Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: _Trilly_    06/02/2013    2 recensioni
ff ambientata cinque anni dopo la seconda guerra magica. Ginny è tormentata da strani e confusi sogni che non riesce a spiegarsi. Inizialmente pensa che siano causati dal trauma per le tante morti, soprattutto quella di Fred, che la guerra contro Voldemort ha portato, ma poi scoprirà a sue spese che la realtà è ben più complessa.
Genere: Introspettivo, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Un po' tutti | Coppie: Blaise/Pansy, Draco/Ginny, Harry/Ginny, Luna/Theodore, Ron/Hermione
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

             Capitolo 2 : incontro a sorpresa

 
Alle 17.30 Ginny prese la metropolitana come una qualsiasi babbana. Aveva deciso di non dire a Harry degli incontri con il medimago Cross, non perché non si fidasse di lui, semplicemente perché era sicura lo avrebbe detto a Ron, che a sua volta avrebbe pensato subito al peggio e lo avrebbe raccontato ai suoi genitori. Onestamente l’ultima cosa che voleva era ritrovarsi per casa l’ansiosa Molly Weasley un giorno si e l’altro pure. Forse era tipico dei Weasley trasformare ogni cosa in una tragedia, ma di sicuro gli eventi della Seconda Guerra magica avevano se possibile peggiorato quel particolare del carattere di sua madre. Se solo avesse saputo dei suoi sogni l’avrebbe costretta a tornare alla Tana sotto la sua completa supervisione e la possibilità non l’allettava granché. Quando arrivò nel centro di Londra si confuse tra la folla, finché non giunse di fronte  a un vecchio negozio di abbigliamento abbandonato. Facendo attenzione che nessuno la vedesse, vi entrò. Un attimo dopo si ritrovò nella hall dell’affollatissimo ospedale. Dovunque si girava vedeva persone con ogni tipo di problema, c’era chi era ricoperto di piume, chi aveva una testa gigantesca, chi aveva quattro mani e altri ancora. Distolse lo sguardo, dirigendosi al banco informazioni. Nonostante fosse cresciuta con sei fratelli maschi e quindi fosse abituata a vedere lividi e sangue, il suo stomaco non si era per niente rafforzato. Basti pensare che quando ai tempi di Hogwarts finì in infermeria dopo uno scontro sul campo da Quidditch, lo strano intruglio che le diede Madama Chips le fece vomitare pure l’anima. La faccia dell’infermiera quando le macchiò le lenzuola immacolate non l’avrebbe mai dimenticata, sembrava si stesse appellando a tutti i santi del paradiso per non strangolarla. Ma che ci poteva fare? Era più forte di lei, bastava un odore più pungente o la vista di tagli e ferite per farle venire la nausea.
“Buonasera signora, mi dica?” disse la donna paffuta dietro il banco informazioni, distogliendola dai suoi pensieri.
“Ho un appuntamento con il medimago Cross.”
“Il suo nome è?” le chiese, scorrendo la lista degli appuntamenti.
“Ginevra Potter.”
“Quarto piano. Ufficio 18.”
“Grazie,” sorrise la rossa, avviandosi verso l’ascensore.
Come ogni volta che metteva piede al San Mungo lo trovò strapieno, perciò si ritrovò schiacciata in un angolo, sperando che l’ascensore avesse fatto in fretta. Quando finalmente si fermò al quarto piano, dovette infilarsi a fatica tra due anziane signore per poter uscire.
Attraversò il familiare corridoio, procedendo a ziz zag tra i pazienti e i guaritori in cui si imbatteva, finché una familiare testa bionda non attirò la sua attenzione. Conosceva quei capelli, ne era sicura. Pian piano che si avvicinava, si rese conto che effettivamente conosceva quella ragazza bionda. Luna. Da quanto tempo non la vedeva? Se non si sbagliava di grosso l’ultima volta che l’aveva vista era stata la mattina dopo la battaglia finale. Fino ad allora erano state grandi amiche, poi di punto in bianco si erano allontanate, o meglio Luna si era allontanata. Le aveva scritto diverse volte i mesi successivi alla guerra, ma l’amica non le aveva mai risposto. Si era sempre chiesta il perché di quell’improvviso distacco, se in qualche maniera l’avesse ferita e forse il destino le stava dando la possibilità di avere delle risposte. Senza pensarci ulteriormente, si affrettò a seguirla.
“Luna!”
La ragazza si voltò verso di lei, sorpresa. Appena la mise a fuoco però, la vide irrigidirsi.
“Ciao Ginny.” Sorrideva, ma si vedeva lontano un miglio che il suo era un sorriso forzato.
