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Autore: Tactolien    31/01/2013    3 recensioni
Cosa succederebbe se due individui di un altro mondo piombassero nel Mondo Emerso?
Dopo "Il Potere Perduto" ecco un piccolo esperimento che mi frullava in testa già da un pò, con una storia che unisce i personaggi di Licia Troisi, con quelli di una mia storia originale. Spero che vi piaccia.
Per saperne di più... Cronache di Grimoire. Storie Originali Fantasy
Genere: Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mezzelfo era quasi arrivata a toccare l’elsa con le dita, quando un corpo massiccio le saltò proprio davanti, urlandole in faccia come un pazzo.

Nihal, letteralmente si pietrificò nel guardarlo così da vicino. Ido, Wolkan e Kina, esclamarono allibiti.

Era davvero Rouko, quello?!.

La sua stazza si era oltremodo irrobustita, tant’è che alcuni lembi dei pantaloni iniziarono a strapparsi per quanto erano gonfi. Sulle mani, invece, erano apparsi dei lunghi e affilati artigli neri, che prima non c’erano.

Ai suoi piedi… la spada estensibile giaceva spezzata in quattro pezzi. Nessuno di loro riuscì a vedere il fine capello di Wolkan uscire da essa, e disperdersi nel fango per sempre.

Ma la cosa che più li sconvolse… fu il suo volto. Completamente trasfigurato da un’orrenda espressione folle e deforme.

In lui si potevano ancora distinguere i lineamenti di Rouko, ma il contorno degli occhi era circondato da un vasto reticolo di vene scure, che salivano fino alla fronte. E la bocca, incredibilmente allargata, si apriva da un orecchio all’altro, irta di zanne come un immondo sorriso uscito dall’inferno.

Che diavolo gli era successo?!.

Nessuno ebbe il tempo di porsi ulteriori domande, che quello colpì Nihal scaraventandola a terra dopo un volo di dieci braccia, lasciandole addosso tre profondi solchi d’artiglio che andavano dal petto alla spalla.

Non riuscì neppure a gridare da quanto era stato veloce. Neanche il dolore arrivò subito.

- Nihal!- chiamò Ido, correndo verso di lei.

Quella non rispose, rimase rannicchiata in posizione fetale, premendosi stretta le ferite, lasciandosi sfuggire qualche gemito sofferente.

"Come… come ha fatto?" era la sua domanda.

Ricordava benissimo che Rouko si trovava a svariati metri da lei, eppure aveva saputo piombarle addosso e distruggere la spada in meno di due secondi. Neppure Wolkan era mai stato tanto veloce.

- Non si avvicini, Ido!- urlò quell’ultimo, non appena gli occhi del Mezzodemone si spostarono su di lui. Scattò in avanti, pugnali in mano.

Lo gnomo stava già per chinarsi sulla sua allieva, quando vide quell’orrido ghigno comparirgli di fianco.

Di nuovo, Rouko mosse la mano artigliata all’altezza del suo collo, e solo per un pelo il Demone riuscì ad intercettarlo, bloccandolo con una delle sue lame.

Ido indietreggiò imprecando, completamente colto alla sprovvista, rischiando pure di inciampare, per poi ricomporsi e raggiungere la ragazza.

- Nihal, mi senti? Parlami! Come stai?-.

Quella si riscosse, controllando il sangue che aveva perso. Un po’ le imbrattava i vestiti, e un po’ la terra sotto di lei. Le girava la testa, incredibile che non fosse ancora svenuta.

- Potrei stare meglio- rispose, tentando di scherzare.

- Ma per favore- la aiutò a rialzarsi lui.

 

 
 

Wolkan dovette sforzarsi parecchio per respingere l’avversario. Nonostante fosse ferito, la sua forza e ferocia sembrava addirittura raddoppiata.

Appena si ritirò con un salto, distanziandosi di cinque metri, la creatura si accovacciò come un animale… e cacciò un grido che non aveva nulla di umano.

Solo nel guardarlo bene in quegli occhi spiritati così tanto simili ai suoi, il Lupo capì che la coscienza dell’uomo era svanita del tutto. Non una traccia del Rouko di prima era rimasta in lui: era solo una bestia priva di cervello, agitata dal puro istinto.

Digrignò le zanne. Forse sapeva cosa gli era successo.

 

 
 

- Che… dove…- borbottò Laio, cominciando a riprendere i sensi - Dove siamo?-.

