Ultimo capitolo ff
Snowhite + Harry Styles
Liz
Mancavano pochi giorni
all'ultimo dell'anno. Con un sorriso ripensai al Natale appena
passato.
In Irlanda, a casa di Niall
Horan, con tutta la sua e la mia famiglia. Ecco dove avevo passato il
Natale. E mi sembrava ancora tutto così pazzesco...
La notte del 25
Dicembre era stata senza alcun dubbio la più bella
della mia vita. Non che avessi una lista, è ovvio, anzi,
quella era stata la prima notte trascorsa veramente con un ragazzo,
escludendo certo quando ero stata a Londra quell'estate, ma a Natale
era andato tutto... Diversamente. Niall mi amava, sul serio, e io lo
amavo, davvero. Tutto era quello che sapevo e mi bastava. Per la prima
volta avevo qualcosa di sicuro, di vero, e l'amore tra me e Niall lo
era.
Ero al corrente anche di come
se l'era spassata Jade, mentre ero in Irlanda.
Harry l'aveva raggiunta in
Italia, e a dirla tutta, non penso che il suo Natale sia stato molto
diverso dal mio.
Ridacchiai tra me e me mentre
Jade se ne stava con lo sguardo perso fuori dalla finestra, dove i
cristalli di neve scendevano fitti trasportati in violenti turbini dal
vento gelido.
Era tardi, Jade stava a casa
mia in occasione del nostro tradizionale pigiama party di fine anno. O
meglio di pre- fine anno, visto che mancavano ancora pochi
giorni.
"A cosa stai pensando?" Chiesi
mentre afferravo il portatile e me lo posizionavo sulle
ginocchia.
La guardavo da stare seduta
sul mio letto, mentre lei era già nel suo sacco a pelo, e
aveva spostato lo sguardo dalla finestra al soffitto. Sembrava stesse
sognando ad occhi aperti.
"A niente." Si riscosse
scuotendo leggermente il capo e rivolgendomi un sorriso luminoso.
"Sì, e
quand'è l'ultima volta che hai parlato con il tuo niente?"
Lei scoppiò a ridere e fece spallucce.
"Tra pochi giorni rivedremo
Harry e Niall..." Sospirò lei senza riuscire a smettere di
sorridere.
"Già, non vedo
l'ora." Risposi voltando lo sguardo fuori dalla finestra. Non ne potevo
più di fare il conto alla rovescia ogni santo giorno.
Riportai l'attenzione sullo
schermo del computer, su Twitter giravano le stesse frasi
già da dieci minuti.
"Non sei eccitata?"
Domandò Jade.
"Per dopo domani? Eccome se lo
sono!" Risi continuando a navigare sul web.
"Chissà se
nevicherà... Spero di no, o almeno spero che non ci sia
tutta questa bufera, sai che a volte durano giorni queste ondate di mal
tempo. Io spero che il cielo sia sereno, così da poter
vedere i fuochi d'artificio e le stelle..."
Ma io non la ascoltavo
più. La mia attenzione era concentrata unicamente sulla foto
al centro dello schermo luminoso del computer.
Fu doloroso. Mi fece male, e
ancora di più pensando a come avrebbe ferito Jade.
"Liz? Liz, mi stai
ascoltando?" Annuii distratta, affrettandomi furibonda a leggere i
commenti. Non era possibile.
"No che non mi stai
ascoltando! Liz, dai, ti sto parlando!"
Harry. Quello era senza dubbio
Harry. Non era un fotomontaggio.
E cosa ci facevano le sue
labbra incollate a quelle di Taylor Swift?!
Stavo sudando freddo, sentivo
i rivoli percorrermi la schiena nonostante fossimo in pieno
inverno.
Jade mi schioccò le
dita davanti al naso.
"Liz! Ma che c'è?"
Prima che io potessi impedirlo mi strappò il portatile dalle
mani, sedendosi affianco a me.
