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Autore: Zeepbels    13/02/2013    5 recensioni
Fanfiction momentaneamente sospesa!
Sessantanovesimi Hunger Games.
Rose Halley viene dal Distretto 9.
Quando, il giorno del suo tredicesimo compleanno, si avvia in piazza per assistere alla mietitura, non sa che tra mille e più biglietti quello estratto sarà proprio quello con il suo nome.
Ma sa che in quell'Arena non ammazza solo il corpo, ma ti toglie anche quel poco di spirito che Capitol City ti permette di tenere.
*Dal capitolo 8*
Ecco perché esistono gli Hunger Games, per lasciare ai Distretti la speranza che i loro ragazzi possano tornare, e ai Tributi il compito di farne fuori il più possibile per riabbracciare la propria famiglia.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo 8 – Alleati?
 
- Ohiiii, svegliati, siamo ancora nel mondo dei vivi?
- No!
Sento la mano gelida di Dave scuotermi la testa e mi giro dall’altro lato, infuriata. Non è bastato aver condiviso la coperta con lui, deve anche rovinarmi quei pochi giorni (o ore, a seconda del punto di vista) che mi rimangono? Evidentemente no.
Mi tiro su, tutta arruffata e assonnata. Il mio “alleato” finalmente si decide ad alzarsi e va a controllare il pesce che sta cuocendo sulla brace. Da quanto tempo è sveglio? Probabilmente una o due ore. Mi ricompongo un po’, poi mi siedo accanto a lui.
- Buongiorno – sbadiglio.
- Wow! Hai deciso di parlarmi! Ti faccio presente che è da quando ti sei presentata che non mi dici una parola – dice lui ridendo.
Ma come fa? Come fa a sorridere nonostante sia qui, nell’Arena con altri dodici Tributi che potrebbero spuntare da un momento all’altro e ammazzarci? E’ strano, questo ragazzo, ma riesce a contagiarmi e, chissà come, sento spuntarmi sul viso il primo sorriso sincero dalla Mietitura. Dave mi passa un pesciolino che io divoro con avidità, nonostante sia bollente. E’ davvero buonissimo.
Ieri sera, una volta accampati, abbiamo fatto il punto delle provviste: i fiammiferi, la coperta, dei lacci, un po’ di manzo e di gallette, dal mio zaino; dell’antidolorifico, della frutta secca, tre mele e degli occhiali per la visione notturna, dal suo. In più abbiamo due borracce e due flaconcini per disinfettare l’acqua. Direi che ce la stiamo cavando abbastanza bene. Sorrido tra me e me pensando alla faccia sbalordita di Dave alla vista della mia coperta. Solo dopo ho capito: qui nell’Arena la temperatura durante la notte cala in un modo impressionante, solo che la prima notte, nella grotta, non ci avevo fatto caso.
Una volta terminato il pasto, ci alziamo e sistemiamo i bagagli. Abbiamo deciso di attraversare il fiume e passare sulla sponda destra, dove la vegetazione più fitta dovrebbe proteggerci. Mi metto lo zaino in spalla e cammino dietro al ragazzo del 6.  Dapprima sempre più piano, per non farmi sentire, poi più forte, inizio a cantare. La ghiandaie imitatrici ripetono la mia melodia e ciò mi fa sorridere e mi fa tornare con la mente alla mia casa.
Non ci sono molti di questi uccelli nel mio Distretto, ma, vicino ai campi di grano c’è un boschetto dove Seth mi portava sempre. Mi è sempre piaciuto questo giochetto. A volte facevamo a gara per chi riusciva a far cantare agli uccellini la melodia più complicata. Vincevo sempre io, ma lo sapevo che Seth si dimostrava mediocre apposta.  E adesso, in questo recinto mortale, è una consolazione sapere che c’è almeno qualcosa di familiare che mi rimane vicino.
Mi volto, senza accorgermene ho superato Dave, che ora cammina con gli occhi fissi su di me. Non dico nulla e riprendo il cammino. Forse pensa che sono matta.
Siamo finalmente arrivati al fiume. Avevo pensato di lavarmi un po’, ma il solo pensiero della trappola mortale che si nasconde mi fa rabbrividire. Nonostante ciò, cerco un sasso grosso e piatto che sporge dall’acqua. Quando lo trovo, poggio lo zaino sulla riva e inizio a togliermi la giacca. Poi mi rendo conto che c’è anche Dave, che mi sta guardando con aria perplessa. Arrossisco e gli chiedo timidamente:
- Po … potresti andare per … per un po’ dietro a quei cespugli? Mi dovrei … mi dovrei lavare …
Lui diventa rosso a sua volta e sorride: - Va bene, come vuoi. Anche se non ha molto senso, voglio dire, ci sono telecamere dappertutto.
