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Autore: Daymy91    31/08/2007    3 recensioni
Come tutti sappiamo... House è sempre stato un rompiscatole... e non solo in senso figurato! Infatti, per l'ennesima volta romperà le "scatole" a Lisa... che però troverà finalmente il modo di vendicarsi...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Greg House, Lisa Cuddy
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti

Mille scuse per il solito ritardo!

Spero che questo cap possa piacervi,anche se piccolo.

Come sempre un grazie enorme a tutti quelli che continuano a recensire e a sostenermi!

Buona lettura

 

Miky91

 

Meravigliosa Follia

 

“Salve Lisa.”

 

Cuddy sbattè più volte le palpebre,incredula di aver davanti proprio lui.

La persona che più aveva odiato in tutto quel tempo,che l’aveva costretta a scegliere.. tra i suoi cento milioni di dollari ed un uomo.

“Vogler!?

Capitolo V: incontrollabile

 

“Vedo che sei abbastanza felice di vedermi. Ironizzò l’uomo,notando l’espressione stupita della donna.

 

“È.. un po’ che non ci si vede.” Rispose Cuddy sfoderando un sorriso di circostanza,mentre faceva cadere pesantemente le braccia lungo i fianchi.

 

“Già,quasi tre anni.” Vogler continuò a sfoderare un sorrisino compiaciuto,era visibilmente divertito. Divertito di aver incontrato dopo tanto tempo una delle poche persone che l’avevano respinto. Per non parlare di lui.. “E di House che mi racconti?.. È finalmente riuscito ad ottenere una medaglia d’oro per tutte quelle vite che ha salvato?” Le domandò ironico, calcando sulle ultime parole.

 

“Ci sta lavorando.” Gli rispose seria la dottoressa. Quella sarebbe dovuta uscire come una battuta ma solo qualche istante dopo capì di trovarsi talmente nervosa da non riuscire neanche a dire cavolate. Alla faccia di House! Alla faccia di Vogler! E alla faccia di tutti coloro che quella sera si erano messi in testa di tormentarla!!

“non dirmi che cel’hai ancora a morte con lui..” sospirò.

 

Cosa? E perché mai dovrei avercela con quel brav’uomo?” continuò il miliardario con fare melodrammatico.

 

“Che ci fai qui?” Lisa sbuffò.. a questo punto era molto più saggio cambiare discorso.

 

“Non dirmi che non sai che fra mezzora ci sarà un convegno di cardiochirurgia in questo edificio!?” La schernì lui. “E se mi dici che è così non ci credo.”

 

“Sono qui per questo.” Ammise la donna.

 

“Lo immaginavo.”

 

“Cuddy.”

Una voce alle spalle della dottoressa attirò l’attenzione di entrambi.

House dopo qualche attimo di esitazione aveva deciso di andare a chiarire le cose con Cuddy. Non che gli importasse più di tanto,ovviamente, ma non gli andava di vederla col broncio tutta la serata…ma ora si diede solo dell’idiota quando vide l’uomo con cui la dottoressa aveva attaccato discorso.

‘Questo posto è peggio di un manicomio!’ Pensò,mentre con uno scatto veloce girò dalla parte opposta con l’intenzione di andarsene.

 

“Dottor House!” Lo richiamò Vogler con tono spavaldo,prima che il medico potesse fare il primo passo.

 

“Mi dispiace,io non sono il dr. House!” Lo apostrofò il diagnosta,voltandosi a guardarlo con espressione ovvia. “Sono un suo gemello.” Si giustificò,sperando che col tempo il cervello di vogler si fosse deteriorato a tal punto da non capire che quella era una scusa penosa.

 

Il miliardario di risposta scattò in una sonora risata. “gliele insegni tu certe cose?” domandò divertito alla donna di fronte a se,che si limitò a rispondere lanciando uno sguardo inquisitorio al diagnosta. ‘una scusa migliore no,eh!?’

 

House roteò lo sguardo per poi avvicinarsi di più ai due. “Che diavolo ci fai qui,Vogler?”

 

“Come ben sai ho una ditta farmaceutica,per questo mi tocca intervenire a qualche convegno.. magari facendo un po di pubblicità” Iniziò l’uomo,mettendosi le mani in tasca e facendo qualche passo verso il diagnosta.

 

“Non sei cambiato per niente.” Lo schernì House squotendo il capo. “Grosso,stupido e con una voglia matta di stare al centro dell’attenzione.”

 

“Perché diamine è qui!?” Sbottò Vogler,cercando di trattenere i nervi e rivolgendosi alla Cuddy con fare furioso.

 

Cuddy sbattè più volte le palpebre,colta di sorpresa dalla domanda.

“Perché lui..iniziò, cercando di dare una risposta prima a se stessa che ai presenti. Perché House era li con lei? Una vendetta.. questo era stato a far venir li il diagnosta. Ma ora tutto era tranne che una vendetta. Ora si era trasformata in qualcosa di molto più complicato.. e decisamente separata dal lavoro e dal convegno stesso. Ameno questo lo era per lei.

