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Autore: SakiJune    05/09/2007    1 recensioni
ATTENZIONE, SPOILER DEL SETTIMO LIBRO!
C'è un confine sottile tra ciò che si può e ciò che è giusto fare. Loro lo sanno.
Ma sta scritto tra le pagine di quel libro: un eroe può tornare in vita. In silenzio ne pagheranno il prezzo. E attraverso sofferenze, sfide, alla ricerca della verità, le nuove generazioni ringrazieranno.
"- Guardali, Olympe... mi sembra che il tempo non sia mai trascorso...
- Ma Rubeus, invece stiamo invecchiando eccome!
- Non guardare noi, ma loro. Solo così resteremo giovani nel cuore: guardando sbocciare la gioventù.
Era bello avere un uomo che sa commuoversi. Fino a un certo punto...
- Ma dai, tesoro, stai bagnando tutto il davanzale!"
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Luna Lovegood, Neville Paciock, Nuovo personaggio | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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ATTENZIONE COME AL SOLITO, SPOILER DEL SETTIMO LIBRO!!!!





Fu con un poco di imbarazzo che Doreen si rivolse a Selena, due giorni dopo.
Non sapeva come dirle quanto le dispiacesse quello che era accaduto ai suoi genitori.
Sembrava la trama di un brutto film. Nel libro (oh, quel Purple era sceso davvero troppo nei particolari!) c'era persino una foto del gruppo, davanti alla casa dei Longbottom.
Selena somigliava incredibilmente a sua madre! Era davvero il suo ritratto!
Glielo disse, all'uscita dalla lezione di Erbologia, l'ultima di quel pomeriggio.
- Lo so. Però lei non mi riconosce più. La vuoi sapere una cosa, Doreen?
- Che cosa?
- Mio padre... una volta insegnava qui - e indicò le serre. - Ne parlavano, a volte, quando pensavano che dormissi. Era stato mandato via per qualcosa che aveva fatto... e sai qual è la cosa più strana? Siamo stati affidati legalmente proprio alla persona che l'ha cacciato da questo Paese. Mio fratello adesso vive a casa sua.
- Con il Ministro della Magia? - si intromise Sirius, sbucando d'improvviso. Conosceva tutta la storia del processo, naturalmente. - Beh, è una brava persona. A parte il fatto che una volta mio padre era capo del Dipartimento degli Auror e adesso timbra i documenti...
- Che cos'è un Auror? - chiese Doreen. Voleva sviare il discorso dalla situazione di Selena, e non aveva ancora sentito quella parola.
Sirius glielo spiegò e per poco non gli sfuggì di dirle: "come tuo fratello". Uffa, per quanto doveva ancora tenerle nascosto tutto? Quando si sarebbe deciso, il Preside, a rivelarle la verità?
Certo, avrebbe potuto reagire male. Era solo questo pensiero a trattenerlo, quando sentiva l'impulso di riferirle il passato dei suoi genitori. Il viso di Doreen in lacrime era qualcosa che non voleva vedere, che gli faceva male allo stomaco. O forse al cuore?
- Quindi tornerai da lui, per le vacanze? Dal Ministro? Huu... che lusso.
Selena non gli rispose male per educazione.


L'autunno avanzava. Nel giardino di una villa, un bambino apriva e chiudeva gli sportelli di una carrozza giocattolo, canticchiando.
Il suo nome, complicato e altisonante per la sua età, era Augustus Xenophilius Longbottom.
Dalla veranda, un uomo lo osservava.
Quando il Ministro della Magia dell'Africa centrale gli aveva mandato quel gufo, era una tranquilla giornata d'estate, ed era impegnato in una partita a scacchi con Dean Thomas.
Mentre leggeva, la sua fronte si aggrottò, il suo volto si fece livido.
- Brutte notizie, Kingsley? - aveva chiesto preoccupato Dean.
- Sono stato io a mandarlo a morire... - aveva detto lui, prendendosi la testa tra le mani e sospirando.
Era andato alla scrivania e si era messo a rispondere alla lettera.
L'unica cosa che poteva fare per riscattarsi dalla sua sentenza era prendersi cura di quei bambini. Ecco perché Selena, invece di iniziare l'anno scolastico ad Amberfire, era finita ad Hogwarts: le spettava. Era il minimo che potesse fare per loro - tenerli con sé. E se un giorno Luna avesse superato lo shock, allora...
- Kinshi, on ci sciono i cavalli? - Gus si era avvicinato, mostrandogli la carrozza.
Shacklebolt, invaso da un moto di struggente tenerezza, pensò ai thestral:
- Ci sono, piccolo... ma quando li vedrai, il tempo dei giochi sarà passato per te...


Gli Slytherin erano tornati all'attacco. Non era prudente, per Doreen, aggirarsi per la scuola da sola: specialmente nelle vicinanze del dormitorio, perché era troppo vicino al loro. Le nascondevano gli ingredienti durante l'ora di Pozioni (che invidiosi!), la facevano inciampare sulle scale... Ma cosa aveva mai fatto? Perché ce l'avevano con lei? Perché pensavano fosse una figlia di Muggles? Se avesse detto loro che non lo era, non le avrebbero creduto comunque; e poi, non ne aveva nessuna prova.
Il ragionamento la portò a concludere che non doveva dare nessuna spiegazione. Il ruolo di quella Casa era l'equivalente del partito conservatore alle Camere... non era lei a dover cambiare atteggiamento o vergognarsi di se stessa. Le cose erano sempre andate in quel modo, probabilmente da quando la scuola era stata fondata.


