-Come ci
arriviamo, scusate, a questa Mianol?- chiese
perplesso Nobunaga, legandosi le sue due katane alla cintura.
–Be’, a piedi ci
metteremmo troppo, quindi propongo di “prendere in
prestito” un dirigibile.-
spiegò Kuroro sorridendo tranquillamente.
–Ah- disse solo il samurai, annuendo
energicamente.
–Ci pensiamo io e Fei al dirigibile!- esclamò
Phinks esponendo
un sorriso a trentadue denti.
–E noi ragazze?- fece Machi.
–Voi... Informatevi,
assieme a Shal, sulla nostra meta.- consigliò il
capo.
“Ma perché devo sempre
decidere io?” pensò avvilito. Riprese a leggere il
suo librone, sedendosi su un
masso.
–Vediamo un po’ su internet...- mormorò
il biondo posizionandosi davanti
al computer.
–Allora, qui dice che è una località
piuttosto disabitata: ci vivono
una decina di persone, tutta gente nata nei dintorni, ed è
un’area piena zeppa
di rovine e cose così...- lesse. Kayge si fece avanti,
picchiettando il dito su
un’immagine sul monitor.
–Ingrandisci questa, per favore.- Il ragazzo
eseguì
senza fare domande.
Era il disegno di un simbolo parecchio strano: a prima
vista poteva sembrare un tre, ma poi ci si accorgeva che aveva una
specie di
mezzaluna sopra, ed un’onda nell’incavo degli
archetti (Lo so,
non ci avete capito niente. C’è
l’immagine a fine capitolo).
-È lo stesso simbolo... Quello che non riesco a
decifrare...- mormorò assorta.
Subito Shalnark cercò informazioni su di esso, ma
trovò ben poco.
–Si sa solo
che è dipinto in una sala all’interno delle
rovine, ma non si sa cosa
significhi.- La ragazza sospirò.
–Già, me lo immaginavo... Vorrà dire
che lo
scopriremo sul posto!- esclamò convinta.
-Chi guida? Vi
prego, non ditemi Phinks...- si avvilì Nobunaga
qualche ora dopo, di fronte al pannello dei comandi del
dirigibile.
–Cos’ha che
non va la mia guida?- si innervosì il castano. Il samurai
gli rivolse uno
sguardo sconsolato.
–Appunto: niente. Il fatto è che non sai
guidare.-
Iniziarono a litigare, mentre il resto della Brigata controllava le
varie cose
(cartine, situazione atmosferica, dati vari, ecc.).
–Vabbè, li prendo io i
comandi.- si fece avanti Shalnark. –Grazie a Dio!-
esclamò Nobu alzando le mani
al cielo, mentre l’altro fumava di rabbia e si tratteneva per
non rompere
niente. Machi li guardò rassegnata
–Mamma mia che bambini...- mormorò scuotendo
la testa.
I ragni presero a vagare per il veicolo, mentre questo si alzava in
volo.
–Però se è grande!- esclamò
Shizuko guardandosi attorno con gli occhi
scintillanti. Franklin sorrise e le accarezzò
affettuosamente la testa.
–Non
avevi mai viaggiato su uno di questi cosi? Allora ci farai
l’abitudine...- le
disse. Lei annuì energicamente e riprese la sua
esplorazione.
Kayge, che li
aveva osservati, si lasciò sfuggire un sorriso.
Poi notò Feitan, seduto sul
davanzale della finestra, che guardava di fuori. Sembrava
assorto.
La ragazza
lo raggiunse e si sedette accanto a lui.
Stavano sorvolando un tratto di foresta,
e gli alberi color smeraldo si susseguivano a larghe macchie.
“Il colore è
quello degli occhi di Shal” pensò lei, e
sorrise.
–Ti piace volare?- gli chiese
dopo qualche minuto di imbarazzato silenzio.
–Non tanto. Preferisco rimanere
ben ancorato a terra.- rispose senza distogliere lo sguardo dalla
finestra.
–Io
invece l’adoro. Mi fa sentire... libera, lo stare sospesa in
aria.- Passarono
diversi secondi, poi il ladro si decise e si voltò verso di
lei, scrutandola
con i suoi magnetici occhi dorati. Come al solito Kayge distolse lo
sguardo.
–Perché
non hai ancora provato a scappare? Di occasioni ne hai avute tante.-
fece con
voce piatta, all’apparenza indifferente.
Invece voleva saperlo a tutti i costi.
Lei fece spallucce e sorrise.
–Be’, un motivo è che sapevo che mi
avresti
riacciuffata subito. Sei veloce, no? Molto più di me. E sei
più forte. Un altro
è che stando con voi ho l’occasione di vivere
tante avventure, tra cui anche il
decifrare questo diario. E poi, non ho niente di meglio da fare.-
concluse
mesta.
Feitan la fissò sconcertato per un po’, poi si
lasciò andare ad una
breve, fredda, risata.
–Sei solo un’ingenua. Prendi le cose con un
po’ troppa
leggerezza.-
Il suo sguardo divenne all’improvviso duro e
tagliente.
–Noi non
siamo un gruppo di allegri ragazzini, siamo ladri. E tu sei una normale
ragazzina. Mettitelo bene in testa.- le disse saltando a terra e
allontanandosi,
lasciandola meravigliata e con la bocca aperta per lo stupore.
“Così
non va bene” si ripeté Feitan “Non va
bene.”
Appoggiò
una mano al muro e cercò di calmarsi.
“Non posso andare avanti così. Non
devo.”
Sbatté la testa contro la parete, con forza.
“Non devo innamorarmi di lei...”
Ok,
sono tragica e in ritardo come al solito.
Feitan cerca di
scappare dai propri sentimenti, ma ci riuscirà?
Io dico... Non lo so. Voi che
pensate al riguardo???
Keyla