Guardai impotente i suoi occhi
svuotarsi di ogni emozione, la bocca socchiudersi e il viso assumere
un'aria inespressiva.
"Non è
po-possibile, Liz. È da un po' che Harry f-frequenta Taylor,
ne abbiamo già pa-parlato, mi ha sempre detto che
è, è solo un'amica, voleva farmela conoscere..."
Balbettò insicura senza staccare lo sguardo dallo schermo.
Nella foto non sembrava affatto solo un'amica.
"Jade, mi dispiace." Sussurrai
mentre le sopracciglia si accigliavano e le lacrime cominciavano a
inumidirle gli occhi.
"È solo uno
stronzo." Dissi ancora, ma forse era meglio se me ne stavo zitta. In
quei momenti le parole sono sempre sprecate.
Senza preavviso due grosse
lacrime scivolarono velocemente sulla sua guancia, ma lei le
asciugò subito. La vidi digitare qualcosa, fare qualche
ricerca con gli occhi che andavano arrossandosi sempre di
più all'unisono con le guance, rigate da lacrime amare.
Alla fine abbassò
con uno scatto brusco lo schermo, depose il computer sul suo sacco a
pelo e mi abbracciò, e io la strinsi forte, l'unica cosa che
mi sentivo in grado di fare.
La lasciai sfogare in un
pianto liberatorio, che sapevo voleva trattenere, ma in certe
situazioni le lacrime spingono troppo insistentemente, e non si
può fare altro che piangere e aspettare che il dolore si
attenui.
Jade
Di nuovo. Mi era successo
ancora. Avevo la spiacevole sensazione di rivivere una situazione in
cui ero già stata, e da dove pensavo di essere riuscita a
uscire. Invece eccomi ancora bloccata in quell'insopportabile deja vu.
La mia storia con Daniele era
finita pressapoco allo stesso modo. E ora Harry. Okay, ero stata una
sciocca ragazzina ingenua, lo ammetto, mi ero fidata ciecamente di lui.
E vedermi sbattere quella foto in faccia aveva scatenato una ribellione
interna, mi sentivo presa in giro e, per quanto banale può
suonare, umiliata.
Ma non era per quello che la
sera prima mi ero permessa di abbandonarmi alla disperazione tra le
braccia della mia migliore amica. Accanto a Liz, guardando quella foto,
ero stata travolta violentemente da un'ondata di nostalgia, di ricordi,
ero sotto shock.
Il profumo di Harry, la
morbidezza dei suoi ricci, delle sue labbra, il tocco delle sue mani su
di me, i suoi baci, il suo respiro, i suoi occhi.
Quelle iridi verde acqua mi
perseguitavano ovunque guardassi e specialmente quando chiudevo le
palpebre.
Ogni piccolo momento passato
con lui nonostante la distanza, era piantato nel mio cervello e mi
scorreva davanti come un film che sai a memoria.
Quelle sensazioni,
quelle passate insieme a lui, tutto il suo amore e il mio, fu quello a
farmi precipitare nel momento in cui guardai la foto.
Poi l'adrenalina che ruggiva
dentro di me, il sentimento di impotenza, di umiliazione per essermi
fatta prendere in giro per tutto quel tempo vennero dopo, e allora le
lacrime sgorgarono intrise di rabbia, e non potei fare nulla per
fermarle.
Quella notte ne versai tante,
troppe, e me ne pentii amaramente. Davo ascolto a Liz, pensavo che
Harry era uno stronzo che non meritava tutte le attenzioni che gli
rivolgevo nei miei pensieri; mentre dopo mi ritrovavo con lo struggermi
e a difenderlo, ripetendomi che lui mi amava, ne ero certa, e lo amavo
anch'io, che lui non era come Daniele, quella ferita non si sarebbe mai
più rimarginata.
In poche parole non riuscivo
ad odiarlo con tutto il mio cuore, andavo a momenti. Ma alla fine il
mio subconscio finiva per farmi ammettere che ero delusa e distrutta,
perché lo amavo. Punto. Io amavo Harry, e il fatto che mi
aveva tradito mi faceva soffrire come un cane, ma non cambiava la
situazione.
