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Autore: Tactolien    11/02/2013    3 recensioni
Cosa succederebbe se due individui di un altro mondo piombassero nel Mondo Emerso?
Dopo "Il Potere Perduto" ecco un piccolo esperimento che mi frullava in testa già da un pò, con una storia che unisce i personaggi di Licia Troisi, con quelli di una mia storia originale. Spero che vi piaccia.
Per saperne di più... Cronache di Grimoire. Storie Originali Fantasy
Genere: Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ci furono risate. Non ci furono acclamazioni, né sorrisi di vittoria.

Nonostante il loro successo, i cinque amici rimasero lì, seri, con la faccia triste a guardare l’oggetto magico abbandonato a terra.

Wolkan lo raccolse, alzandolo all’altezza degli occhi per osservarlo meglio. Aggrottò la fronte: la fiamma non era solo diventata bianca, ma anche traslucida, se non trasparente. Sembrava proprio che non le fosse rimasto più un briciolo di potere.

- Allora, che dici?- chiese poi, passandola a Kina.

Esattamente come aveva fatto sei giorni prima, la Maga la prese con entrambe le mani e si concentrò, sintonizzandosi con essa.

Ci mise più tempo del previsto. L’attesa fu snervante. Nihal, Laio e Ido non dissero niente, ma dentro fremevano: se quella cosa avesse davvero smesso di funzionare… come sarebbero tornati Wolkan e Kina a casa?.

Finalmente la ragazza si smosse. Guardò il Lupo… e scosse la testa.

- Maledizione!- sbottò quello, tirando un pugno a terra - Maledizione! Maledizione!-.

Lo gnomo e la mezzelfo sospirarono, era quello che temevano.

- Oh, Kina, mi dispiace tantissimo- si avvicinò Laio, posandole una mano sulla schiena.

Era veramente strano il modo in cui le cose potevano cambiare, così all’improvviso: solo poche ore prima lo scudiero sarebbe stato ben felice di avere Kina nel Mondo Emerso per il resto della vita, ma poi gli era bastato vedere la sua espressione per cambiare subito idea.

Una lacrima le rigò il volto. Da quando l’aveva conosciuta… non l’aveva mai vista piangere nemmeno una volta. Sempre allegra e sorridente era stata.

- E adesso come farete con Grimoire?- chiese Nihal, trovando il coraggio di porre quella domanda ad alta voce.

- Non possiamo- disse pacata la Maga - Non possiamo tornare a Grimoire, non abbiamo più i mezzi-

- Allora ci rivolgeremo a un Mago, magari all’intero Consiglio, ci sarà qualcuno che può aiutarvi- saltò su Laio.

- Anche se fosse ci vorrebbero comunque degli anni- continuò Wolkan - E in ogni caso che garanzie abbiamo di tornare a Grimoire? Potremmo anche finire in un terzo mondo sconosciuto-

- Vorrà dire che resterete con noi. Ormai alla base siete di casa. Avete salvato il Mondo Emerso da Rouko, e non appena gli altri lo sapranno vi accoglieranno a braccia aperte-

- La cosa non è così facile, ragazzo- parlò Ido, dopo aver inquadrato bene la situazione.

- Perché?-

- Perché se conosciamo bene il Tiranno, farà il diavolo a quattro per prendersi Wolkan. Avrebbe più materiale per i suoi esperimenti. Rouko è stato il primo, ma potrebbero arrivarne altri di ancora più forti-

- Restando qui sarei costretto a nascondermi per il resto dell’eternità- ribattè il Demone.

- E così anch’io-.

Tutti si voltarono verso Kina.

- Esattamente come ha fatto Rouko, altri cercheranno di catturarmi per ricattarti, e farti cedere. Dovunque tu andrai, io ti seguirò-

- E poi c’è il Consiglio dei Maghi- ribattè Nihal, abbassando lo sguardo.

- Che?-

- Sicuramente avranno saputo che sei debole alla magia Proibita. Le Terre Libere hanno già abbastanza problemi con i Fammin, e il Consiglio non rischierà mai di ritrovarsi con un esercito di Mezzidemoni alle porte. Anche se quella è gente che si fa scrupoli… non esiterà a usare la magia Proibita per ucciderti pur di non farti cadere nelle mani del Tiranno-

- E allora dove potrebbero andare?- riprese lo scudiero.