“Come stai?”
“Bene, tu?”
“Bene.”
Tra loro calò un silenzio imbarazzante, che Ginny faceva fatica a reggere. Da quando tra lei e Luna c’era imbarazzo? Non era mai successo, nemmeno quando si conoscevano a malapena.
“Cos’è successo Luna?” Mormorò alla fine. “Perché abbiamo smesso di essere amiche?”
La bionda scrollò le spalle. “Non lo so Ginny, dimmelo tu.”
“Che vuoi dire?” Chiese, confusa.
Luna rise, incredula. “Ti ho scritto un sacco di lettere, lettere a cui tra l’altro non hai mai risposto.”
Ginny era senza parole. Luna le aveva scritto delle lettere? Scosse la testa. “Sono io quella ad averti scritto senza ricevere risposta.”
“Come?”
“Hai capito benissimo. Ti ho scritto almeno trenta lettere prima di arrendermi.”
Sul volto di Luna si susseguirono diverse emozioni, confusione, stupore, incredulità. “Anche io ti ho scritto,” sussurrò alla fine. “Perché allora….?”
“Non chiederlo a me, non ne ho idea. Fino a poco fa pensavo non avessi risposto alle mie lettere perché volevi prendere le distanze e ora……”
“E ora ci rendiamo conto che in realtà è stato tutto un malinteso” concluse per lei.
Ginny annuì. “Ma com’è possibile? Può capitare che una lettera non arrivi a destinazione, ma tutte è un po’ strano non credi?”
“Si, è vero,” ammise Luna, pensierosamente. “Cos’hai fatto in questi anni?” aggiunse all’improvviso.
La rossa sorrise, mostrandole la mano sinistra, dove si poteva notare la fede nuziale. “Mi sono sposata con Harry.”
Lei annuì. “Lo so, l’ho letto sulla Gazzetta del Profeta. Congratulazioni!” Sorrideva, ma nei suoi occhi c’era una strana luce. “L’anno prossimo anche io e Theo ci sposiamo.”
In quel momento si ricordò che Luna ai tempi di Hogwarts usciva con il Serpeverde Theodore Nott e istintivamente sorrise. “Sono contenta per voi.”
Luna sorrise. “Grazie…ehm….ti manderò l’invito….ora scusa, ma devo andare”, le disse, improvvisamente desiderosa di andarsene.
“Luna,” provò, ma la bionda la interruppe. “Parliamo la prossima volta ok?”
Seppur confusa, annuì. “Va bene. Ciao Luna.”
“Ciao Ginny.”
La guardò allontanarsi, mentre nella sua mente si era formato un grosso punto interrogativo. Cosa nascondeva lo strano comportamento di Luna? Scosse la testa, ricordando solo in quel momento l’appuntamento con il medimago Cross.
“Accidenti!” Borbottò, dirigendosi verso l’ufficio del medimago.
A causa della chiacchierata con Luna aveva però perso il suo turno, così fu costretta ad aspettare in sala d’aspetto per un bel po’ prima di poter essere ricevuta.
“Buonasera signora Potter, si accomodi.”
“Buonasera,” sorrise, occupando una delle due poltrone di pelle nera disposte davanti alla scrivania.
Il medimago Cross, un uomo di circa cinquant’anni quasi calvo e dall’espressione seria, la scrutava oltre gli occhiali squadrati, che le ricordavano tanto quelli della Mcgranitt.
“Mi spieghi meglio la questione incubi,” la invitò, con un gesto della mano.     
Lei annuì. “Certo. Non sono dei veri e propri incubi….cioè, voglio dire….non mi fanno paura, ma soffrire. Iniziano tutti con dei momenti felici con mio marito, momenti che in realtà non ho mai vissuto e in luoghi che non ricordo di aver visto in sua compagnia. Mentre va tutto bene, all’improvviso litighiamo senza un vero motivo. Lui mi accusa di tradirlo, di pensare a un altro o di non amarlo. A volte mi lascia, altre mi dice quelle cose in punto di morte. Cosa significa dottore?”
L’uomo si toccò il mento, pensieroso. “Ricorda qualche altro particolare?”
Ginny scosse la testa, poi però s’illuminò. “ I sogni sono tutti ambientati ai tempi di Hogwarts. All’inizio pensavo fossero ricordi, ma non è possibile, io e lui abbiamo iniziato a frequentarci molto dopo. L’altra cosa strana è che nei sogni mi chiama Ginevra, ma lui non mi ha mai chiamata così.”
“è sicura si tratti di suo marito?”
