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Autore: giuliasvoice    02/02/2013    0 recensioni
Dal prologo:
"Mi avvicino all’uomo ripromettendomi di non fare più favori Nicole. “Salve” dico per attirare la sua attenzione. L’uomo si volta, mi si blocca per un attimo il respiro e vedo passare sul suo volto la stessa espressione che doveva esserci in quel momento sul mio mentre vengo trasportata indietro dai ricordi a qualche anno prima, al mio ultimo anno di liceo."
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO


“Karen! Karen, aspetta!” sento qualcuno urlare alla mie spalle e mi volto riconoscendo la voce di Nicole sbuffando poi alla vista dell'espressione stampata sul suo volto, l'espressione che Nicole di solito usa per chiedere qualcosa, gli occhi da cane bastonato e la bocca curvata all'ingiù.
“Che vuoi?” chiedo scocciata. Nicole mi lancia un’occhiata offesa e io sbuffo di nuovo.
Ho avuto una giornata davvero pesante e tutto quello che voglio è andare a casa a togliermi queste dannatissime scarpe alte che Nicole ha avuto la terribile idea di farmi indossare. Non sono proprio in vena di fare favori, nemmeno alla mia migliore amica.
“Senti," inizio irritata dal suo sguardo offeso, nonostante una parte di me si renda perfettamente conto che la mia precedente risposta non sia stata delle più gentili "oggi ho girato mezza New York per una stupida intervista ad un riccone troppo impegnato per stare fermo in un posto più di un minuto, sembrava un inseguimento più che un intervista! Al mio ritorno ho trovato il capo incazzato, indovina perché? Perché ci avevo messo troppo tempo. Ho dovuto scrivere il pezzo durante la pausa pranzo e oggi pomeriggio mentre cercavo di lavorare ho dovuto sorbirmi le chiacchiere di Aubrey che non faceva altro che ripetere quanto fosse alla moda con il suo nuovo taglio di capelli, quanto tutti si fossero girati a guardarla, precisando ovviamente che questa non è una novità, e continuando a parlare per ore, ore e ore su quelli che ci hanno provato con lei e questo mi ha ricordato l’inesistenza della mia vita sentimentale, che oggi più che mai si fa sentire perché oggi è quel giorno!” Concludo il mio sproloquio abbassando lo sguardo e il tono di voce.
Faccio un respiro profondo e rialzo lo sguardo. Nicole mi guarda con un espressione triste capendo al volo il problema.
“E’ il giorno in cui…” annuisco prima che concluda la frase. “Sì, è il nostro anniversario. O meglio, oggi sarebbe stato il nostro anniversario” abbasso lo sguardo prima che scoppi a piangere. Le lacrime non arrivano così faccio il sorriso più tranquillo che riesco a trovare e alzo di nuovo lo sguardo.
“Karen…” comincia Nicole. Io la interrompo cercando di allargare il sorriso sul mio volto ma che sospetto essere solo una smorfia storta. “Tutto a posto, sono passati anni, l’ho superata, è stato solo un attimo di tristezza, sai lo stress…” mento. “Allora, cosa dovevi chiedermi?” dico cercando di cambiare discorso.
Nicole sembra ricordarsi all’improvviso di qualcosa “Ah giusto. Dovevo chiederti un favore” dice. Non sono certa che mi abbia creduto ma credo che sappia che sia meglio cambiare discorso.
“Dimmi” rispondo. “Sai, non so se sia il caso a questo punto” dice titubante. “Chiedi pure, non c’è problema” dico pronta, dimenticando tutta la stanchezza di poco prima.
Il programma della serata comprende il divano del mio salotto, qualche film deprimente e perché no, anche una vaschetta di gelato, giusto per completare il quadretto da disperata. La tipica conclusione che davo alle mie giornate no. Ma una serata del genere non mi avrebbe sicuramente giovato perciò ora farei qualunque favore Nicole mi chieda, almeno finché il favore non è fare la spogliarellista in un night-club, ma non vedo perché dovrebbe chiedermi una cosa del genere perciò riconfermo l’affermazione precedente.
Mi rendo conto di essermi persa nei miei pensieri quando mi accorgo che Nicole mi sta agitando una mano davanti agli occhi.
“Scusa, mi ero distratta. Dicevi?” La vedo arricciare le labbra, come fa sempre quando non è convinta di qualcosa poi comincia a parlare lentamente.”Mi chiedevo se potessi sostituirmi per un intervista. Stasera ho un impegno”
“Che genere di impegno?”
