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Autore: RedFeather1301    17/02/2013    4 recensioni
Le foglie cadono e il vento giace. Un blocco note, una penna e una cioccolata calda. Una macchia d'inchiostro e il bagliore di uno schermo che diffonde la luce fioca nella stanza. Una ragazza che sorseggia la sua cioccolata è intenta a scrivere quando si accorge che la bevanda è troppo calda, le dita per un secondo si staccano dalla tastiera, andandosi a tastare le labbra indolenzite.
Dall'altra parte un ragazzo, dai capelli chiari come la luna, fissa i puntini che marciano silenziosi, in attesa di una risposta che tarderà ad arrivare.
"Allora? Ti vuoi dare una mossa?"
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Vergil
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The seasons to love'
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Capitolo 19
L'ultimatum

Un'altra giornata lavorativa, questa volta non fiatò anche perché Federica aveva avuto un contrattempo ieri e non era potuta venire a prenderla, se no sapeva che sicuramente le avrebbe fatto cambiare idea, però grazie alla notte insonne, al cuore che sembrava fare un altro rumore ad ogni battito, ora nemmeno l'amica sarebbe riuscita a farla ragionare. Le parole che le circolavano in testa iniziavano tutte con "non essere abbastanza": non essere abbastanza convinta, non essere abbastanza giusta, non essere abbastanza innamorata, non essere abbastanza per lui.
Entrata in quel vortice non riusciva più a concentrarsi su altro, né sulle chiacchiere tra i suoi amici, né sulle parole dei clienti, il camminare dei passanti, tutto il mondo sembrava avesse messo il muto d'un tratto, lei era lì nel mondo grigio e bianco e non sapeva come uscirne.
Si sforzò di sorridere dicendo che non sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe avuto il cuore spezzato, ne avrebbe passate tante e soprattutto la vita continuava, ma quel giorno il suo mondo non ne sapeva di voler riprendere i colori originali.
Stanca posò ogni cosa al suo posto in un gesto abituale, le chiavi, il cappello ed infine scarpe e vestiti, con calma si mise il comodo pigiama e andò a prepararsi la cena. Sembrava la fine di tutto, ma forse l'aveva solo posticipata.

Si mise al computer ma questa volta non entrò su facebook, fece le solite cose che rientravano nel comportamento di prima che tutta questa vicenda iniziasse, visitava blog, navigava su youtube e si interessava a dei siti di lettura. La sua vita era rientrata nella paranoia di sempre, finché decise, non per suo volere, ma per quello del cuore, di andare a rivedere le loro conversazioni. Si ricollegò a facebook mettendosi anonima in chat, poi con calma aprì la finestra di conversazione e vide quel messaggio che ieri doveva leggere.


Dante: (Vergil) Cosa? Non dovevi stare più tempo?
Dante: (Vergil) Ci sei?
Dante: (Vergil) Mi dispiace di non avertelo detto prima, volevo evitare proprio questo...non sono stato educato a tenerti nascosta questa cosa, ma...
Dante: (Vergil) per favore
Dante: (Vergil) non piangere.

Le mancò il respiro rileggendo quelle parole, il suo cuore sentì il lieve fremito di uno di quei vecchi battiti, ma poi, come un'incudine, il pensiero le riportò la realtà che aveva nascosto in modo crudele, strappandole anche quell'ultimo sorriso. Avrebbe pianto di nuovo, in quel momento però decise che se doveva abbandonare tutto, voleva farlo per bene, allora prese a digitare le ultime frasi che avrebbe mai potuto dirgli. La verità.

Lauren: Sono io, mi dispiace di essermi sconnessa così velocemente.
Lauren: Devo dirti la verità

Per un attimo le mani tremarono, poi fece un respiro e si mise a scrivere con più decisione. Era la sua ultima possibilità questa volta, non l'avrebbe sprecata.

Lauren: Io so dove abiti, vorrei incontrarti...se davvero devi trasferirti sarà l'ultima          volta che ci potremmo vedere di persona.

Si sentì d'un tratto nuda, come se si fosse tolta tutto ciò che le ricopriva l'animo, voleva giocare a carte scoperte...anche se nell'amore il perdente è sempre chi mette come pegno il proprio cuore.

Lauren: Voglio tu sappia una cosa che solo di persona ti potrei mai dire.
Lauren: Vediamoci sotto l'albero grande della piazza centrale, alle otto.

Fece un lungo sospiro poi chiuse il laptop.
Alla fine per farla smuovere doveva accadere qualcosa di veramente forte, ma tanto forte da doverla far soffrire fino a farla piangere, odiava questo suo temperamento troppo mite che non la faceva essere più aggressiva. Per una volta voleva provare ad essere Federica, si disse, solo una volta, lei non era capace di mettere il muso o di far valere fino all'ultimo le sue decisioni, adesso però sapeva di amare e non voleva lasciarselo sfuggire.
Sospirò chiudendo tutto, ormai era tardi e si sentiva doppiamente stanca, tra lo sforzo fisico e quella sofferenza intellettuale era sfinita su due fronti, in gran parte non ne voleva sapere nulla di niente in quel giorno, non aveva nemmeno la tensione su che cosa quel domani le riserbasse. Sfinita si diresse verso il letto distendendosi lunga in esso con poca voglia anche di dormire, si consolò vedendo il soffitto di un colore acre e spento, l'unica cosa che fosse più spenta di lei in quel giorno senza tempo.



Angolo dell'autrice

Questo capitolo è veramente piccino lo so, ma è stato studiato per essere così in attesa del capitolo finale xD eh si gente, anche questa storia giunge alla sua fine. Sono felice di essere finalmente arrivata a finire una storia, anche se piccina come questa!
Il prossimo capitolo ve lo prometto ricco di risposte e soprattutto lungo e succoso! Anche con eventuali ringraziamenti personali :D
Ci rivedremo alla prossima! Chissà come andrà a finire ;)

RedFeather

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