Ciononostante non potevo
continuare a farmi prendere per il culo.
La pioggia batteva fitta sul
vetro e riportava alla mia mente molti momenti passati con lui sotto la
pioggia.
Concentrazione. Dovevo solo
ragionare razionalmente e mettere da parte i sentimenti,
perché erano quelli alla fin fine che mi
distruggevano.
Squillava. Perfetto.
Benissimo. Una parte di me sperava di sentire da un momento all'altro
l'odiosa voce registrata della segreteria telefonica, mentre l'altra
voleva che rispondesse.
"Pronto?"
"Harry." Dissi solo. Che
bisogno c'era di salutarlo allegramente, di chiedergli come stava, se
il senso della mia telefonata era chiudere con lui?
"Jade! Stai bene?" Mica tanto.
Ma non risposi. Lasciai che il silenzio si facesse pesante tra di noi,
che gli scaricasse addosso un minimo di senso di colpa.
"Ehm... Harry, devo dirti una
cosa."
"Riguardo all'ultimo
dell'anno? Spero non sia successo nulla, ho già prenotato i
biglietti e..."
"Mi dispiace per i tuoi
biglietti, Harry." Lo interruppi presa da un impeto di rabbia.
Calma.
"C-cosa?"
"Ascolta, io non so per quanto
tu avessi in programma di tenermelo nascosto e trattarmi come un'idiota
che non sa di essere al mondo, ma forse hai dimenticato che ho
Internet, e le foto girano sul web." Feci una pausa per respirare. Il
cuore era impazzito e tamburellava violentemente nel petto. Nuovamente
il viso di Harry mi si piazzò davanti, il suo sorriso
luminoso già mi mancava da morire. Dovevo fare in fretta.
"Di che stai parlando, Jade?"
"Neghi di aver baciato Taylor
Swift?"
Silenzio. Chiusi gli occhi e
sospirai.
"C-che stai d-dicendo...
Senti, dobbiamo parlarne a quattrocchi, Jade, mi devi guardare negli
occhi, non, non p-possiamo parlare per telefono, sul serio..."
"Il fatto che tu l'abbia
baciata o meno non fa differenza a quattrocchi o per telefono." Risposi
fredda.
"No, no, Jade. Adesso mi
ascolti." La sua voce era rauca e più bella di come la
ricordavo. Deglutii. Volevo abbracciarlo e perdonarlo... No. Ragionare
razionalmente.
"... Non possiamo parlarne
adesso, lascia da parte Taylor Swift, dobbiamo guardarci in faccia
altrimenti non puoi capire quanto ti..."
"L'hai baciata sì o
no, maledizione!" Alzai la voce sopra alla sua.
Silenzio. Ancora.
"Allora?" Chiesi con tono
annoiato.
"Jade, ti prego. Ti amo."
Dovevo semplicemente ignorare quella frase, e ignorare tutte le volte
che me l'aveva ripetuta, e il suo sguardo sincero, e dovevo ignorare il
fatto che probabilmente anche in quel momento il suo sguardo era
sincero. Era per quello che non volevo vederlo. Non avrei sicuramente
avuto la forza di mollarlo.
"No che non mi ami, Harry.
Smettila di prendermi in giro! Sono stanca di essere presa in giro da
tutti!" Strillai.
"Mi devi credere, mi
crederesti se solo potessi guardarmi negli occhi, non essere codarda,
affrontami! Domani vengo da te, per favore..."
"No, non c'è
nient'altro da aggiungere, Harry."
"MERDA, ascoltami! Non
lasciarmi così, ti amo, Jade, santissima merda, ti
amo!
Sono in torto ma se non ci
incontriamo non ha senso lasciarci per telefono, credimi. Ti prego, ti
prego..."