“Niente di che” dice Nicole alzando le spalle che, tradotto vuol dire: “Non posso dirtelo” o anche “Fatti gli affari tuoi” inarco scettica un sopracciglio chiedendomi che cosa debba fare stasera ma evito di indagare oltre. “Va bene” dico “Chi devo intervistare?”
“Oh, accetti? Fantastico” dice Nicole allegra “Un giocatore di football, ci ha gentilmente concesso un’intervista, solo al nostro giornale, pensa che esclusiva” continua mettendomi in mano una cartellina azzurra. “Tieni, qui c’è tutto. Domande, informazioni, eccetera. Adesso vai perché sei in ritardo. Vi dovete incontrare fuori dal campo, appena finisce gli allenamenti, il campo è distante ma puoi ancora arrivare in orario se esci subito.” Dice cominciando a spingermi verso la porta. “So camminare da sola” dico infastidita “E poi non mi hai nemmeno detto come si chiama, non sono esperta di football, farò una figuraccia!” Nicole continua a spingermi “E’ tutto scritto sui fogli nella cartellina, adesso vai, ti ho già chiamato un taxi, è qui davanti”.
Sbuffo, infastidita da quello strano comportamento e inizio a camminare a passo svelto, per quanto consentito dai tacchi, verso l’uscita della redazione. Prima di varcare la soglia sento Nicole che urla “Grazie” alle mie spalle e sorrido scuotendo la testa. Mi dirigo verso il taxi e appena entrata apro la cartellina.
C’è un post-it attaccato ai fogli con su scritto l’indirizzo. Lo detto all’autista e poi mi appoggio al sedile.
La stanchezza di poco prima torna a farsi sentire e sento i piedi doloranti ma, nonostante tutto, sono contenta di avere accettato. Non ho intenzione di passare la serata a pensare a lui, perché nonostante io dica che è tutto passato e che l’ho superata non è affatto vero. Non che passi ogni istante della mia vita a piangere, certo, ma non sono riuscita a dimenticare il suo sguardo, la sua voce, il suo sorriso, il modo in cui mi stringeva. Non sono più riuscita ad avere un’altra storia seria, nonostante siano passati cinque anni, e ci sono ancora giornate in cui mi chiedo se possa provare a cercarlo, a parlarci ancora ma relego sempre l’idea nel punto più recondito della mia mente, mi manca il coraggio.
Lui in questo tempo potrebbe essersi rifatto una vita, con un’altra donna e non credo potrei sopportare una certezza del genere.
Sento le lacrime pungermi gli occhi. Le asciugo rapidamente e comincio a leggere i fogli nella cartellina nella speranza di distrarmi.
Sono poche domande, scritte con la calligrafia ordinata di Nicole. Quando arrivo all’ultimo foglio, dove sono scritte le informazioni che Nicole si era premurata di scrivere essendo io perfettamente ignorante in materia di football e relativi giocatori mi rendi conto manca un dato fondamentale.
C’è la squadra in cui gioca, i dati sulla sua carriera ma non c’è il suo nome. Sto per intervistare una persona di cui non conosco nemmeno il nome, bell’inizio!
Rileggo ogni foglio con più attenzione ma non trovo nulla. Compongo il numero di Nicole. Il telefono squilla per un po’ ma non risponde nessuno. Provo a richiamarla dopo qualche minuto maledicendo mentalmente la mia migliore amica per aver omesso un’informazione così importante.
Qualche minuto (e molte chiamate) più tardi il taxi si ferma.
“Siamo arrivati” mi dice il tassista. Pago la corsa e scendo dal taxi, mentre l’ansia sale a causa della figuraccia che sto per fare, mi sento come se stessi per dare un esame senza aver studiato neanche un rigo. Faccio un respiro profondo e mi impongo di calmarmi guardandomi intorno nella speranza di riuscire almeno a riconoscere il giocatore che devo intervistare.
Poco lontano vedo dei bambini avvicinarsi ad un uomo che non riesco a vedere in viso, poiché voltato di spalle. Li sento chiedergli un autografo e deduco che deve essere lui la persona che sto cercando.
Mi avvicino all’uomo ripromettendomi di non fare più favori Nicole.
“Salve” dico per attirare la sua attenzione. L’uomo si volta, mi si blocca per un attimo il respiro e vedo passare sul suo volto la stessa espressione che doveva esserci in quel momento sul mio mentre vengo trasportata indietro dai ricordi a qualche anno prima, al mio ultimo anno di liceo.



Ciao a tutti :)
Questa è la mia prima Fan Fiction spero che vi piaccia.
Grazie aver letto il primo capitolo :)

  
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