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Autore: Spencer Tita    12/02/2013    5 recensioni
Buongiorno Upper East Side! Siete pronti a leggere i più profondi segreti dell'elité di Manhattan?
Io sono Gossip Girl, e vi parlerò di come ragazzi perfetti, ragazzi che hanno tutto, riescano puntualmente a rovinare qualunque cosa tocchino, passando sempre e comuqnue impuniti.
I loro segreti sono scandalosi e indicibili, le loro vite peccaminose e piene, le loro feste incredibili e indimenticabili.
Chi sono io? Questo è l'unico segreto che non svelerò mai.
XOXO
Gossip Girl
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Pansy Parkinson, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun contesto
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Bentrovati, giovani innamorati di Manhattan!

Sono sempre io, la vostra Gossip Girl, in diretta dalla festa “Baciami sulle Labbra”, primo evento dell’anno scolastico che si preannuncia come il più interessante di sempre!

Sapete che D. e il Ragazzo Solitario sono stati fotografati insieme? Se siano usciti solo come nuovi amici o come nascente coppia nessuno lo sa.

Intanto, qui alla festa, la situazione sta sfuggendo di mano a un bel po’ di persone. Sono quasi sicura che Lavanda Bronw non sarà tanto felice domani, quando si ricorderà che era lei quella che pomiciava animatamente con Justin Finch-Fletchey. Anche nel caso non dovesse ricordarlo, sarà Pansy a farglielo tornare in mente. Un ragazzo di Brooklin, santo cielo! Ma poi, chi lo ha invitato?

La piccola H. sta intrattenendo una conversazione con nientemeno di B. in persona. Sembra un po’ imbarazzata, in realtà, e non fa che guardarsi intorno in cerca di un modo per allontanarsi. Niente di più che carne fresca, per il nostro B.

Pansy sembra divertirsi abbastanza, con Ron. Avranno fatto pace? Chi lo sa? Mandatemi una mail se avete qualche piccante informazione!

Il Martini che ho davanti mi sta chiamando, Upper East Side! Non posso trattenermi oltre.

Che la notte porti consiglio

XOXO

Gossip Girl

 

 

La limousine della madre di Draco correva veloce tra le luci colorate della New York notturna, diretta al palazzo dove si teneva la festa.

Harry sembrava decisamente rilassato, allungato sui sedili di pelle nera dell’automobile, mentre guardava il profilo di Draco illuminarsi ogni volta che sorpassavano un lampione.

Sussultarono entrambi quando i loro telefoni trillarono all’unisono. Draco tirò fuori il suo i-phone con un gesto esperto della mano, mentre Harry fece quasi cadere a terra il suo.

Lessero in silenzio l’aggiornamento di Gossip Girl. Draco sospirò pesantemente: il loro pseudo-appuntamento non era nemmeno iniziato e li avevano già beccati insieme.

-Che significa “carne fresca”?- domandò Harry con un tono piatto, catturato da un altro passaggio di quel post ambiguo.

Draco lo fissò negli occhi intensamente, un velo di preoccupazione dipinto sulle ciglia.

-Allora? H. sarebbe Hermione? Da quando Gossip Girl si interessa di una come lei?

-Probabilmente da quando viene invitata alle feste da Pansy Parkinson e suo fratello viene visto in giro con Draco Malfoy.

Harry rimase in silenzio per un attimo, digrignando i denti, poi tornò all’assalto.

-Che intende quando dice “carne fresca”?- ripeté assillante.

Draco socchiuse gli occhi:

-Blaise è viziato... e impulsivo. Se vuole qualcosa lo ottiene. Forse si è incapricciato di Hermione.

-Non siamo mica nel Medioevo! Non può avere una ragazza solo perché se ne è incapricciato! Se Hermione non è d’accordo dirà di no, non vedo il motivo di inviarmi questi messaggi di aiuto...

Draco scosse la testa, facendo ondeggiare i ciuffi quasi bianchi:

-Blaise è diverso, è quasi... violento...