Kina gli si sedette accanto, aiutandolo a tirarsi su - Ti sei svegliato, finalmente. Cominciavo a preoccuparmi. Jhof ti ha colpito davvero forte-.

A quel nome… lo scudiero parve ritrovare tutte le sue energie: sbarrò le palpebre e saltò in piedi, cercando la sua spada, senza però trovarla.

- Jhof! Dov’è?!-.

Ricordò tutto. Lo aveva attaccato per difendere Kina, e lui gli aveva dato una botta in testa. Si portò la mano alla ferita, un vivo dolore lo assalì. Quando le ritrasse, le sue dita erano sporche di sangue.

Là, a poca distanza da loro, giaceva il corpo del traditore, passato da parte a parte.

Sospirò. Ancora una volta non era riuscito a proteggere i suoi cari. Per quanto tempo sarebbe andato avanti così?.

 

 
 

- Come diavolo ha fatto a ridursi così?!- esclamò Ido, sorpreso da quel tremito nella sua stessa voce.

Erano ormai quasi quarant’anni che combatteva. Quarant’anni che ne vedeva di tutti i colori. Eppure quel giorno gli sembrò di essere entrato in un incubo dal quale non riusciva più a svegliarsi. Aveva veramente visto un uomo mutare in qualcos’altro.

- Non è ovvio?- disse Nihal, barcollando in piedi con la spada stretta in pugno - Un’altra mossa del Tiranno-

- No, io non credo- la contraddisse Wolkan, fissando attentamente il mostro e cercando di interpretarne l’odore.

- Sai cos’è?-

- Forse sì. Noi Demoni di Grimoire siamo in grado di compiere diverse trasformazioni-.

Un altro grido di Rouko.

- Questo il Tiranno non poteva saperlo, ha lavorato sul mio capello per troppo poco tempo. Non poteva prevederne gli effetti in un corpo estraneo-.

Ido s’irrigidì - Questo significa che…-

- Esatto. Lo shok e il dolore delle ferite, hanno scatenato in Rouko una crisi che ha portato a questo, forse come meccanismo di difesa-

- Ma a Grimoire più di Demoni si trasformano più diventano forti!- si unì Kina, sentendo il cuore aumentare i battiti.

- E non sappiamo neppure se rimarrà così, o se cambierà ancora-.

Per tutta risposta, la pelle del Mezzodemone cominciò a scurirsi, prendendo una tonalità grigiastra, e i suoi capelli crebbero di ben quindici centimetri facendosi ispidi e arruffati. Le orecchie si appuntirono di più.

Ripartì all’attacco.

Wolkan ringhiò e strinse i pugnali, preparandosi a riceverlo. Doveva mantenere la calma, o non lo avrebbe mai battuto.

L’impatto fu molto più brusco di quanto si aspettasse, tant’è che temette addirittura che le sue armi si spezzassero. Indietreggiò colto dall’impeto, ma scartando tempestivamente di lato riuscì a liberarsi di Rouko, lasciandolo cadere in avanti. Ne approfittò per menare un fendente e colpirlo al volto, disegnandogli un lungo squarcio che non sarebbe guarito.

- Sì- esultò Kina, tanto improvvisa da far sobbalzare Laio al suo fianco.

Ido e Nihal concordarono, con una ferita come quella, il guerriero del Tiranno non sarebbe più stato in grado di combattere: la lama d’osso l’aveva preso in pieno dalla fronte in giù, cavandogli pure un occhio.

Rouko ribalzò subito in piedi, urlando al cielo, senza però che nessuna traccia di sofferenza trasparisse dalla sua voce.

- Che…?- fece perplesso Wolkan, poco prima di essere aggredito di nuovo.

- Wolkan!-

- Attento, Wolkan!!- gridarono ancora Kina e Laio.

Il Mezzodemone si accanì usando gli artigli, ma sfortunatamente la distanza ravvicinata che c’era tra i due combattenti non aiutò, e il Lupo riuscì a scansarsi solo dopo che quello l’ebbe ferito alla spalla sana, spaccandogli anche il secondo spallaccio.

- Arrgh!!- urlò, indietreggiando di pochi passi.

Dopo quanto era successo con il naso, si sarebbe aspettato che la ferita guarisse da sola, ma stavolta non avvenne, se ne accorsero tutti.

"Incredibile" pensò Ido, guardandoli a distanza "Un singolo capello di Demone ha avuto la meglio sulla magia del Tiranno. Sono diventati in grado di ferirsi l’un l’altro".

