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Autore: Zeepbels    01/02/2013    6 recensioni
Fanfiction momentaneamente sospesa!
Sessantanovesimi Hunger Games.
Rose Halley viene dal Distretto 9.
Quando, il giorno del suo tredicesimo compleanno, si avvia in piazza per assistere alla mietitura, non sa che tra mille e più biglietti quello estratto sarà proprio quello con il suo nome.
Ma sa che in quell'Arena non ammazza solo il corpo, ma ti toglie anche quel poco di spirito che Capitol City ti permette di tenere.
*Dal capitolo 8*
Ecco perché esistono gli Hunger Games, per lasciare ai Distretti la speranza che i loro ragazzi possano tornare, e ai Tributi il compito di farne fuori il più possibile per riabbracciare la propria famiglia.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo 5 – Dal palco all’Arena
 
Oggi è l’ultimo giorno qui a Capitol City. Stasera ci saranno le interviste e domani … beh, domani saremo gettati nell’Arena.
Passo tutta la mattina con Jessie, per lavorare sul “portamento”. E’ una cosa terribile. Vengo costretta a camminare per ore con delle scarpe dai tacchi che sembrano trampoli. In più, il vestito che mi ha messo addosso ha uno spacco davvero eccessivo.
 -Per allenarti a star seduta per bene senza mostrare ciò che non si deve far vedere! – continua a cinguettare.
E’ esasperante. Le caviglie mi si torcono dolorosamente e l’abito mi fa morire di vergogna. Continuo a pregare dentro di me che Orthensia, la mia stilista, non abbia idee simili per stasera.
Il pomeriggio sono con Emelei, per i contenuti.
Non so di cosa parlare durante la mia intervista. Forse potrei riuscire a parlare di Capitol City senza insultare ad uno ad uno i suoi abitanti per ciò che stanno facendo. Forse riuscirei addirittura a fingere che per me partecipare agli  Hunger Games sia un onore e che non vedo l’ora di andare a combattere. Ma non posso parlare di casa. Non posso parlare della mia famiglia. Non posso.
Non hanno alcun diritto di sapere cosa prova, pensando ai suoi affetti, uno che tra meno di ventiquattro ore sarà catapultato all’inferno.
- Devi farlo, invece! Mostra la tua sensibilità! – urla la mia mentore sbattendo il pugno sulla scrivania, dopo il mio ennesimo rifiuto. Scuoto la testa.
- Vuoi morire allora, eh? E’ questo che vuoi? – Ahi, questa fa male.
- No … - mormoro.
- Allora abbandona il tuo risentimento, per una volta! Qui ne va della tua vita!
Annuisco e ci mettiamo al lavoro.
Un’ora prima dello show vado in camera per prepararmi. Il mio staff e la mia stilista mi stanno già aspettando.
Vedendo il vestito che dovrò indossare, sospiro do sollievo. Niente scollature provocanti, niente trampoli (dopotutto sono già alta di mio! ), niente semitrasparenze. E’ un abito semplice, ma bello. Per quanto detesti quella donna, devo ammettere che ancora una volta ha fatto la scelta giusta.
Il vestito è un monospalla, corto fino al ginocchio. E’ interamente fatto di tulle verde smeraldo, e, come unico decoro, ha un’arricciatura del tessuto sull’estremità della gonna. Le scarpe sono dello stesso colore, aperte e senza tacchi eccessivi, legate sul polpaccio da dei nastri.
Anche l’acconciatura non è elaborata, capelli sono solo raccolti su un lato della testa, fermati da un fermaglio di smeraldi, e poi lasciati cadere in boccoli scuri e ordinati sulla spalla sinistra. Il mio staff si lamenta di non potermi truccare molto. A quanto pare Orthensia dve essere stata particolarmente severa su questo punto.
Quando scendiamo al piano terra, sento lo stomaco chiudersi. Maledetto panico da palcoscenico! Respiro profondamente e cerco di calmarmi.
Quando arrivo miracolosamente indenne sulla mia poltroncina, sul palco, cerco di ricordarmi tutti i consigli di Jessie. Certo che stare seduti composti è complicato!
Quest’anno il conduttore storico delle interviste, Caesar Flickerman, ha i capelli e le labbra fucsia acceso. Oddio, che vista oscena.
Cominciamo. La ragazza dell’1, se potesse, descriverebbe passo passo come ci ucciderà, ne sono più che certa. Mi guardo i piedi quando intervistano il ragazzo del 6, da brava stupida che sono. La gemella di Flinn ignora deliberatamente la domanda “Cosa comporta il fatto che il tuo gemello sia qui con te?”. Alla stessa domanda, invece, lui risponde: - Nulla, mia sorella è un avversario come gli altri – Chissà come deve essere disperata sua madre, nell’8.
Poi, Caesar annuncia: - E dal Distretto 9, ho il piacere di presentarvi … ma che dico, la conoscete già tutti! Signore e signori, ecco a voi la splendente Rose Halley!
Splendente? Di sicuro …
Mi avvio verso di lui che dice: - Allora Rose, hai solo tredici anni, ma hai comunque ottenuto un’ inaspettato 7! Cosa dovremo aspettarci da te?
Questa è facile. – Sicuramente sorprese – rispondo ammiccando – Sono una ragazza intelligente e me la so cavare in ogni situazione! Perciò non pensate che sia una morta in partenza –
Convinta ...
- Assolutamente! – risponde Caesar come se avessi detto una bestemmia , poi aggiunge, con fare malizioso: -E cosa mi dici riguardo ai Tributi maschi? C’è qualcuno che ti ha, diciamo, colpita?
Cosa centra questo?! Arrossisco violentemente ma evito di guardare il ragazzo del 6.
- Oh oh! – esclama tutta la platea. Cavolo sto rovinando tutto! Mi ridò un contegno.
- Beh forse si, in effetti. Ma è difficile dirlo, quando so che domani potrei ritrovarmi con un coltello nella schiena lanciato proprio da lui! – Risate generali. Me la sono cavata anche qui.
Poi, quando tutti si calmano. Caesar mi fa un’ultima domanda: - Sappiamo bene che hai un fratello a cui sei molto affezionata.  Cosa ti ha detto, salutandoti?
- Mi ha cantato una canzone – mormoro.
- Sarebbe?
E poi, senza pensarci, inizio a cantare. La canto tutta, dall’inizio alla fine, nel silenzio più totale. La canto per la mamma, per papà, per Hannah, ma, soprattutto, per Seth.
 