-Violento?- Harry sbarrò gli occhi, di un verde quasi accecante.

-No, forse non è il termine esatto- si affrettò a tranquillizzarlo Draco -È solo che...

-Si tratta di mia sorella- mormorò Harry, spalancando ancora di più gli occhi, trafiggendo dolorosamente Draco con le sue iridi pure -Se devi dire qualcosa, fallo adesso.

Draco espirò in fretta e profondamente:

-Ieri, prima che mi scontrassi con te, ero in cucina insieme a Blaise. Avevo fame e lui conosceva il cuoco del Palace. Li ha fatti uscire tutti e mi ha fatto mangiare un panino in cucina, seduto sul bancone. Poi... ha detto che dovevo ringraziarlo per quella cena improvvisata, che sapeva delle cose... su di me...

Harry ascoltava in silenzio, fissando l’amico, quasi non credendo alle proprie orecchie.

-Se non fossi riuscito a scappare non si sarebbe fermato, ne sono certo- concluse Draco in fretta.

-E pensi che farebbe lo stesso a Hermione?- sussurrò spaventato Harry.

-Probabilmente è quello che ha in testa.

Il resto del viaggio trascorse in silenzio.

 

 

Hermione non riusciva a levarsi di torno Blaise Zabini.

Le aveva provate tutte. Era andata in bagno, ma quando era uscita dalla toilette il ragazzo era lì fuori ad aspettarla, sorridente. Gli aveva chiesto se poteva prenderle da bere, ma lui l’aveva afferrata per la vita e l’aveva trascinata al piano bar con lui. Era riuscita a mandare un messaggio a Harry perché non aveva nemmeno potuto telefonare, l’aveva seguita anche sul terrazzo dove si era rifugiata per chiamare il fratello.

-Chissà cosa c’è in cima alle scale antincendio- sussurrò lascivo Blaise, direttamente sul suo collo.

-Il tetto, immagino- disse secca Hermione, cercando di impedire alla sua voce di tremare e al suo cervello di cedere al panico. “Resta lucida, Hermione, resta lucida”.

-Potremmo dare un’occhiata, non credi? È una bella serata- le mani di Blaise scesero lungo i fianchi della ragazza, andando troppo in giù per i suoi gusti.

-No, io penso che rientrerò.

-Ma come? Non si sta bene qui fuori? La mia compagnia non ti lusinga?- chiese Blaise sempre più divertito.

Hermione non seppe che rispondere. Non poteva essere scortese con lui, era Blaise Zabini, dannazione. Se si fosse messa contro di lui avrebbe firmato la sua condanna all’emarginazione a vita.

E poi... se anche avessero fatto sesso, cosa poteva esserci di così sbagliato? Non l’aveva mai fatto, quindi non era una poco di buono, e aveva già sedici anni. Poteva permetterselo.

Nel suo cuore, però, suonava così tremendamente sbagliato... non amava quel ragazzo, non gli piaceva per niente. Si era sempre immaginata la sua prima volta con una persona che amava davvero, non uno qualunque a una festa. Dio, sembrava così squallido.

Però non poteva dire di no a Blaise Zabini. Non poteva e basta.

-Si sta... piuttosto bene, in effetti- balbettò appena la ragazza, confusa e spaventata.

Il sorriso che si aprì sul volto di Blaise fu quasi un ghigno.

-Sono certo che di sopra ci sarà una vista spettacolare. Andiamo a dare un’occhiata, dai.

Mentre lo seguiva su per le scale antincendio, Hermione si chiese se sarebbe mai riuscita a guardarsi allo specchio, la mattina seguente.

 

 

-Che ci fa lui qui?- sibilò acidamente Pansy, avvolta in un abito Valentino bianco e stretto, un abito che probabilmente era l’unica in quella stanza che poteva permettersi, sia fisicamente che economicamente.

-È Draco- mormorò sorpresa Daphne Greengrass, alla sua destra, con un vestito lungo blu notte e un long drink stretto in mano.