Mia piccola Doreen,
anche tu ci manchi. La casa è così vuota senza di te!
Tua nonna, per non annoiarsi, si è iscritta a un circolo di bridge.
Quanto al Sorting Hat, è un gran pettegolo. Credo proprio ti abbia assegnata nella Casa giusta, ma poteva fare a meno di ferirti in quel modo.
Tu sei quanto di più prezioso abbiamo, non c'è niente di sbagliato in te. Non dimenticarlo.
Non ascoltare le voci malevole, resta con chi si dimostra un vero amico, impara ogni cosa tranne che ad odiare.
Ti voglio bene, bambina mia. A presto.
il tuo papà.



- Dov'eri stamattina? Mi sono preoccupata tanto quando non ti ho visto in classe.
Selena fece un mezzo sorriso come per dire: "sono contenta che qualcuno mi pensa".
- La Hooch mi ha portata a Hogsmeade. Che carino, il villaggio! E tutti quei negozi... peccato che non ho potuto guardare bene le vetrine, perché siamo state a far visita a una signora...
Si erano fermate a parlare davanti alle scale, perché aspettavano Sirius e Ian. Da quando le serpi erano di nuovo agguerrite, si erano fatti un punto d'onore di accompagnarle fino alla porta della loro Sala Comune.
- Wow! Mi hanno detto che fino al terzo anno non sarebbe permesso andarci... sei stata fortunata! Ma dimmi, da chi siete andate?
Selena le raccontò che si trattava di un'ex insegnante di Hogwarts, e che aveva dovuto raccontarle un mucchio di bugie. Non poteva farle del male, rivelandole che suo padre era morto: era stato il suo alunno preferito.
- Le ho dovuto promettere che sarebbe andato a trovarla presto... mi ha fatto tanta pena... io non vorrei pensarci, sai? Ma tutto in questa scuola mi parla di lui!
I loro amici Gryffindor le raggiunsero:
- Yaay! Dory! Lena! Voi che fate a Natale? - Ian era così elettrizzato per le vacanze che si avvicinavano, che trasmetteva la sua ansia di partire a tutti i suoi compagni (e un po' anche agli insegnanti).
- Selena va dal Ministro, mi pare? - Il ritornello di Sirius era diventato ormai monotono.
Lei gli piantò un'occhiataccia che significava "smettila".
- Mi pare che non ho altra scelta! Mi verrà a prendere direttamente! Chissà, forse potrete vedere Gus. Lo spero, mi manca tanto...
- E tu, Doreen? Torni a casa? - chiese Ian.
- Oh, sì. Mio papà mi ha scritto, oggi! Io credo che le lettere restino un bel po' al Ministero, perché mi sembra strano che abbia risposto solo adesso, dall'inizio dell'anno scolastico.
Sirius iniziò a ridere. - Vedi! C'entra sempre Shacklebolt. Quell'uomo è come il prezzemolo...
Oh, sì. Erano entrambe legate, nel bene e nel male, a quella persona così importante. Per lo stesso motivo, oltretutto, anche se ancora non lo sapevano.



- Luna, lo sai chi sono? Dì il mio nome, dillo, te ne prego...
Lei, così libera e avventurosa, in quel letto, in quella stanza d'ospedale. Lei che l'aveva lasciato perché le aveva detto di non volere dei bambini... ora aveva dimenticato i suoi figli.
- Rolf... Sei venuto a dirmi addio?
- Non ce n'è bisogno, tu non morirai, non adesso. Ma è di questo che hai paura: di continuare a vivere.
- Era un Crumple-horned Snorkack... la mia casa... la mia stanza-
Aveva ricominciato ad agitarsi. L'infermiera entrò e le diede una pozione per calmarla.
- Era un Erumpent. Ne abbiamo parlato tante volte. Tuo padre sapeva farti sognare...
"Io invece avrei voluto cambiarti"
- Avevano detto che non lo avrebbero processato... la McGonagall era sicura...
Quanto in profondità sarebbe andata a scavare? Quanto dolore aveva dentro?
- Luna, non esistono gli Snorkacks. E nemmeno i Nargles. Quando perdiamo qualcosa, o qualcuno, spesso non possiamo trovare un colpevole.
- Mio padre era innocente! Voleva solo salvarmi! E Neville l'aveva capito, sai? Per questo Gus ha anche il suo...
La voce si fece impercettibile. Qualcosa si era acceso.
- ...nome... oh, Rolf... io non voglio tornarci! Perché devo tornare sola?




Tornare dalla morte, tornare dall'abisso della follia.
Non è un po' la stessa cosa?
Tirandola per le pinze, sono riuscita a tornare sul titolo.
Però che fatica... scrivo fino alle tre di notte...
p.s. Il nome del bimbo non c'entra niente con Rookwood. Si chiama semplicemente come la nonna di Neville al maschile! e poi ci ho messo quello del signor Lovegood che in fondo mi era simpatico.
SakiJune
   
 
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