sala di preparazione dei tributi, divisa in scompartimenti, uno per ognuno di noi, immagino. Ci hanno portati qui subito dopo essere scesi dal treno, acclamati dalla folla. La stessa folla che, tra qualche giorno, sarà altrettanto entusiasta nel vederci ucciderci l’un l’altro.
Questa notte non ho dormito per nulla. Appena chiudevo le palpebre vedevo la mia famiglia, affogando volontariamente in un mare di solitudine dal quale non riuscivo ad emergere. Ho pianto tutte le mie lacrime finché non sono rimasta con gli occhi gonfi e arrossati, desiderando di averne ancora da versare.
- Abbiamo quasi finito. Ricordati: se bella vuoi apparire, un po’ devi soffrire!
Che proverbio altamente cretino!
E allora eccomi qua, circondata da tipi loschi decisi a non lasciare sul mio corpo altra traccia di peli che non siano i miei capelli.
- Tesoro, hai delle unghie orrende! – piagnucola una tizia dai capelli viola, in evidente stato di disperazione alla vista delle mie unghie mangiucchiate. Sospiro, cercando di ignorare il bruciore diffuso per tutto il corpo.
Alla fine della tortura, mi portano dalla mia stilista.
E’ una donna dai capelli biondo platinato, con la pelle tutta tirata per sembrare più giovane e ricoperta da almeno tre strati di trucco.
Mi sfila l’accappatoio e inizia a gironzolarmi intorno, senza degnarmi nemmeno di un saluto. Ogni tanto si ferma, annuisce oppure mi solleva il mento con la mano. E’ una cosa snervante, stare qui impalata con una vecchietta che vuole sembrare giovane che mi scruta.
Alla fine, con un cenno della mano, mi tende l’accappatoio e mi fa sedere accanto a lei su un divanetto. Poi mi tende la mano, che non stringo, e si presenta: - Orthensia, la tua stilista.
- Rose, la ragazza che devi fare bella per mandare a morire – rispondo. Lei mi guarda stupita, ma poi annuisce.
- Si, Emelei mi aveva accennato alla scarsa fiducia in te stessa. Comunque, dovrei spettare le considerazioni sull’altro Tributo, che mi porterà il mio aiutante, ma per la sfilata di stasera avrei già qualche idea.
- Vestito da pagnotta? – accenno, pregando che non sia così. Sono anni che i tributi del 9 si presentano in questo modo pietoso alla sfilata.
- Sai Rose, questo è il mio ultimo anno da stilista e avrei in mente qualcosa di più originale per voi. – dice Orthensia grattandosi il mento distrattamente.
- Ovvero?
                                                                                                      ***
- Oh – è tutto quello che riesco a dire. Mi sarei aspettata di tutto  da quella donna, ma non avrei mai immaginato fosse capace di questo.
Sul letto della mia stanza è steso il più bel costume che i Tributi femmina del Distretto 9 abbiano mai indossato.
E’ un abito corto, senza spalline ma la cosa sconvolgente è che è fatto interamente di spighe di grano.
- S … sono vere? – chiedo alla mia stilista, indicandolo.
- Certo che lo sono, per chi mi hai presa?
- E’ … insolito.
- Smettila di blaterare e provatelo, tra poco più di un’ora devi essere pronta.
Il mio staff di preparatori mi infila il vestito e comincia a truccarmi e a sistemarmi i capelli. Non posso nemmeno guardarmi perché Jessie ha insistito nel “lasciare la sorpresa alla fine!”
Mi mettono degli stivali di camoscio color cioccolato, gli stessi che portano i contadini delle piantagioni di frumento. Mi volto perplessa verso Orthensia.
- Oh, sembra che non centrino nulla con il resto, ma io ho studiato tutto! – replica lei stizzita.
Visto che non posso vedermi, spero solamente che abbia studiato bene.
Alla fine mi portano davanti allo specchio e …
Cavolo! Il vestito mi sta davvero a pennello e, devo riconoscere, gli stivali non stonano. Il trucco non è pesante, solo un po’ di fondotinta e di ombretto beige sulle palpebre. I capelli sono raccolti e fermati da altre spighe.
Mi sento bella, e mi stupisco nel pensarlo. Ma non posso farne a meno, per la prima volta penso di avere qualche possibilità nell’accaparrarmi sponsor.
Scendiamo assieme a Martin e al suo stilista. Il mio compagno di Distretto indossa dei pantaloni marrone scuro e una casacca dello stesso colore, fermata da una cinta di immancabili spighe, e stivali identici ai miei.
Saliamo sul nostro carro, trainato da cavalli bai perfettamente addestrati.
- Stai bene – dice Martin timidamente, ma da suo sorriso capisco che è sincero.
- Faremo furore, stasera – gli rispondo ammiccandogli.
Siamo tra i primi ad arrivare, perciò mi guardo un po’ intorno. I Tributi dell’ 1 e del 2 ci guardano con fare di superiorità, specialmente la ragazza dell’1, che sono quasi sicura si chiami Cheryl.