 

“Che c’è!? Ti disturba la mia presenza per caso?” Intervenne House,lasciando che Lisa si calmasse. Riusciva a percepirlo benissimo che era nervosa.. e questo non lo attribuiva solo a Vogler.

 

Il miliardario gli gettò un’occhiataccia. “Enormemente.” Sibilò.

 

“Bene!” House sorrise soddisfatto alzando in aria le mani. “Ora si che mi sento utile!”

 

Vogler si limitò a fissarlo con sguardo furioso.

Solo lui sapeva quanto il suo odio per quell’uomo fosse tremendo. E ben presto House avrebbe pagato quella stupida insolenza che usava nei suoi confronti.

L’avrebbe pagata.

 

“Hem.. House andiamo,ricordi dovevamo occuparci di quella cosa…” intervenne improvvisamente Cuddy,tirandosi il diagnosta per un braccio. Era ovvio ormai che l’atmosfera si stava facendo fin troppo pesante. “Scusa Vogler,ci vediamo più tardi.”

 

Il miliardario annuì silenziosamente lanciando uno sguardo gelido alla dottoressa. “A più tardi.. Lisa.”

 

“Si,certo.” Continuò lei,sfoderando un debole sorriso,mentre apriva la porta di una sala e ci entrava tirandosi il diagnosta. “A più tardi.” Concluse,chiudendosi la porta alle spalle e sparendo dalla visuale dell’uomo.

Dopo qualche secondo,passato in uno strano silenzio, tirò un sospiro di sollievo. “Dai,è andata.” Bisbigliò alzando lo sguardo e notando che la stanza era buia,illuminata solamente dalla poca luce del giorno che andava affievolendosi sempre di più. “aspettiamo qualche secondo e poi usciamo. Disse imbarazzata. Era stata una mossa azzardata entrare li dentro.. con lui. Cioè.. con quel buio avrebbero potuto sbattere su qualcosa! “House?Tutto a posto?”

Silenzio.

Non lo vedeva bene,ma era certa che il suo sguardo era posato su di lei.. e ne fu ancora più certa quando sentì i suoi passi avvicinarsi. Il silenzio era tremendo ed ogni passo del diagnosta le sembrava molto più forte di quello che in realtà era. Il cuore iniziò a batterle forte,come se stesse per scoppiare. Che diamine le stava accadendo?! Bastava solo allungare la mano,accendere la luce e ritrovare la porta per uscire da quell’imbarazzante situazione.. eppure non lo fece. Rimase immobile,come paralizzata.

 

House si fermò a pochi centimetri da lei senza dire una parola. Nascondendosi nel silenzio e nell’oscurità che ora regnava nella sala.

 

Cuddy Chiuse gli occhi,abbassando il volto. “H..House..”

 

Shssss!” bisbigliò lui,mettendole un dito sulle labbra.

Il silenzio tornò,questa volta più pesante che mai.

House allentò il braccio,lasciando scivolare il dito sul mento della dottoressa. “Credi che se ne sia andato?” Chiese poi,concentrato ad ascoltare dei rumori che adesso si facevano spazio al di là della stanza. Probabilmente,Vogler era stato fermato da delle persone con le quali aveva iniziato a parlare.

House scosse la testa. “Credo che ci toccherà aspettare qualche minuto. Concluse,abbassando lo sguardo a fissare la vaga figura della Cuddy.

Solo ora comprese quel suo silenzio, quell’atmosfera sempre più pesante che aveva iniziato a farsi spazio,solo ora iniziava a percepire il battito irregolare della dottoressa e il suo debole respiro sfiorargli il dito che teneva ancora involontariamente sul suo mento.

Solo ora,sentiva una strana sensazione invaderlo,come se tutto quello che era successo pochi istanti fa fosse solo un lontano ricordo,troppo lontano per permettersi di pensarci. Troppo lontano per fermarlo.

Abbassò il volto,il dito ora sotto il viso di lei le fece alzare lo sguardo.

Lisa sussultò non appena sentì le labbra di House sfiorare le sue.

Il diagnosta non capì bene cosa fu a spingerlo in quel gesto improvviso,cosa lo fece chinare e desiderare di assaporare le sue labbra.. il buio? Il silenzio? O semplicemente il fatto di esserle così vicino da non riuscire più a controllare le sue emozioni,come era sempre riuscito a fare..

Fu un bacio dolce,semplice,delicato.

Così dolce e delicato da far sparire ad entrambi ogni minimo desiderio di uscire da quella stanza.

Ora più che mai, entrambi, desiderarono che il tempo si fermasse in quell’istante. In quel dolce e stupendo istante.

Per sempre.

 

 

 

To be continued.. 

  
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