-So chi è- commentò Pansy secca -Ho chiesto perché diamine è qui! Non è stato invitato.

-Chi è il ragazzo che lo accompagna?- chiese Calì Patil, inclinando la testa. La gemella, accanto a lei, socchiuse gli occhi per vedere attraverso la penombra.

-Non è quel ragazzo di Brooklin? Il fratello di Hermione Granger?

-Harry Potter- confermò Calì.

-Come fa a chiamarsi Potter, se sua sorella si chiama Granger?- domandò Daphne con un fastidioso tono sarcastico.

-Non sono fratelli naturali- spiegò Astoria Greengrass, la sorella più piccola di Daphne, che andava in classe con Hermione.

-Non è questo il problema- gracchiò Pansy -Non sono stati invitati, nessuno dei due.

La ragazza partì in quarta in direzione dei due ospiti non desiderati, il caschetto perfetto che le ondeggiava sul collo.

-Draco!- gridò, sovrastando appena la musica troppo alta al centro della pista da ballo -Con quale coraggio ti presenti qui?

-Ciao Pan- iniziò il biondo, con l’intenzione di aggiungere qualcos’altro.

-Non chiamarmi “Pan”, stronzo!- strillò lei, interrompendolo -Dopo tutto quello che hai fatto come osi venire alla mia festa?

-Pansy!- saltò su Draco -Che diavolo ti prende?

-Cosa prende a me? Perché non mi hai mai detto niente?

Gli occhi della ragazza mandavano bagliori irati.

-Mi puoi spiegare che cosa non ti avrei detto?- balbettò Draco, una lieve consapevolezza che iniziava a strisciare dentro di lui.

Pansy si aggrappò al suo collo, tirando il suo orecchio verso le sue labbra:

-Ron mi ha detto tutto, ieri sera- sibilò.

Draco spalancò gli occhi, chiaramente in difficoltà.

-Possiamo parlarne dopo? Ora stiamo cercando la sorella di Harry, ha qualche problema con Blaise...

-Oh, ma certo! Io vengo sempre dopo, vero? Dopo il tuo cazzo di ego, dopo la tua cazzo di lussuria e ora dopo quella...

-Pansy contieniti!- la ammonì Draco -Questo è un evento pubblico, non dare spettacolo, ti prego! Te ne pentiresti.

-Tu invece non ti penti mai, vero? Non chiedi mai scusa?- la frangetta della ragazza sfiorava appena le sue ciglia scure, facendo sembrare gli occhi ancora più socchiusi dalla rabbia.

-Pansy, ti chiederò scusa mille volte appena avremo risolto questa faccenda- le promise Draco -Conosci Blaise. Dobbiamo trovare Hermione prima che sia tardi.

-Non c’è qui, Draco- gemette Harry, che aveva finalmente smesso di guardarsi intorno come un cucciolo smarrito -Dove potrebbe essere?

Draco rivolse la domanda a Pansy, solo guardandola.

Lei sospirò:

-Poco fa ho visto Blaise andare sul terrazzo, non so con chi, non sono sicura fosse Hermione.

-Grazie. Parliamo dopo, ok?- Draco le sfiorò la mano prima di correre verso la portafinestra con Harry al fianco.

Pansy si ritrovò ancora una volta, in solo una manciata di giorni, a osservarlo correre via, sempre più lontano da lei, le loro vite sempre meno unite.

 

 

-Non c’è nessuno  nemmeno qui- sospirò Harry, la musica che rimbombava in lontananza.

Draco si stava guardando intorno nervosamente. Aveva visto il bracciale di Blaise a terra ma non voleva allarmare inutilmente l’amico.

-Che c’è lì sopra?- Harry stava guardando le scale di ferro che conducevano in alto.

-Il tetto, immagino- rispose stancamente Draco.

-Potrebbero essere lì?- la voce di Harry era diventata urgente, da quando Draco gli aveva raccontato cosa gli era accaduto l’altra sera. Il biondo invece si era innervosito parecchio, notando il disinteressamento di Harry nei suoi confronti.