Buffo. Mentre ascoltavo quelle
suppliche pensai che Daniele non aveva fatto tutte quelle storie, mi
aveva lasciata e la storia era finita li, invece Harry sembrava davvero
che mi amasse ancora, e proprio non ce la facevo a rifiutare quelle
parole. No, dovevo finirla. Basta prese per il culo, basta batticuori,
cotte, ti amo, amore, basta!
"Mi hai illusa tutto questo
tempo, anche a Natale... Ora che mi hai usata vai pure da Taylor, e mi
raccomando di spezzarle per bene il cuore."
"No, no, ti prego, ti prego
Jade! Caz..." Bip bip bip bip. Avevo attaccato. Il silenzio che mi
circondava risultò assordante e rimbombante nella mia mente.
Era finita.
11 anni dopo
Londra, Maggio 2023.
Jade
I raggi del sole filtravano
tra le foglie degli alberi creando sorprendenti giochi di luce, il
parco giochi era deserto, essendo ormai quasi le sette di
sera.
L'estate era vicina, il
crepuscolo rendeva rosato il cielo sereno, piuttosto raro a Londra.
Darcy si dondolava serena sul
cavallino a dondolo, incurante degli sguardi impazienti di Charlie.
"Adesso tocca me!" Si
lamentò il bimbo di soli tre anni, cercando di spronare la
sorella gemella a scendere dal gioco.
Darcy smise di dondolare,
rivolse un'occhiataccia stizzita al fratello e gli mostrò
impertinente la lingua.
"Mamy, a brutta!"
Gridò Charlie pestando i piedi, guardandomi implorante con
un'espressione talmente disperata da risultare alquanto buffa. Era il
suo modo per incolpare la sorella di essere egoista.
"Non a vero!"
Ribatté accigliata Darcy, anche lei non riusciva ancora dire
correttamente "è".
Prima che potessi correre in
loro aiuto Charlie diede una forte spinta alla sorella, facendola
ruzzolare sull'erba, dall'altra parte del cavallino.
Il bimbo montò
fieramente il suo destriero alzando il sorriso verso il cielo.
Mi precipitai da loro per
consolare Darcy che era scoppiata in lacrime.
"Charlie, sei stato cattivo,
non si fa, chiedi scusa a tua sorella!" Mia figlia strinse la mia mano
mentre scrutava, con gli occhioni arrossati colmi di lacrime, il
fratello.
Charlie assunse un'aria
perfettamente innocente e cercò il mio sguardo "Ma, ma...
Lei a stata di più di me..." Era anche lui sul punto di
piangere.
"Ci sono molte altre giostre
in questo parco, invece tu volevi andare proprio su quello che stava
usando tua sorella, non essere dispettoso." Lo ripresi anche se ben
consapevole del fatto che i gemelli tendono a imitarsi e seguirsi a
vicenda, e voler condividere tra tanti, proprio il gioco dell'altro.
"Pettoso!" Fece eco Darcy e la
rimproverai con lo sguardo.
Adocchiai l'orologio.
"È tardi, andiamo a
casa." Dissi prendendo con la mano libera quella di Charlie, e
avviandomi verso l'auto.
"Papà
sarà a casa tra poco." Risposi alla domanda di Charlie, che
seduto accanto alla sorellina sul divano, guardava Peppa Pig, il suo
programma TV preferito.
Presi le due tazzine di
cioccolata calda con panna, che avevo già fatto raffreddare
e le diedi ai due bimbi, che le guardavano come fossero il loro
tesoro.
"Gazie, mamy!" Esclamarono
all'unisono eccitati, cominciando ad agitarsi e mi mostrarono i loro
sorrisi più luminosi.
Erano talmente belli che ogni
volta che li guardavo mi si accendeva il cuore.
Entrambi due occhioni verde
smeraldo che ti scrutavano curiosi ogni volta che li incontravi, le
guance rosee un poco paffutelle e i capelli morbidi e castano scuro
ricadevano arricciati in molle perfette sulle spalle di Darcy, e
ricciolini e spettinati sul capo di Charlie. Due gocce d'acqua. Stesso
sorriso del padre, stessi lineamenti dolci della madre.
