Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Limnia_Black    21/08/2007    0 recensioni
Ed eccoci di nuovo.
Le cose cambiano, certo, però i nostri protagonisti restano gli stessi, alle prese con i problemi dell'età adulta.

Seguito di "With this broken wings I'm falling".
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Scusate se l'altra ff è tornata improvvisamente ai primi posti -.- mi sono distratta e ho sbagliato ad aggiungere il capitolo, sorry.




(And If You Die I Wanna Die With You)


Quando furono finalmente scortati all'interno del tribunale magico, il gruppo venne liberato dalle manette e fatto accomodare su una scomoda panca di legno situata direttamente di fronte al banco dei Giudici.
La sala era piena di gente, buia e piuttosto tetra. Dìdì ed Anya si scambiarono subito un'occhiatina intimorita, ma nessuna delle due osò sfoggiare il loro reale stato d'animo: Alzarono la testa e guardarono oltre, trapassando con lo sguardo le figure severe dei giudici. Albus Silente era presente, ovviamente. Stavolta, però, non potevano contare sulla sua difesa. Nessuno avrebbe preso le loro difese, a dire il vero.
Moody se ne stava in disparte tenendo fisso l'occhio magico sui suoi ragazzi, piegando di tanto in tanto la bocca in un mezzo ghigno. Piton, dal canto suo, se ne stava ritto accanto al Preside, ed ogni tanto si sporgeva per poter sussurrare qualcosa all'orecchio di Silente.

-Che il processo abbia inizio.

Scandì una voce pigra, lasciando sussultare Anya. Deirdre teneva la mano di Theodore nella sua e taceva, imitata da Blaise e Draco che non riuscivano davvero a distogliere lo sguardo dal banco dei Giudici.
Venne presto esposta la faccenda, e il primo ad essere chiamato al banco dei testimoni fu Blaise.

-Blaise Zabini. Dov'era lei mentre l'ufficio del Preside veniva derubato d'importanti documenti?
-A fare una passeggiata.
-Non faccia lo spiritoso, signor Zabini, ne va della sua vita.
-Qualunque cosa dicessi sarebbe comunque inutile.

Detto questo, scoccò uno sguardo allusivo a Severus Piton che scrollò prontamente le spalle, sorridendo.

-Draco Malfoy. Dov'era lei, invece?
-Con i miei compagni Zabini e Nott..
-E davvero non ricordate nulla?
-Glielo assicuro, signor giudice.
-E perchè dovremmo crederle?
-Siete liberi di usufruire del Veritaserum, se lo desiderate.
-Tutto al suo tempo, ragazzo.

-E' vero che non siete coinvolti, lei e i suoi amici, con questa faccenda?
-Assolutamente vero.
-Non è forse vero, anche, che suo padre era un sostenitore dell'Oscuro?

Colpo basso.
Deirdre strinse le labbra tra di loro e guardò torvamente il giudice che osservava attraverso le lenti degli occhiali il povero Nott, costretto sotto il peso degli sguardi e dei sussurri accusatori dei presenti. Tutti i diti dell'accusa erano puntati su lui e i suoi compagni, e Theo non potè far altro che acconsentire a quella domanda.

-Mi ritengo soddisfatto. Anya O' Braonin in Malfoy al tavolo degli imputati, prego.

Quando toccò ad Anya, Deirdre passò una mano sul braccio della sorella. La gemella si limitò a restituirle la carezza sul capo e si allontanò verso il banco degli imputati, dove si accomodò e prese un poco di Veritaserum.

-Signora Malfoy, lei si è autoaccusata, sì o no, d'aver liberato volutamente i suoi colleghi aiutata da sua sorella?
-Sì.
-Si rende conto della gravità dell'accaduto?
-Sì.
-Come crede che potrà accedere nuovamente all'Accademia degli Auror dopo aver compiuto un simile atto?
-Non credo che ci metterò nuovamente piede, ma se così fosse, sarò fiera di aver salvato delle persone innocenti.