Superata la sorpresa iniziale, Wolkan tornò in sé, e non appena il mostro si rifece di nuovo sotto… alzò pronto una gamba e lo colpì in pieno collo.

Lo sbalzò a qualche metro, rotolando nel fango. Una mossa del genere avrebbe dovuto rompergli la trachea, e soffocarlo una volta per tutte, invece quello riscattò verso di lui, completamente fuori di testa.

"E’ resistente fino a questo punto?" si chiese "Oppure lui riesce a ferire me, ma io non lui?".

Non seppe dirlo. Lo schivò senza toccarlo, Rouko cadde a terra a faccia in giù.

Grugnendo rauco, appena i suoi occhi tornarono a vedere, liberi dal fango… si ritrovò davanti a Nihal.

- Spostati da lì!!- strillò Kina, sapendo già quello che sarebbe successo.

Al Mezzodemone non interessava né Wolkan, né nessun altro, neanche sapeva quello che stava accadendo, era mosso soltanto dalla follia e dalla confusione. Probabilmente avrebbe attaccato la sua stessa immagine allo specchio.

La guerriera dai capelli blu non si fece cogliere impreparata, aveva previsto quell’eventualità. Così, al momento giusto, quando la creatura tese una mano verso di lei… sguinò fulminea la spada di cristallo nero, in un preciso fendente dal basso verso l’alto.

La mano di Rouko volò via, tranciata di netto.

Ma se qualcuno sperava di vederlo finalmente cedere, e arrendersi alla fatica, rimase deluso. Il mostro neanche degnò la mutilazione di uno sguardo, che subito proseguì il suo impeto verso Nihal, improvvisamente paralizzata dalla paura.

Era chiaro che quell’individuo aveva perso ogni sensibilità al dolore, nemmeno la lesione più grave sarebbe riuscito a fermarlo.

Il volto deforme di lui era quasi arrivato a un palmo dal suo, quando la mezzelfo radunò abbastanza coraggio da indietreggiare freneticamente, e menare con la spada fino a procurargli una serie di tagli più o meno profondi.

- Nihal!- accorse Ido, prendendo Rouko da un fianco.

Riuscì a trafiggerlo per più di dieci centimetri, distogliendolo dalla ragazza, e ovviamente quello cambiò subito obiettivo, usando gli artigli dell’unica mano rimastagli.

- Maledetta bestiaccia!- ringhiò lui, parando i ripetuti colpi con la sua spada, cerando di stargli dietro.

Non ci riuscì. Ricevette una botta in testa, e cadde svenuto.

Grugnendo e sbavando, a tutti furono chiare le intenzioni del mostro quando si protese verso di lui, con la bocca semiaperta: gli occhi di un predatore affamato, erano quelli.

- Noo!!- urlò la ragazza, calando l’arma e mozzandogli un orecchio per attirare la sua attenzione.

Esattamente come previsto, il mostro tornò a vedersela con lei, ma stavolta le sue mosse si dimostrarono più lente e scordinate, come se neanche lui sapesse bene dove andare, perciò Nihal non ebbe problemi a intercettare i suoi colpi con la lama nera.

Lo osservò tra un colpo e l’altro: aveva perso una mano, un orecchio, un occhio e parecchio sangue in generale. Aggrottò la fronte, speranzosa.

"Forse non sentirà il dolore, ma la fatica sì. Si indebolirà, e Wolkan gli darà il colpo di grazia".

Ma come se lo avesse fatto apposta ad aspettare quel pensiero… Rouko tirò un nuovo grido disumano, per poi stringersi le spalle con le braccia, scosso da tremiti.

Nihal s’irrigidì "No! Non di nuovo!".

Il corpo del Mezzodemone sussultò e s’ingrandì ancora, strappandogli la casacca, e lasciandolo a petto nudo, diventando alto più di tre metri e largo quanto un armadio a due ante. Il volto si allungò andando a formare una sorta di muso da canide, la schiena solcata da aculei ossei in linea con la spina dorsale.

A parte la mano recisa… altre ferite parvero rigenerarsi.

La mezzelfo rimase letteralmente a bocca aperta, la mente svuotata da ogni pensiero.

E adesso?.

Avventandosi in avanti, Rouko stava già per agguantarla con le sue mascelle, quando una macchia nera passò fra loro, soffiandogli la preda da sotto il naso.

- E’ un bel guaio- disse Wolkan, distanziatosi con la guerriera.