Continuarono a parlare per svariati minuti, ma Kina non li ascoltava. Non riusciva proprio a concepire l’idea di non rivedere più la sua casa, il suo mondo. Certo, il Mondo Emerso le piaceva, ma non era la stessa cosa.

"Be’, almeno c’è Wolkan con me" pensò, per poi scuotere fortemente la testa "Ma che sto dicendo!? Pensa, Kina! Pensa! Ci dev’essere un modo per far funzionare questo affare" strinse la sfera.

- Wolkan, Clark ti ha spiegato come funziona l’incantesimo? Basta rompere il vetro, e poi…?-.

L’altro la guardò confusa per un paio di secondi - Poi la fiamma innesca un meccanismo che, mi pare abbia detto, segue le tracce di energia magica lasciate all’andata. O qualcosa del genere-.

Kina annuì silenziosamente. Era logico, il modo migliore se ripercorrere la strada a ritroso senza perdersi, e tornare a Grimoire.

"Bene, questa è la base da cui cominciare, ma ancora non risolve il problema di…" s’irrigidì immediatamente, colpita da un fulmine.

- Cratere!- esclamò.

- Cosa!?-

- Wolkan, dobbiamo tornare al cratere-

- Ma di che stai parlando?-

- Di uno dei nostri crateri, quelli che abbiamo lasciato quando siamo arrivati qui-.

Nihal storse gli occhi. La storia del cratere gliel’aveva accennata solamente un paio di volte, ma che utilità poteva mai avere tornare al punto di partenza?.

- Hai in mente qualcosa?- chiese Ido.

- Solo una. L’unica possibilità che abbiamo, e non so neanche se funzionerà-

- Be’, in ogno caso non abbiamo scelta, dovremo comunque restare nel Mondo Emerso, quandi tanto vale provare- sospirò il Demone, recuperando da terra i suoi spallacci metallici. Non voleva che altre cose sue rimanessero lì.

- Propongo di controllare prima il tuo cratere, è il più vicino-

- Ma la Terra dei Giorni è territorio nemico! Ci sono soldati anche lungo i confini- si oppose Laio.

Wolkan ridacchiò - Non credo ci sia rimasto qualcuno, dopo la mia ultima visita-

- Allora torniamo indietro a prendere i draghi, e voliamo laggiù tutti insieme- fece Nihal, già eccitata dall’idea di volare ancora insieme a Oarf.

- No. Voi, tornate indietro a riprendere i draghi. Io e Kina andremo per quella direzione, di corsa-

- Come sarebbe a dire, di corsa?-.

Ido sorrise, aveva già capito.

Per tutta risposta, chinandosi leggermente, il Lupo aiutò l’amica a salirgli sulle spalle. Si accertò che si reggesse bene… e via! A tutta velocità verso la Terra dei Giorni.

Era stato talmente rapido che gli altri tre rimasero imbambolati a guardarli finchè non si ridussero a un puntino all’orizzonte.

Fu Ido a riscuotersi per primo - Be’, che cosa aspettiamo!? Andiamo da Vesa e Oarf, prima di perderli del tutto-.

 

 

- Wow, che impressione- borbottò Laio, inginocchiandosi sul bordo roccioso - Davvero tu vieni da qui?-.

Ido e Nihal non dissero niente. Il buco nel terreno davanti a loro era assai più grande di quanto credessero. Profondo e inquietante… sembrava davvero il luogo d’impatto di un meteorite. E in giro ce n’era anche un altro: quello usato da Wolkan, nella Terra delle Rocce.

- Esattamente cos’hai in mente?- chiese quello alla Maga.

Lei si schiarì la voce, riprendendo la sfera in mano - Hai detto che questo incantesimo segue le tracce magiche, giusto? Però ora la fiamma è bianca, perciò se la rompessimo in un punto qualunque del Mondo Emerso non succederebbe niente- fece una breve pausa, guardando sotto di sé - Ma se provassimo a metterci in un luogo che abbia già avuto un forte impatto con la nostra magia… allora forse…-

- Vuoi vedere se la fiamma riacquista potere grazie ai residui magici che sono rimasti in questo sito?- indovinò Nihal, capendo al volo. Forse le sue lezioni con Soana erano servite a qualcosa, dopotutto.