In effetti … penso. Lui, comunque, prende la spada e si allontana di una decina di metri. – Così basta? – chiede ridendo. Non gli rispondo nemmeno, e mi sfilo la maglietta, i pantaloni e le scarpe, poi salto sul masso e inizio a lavarmi. Quando ho finito, mi siedo sulla sponda, al sole, e chiudo gli occhi aspettando di asciugarmi. Tento addirittura di pettinarmi i capelli con le mani. Una volta rivestita, chiamo il mio alleato.
- Finito il bagno, principessa? – chiede sorridendo.
- Piantala – mi inizia ad irritare un po’ questa sua costante allegria.
- Scusa … senti se non ti dispiace, vorrei lavarmi anche io, ma se vuoi tu puoi restare – dice ammiccando. Sbuffo e mi accovaccio su un sasso, in modo da non vederlo, e aspetto. Dopo un po’, però, non posso fare a meno di sbirciare tra le foglie, stupendo addirittura me stessa. E ringrazio il cielo per averlo fatto!
Solo adesso mi rendo conto di non averlo avvisato della trappola nel fiume, perché Dave si sta preparando a fare un bel tuffo. Senza riflettere, mi lancio su di lui appena prima del salto.
Lui mi guarda sconvolto: - Che diamine fai?! – grida rialzandosi.
- La … la ghiaia del fiume è corrosiva po … potevi morire … - ansimo, ancora scossa.
- Ah …
Guardiamo il terreno per un bel po’. Sono ancora lì ferma immobile quando lo sento sospirare e sedersi. Mi accuccio sulle gambe, accanto a lui, ma nessuno parla. Dopo un po’ sento la sua mano poggiarsi sulla mi spalla.
- Perché lo hai fatto? Cioè, siamo agli Hunger Games, potevi anche lasciarmi morire.
Lo guardo. Non so perché l’ho fatto, è stato istintivo, non lo avrei mai fatto morire in un modo così terribile. O almeno credo.
- Così non sono più in debito con te – rispondo.
Lui sorride e mi stampa un bacio sulla guancia: - Grazie.
Mi volto dall’altra parte, arrossendo. Poi, insieme, attraversiamo il fiume e, un po’ a fatica a causa dei cespugli spinosi che si trovano dappertutto, avanziamo sulla sponda destra del torrente per un bel po’. Facciamo solo una breve pausa per il pranzo, accontentadoci di radici e di una mela a testa.
- Ti manca casa?- chiede a un tratto Dave mentre mangiamo.
- Oh certo … specialmente mio fratello, Seth … - mormoro tenendo gli occhi bassi, è la prima volta che parlo di casa con qualcuno. Lui annuisce: - Sì, l’ho visto alla mietitura, è lui che ti ha insegnato quella canzone che canti sempre? – Annuisco.
- Deve essere importante per te, come una specie di appiglio per non cadere giù da un dirupo. Gli devi volere davvero tanto bene.
- Si, ma è più lui che ne vuole a me – sospiro – E tu? Chi hai lasciato nel tuo Distretto?
Lui sorride tristemente: - Mia mamma e la mia sorellina Lily, che ha solo nove anni. Mi dispiace averle lasciate da sole, specialmente per il fatto che non hanno più papà.
Fa una pausa. – Se non vuoi parlarne non fa niente – dico poggiandogli una mano sul braccio.
Ma lui continua: - Sai, mio padre è morto in un incidente avvenuto nella fabbrica dove producono i pezzi di metallo per i treni. Avevo tredici anni e ho dovuto iniziare a lavorare per mantenere la mamma e Lily. La vedi questa? – fa tirando su la manica della giacca. Sul suo braccio bianco spicca una lunga cicatrice, segno di un’ustione, che va dal gomito al polso. La tocco con la punta delle dita, rabbrividendo.
- Come te la sei fatta?
- Io piegavo con delle pinze le sbarre per le rotaie, un giorno ho sporto troppo il braccio e …
Riprendiamo il cammino, quando ad un tratto mi accorgo di non sentire più i passi di Dave dietro di me. Mi volto, preoccupata, e lo vedo a una decina di metri, immobile, come assorto nei suoi pensieri. Mi avvicino e lui dice: - E’ dal bagno di sangue che non muore nessuno.
Capisco al volo. Gli Strateghi si staranno certo inventando qualcosa, o il pubblico si annoierà. Dobbiamo stare attenti, da adesso in poi, potrebbero capitarci brutte cose. Tiro fuori il coltello e ne stringo forte l’impugnatura. Sono davvero contenta che Dave mi abbia risparmiata, altrimenti adesso sarei sola nelle mani di quei folli. Anche lui deve aver pensato la stessa cosa, perché, mentre camminiamo, prende ad affilare la lancia con una pietra.