A quelle parole scoppiò un boato di lamentele. C'era chi si accaldava per la vicenda, chi lanciava frecciatine e malignità sul passato del gruppo, e chi, invece, restava semplicemente a bocca aperta di fronte a tanto candore. Perfino Draco Malfoy mise da parte l'orgoglio per osservare con aria fiera la consorte.

-Deirdre O' Braonin.

Deirdre si alzò lentamente e scambiò uno sguardo d’intesa con Theo ed Anya, se dovevano sprofondare, allora sarebbero sprofondati tutti e cinque insieme, come un sol uomo.

-Miss O’Braonin, è stata lei ad aprire la porta della cella dei qui presenti Malfoy, Zabini e Nott e ad aver loro fornito i mezzi per la loro fuga?
-Sissignore.
-Perché lo ha fatto?
-Perché li ritengo innocenti, assolutamente incapaci di macchiarsi di un simile delitto, perché sono le persone migliori che abbia mai incontrato e perché sono stati ingiustamente accusati di qualcosa che non possono assolutamente aver fatto.
-Cosa le dà questa certezza granitica?
-Si levi quel ghigno dalla faccia e mi ascolti bene, signor avvocato dell’accusa…

Il tono era duro e l’ultimo appellativo era pregno di sarcasmo.

-…lei provi a dividere il suo tempo con una persona per tre anni, provi a vedere tutti i giorni la sua faccia e a sentire il tono della sua voce, ci provi, e poi mi dirà se non è sicuro di quello che dice e fa in merito a quella persona.

L’avvocato non si scompose, anzi parve quasi compiaciuto, ghignò come se stesse per giocarsi l’asso nella manica.

-Ci dica Miss O’Braonin, quali sono i suoi rapporti con il qui presente Theodore Wallace Nott?
-E’ stato mio compagno di scuola, è un mio collega e un mio coinquilino, ed è anche l’uomo che amo e…

Didì socchiuse gli occhi e sospirò, poi, infine si decise a parlare, apparentemente scegliendo con grande cura le parole.
-…e il padre del figlio che aspetto.

Ci fu un singulto di sorpresa generale, il povero Theo nel frattempo era sbiancato, era a metà tra la più grande felicità, l’assoluto terrore e l’angoscia per quella odiosa situazione, che gli impediva di correre ad abbracciare Deirdre.
Sentì una pacca amichevole sulla spalla da parte di Blaise e un “congratulazioni” appena sussurrato da Draco.
E fu felice.
Nonostante tutto, nonostante avesse sguardi carichi di disapprovazione puntati addosso e nessuna certezza su quello che sarebbe accaduto, fu felice.

-Molto bene, Miss O’Braonin, è tutto.

Deirdre si alzò con grazia e sedette accanto a sua sorella e a Theo che le prese la mano e la strinse forte, più tardi quando fossero stati soli le avrebbe espresso la sua felicità a parole ma per il momento bastava quello.

Da allora il processo fu una successione interminabile di batti-e-ribatti, con l'accusa che sbottava in faccia alla difesa e viceversa. I cinque vennero spesso interpellati direttamente, e quando sembrò che il processo non intendesse più finire, accadde la svolta decisiva.

-Chiamiamo a testimoniare il professor Severus Piton.

Piton, seguito da un paio di occhi verdi astiosi - precisamente quelli di Dìdì - si mosse verso il banco dei testimoni e sedette. Giurò di dire solo la verità, e il suo "interrogatorio" ebbe inizio.

-Si sa, cattivo sangue non mente.

A far eco a quell'incauta osservazione venne un frastuono dall'ingresso sigillato dell'aula. Gli sguardi dei presenti corsero immediatamente verso la porta che poco dopo si spalancò alla ricerca della fonte di tutto quel baccano: Apriva il corteo una donna dai capelli rossi raccolti in una lunga e spettinata treccia, dietro lei camminavano altre due donne, entrambe bionde e terribilmente rassomiglianti, se non fosse che la prima, Artemis Nott, era decisamente più imperiosa e apparentemente sicura di sè nel sostenere Narcissa Malfoy, fragile e minuta quanto un fuscello al suo fianco, abbigliata di abiti elegantemente semplici e adatti ad una simile occasione.