Kina annuì, si premette la sfera al petto, e cominciò a scendere lungo il cratere, facendo attenzione a non inciampare. Era tutto zuppo e umido con polle d’acqua incassate tra le rocce, e zolle fangose che si staccavano ad ogni vibrazione.

"Chissà…" pensò Wolkan nel guardarla "Potrebbe anche funzionare".

Non l’avrebbe mai ammesso davanti a tutti, ma aveva molta fiducia in lei. Nonostante a Grimoire esistessero Maghi molto più potenti, Kina possedeva un’intelligenza tutta sua, capace di trovare soluzioni anche dove tutto sembrava perduto. Non c’era ragione per cui ora dovesse essere diverso.

"Se non fosse per il fatto di trovarci in un altro mondo, lontano dalla nostra magia".

Una volta raggiunto il centro della buca… Kina rimase ferma ad aspettare.

 

 
 

Dieci secondi. Niente.

Trenta secondi. Niente.

Un minuto. Niente.

Tre minuti. Ancora niente. La fiamma della sfera di vetro rimase esattamente com’era, ballando lievemente e senza dare segni di cambiamento di nessun genere.

- Kina?- chiamò Nihal.

Quella si riscosse, palesemente delusa - Non funziona-

- Tu sei arrivata qui almeno due mesi fa, ormai l’energia magica si sarà dispersa del tutto- ipotizzò il Demone - Dobbiamo provare col mio cratere, è più recente-.

La Maga annuì, sperando che si trattasse davvero di quello. Stava già per risalire il fianco del cratere, quando uno strano calore le toccò la pelle del braccio.

 

 
 

- La Terra delle Rocce è troppo pericolosa per noi, non possiamo accompagnarvi, sarebbe un azzardo- disse Ido, quando il Lupo si voltò verso di loro.

- Sì, lo so, non ve lo avrei mai chiesto: due draghi attirano molto l’attenzione in territorio ostile- rispose, accennando a Vesa e Oarf che, a qualche metro più in là, si riprendevano dal viaggio.

Non era stata la distanza a sfinirli, ma la velocità: i loro due Cavalieri avevano improvvisamente fatto irruzione nella loro stalla, tutti feriti e trafelati, pregandoli di volare più in fretta possibile per raggiungere Kina e Wolkan.

- Cosa farete se anche il secondo sito non dovesse funzionare?- fece Laio.

Il Demone non rispose subito, soppesando il significato di quelle parole.

Sospirò - Non lo so. Un posto troveremo dove nasconderci. Ho saputo che a Ovest del Mondo Emerso c’è un grande fiume. Lo risaliremo, spariremo da qui-.

Era la cosa migliore da fare. Lo sapevano tutti, ma nessuno disse niente.

"Che tristezza" pensò Nihal, rammaricandosi come fosse colpa sua "Per salvare noi… non possono più tornare indietro" chiuse gli occhi "Kina potrebbe ancora essere felice in mezzo agli umani, ma lui… Un essere diverso, in un mondo che non gli appartiene. Lontano dai suoi simili".

Per un attimo rivide se stessa: lei, l’ultimo mezzelfo del Mondo Emerso. Lui, l’unico Demone.

- Wolkan!- esclamò all’improvviso Kina, dal fondo del cratere.

Quando si sporsero a vedere… sgranarono gli occhi dalla sorpresa.

La ragazza, in piedi sulle rocce con la sfera tra le mani. La fiamma che tremolava velocemente di un tenue color azzurrino.

- Non ci credo!- sbottò Laio, lasciandosi scappare un sorriso.

Ce l’avevano fatta!.

- Sìì!- aggiunse Ido, in un impeto inaspettato. Sembrava quasi un ragazzino.

Nihal, invece, alzò la testa sospirando di sollievo. Meno male. Tutto era andato bene. Le sue voci non l’avrebbero più tormentata per quella storia: il Lupo e l’Agnello sarebbero tornati a casa.

- Perfetto!- annuì Wolkan, osservando il fuoco magico coi suoi occhi da lupo.

Nulla da ridire, stava veramente cambiando, diventando di un blu sempre più intenso. Incredibile. L’incantesimo sbagliato che aveva trascinato Kina lì, era stato talmente potente da lasciare una scia magica in grado di ricostituire la sfera di Clark.

- Bene- cominciò lo gnomo - Forse ora potremmo salutarci definitivamente. A meno che non ci sia un altro Rouko in giro- scherzava, ma non più di tanto.