Inginocchiata a terra, quell’ultima lo guardò sorpresa: gli aveva appena salvato la vita. Per ragioni che non si spiegava era convinta che quel privilegio fosse riservato solo a Kina. Fu lieta si scoprire che non era così.

 

 
 

Immobile accanto a Laio, la Maga sgranò gli occhi allibita. In genere di cose strane se ne vedevano a Grimoire, ma questa era nuova. Era come se ad ogni difficoltà l’organismo di Rouko reagisse spontaneamente per colmare le lacune, diventando sempre più forte.

Scosse lievemente la testa mentre guardava il suo amico usare la velocità per disorientarlo.

"Non ce la farà mai" pensò, guizzando gli occhi da tutte le parti "Se continua così… Rouko si ritrasformerà di nuovo. Bisogna distruggerlo al primo colpo".

Guardò la sfera magica più intensamente di quanto avesse mai fatto prima. Non aveva scelta, o sarebbero morti tutti.

- Wolkan! Nihal! Portate Ido via di lì, e toglietevi di mezzo. Svelti!-.

Il Lupo ringhiò. Aveva già capito. E se pur con riluttanza… si trovò d’accordo.

Scattò più veloce che potè, portando al sicuro Nihal e Ido, vicino a Laio e Kina, che chiudeva gli occhi in un moto di concentrazione. La sfera di vetro nelle sue mani, prese a brillare nuovamente.

Fu in quel momento che il Lupo posò lo sguardo sulla cicatrice nera sull’addome di Rouko, piena di venature pulsanti che sembravano avere vita propria.

Ridusse gli occhi a due fessure dorate "Quello è il punto in cui gli è stato impiantato il capello, giusto?".

Si tenne pronto, ora sapeva cosa doveva fare. Attese il momento giusto.

- Kina, che vuoi fare?- esclamò Laio, alle sue spalle.

Lei non rispose, rimase lì immobile, a pronunciare una strana litania in una lingua sconosciuta, che pareva raccogliere in sé tutto il potere rimasto nella fiamma azzurra.

Rouko ruggì e si scatenò verso di loro con le fauci spalancate. Così grosso e veloce… niente avrebbe potuto fermarlo.

- Oh, Dei, aiuto!- urlò lo scudiero, stringendosi la testa tra le mani.

Kina riaprì gli occhi - Arrgh! Prendi questo!- e scagliò un raggio di energia bianca, che colpì in pieno il Mezzodemone.

Quello urlò raucamente, agitando le possenti zampe artigliate per qualche secondo. Se dipese poi dalla sua mancanza di dolore, o dalla sua forza… nessuno seppe dirlo, ma in ogni caso riprese contegno, tornando a slanciarsi contro la Maga.

- Wolkan! Se devi fare qualcosa, fallo subito!- sbraitò lei, mentre il raggio magico infuriava.

Il Lupo non si mosse, ringhò appena: non poteva attaccarlo direttamente, doveva almeno distrarsi.

La verità era che l’incantesimo ero troppo debole per un colosso potenziato come Rouko, e ora si stava avvicinando ancora di più, con mano tesa e occhi folli. Il rumore dei suoi passi che rimbombavano sempre più pesanti.

Dietro Kina, accucciata al fianco di Ido, Nihal osservava la scena con un misto di paura e disgusto: quel mostro stava venendo loro addosso come una furia distruttrice, e nessuno faceva niente.

Sgranò gli occhi, sentendo la rabbia montare dentro di sé. Strinse l’elsa della spada talmente forte da far crocchiare la nocche.

Ripensò a Livon, al suo popolo, a Soana, ma soprattutto a Sennar.

"Sono arrivata fin qui per farmi ammazzare da un mostro qualunque?!".

Non seppe più trattenersi. Quando Rouko arrivò a neanche un metro da Kina… si avventò su di lui con un fendente dall’alto.

- Nihal! Non fare stupidaggini!!- strillò Ido, riemergendo dallo svenimento.

Troppo tardi. Ormai era irrecuperabile. Probabilmente la creatura l’avrebbe tranciata a metà con una sola mano.

Ma accadde qualcosa di a dir poco imprevedibile, che segnò la svolta dello scontro.

Esattamente com’era successo mesi prima, nel bosco insieme a Laio… la Lacrima incastonata nella guardia a forma di drago, prese a brillare fulgida. E non appena la lama nera toccò il Mezzodemone, incrociando pure il raggio di Kina, quello fu sbalzato all’indietro di un paio di metri, continuando poi retrocedere gridando finalmente di dolore.

