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Autore: effe_95    17/02/2013    3 recensioni
[ STORIA IN FARE DI REVISIONE ]
Claudia Rossi è una ragazza di sedici anni, frequenta il terzo anno del liceo Classico insieme a Francesco, il suo migliore amico dall'infanzia, ha una madre non troppo presente, un fratello cresciuto troppo in fretta e un padre che sembra sparito.
Yulian Ivanov ha diciotto anni, un carattere ribelle e spensierato, un passato che non vuole essere ricordato, e un'altra nazione nel cuore, la Russia.
Le vite di questi due ragazzi si incontreranno quasi per caso, per raccontare una storia passata di due persone che hanno solo bisogno di essere salvati.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Salvami, ti salverò.

22.Февраль

Fevral

Febbraio

 

Февраль. Достать чернил и плакать!
Писать о феврале навзрыд,
Пока грохочущая слякоть
Весною черною горит.
 
Febbraio. Prendere l’inchiostro e piangere!
Scrivere di Febbraio a singhiozzi,
finché il tempo piovoso scrosciante
brucia come una fosca primavera.
 
 
Борис Пастернак
Boris Pasternak
 

 



 

I piedi affondavano inevitabilmente nella neve e ormai le ciabatte erano completamente inutilizzabili come le calze, Claudia era davvero sicura che avrebbe perso l’uso dei piedi per correre dietro Yulian, ma il ragazzo camminava così velocemente che era davvero dura.
<< Yulian! >> Gridò lei con il fiato spezzato dalla corsa e per il gelo assoluto, il biondo si fermò e si girò di scatto, anche lui aveva le guancie rosse e il fiatone, ma sembrava davvero stare a suo agio in quel modo.
<< Non hai freddo? Torniamo indietro >> Disse Claudia stringendosi le braccia intorno al corpo per proteggersi dal gelo, non aveva nemmeno messo il giubbotto per inseguirlo, Yulian allargò le braccia e sorrise tristemente.
<< Guarda che quella che sta congelando sei tu >> E Claudia se ne accorse davvero, lui non sentiva freddo, non faceva niente, se ne stava con la giacca spalancata e non tremava nemmeno un po’, in fondo quando era bambino lo facevano giocare in costume nella neve.
<< Torna indietro Claudia >> Continuò il russo smettendo di sorridere e allungando le braccia verso di lei come ad incitarla, Claudia contrasse la faccia in una smorfia di preoccupazione e confusione totale.
<< Tu non vuoi venire più? Prima sono stata scortese, ero troppo presa da Francesco ed ero ancora così arrabbiata che non ho saputo trattenermi >> Disse lei con la disperazione di una bambina, Yulian le si avvicinò cautamente e le mise una mano congelata dietro la nuca, la schiena di Claudia fu percorsa da mille brividi, l’attirò a se e le lasciò un bacio sulla fronte.
<< Torna a casa che ti viene la febbre >> Constatò lui lasciandola con dolcezza, Claudia annuì rassegnata, consapevole del fatto che lui fosse ancora arrabbiato e deluso, anche se non lo dava a vedere.
Yulian le diede le spalle e camminò allontanandosi da lei, sul volto un espressione triste e combattuta, era consapevole del fatto che si stessero allontanando per motivi anche banali, ma se stava succedendo, voleva pur dire qualcosa, qualcosa che Yulian non avrebbe voluto sentire mai. Non si era mai legato a nessuno volontariamente e aveva sempre preso la vita a pugni per evitare che fosse lei a colpire lui, ma quando aveva incontrato Claudia, una ragazzina così poco appariscente ma con dei capelli rossi come il fuoco, era cambiato il suo modo di fare e vedere le cose, forse lei era solo una via di mezzo, forse lui l’avrebbe persa davvero perché era quello che voleva il destino, e allora perché si sentiva così colpevole? Come se non stessero facendo abbastanza per salvare quell’amore, loro che avevano promesso di salvarsi a vicenda e quella promessa non la sapevano mantenere.
 
 
Iliana guardava Francesco con gli occhi sbarrati e le mani abbandonate lungo i fianchi, non sapeva davvero cosa dire, non riusciva a trovare le parole giuste.
<< Ti ha baciato? >> Ripeté per l’ennesima volta la russa, Francesco alzò gli occhi al cielo e allargò le braccia come per dire che non ne poteva più di sentirselo dire, per tutta risposta Iliana gli tirò un bel ceffone e lui rimase di sasso con la bocca spalancata.
<< Perché? >> Chiese incredulo, Iliana si portò le mani sui fianchi e lo guardò in cagnesco.
<< Perché?! Ti ha baciato e tu me lo dici pure? >> Sbraitò la bionda colpendolo più volte sulla spalla destra, Francesco non si mosse di un solo millimetro.
<< Credevo che sarebbe stato meglio se te l’avessi detto io invece di scoprirlo da lei >> Specificò il moro calmo come una roccia, Iliana contrasse la faccia in una smorfia di dolore a abbassò le braccia, come se improvvisamente si fosse stancata di tutto quello.
<< Lo so che l’hai fatto per questo, so anche che è stata lei, ma mi da fastidio lo stesso! >> Mormorò come una bambina piccola e capricciosa, Francesco sorrise teneramente e l’attirò a se stringendola forte, forte e baciandola sulle guancie una mare di volte.
<< Sei tenerissima tu! E io amo solo te >> Iliana sospirò rassegnata e triste.
<< Lo so, lo so >> Disse accarezzandolo, quel giorno Francesco aveva gli occhi grigi come i suoi, era bello, completamente Italiano e testardo.
 