La rossa sgranò gli occhi, sicura di aver capito male. “Come?”
“è possibile si tratti di un amore passato di cui sente ancora nostalgia,” ipotizzò il medimago.
Scosse la testa. “Non è possibile, lo saprei se fosse così.”
Lui annuì. “Forse, ma se cambia idea e decide di essere sincera con se stessa, può prendere appuntamento con la nostra psicomaga,” le disse, porgendole un biglietto da visita.
Ginny s’irrigidì. “Non sto mentendo e soprattutto non sono pazza.”
“Non ho detto questo, ma se ha difficoltà nell’aprirsi e nel ricordare, l’aiuterà. Chi è pazzo non va dagli psicomaghi, ma nel reparto malattie mentali del nostro ospedale,” aggiunse piuttosto stizzito.
Lei abbassò lo sguardo, imbarazzata per la gaffe che aveva appena fatto. “Io…ehm…ha ragione, mi scusi.”
Il medimago Cross annuì, visibilmente più rilassato. “Ci penserà?”
“Si, va bene”,annuì infine, prendendo il biglietto da visita.
“Perfetto. Buonasera e prenda la decisione giusta.”
“Buonasera,” lo salutò, ancora visibilmente confusa. Aveva sempre pensato che gli psicomaghi fossero degli psicopatici che rendevano le persone ancora più complessate, ma se si sbagliasse? Il medimago Cross era una persona seria e un grande professionista, non le avrebbe mai proposto uno psicomago se pensava che non ne avesse bisogno. Era così no? Ma lei ne aveva davvero bisogno allora? 
Quella sera a cena era ancora più pensierosa e taciturna. Il suo sguardo era fisso sul piatto di arrosto ancora intatto e le posate erano alla sua sinistra, dove le aveva posizionate quando aveva apparecchiato la tavola. Quindi non c’era da sorprendersi se dopo aver parlato per circa mezz’ora degli avvenimenti di quel giorno al Ministero, Harry iniziò a fissare la moglie, preoccupato.
“Ginny,” mormorò, facendola sussultare. “C’è qualcosa che non va? Hai detto al massimo due parole stasera.”
Lei si morse il labbro e iniziò ad arricciarsi una ciocca di capelli intorno all’indice, sforzandosi di apparire calma. “Sto bene, sono solo un po’ stanca.”
Harry si accigliò, per niente convinto. “Ginny, io non sono Ron. Me ne accorgo quando menti.”
Ginny arrossì di colpo. E ora che gli diceva? “Ho incontrato Luna oggi,” buttò lì la prima cosa che le venne in mente, sperando non indagasse ulteriormente.
Un lampo di sorpresa attraversò lo sguardo del moro. “ Ah si? Ti ha salutata o ignorata come ha fatto con le tue lettere?” Aggiunse ironicamente.
“ Mi ha detto di avermi scritto, ma di non aver mai ricevuto lettere da me.”
“E tu le credi? Non hai pensato che magari volesse solo giustificate il suo pessimo comportamento da Serpeverde?”
La rossa lo guardò, confusa. “Harry, non puoi davvero pensare una cosa del genere.”
Lui scrollò le spalle. “Non ti dimenticare che sono anni che è fidanzata con un Mangiamorte, potrebbe essersi fatta condizionare da lui.”
Ginny annuì, poggiando una mano sulla sua. “Lo so che Theodore Nott non ti sta per niente simpatico, come tutti gli ex Serpeverde tra l’altro, ma stiamo parlando di Luna. Lei ed io siamo amiche dal nostro primo anno, la conosco e so che non si farebbe mai condizionare da qualcuno, anche se si tratta del suo fidanzato.”
“E allora come giustifichi il fatto delle lettere?” La incalzò, intrecciando le dita con le sue.
“Un malinteso? Non lo so Harry, sono così confusa,” aggiunse, scuotendo vigorosamente la testa.
Harry annuì, alzandosi in piedi e tirandola con se. Senza pensarci ulteriormente, Ginny si gettò tra le sue braccia, lasciandosi cullare dal suo calore e dal suo profumo.
“Ti amo Harry,” sussurrò contro il suo petto.
Lui sorrise, accarezzandole i capelli. “Ti amo anch’io Ginny.”
 

 
 
E questo è il 2 capitolo! A mio parere è molto più bello del 1 e poi qui è stata fatta un po’ di chiarezza sui sogni di Ginny. È comparso poi un nuovo personaggio: Luna. Cosa nasconde il suo strano comportamento? E i sogni di Ginny? Per scoprirlo non vi resta che continuare a seguirmi! :D
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: _Trilly_