Tornai ai fornelli e misi a
bollire l'acqua per la cena.
Sul tavolo della cucina stava
aperto e invitante il computer.
Diedi un occhio ai bambini e
mi affrettai subito a controllare la posta elettronica.
Speravo che Liz mi avesse
risposto. Rimasi un poco delusa quando non trovai nessuna nuova email.
Lei e Robin erano in Nuova
Zelanda a girare il nuovo film da più di un anno ormai. Un
anno. Era da un casino che non la vedevo.
Robin era un regista
abbastanza popolare al momento, aveva già prodotto molti
film che si erano dimostrati un successo.
Era davvero carino e
simpatico, i suoi capelli rosso fuoco, gli occhi blu e il viso
lentigginoso conquistavano davvero tutti.
Era un tipo fantastico,
insomma, ed ero stata davvero contenta quando aveva conosciuto Liz
cinque anni fa, e lei era così riuscita a riprendersi dalla
rottura con Niall.
Feci un salto nel tempo con la
mente, tra i ricordi di quando lei e Niall stavano ancora insieme.
La loro storia andò
a gonfie vele per anni, dopodiché entrambi cominciarono a
non sopportare più la distanza, che in pratica
costantemente, li separava.
Alla fine capirono che il loro
rapporto era andato diminuendo, finché Liz non era andata a
studiare in America, in una scuola specializzata sulla grafica
computerizzata, e allora si erano lasciati, ripromettendosi di
mantenere l'amicizia.
Ed erano restati amici sul
serio. Niall era il migliore amico di Liz, peccato che si erano sempre
potuti vedere così raramente.
Strana la vita. Io e Harry
eravamo messi praticamente nello stesso modo, ma non avevamo mai
sofferto dei loro problemi.
Quella lontana sera di fine
2012, Harry venne lo stesso da me, parlammo, capii che mi amava sul
serio ma io non lo perdonai, non quella sera.
Poco dopo, a causa di una
serie di eventi a catena tornammo insieme, e da quel momento Harry fece
di tutto per tenersi il più possibile in stretto contatto
con me.
Come dicevo, alla vita bisogna
dare qualche spinta ogni tanto, difatti io andai a studiare in
un'università in Inghilterra a 20 anni, così da
riagganciare i rapporti con lui.
Poco dopo che Liz era partita
per l'America e io avevo iniziato l'università, i One
Direction si sciolsero.
Harry mi chiese di sposarlo
quando avevo poco più di ventidue anni e dato che non mi
sentivo pronta e lui tremava visibilmente, rimandammo.
Ci sposammo due anni
più tardi, nel 2019, e l'anno successivo rimasi incinta di
due gemelli, i nostri figli: Charlie e Darcy.
Ritornando a Liz, si era
sposata con Robin da due anni, e poco dopo il loro matrimonio, il
marito l'aveva trascinata con se ovunque dovesse girare un film,
così che Liz si era ritrovata a viaggiare ininterrottamente,
e sapevo che era realmente felice perché aveva sempre
sognato di girare il mondo.
Il campanello
trillò e mi riscosse dai miei pensieri. Mi diressi verso la
porta mentre Darcy si affacciava alla finestra per controllare chi
fosse (dato che le avevo insegnato che non si apre agli
sconosciuti) e Charlie cominciava a saltellare contento del ritorno del
suo amato papà.
"Sì, sì,
è il papy, puoi aprire, mamy." Squillò Darcy con
la sua vocina melodiosa.
Aprii la porta ritrovandomi
davanti il viso, ancora bellissimo anche se un po' più
maturato, di Harry.
Ricambiai il sorriso che ogni
giorno vedevo riflesso in quello dei bambini, e lo lasciai stringermi
frettolosamente tra le sue braccia. Aveva lo stesso profumo di undici
anni fa.
"Sorpresa!"