 
Il giorno dopo Claudia si presentò a scuola con un forte mal di testa e il naso più rosso di un pomodoro, era messa così male che le prime tre ore furono un vero strazio, fortunatamente però nessuno la interrogò, così passò tutto il tempo con la testa schiacciata sul banco a dormicchiare e a ripensare a tutti i suoi guai.
Quando suonò la campanella della ricreazione, trovò la forza di alzarsi solo perché aveva una voglia matta di andare da Yulian e sentire che non le mancava così tanto come credeva in quel momento, che quei momenti in cui avevano cantato e suonato insieme, fossero successi solo quattro mesi prima, e non due secoli fa, come le sembrava in quel momento.
Raggiunse la classe di Yulian con aria titubante, non ci era mai entrata veramente, lo aveva sempre aspettato li fuori, i suoi compagni era tutti maschi e grossi come dei giocatori di rugby, quel giorno però, se non fosse entrata lei stessa, lui non sarebbe mai uscito fuori la porta perché credeva veramente che lei non sarebbe venuta.
Respirò profondamente e fece un passo avanti sporgendosi dalla porta per vedere cosa stesse facendo realmente, lo vide seduto sul davanzale della finestra, con una camicia a mezze maniche spalancata al vento gelido di un Febbraio che andava al termine e i capelli più scombinati del solito, rideva felice parlando con i suoi amici e allargava le braccia come un uccello pronto a spiccare il volo, un volo che avrebbe intrapreso anche da solo.
Claudia voleva andarsene e lasciarlo li da solo, perché Yulian stava bene anche senza di lei, ma il ragazzo la vide scese come un fulmine dal davanzale raggiungendola a grandi falcate e afferrandola per un polso con fare deciso. Quando la mano di Yulian le cinse il polso, Claudia chiuse gli occhi, perché i suoi polsi sembravano fatti apposta per le mani di Yulian, e anche lui sembrò accorgersene e guardò quella scena con il cuore che gli batteva a mille.
<< Non ti aspettavo >> Disse lui ansimante per lo scatto repentino, lei si girò e gli sorrise dolcemente accarezzandogli una guancia.
<< E’ da troppo tempo che non mi aspetti più >> Dichiarò solennemente, Yulian sorrise e pensò che nonostante tutto quelle di quei giorni fossero state solo sue paranoie.
<< Credevo non ci fosse più niente da aspettare dopo tre settimane >> Si giustificò lui, Claudia si alzò sulle punte e lo baciò, portando le sue braccia dietro il suo collo e attirandolo ancora di più verso di se, a Yulian poi venne spontaneo stingerle la vita e baciarla anche lui a sua volta con ardore, recuperando tutti quei baci che non si erano dati in quel tempo di incomprensioni e problemi.
<< Ma che sfacciati! >> Esordì una voce tagliente e nota, i due ragazzi si separarono e spostarono lo sguardo verso quest’ultima. Vittoria se ne stava li con una faccia disgustata e le braccia incrociate sul petto.
<< Che cazzo ci fai qui? >> Ringhiò Yulian stringendo i pugni, quando vedeva Vittoria il primo istinto era sempre quello di prenderla a calci nel sedere.
<< Mi sono iscritta anche io qui, ho esplicitamente la tua classe, ma purtroppo una sola femmina in una classe di tutti maschi non è… com’è che ha detto? Ah si, inopportuno, così sono capitata nella sezione C >> Nel sentire quelle parole Yulian le saltò praticamente addosso, fu Claudia ad impedirgli di ucciderla completamente.
<< Lascia stare Yul, non lasciarti provocare >>  
<< Io l’ammazzo >> Mormorò il biondo contraendo la mascella mentre Vittoria se la rideva trionfante, Claudia la guardò disgustata e abbracciò il ragazzo per farlo calmare.
<< Lo so che sei arrabbiato, ma non puoi prendertela più di tanto, perché con lei sei stato comunque per un periodo di tempo e qualcosa ti piaceva no? >> Sussurrò Claudia per non farsi sentire, e nonostante la situazione Yulian riuscì comunque a sorridere.
<< Le sue tette? >>  Chiese con aria ironica, Claudia gli pestò un piede e alzò gli occhi al cielo, nel vedere quella scena il sorriso di Vittoria sparì completamente, lei non aveva sentito niente, ma vederlo ridere tra le braccia di quella nana malefica le aveva fatto salire il sangue al cervello, così girò i tacchi e se ne andò, ma non sarebbe finita così. 




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Effe_95


Buona sera a tutti!
Dite la verità, questa volta vi ho sorpresi vero?
Ho postato alla velocità della luce e appena ne ho avuto la possibilità, siete contenti?
Ok, la finisco di lodarmi da sola quando questa è una cosa che dovrebbe essere abituale, quindi passiamo al capitolo, vi è piaciuto?
Diciamo che è praticamente pieno di dubbi, sia per Yulian che per Claudia, e sono dubbi ancora inrisolti in parte, Vittoria poi non facilita nemmeno le cose, quindi vi chiedo di tenere duro per i prossimi capitoli.
Per quanto riguarda la poesia a inizio capitolo, è di Boris Pasternak ed è solo un estratto della poesia, diciamo che mi sembrava perfetta per il capitolo e come mezzo di anticipazione per i prossimi capitoli.
Sopra non messo la traslitterazione, lo faccio adesso va bene?

" Fevrale dostat' chernil plakat'
pisat' o fevrale navzryd
poka grohochushaya slyakot
vesnoyu chernoyu gorit "

Detto questo, grazie a tutti e a presto.

  
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