In ogni caso si guardò intorno per assicurarsi che non vi fossero altri draghi neri in volo.

Il Lupo non si trattenne più - Ora basta! Non voglio restare un minuto di più in questo postaccio!- e scese giù da Kina con un balzo.

Le atterrò accanto senza quasi smuovere la terra e la prese in braccio.

Un secondo salto… e si portò al centro del cratere. Le prese il manufatto dalle mani, ma attese qualche momento.

- Addio, Nihal! Ido, Laio, statemi bene!- li salutò la Maga, raggiante come il sole.

- Addio, Kina!-

- Buona fortuna anche a te, Wolkan!-

- Addio, Kina, sii una grande Maga-.

Inaspettatamente, anche il Demone in unì a loro in uno dei suoi rari sorrisi - Buona fortuna anche a voi, e auguri per la guerra- e spaccò il vetro con una sola mano, stringendo a sè la ragazza.

Immediatamente, una gigantesca fiammata blu li avvolse entrambi sollevandoli dal terreno… schizzandoli fulminei verso il cielo, fino a sparire del tutto.

Erano andati. Andati per sempre.

 


 

Fu durante il viaggio di ritorno, che Nihal ripensò a tutto quello che era successo da quando avevano trovato la Maga, sperduta e impaurita, ai margini del bosco: chiacchierate, risate, amicizia. Poi l’arrivo di Wolkan e dell’equivoco di cui adesso rideva.

Sorrise "Sì. Devo dire che è stata… una bella avventura".

Affiancò Ido, e insieme spronarono Oarf e Vesa verso il tramonto.

 

 
 

Quando arrivò la notizia alle sue orecchie… Dola non potè fare a meno di ghignare.

- E così l’Esperimento è morto, eh?- se ne compiacque, ora era di nuovo lui il guerriero più forte del Tiranno. Nessuno mai avrebbe più messo in dubbio quella realtà, ne era sicuro.

L’unico suo rammarico era quello di non essere riuscito a mettere le mani su quel Demone, tanto per vendicarsi dell’umiliazione subita. Ma decise di non pensarci più, ora voleva solo glorificarsi del prestigio ritrovato.

- Voglio proprio mettermi di buon umore- e chiamò il suo attendente - Fate uscire i prigionieri dalle loro celle, io vi raggiungo subito-

- Come desiderate, Sommo Dola-.

Lo gnomo si guardò allo specchio. La ferita sulla clavicola era ancora ben visibile: la prova della sconfitta di cui tutti non facevano che borbottare.

Si rivestì in fretta della sua armatura nera, quella con l’incantesimo di rigenerazione. D’ora in poi non se la sarebbe mai più tolta, e la cicatrice l’avrebbe spacciata per un incidente di quando non era ancora diventato Cavaliere di Drago.

Prese con sé la spada. Si sarebbe divertito nel mettere in riga i prigionieri e ucciderli tutti uno per uno.

 

 
 

Nell’oscurità della sua Rocca… Aster contemplava in silenzio la situazione generale.

Rouko aveva fallito, e ora il Demone di Grimoire se n’era andato.

Peccato, sarebbe stato un’ottima base per le sue creazioni. Si sarebbe anche accontentato di Rouko, ma il corpo che gli avevano riportato era quello del soldatino gracile che era, senza più il cilindro nell’addome.

Sospirò.

- Ma sì, in fondo questo non cambia niente. La guerra si svolge ancora a mio favore-.

Dalla tasca della tunica, prese un secondo cilindro di vetro, fissando intensamente ciò che vi era dentro.

Aveva mentito a Rouko. Non erano solo due capelli quelli che aveva recuperato. Ma tre. Uno l’aveva tenuto per sé, per studiarlo meglio. E ci era riuscito.

Una vocina nella sua mente lo supplicò di usarlo per creare un nuovo super guerriero, migliore del precedente.

Scosse la testa, sorridendo suo malgrado.

"No. Non lo sprecherò per questo. E’ troppo potente. Troppo importante".

L’aveva deciso già da un pezzo: quel capello sarebbe servito a lui non appena tutto il Mondo Emerso sarebbe stato nelle sue mani.

Un ottimo catalizzatore per aiutarlo nell’incantesimo finale.

 

 

 

 
  
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