Non gli aveva chiesto niente, riguardo l’episodio, limitandosi a preoccuparsi per la sorella.

È normale che si preoccupi per la sorella invece di psicanalizzarti per le molestie subite. si disse Draco, seguendolo lungo le scale in silenzio.

-Hai sentito?- disse improvvisamente, fermandosi ad ascoltare.

L’aria tersa di fine estate trasportava mollemente le suppliche di una ragazza:

-Ti prego, smettila, ti prego- erano così simili a quelle che aveva detto Draco la sera precedente che il biondo si chiese come mai Blaise non si fosse stancato di incutere terrore.

-Era Hermione!- gridò Harry, accelerando il passo -HERMIONE!

Draco lo seguì di corsa, terrorizzato che fossero arrivati troppo tardi. Sapeva benissimo che Blaise non si sarebbe fermato di fronte a un paio di suppliche.

-Lasciala subito stare!- urlò Harry, piombando addosso a Blaise in meno di un secondo, strappandolo via dal corpo fragile di Hermione, seminudo nella notte.

Il vestito che la ragazza si era fatta da sola era un po’ sgualcito e la gonna sollevata fino a lasciar vedere le mutandine di pizzo nero, ma era integro e ancora al suo posto. Draco sospirò di sollievo e si chinò ad afferrare la mano di Hermione:

-Stai bene?- mormorò con il tono più tranquillizzante che riuscì a trovare -Tranquilla, è finita.

La ragazza annuì, strusciando i capelli spettinati contro la spalla di Draco:

-Sto bene.

Harry aveva afferrato Blaise per il collo della camicia e gli aveva assestato un cazzotto in pieno volto.

Blaise si tastò la parte del viso intorno all’occhio, gemendo:

-Chi diavolo saresti tu?- gridò poi, spalancando gli occhi con rabbia.

-Ancora la stessa domanda!- strillò a sua volta Harry, afferrandolo di nuovo per il collo -Io sono Harry Potter! Frequento la tua stessa scuola!

Draco lasciò la presa su Hermione, avvicinandosi all’amico in fretta.

-E quella- continuò Harry indicando la ragazza -Quella è mia sorella!

Spinse Blaise a terra, con tutte le forze che aveva. Un secondo dopo, Draco lo prese per un braccio.

-Andiamo via, Harry- sussurrò -Andiamo, portiamo via Hermione.

Harry fissò il compagno negli occhi per qualche istante e annuì in silenzio. Si diresse verso la sorella, le pose un braccio intorno alle spalle e la guidò via.

-Blaise- sibilò Draco -Stalle lontano, hai capito? E se provi ancora una sola volta a fare del male a qualcuno ti denuncio, te lo giuro.

Blaise si alzò di scatto e afferrò rudemente il braccio di Draco, catturando i suoi occhi nei suoi.

-Sei solo una troia, Draco, ricordatelo- mormorò -Arriverà il giorno in cui avrò il mio turno con te.

-Scordatelo stronzo- Draco strappò via il suo braccio da quello di Blaise -E non sono proprio la troia di nessuno.

Gli voltò le spalle e scese le scale antincendio.

Pansy lo aspettava lì sotto, da sola, e fumava una sigaretta.

-Ho visto quel Potter e sua sorella venire via- disse -Stava bene?

-Più o meno- mormorò Draco, raggiungendola -Sono uscito con Harry stasera. Non è andata molto bene. Non mi ha nemmeno aspettato qui.

-Sua sorella stava avendo un incontro del terzo tipo con Blaise Zabini- sottolineò l’ovvio Pansy -Mi sembra già tanto che non sia saltato in groppa al suo cavallo bianco per venire a salvarla lasciandoti ovunque fossi.

-Diciamo che la mia limousine e la mia faccia gli sono stati utili per entrare qui.

-Non essere così cinico- Pansy espirò una lunga boccata di fumo -Vuoi una sigaretta?