Moody, per ultimo. Nessuno si era accorto della sua temporanea assenza, dato che vederlo al seguito di quelle tre meraviglie suscitò tanta curiosità nei presenti. Metà sala si sporse verso loro per osservarli, l'altra metà restò impassibile di fronte a quell'avanzata tanto irriverente.

-Che cosa sta succedendo?
-Ho portato i nostri testimoni, signori.

I giudici guardarono con aria scettica il povero Malocchio, dando ormai il suo cervello per spacciato.
Quando il quartetto fu nei pressi della corte, Anya e Deirdre balzarono in piedi e le guardie che le affiancavano dovettero costringerle a sedere nuovamente per sedare lo scompiglio creato dalle nuove arrivate.
E non era solo la vista di Victoria O' Shea, dai folti capelli rossi e gli occhi chiari, ad aver sconvolto la sala ghermita di persone: Era la presenza di Lady Nott che teneva sottobraccio la ormai leggendaria Narcissa Black Malfoy, data per scomparsa quando, per mano del Bambino Sopravvissuto, Voldemort perì.

-Madre!

Anya, chissà perchè, tese una mano a cercare quella di Draco, come per accertarsi che non sarebbe balzato in piedi ad urlare per la gioia, o peggio, a piangere.
Lei lo conosceva, infondo era suo marito. Ed ora che la sua mente era sgombera della nebbia del dubbio, poteva ben vedere nei suoi occhi grigioazzurri l'incertezza più pura, il timore reverenziale, la felicità.
-Quell'uomo è un impostore. Arrestatelo!
-Come osa?
-Mostrati per quello che sei, Abelard.
-Sta delirando, è una pazza.

Anya e Dìdì si ritrovarono improvvisamente pietrificate: Guardarono con aria sconvolta la madre, altalenando l'attenzione tra lei e Piton fattosi decisamente più pallido del solito.
I giudici sembravano increduli, Silente per primo, mentre Malocchio Moody sembrava perfino divertirsi.

-Abbiamo la prova schiacciante. Narcissa Malfoy.
-Non può testimoniare, sarebbe la sua rovina.
-E invece lo farò. Quello è mio figlio, e tu sei un bugiardo.
-Ora basta, spiegateci tutto!
-Non prima che vi siate assicurati che non possa scappare.
-Scappare? Sciocchezze.

Victoria fulminò con lo sguardo il Professor Piton e si voltò verso le altre due. Prese la destra di Narcissa e la guidò verso il banco dei testimoni ch'era appena stato abbandonato dall'ex mangiamorte. La signora Malfoy sedette, prendendosi tutto il tempo necessario, vagando con lo sguardo straordinariamente fermo su tutta la sala prima di decidersi a schiudere la bocca in una richiesta di Veritaserum.
Quando finalmente la donna venne accontentata, e il suo bicchiere svuotato, la Vedova Malfoy alzò lo sguardo verso i Giudici, increduli quasi quanto il figlio della suddetta.

-Posso parlare?
-Prego.
-Non è Severus Piton. E' Abelard O'Braonin, il padre della consorte di mio figlio e della gemella.

La rivelazione lasciò scombussolati tutti i presenti, intontiti da tante sorprese tutte ammucchiate. Quando il Giudice maggiore fece un cenno a Narcissa, chiedendole di proseguire, la bionda intrecciò le mani in grembo e guardò altrove.

-Signora Malfoy?
-Certo, sì.
-Dov'è stata fino ad ora?
-Ero in vacanza. Sono stata provata dalla morte di mio marito.
-Suo marito era un Mangiamorte, un criminale.
-Era un Mangiamorte, sì, ma non per questo può dire di lui che era un semplice criminale. Mio marito era un genio del male.
-E ne va fiera?
-Estremamente, sebbene non vorrei mai che mio figlio seguisse le sue orme. E' già difficile fare la vedova: Perdere Draco sarebbe troppo.
-Come fa a sapere che non è Piton, quell'uomo?
-Perchè Piton è morto ancora prima che morisse Il signore oscuro. Sono stati Lucius e Abelard ad incaricarne l'omicidio.
  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Limnia_Black