Alla sua vista sprofondo. Penso di aver esagerato con l’ottimismo fino ad ora. Vedendo lei, bellissima, assieme al suo compagno di Distretto, capisco che almeno metà degli sponsor si concentrerà su di loro o sui Tributi del 2. Evviva la depressione, sospiro, voltandomi verso qualcun altro.
Dopo un po’, però, mi sento osservata. Mi giro e vedo il  ragazzo del 6, quello dai capelli rosso scuro. Deve essersi accorto dell’occhiata perplessa che gli sto lanciando, perché alza gli occhi e mi sorride, arrossendo lievemente. Distolgo lo sguardo, un po’ imbarazzata, mentre i carri si posizionano davanti alla porta, pronti per fare il loro ingresso.
Parte quello dell’1, accolto da un boato. Mi guardo per un attimo con Martin che, sorprendendomi, mi dice: - Senti, lo so che stai pensando che non abbiamo speranze, ma almeno proviamoci no? Tu stai benissimo e io … beh io sto meglio del solito quindi … sorridiamo e … e … vabbè hai capito.
E’ quel suo timido e impacciato incoraggiamento che fa ritornare l’ottimismo. In fondo, cosa abbiamo da perdere? Gli sponsor, sussurra una vocina maligna nella mia testa, ma la soffoco in un angolino del mio cervello.
Il nostro carro parte. Adesso tutti ci guardano. Ci saranno centomila persone su quegli spalti e tutti stanno guardando verso di noi.
Sento un sorriso enorme spuntarmi sul volto e inizio ad agitare la mano verso il pubblico. Vedo con la coda dell’occhio Martin fare lo stesso. Sembra sicuro di sé, e non nascondo che ne sono davvero felice, anche se forse non dovrei esserlo.
A metà della sfilata inizio a mandare baci verso la folla. Qualcuno mi lancia un garofano, che afferro miracolosamente al volo. Mi esibisco nella posa migliore che riesco a fare quando passo davanti a un gruppo di fotografi che impazziscono alla mia vista.
I carri si dispongono nell’anfiteatro cittadino. Dal balcone si affaccia il presidente Snow. A quella vista, tutti tacciono.
- Tributi! – esordisce – Benvenuti ai Sessantanovesimi Hunger Games e possa la fortuna essere sempre a vostro favore! Tra di voi uno solo sopravvivrà, ma ognuno di voi porterà, con il suo sacrificio onore al proprio Distretto!
Tutto qua. Ci sta mandando a morire e ci dice solo questo. Fantastico. Davvero.
Rientriamo nel centro di addestramento. E subito i nostri mentori ci vengono incontro.
- Ragazzi, siete stati fantastici! Nessuna delle altre coppie ha dato un’impressione migliore della vostra! – cinguetta Emelei applaudendo. Perfino Carl, solitamente taciturno, ci sorride alzando i pollici.
Entriamo nell’ascensore assieme a un altro tributo,un ragazzo biondo del 5, che mi sorride appena.
Una volta entrata nell’appartamento vorrei andare a riposarmi ma posso solo cambiarmi per poi andare a cenare con il resto della squadra. Qui il cibo è fantastico. Solo una cena ha almeno cinque portate. Su consiglio dei nostri mentori, io e Martin cerchiamo di mangiare il più possibile, per prendere peso.
Alla fine dell’abbuffata vengo letteralmente trascinata sul divano del salotto, davanti all’enorme televisore. Iniziano a trasmettere le sfilate. I Favoriti stanno sul carro il più lontano possibile l’uno dall’altra. Contro le mie previsioni, la bella dell’1 non sorride né saluta, ma ha comunque un aspetto letale, nell’indifferenza in cui si chiude. I Tributi dell’8 mi colpiscono particolarmente: sono completamente opposti. Il ragazzo manda baci a tutti, mentre la sorella se ne sta lì ferma , tutta imbronciata, a fissare i cavalli.
Ma vengo distratta quando appariamo io e Martin. Non mi riconosco nemmeno, e invece sono proprio io quella ragazza dal sorriso di sfida, che saluta il pubblico. Non ricordo il fatto che la gente cercasse di acchiappare i baci che inviavo, o che urlasse il mio nome. Per carità, neanche Martin ha fatto una brutta figura, però i primi piani sono solo miei. Mi sento un poco in colpa, egoista. Lui, come se avesse capito, mi sorride tranquillizzante.
Tutti si complimentano con me e io, per la prima volta, vado a letto soddisfatta, pensando a come devono essere felici, a casa, i miei genitori e Seth.
Mi infilo sotto le coperte, ma non riesco a prendere sonno, mi rigiro e mi rigiro, cercando una posizione comoda.
Alla fine chiudo gli occhi, e stavolta non appaiono i volti di chi ho lasciato nel 9, ma quello di qualcun altro.
Sorrido tra me e me pensando a come sono belli gli occhi verdi del ragazzo del Distretto 6.

 
Bacheca dell'autrice!
Salve bella gente! Ecco il capitolo 3 :) 
Spero tanto che vi piaccia, nel frattempo ringrazio chi aggiunto la mia storia tra le preferite/ricordate/seguite.
Un grazie speciale va a Mattia_BanfiLOL98 per il sostegno <3 
  
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