Draco prese la Lucky Strike che la ragazza gli offriva e la accese tra le mani a coppa mentre Blaise scendeva le scale guardandolo con odio. Il ragazzo moro si sistemò la cravatta e entrò di nuovo nel bel mezzo della festa, instancabile.

-Mi dispiace tanto, Pansy. Non volevo dirti niente per non farti del male ma avrei dovuto immaginare che prima o poi sarebbe venuto fuori. Scusami.

-Ron mi ha già detto tutto- disse lei -Eravate ubriachi e noi non stavamo nemmeno insieme in quel periodo. Ho perdonato Ron poco fa.

Draco si voltò a guardarla:

-Pensi di riuscire a perdonare anche me?

La ragazza annuì senza girarsi, gli occhi persi su Manhattan.

-Immagino di sì. E ora vai da quel poveraccio, ne riparleremo domani.

Draco baciò Pansy sulla guancia, prima di scappare via.

Stavolta la sua corsa non le sembrò così spaventosamente una fuga.

 

 

Stavano tornando a casa in Limousine. Draco aveva deciso di accompagnare Harry e Hermione a Brooklin. In quel modo aveva l’occasione per passare ancora un po’ di tempo con Harry e, soprattutto, avrebbe avuto davanti un lungo viaggio di ritorno a casa. Lui amava i viaggi di ritorno.

Lasciò i due ragazzi sul marciapiede davanti al condominio dove vivevano. Era piuttosto esclusivo, per essere a Brooklin. I due non smettevano di ringraziarlo e Harry promise che avrebbero avuto un appuntamento migliore, la prossima volta.

-Beh, buonanotte Draco- sorrise il moretto.

-Buonanotte a te- rispose Draco, anche lui sorridente.

Harry fece un passo in avanti stentato, poi si ritrasse nuovamente indietro, titubante. Sollevò meccanicamente un braccio e salutò Draco, che lo guardava a bocca aperta, con la mano, prima di scappare via con le orecchie viola.

-Gli hai fatto ciao con la mano!?- sibilava Hermione mentre lo seguiva in fretta.

Draco ridacchiò, salendo sul sedile posteriore dell’auto, e rimase semplicemente così.

Con il sorriso sulle labbra, guardava New York scorrere davanti al suo finestrino oscurato, le luci che si confondevano in un vortice di colori, la gente che passava per le strade larghe di Manhattan.

Erano le tre passate e la città non era mai sembrata così sveglia e vivace.

 

 

Oh là là, Upper East Side!

Sembra che la serata “Baciami sulle Labbra” non sarebbe potuta finire in modo migliore!

Pansy e Draco hanno fatto pace (quante volte hanno litigato e fatto pace, da quando Draco è tornato?) e la piccola H. è stata salvata dalle grinfie di B. grazie all’intervento tempestivo del Ragazzo Solitario.

Tutto è bene quel che finisce bene, o no?

La festa si è rivelata un successo, ma forse un tantino noiosa. Niente scoops, niente foto imbarazzanti, niente nuove coppie, niente di niente.

E allora, cosa ci rimane da fare?

Andate a letto, rampolli dell’Upper East Side! Sento che domani, al Brunch degli Zabini, ne accadranno delle belle!

Buonanotte e sogni s’oro

XOXO

Gossip Girl

 

 

 

TITA’S SPACE

Ehi gente :D come state?

Lo so, non aggiorno qui da tipo quaranta mesi e mi dispiace... ma avete visto? Sto tornando! Ho aggiornato anche “Resistenza” e il prossimi capitoli sono in fase di lavorazione, sia per questa storia, sia per l’altra!

Inoltre ho iniziato a postare un long non troppo lunga (tranquilli, ho già finito di scriverla) che sono certa potrebbe piacervi ^_^

Grazie per aver letto anche questo capitolo arrivato dopo amen, come si suol dire!

Un bacione a tutti!

Recensite!!!

  
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