“Remember, you aren’t alone over this road,                                     (Ricorda, non sei sola su questa strada,
Every time you turn around you have someone near you…        ogni volta che ti volterai avrai qualcuno vicino
And  don’t leave the hope,                                                                            E non perdere la speranza,
When the pain is breaking you …                                                             quando il dolore ti sta distruggendo …                                                
Don’t cry, my baby                                                                                         Non piangere, piccola mia …
I will stay forever with you.”                                                                    Io starò sempre con te)
 
Quando smetto, scatta il segnale acustico. Tuttavia, nessuno parla. Caesar mi bacia la mano; ho le lacrime agli occhi. Quando però mi siedo, tutti si alzano in piedi, applaudendo commossi.
 
***
 
Quando, una volta finito lo show, la mia squadra mi si avvicina. Io mi volto, entro nel primo ascensore che vuoto che vedo e colpisco il pulsante numero nove con il pugno. Mi fiondo in camera mia, mi tolgo il vestito di dosso e, tutta truccata e in biancheria, mi lascio cadere sul letto.
Passo la notte peggiore della mia vita. Piango lacrime su lacrime, soffoco i singhiozzi nel cuscino, chiamo i nomi dei miei cari, come se fossero qui per rispondermi.
Alterno queste scene pietose a dormiveglia popolati dalle immagini dei passati Giochi, soprattutto quelli di Jack. Non voglio morire, penso. Io voglio solo tornare a casa dalla mia famiglia. Perché devo morire? Perché?
Quando, la mattina dopo, di buon’ora, Emelei mi chiama, mi alzo meccanicamente, faccio la doccia e mi infilo il primo vestito che trovo nell’armadio. Mangio poco, senza parlare né alzare lo sguardo dal mio piatto. Quando lo faccio, trovo gli occhi arrossati di Martin che mi fissano.
Quando arriva il momento di andare saluto silenziosamente Jessie, che si scioglie in lacrime, e il mio staff. Dopotutto, penso, sono grata a tutti loro per l’aiuto. Quindi, assieme ai mentori e al mio compagno di Distretto, mi avvio verso la pista di lancio dell’ hovercraft che ci porterà nell’ Arena.
Una volta salita, una donna mi si avvicina con una siringa per piazzarmi il localizzatore nel braccio. Stringo i denti quando il grosso ago mi penetra nella pelle.
Ad un tratto, gli sportelli si chiudono e io e altri otto Tributi iniziamo il nostro viaggio.
Dopo un’ora circa scendiamo e, a uno a uno, veniamo condotti da Pacificatori verso la nostra camera di lancio. Sono stanze piccole, completamente rivestite di piastrelle bianche e l’arredamento consiste in un solo divanetto. Su quello della mia stanza, mi aspetta Emelei. La mia mentore mi abbraccia e, solo allora, mi accorgo di come sto tremando. Mi sento malissimo, come se dovessi vomitare da un momento all’altro.
Ci consegnano la divisa: pantaloni beige con molte tasche, stretti alla caviglia; maglietta nera; una giacca verde scuro il cui tessuto è progettato per trattenere il calore corporeo; anfibi neri dalla suola spessa.
Indosso tutto in silenzio, lego i capelli in una coda, poi mi siedo sul divanetto bevendo un po’ d’acqua e giocherellando con il mio braccialetto.
Dopo un po’ una voce annuncia: - Trenta secondi.
Mi alzo di scatto, nervosamente. Emelei mi stringe di nuovo a sé e mi dà un bacio sulla fronte. Sento le lacrime riempirmi gli occhi, ma lei me le asciuga con la mano.
- Venti secondi.
Mi stacco da lei e mi avvio verso il tubo che si trova al centro della stanza. Lo sfioro lentamente con punta delle dita.
-Dieci secondi.
Ci entro dentro e le pareti di vetro si chiudono silenziosamente intorno a me. Mi volto, terrorizzata, verso Emelei. Faccio appena in tempo a vedere le sue labbra piegarsi in un sorriso triste che il tubo inizia a salire.
Dopo alcuni secondi, una vengo accecata da una luce fortissima.
 Prima che i miei occhi si abituino alla luce, una voce amplificata annuncia: - Che i sessantanovesimi Hunger Games abbiano inizio!

 
Bacheca dell’autrice!
Siamo nell’Arena! Ovviamente l’ultima frase non è originalissima, ma mi sentivo in dovere di scriverla ;)
Ci tengo a precisare che il testo della canzone l’ho composto io (in inglese), ecco giustificato perché fa così schifo u.u
Comunque spero vi piaccia :D Vi prego, recensite!
 
 

 
 
  
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