Nihal non si sognò neppure di spostarsi da quella posizione. Qualunque cosa stesse accadendo, stava funzionando: la combinazione perfetta tra la magia di Grimoire con quella del Mondo Emerso.

Continuando ad agitarsi come un forsennato, Rouko cacciò l’ennesimo grido al cielo, mentre il raggio bianco gli tormentava petto e muso.

Allargò le braccia, scoprendosi l’addome.

Wolkan trattenne il respiro. Era il momento.

"All’attacco!" e scattò con tutta la potenza delle sue gambe.

Fu un momento rapidissimo che durò appena pochi secondi, ma a tutti parvero delle ore come se il tempo si fosse improvvisamente rallentato.

Il Demone si avventò sul mostro, caricando un colpo con la mano destra. Non un pugno: no, per quello che doveva fare, aveva solo bisogno di tutta la forza dei suoi artigli.

Non esitò un attimo. Puntò alla cicatrice nera… e vi ficcò la mano dentro con quasi tutto l’avambraccio.

L’interno bruciava dolorosamente, forse per effetto della magia Proibita del Tiranno, ma lui resistette finchè non trovò quello che cercava.

Anch’egli, insieme alla creatura, urlò tra lo sfogo e il dolore.

Strappò via l’arto dall’addome senza nessun riguardo. Grossi fiotti di sangue nero sgorgarono dalla ferita, schizzando pure addosso al ragazzo.

Il raggio di Kina svanì dissolvendosi in fumo. La Lacrima di Nihal si spense, tornando alla normalità. Ormai l’incantesimo si era esurito. Esausta, la giovane Maga si lasciò cadere in ginocchio. La sfera di vetro rotolò al suo fianco.

Il Lupo balzò all’indietro, portandosi a distanza di sicurezza. In mano… qualcosa.

Dopo una serie di rauchi ruggiti, Rouko cadde a carponi premendosi stretto la voragine che non guariva più. Vomitò altro sangue dalla bocca, e poco a poco il suo corpo cominciò a rimpicciolirsi, gli artigli caddero e il muso si ritirò fino a tornare un volto umano.

Ancora dieci secondi… e del mostro saguinario e animalesco, alto quasi tre metri, rimase solo la figura di un gracile ometto dal viso di ragazzo: l’aspetto originale di Rouko, prima dell’innesto del Tiranno.

- E’ finita?- balbettò cauto Laio, notando l’immobilità del nemico - Finita sul serio-

- Così pare- rispose Ido - Wolkan gli ha aperto un buco nella pancia-.

Il Demone respirò a fondo, guardando ciò che aveva nella mano bruciacchiata. Non gli aveva solo aperto un buco nella pancia: un sottile cilindro di vetro, lungo almeno sette centimetri, pieno di filamenti che si collegavano alle interiora della carne, contenente il suo capello nero.

Lo spaccò e bruciò tutto quanto con una fimmata blu uscita dal suo pugno. L’unico incantesimo che conosceva.

Sospirò. Quell’essere Mezodemone era troppo instabile, pericoloso e "pasticciato". Strappargli via ciò che lo rendeva tale era il solo modo per distruggerlo.

Si voltò verso gli altri - State tutti bene?-

- Naso rotto a parte- fece lo gnomo, detergendosi il sangue dalla bocca.

- Sì, anch’io sto bene. Nihal?-.

La mezzelfo non rispose, stava lì, immobile senza mai smettere di fissare la sua Lacrima, quella che gli aveva regalato Phos. La prima volta che si era attivata aveva creato solo un breve campo di forza, combinato con un’esplosione, ma stavolta l’effetto era stato grandioso: aveva davvero dato un prezioso contributo nella sconfitta di Rouko.

- Nihal?- la scosse lo scudiero per una spalla.

- Sì- si risvegliò lei - Sì, sto bene-

- Ma è meglio che ti fai subito curare quelle ferite- accennò Ido.

La ragazza si guardò addosso. Era vero, se l’era quasi dimenticato. L’artigliata. Almeno aveva smesso di sanguinare, evidentemente non era così profonda come sembrava.

- Kina?- si avvicinò Wolkan - Tu stai bene?-.

Lei lo guardò, ma nei suoi occhi non c’era né gioia, né soddisfazione, e lui non faticò a capire il perché.

- Io sì. Però…- si voltò verso destra.

Lì, in basso, la sfera di vetro giaceva sul fango accanto a lei… con la fiamma interna completamente bianca.



 

 
  
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