Per fortuna, almeno fino a quando, al tramonto non ci accampiamo, non accade nulla. Prima che cali il buio, accendiamo un fuocherello, per scaldarci poi con le braci durante la notte. Mentre Dave accende il fuoco con i fiammiferi e io raccolgo delle bacche, sentiamo uno strano suono, come un tintinnio. Scatto in piedi con l’arma in mano, cercando la fonte di quel rumore. Niente.
Poi lo vedo. Un piccolo paracadute color argento si  è impigliato in un cespuglio. Con un sorriso enorme sulle labbra mi avvicino e lo prendo, per poi sventolarlo davanti al mio alleato, che mi guarda incredulo.
- Sponsor?
Esatto, penso. Sponsor. Apriamo insieme la scatoletta trasportata dal paracadute: due bei panini al formaggio e al prosciutto. Il profumo del pane appena sfornato mi invade le narici. Ovviamente, però, ne mangiamo solo uno, completando la cena con le bacche, e teniamo da parte l’altro. Quindi almeno qualcuno deve averci notati, dico soddisfatta tra me e me mentre il formaggio fuso mi si scioglie in bocca.
Poi, ci sediamo accanto alle braci, con la coperta sulle spalle, cercando di non congelare. Fa davvero freddo. Aspettiamo l’Inno, e, quando arriva, non vediamo nessun volto proiettato nel cielo. Sinceramente avevo sperato di vederne, magari qualcuno era morto durante la giornata e non avevamo sentito il cannone. Ma sbagliavo. Questo vuol dire due cose, e non certo positive.
Uno. Dobbiamo aspettarci sorprese dagli Strateghi. Due. I Favoriti devono essere molto, molto arrabbiati per non aver catturato prede.
- Chissà cosa stanno facendo gli altri … - dico ad alta voce.
- La ragazza dell’1 non si è unita ai Favoriti, l’avevano capito tutti che era una tipa strana. Il tuo amico, quello dell’8 – fa una smorfia nel pronunciare la parola “amico” – se n’è scappato per i fatti suoi. Il bestione del 7 sta battendo la zona della steppa. Tu pensa che solo alla Cornucopia ha ucciso cinque Tributi – mi informa Dave.
- E tu? – chiedo.
- Io cosa?
- Quanti ne hai uccisi?
- Uno … - abbassa lo sguardo.
- Dimmi chi.
- Non posso, Rose, mi odieresti.
Non dice altro ma io lo voglio assolutamente sapere. Gli scuoto la spalla e alla fine lui mormora: - Martin.
Ritiro la mano dal suo braccio. Non ci credo. Non può averlo ucciso. Non lui.
- Pe ... perché?
- Mi serviva uno zaino.
Mi alzo, inorridita e porto la coperta con me fino all’angolo opposto della radura. Lì, mi stendo e mi accuccio su me stessa.
Sei un mostro, Dave Johnson, penso. Hai ucciso un ragazzo innocente, Martin, nel modo più brutale possibile. Eppure hai risparmiato me. Perché non il contrario? Nella mente mi passano delle immagini sconvolgenti. Immagino il suo sguardo terrorizzato e le mani e la spada del ragazzo del Distretto 6 bagnate di sangue.
Dopo un tempo che pare infinito, sento Dave sdraiarsi a qualche metro da me. Lo ignoro deliberatamente. Domani ti ucciderò, sarà l’ultima cosa che faccio. Sempre che non muoia congelato, visto che non hai la coperta.
Ma qualcosa mi fa cambiare idea. Lo sento tremare, lì steso accanto a un albero. E lo sento piangere.
Tutto ciò mi colpisce il cuore profondamente. No, non posso ucciderlo, non sarò io a farlo. Dave è buono, ma, come me, vuole tornare a casa dalla sua famiglia. La differenza è che lui meriterebbe di farlo molto più di me, ha una sorellina e una madre che hanno un estremo bisogno di lui. E poi, nemmeno io esiterei a uccidere per tornare dai miei cari.
Ecco perché esistono gli Hunger Games, per lasciare ai Distretti la speranza che i loro ragazzi possano tornare, e ai Tributi il compito di farne fuori il più possibile per riabbracciare la propria famiglia.
Mi alzo e mi stendo accanto a lui, comprendo entrambi con la coperta. Lo sento voltarsi, stupito.
- Perché lo fai? Dovresti odiarmi.
Rimango in silenzio.
- Mi perdonerai mai per ciò che ho fatto?
- Sì.

Bacheca dell'autrice!
Salve giuovani d'oggi!! :) Ecco a voi un'altro capitolo della mia infinita purga!!! No dai, non fa così schifo (bugia .-.)
Vi chiedo umilmente perdono se non vi piace, se volete, però, ditemi se ve gusta o se c'è qualcosa da migliorare :D
Un grazie a chi recensisce ( vi amo tutti <3) 
Sciao :3 PS ho messo una testata perché mi sembrava una cosa carina e ci tengo a precisare che il ragazzo è Dave xD

 
  
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