Cantilenò spostandosi e lasciando entrare dietro di lui Liz
e Robin. Liz e Robin!
Presi un colpo e strabuzzai
gli occhi, per poi gettar loro, senza dire una parola, le braccia al
collo. Sentii i gridolini di gioia di Charlie e Darcy.
"A tonnato 'o zio Roby!" Un
anno e mezzo fa Liz e Robin erano stati sempre a casa nostra per un
periodo, Charlie si era particolarmente affezionato a quest'ultimo, e
nonostante l'età precoce se lo ricordava.
Robin lo aveva incantato
mostrandogli diversi cortometraggi per bambini usando le sue cineprese
e attrezzi da regista.
"Sono troppo felice di
vedervi, ragazzi!" Strillai istericamente, ero tornata piccola.
Charlie saltò in
braccio a Robin che lo prese al volo. Darcy invece diede un bacino
sulla guancia di entrambi e poi tornò a sedersi davanti alla
televisione.
"Ma come siamo diventati
grandi!" Commentò Robin tirando un ricciolo a Charlie, il
quale ridacchiò felice.
Io e Liz ci guardammo. Non era
cambiata molto dall'ultima volta che l'avevo vista, in
realtà le erano semplicemente cresciuti i capelli, che
teneva raccolti in una lunga treccia che le arrivava sopra la vita.
Ovviamente era cambiata un
poco dai suoi diciott'anni, neanche molto però, a dirla
tutta, come del resto neanch'io.
Dopotutto una persona a
ventott'anni non è poi così diversa da quando ne
aveva venti, avevamo semplicemente l'aria un po' più matura,
sebbene molti mi dicevano che avevo mantenuto il mio aspetto sbarazzino
e che per certi versi, sembravo ancora una ragazzina.
"Sono stra contenta di vederti
anch'io, Jade." Sorrise folgorandomi con i suoi occhi grandi e azzurri.
"Anche Harry, ovvio!" Rise
abbracciando anche lui.
"Accomodatevi pure, dovete
raccontarci tutto." Dissi invitandoli a sedersi sul divano.
Darcy prese posto sulle mie
ginocchia e si accucciò, nascondendo il viso contro il mio
petto. Mentre parlavo cominciò ad arricciarmi i capelli con
le sue dita piccole e delicate. Era così tenera.
Fu una serata veramente
piacevole, cenammo insieme e parlammo tantissimo, riuscendo a mala pena
ad alternarci senza parlare sopra all'altro.
L'atmosfera era calda e
piacevole, anche Charlie e Darcy stavano bene.
I due ospiti ci raccontarono
tutto riguardo al film che avevano appena finito di girare, avevano
deciso di darci una sorpresa e fermarsi una settimana a Londra prima di
tornare in America.
Dopo cena ci riunimmo in
salotto, seduti sui divani, come avevamo fatto appena erano arrivati, e
Robin fece giocare i bambini con dei nuovi aggeggi tecnologici che li
impegnarono tutta la sera.
"Ci siete mancati troppo."
Disse in mezzo a un discorso Harry, facendo da portavoce di quel che
anch'io pensavo.
"Anche voi! Non ve lo
immaginate! In Nuova Zelanda ci siamo fatti un sacco di amici, ma
appena arrivati non conoscevamo nessuno..." Spiegò Liz.
"Vi siamo mancati anche noi?"
Domandò Charlie alzando lo sguardo dal suo nuovo
giocattolino elettronico a Liz.
"Ma certo! Non so come abbiamo
fatto senza di voi. Come abbiamo fatto senza di loro, Robin?"
"Ah, io non lo so proprio. Non
lo so." Il rosso scosse la testa facendo delle facce buffe.
Darcy sorrise, poi
sbadigliò sonoramente e il fratello la seguì a
ruota.
"Li vado a mettere a letto,
torno tra poco." Dissi prendendo in braccio Charlie che
abbandonò all'istante la testa sulla spalla, mentre Darcy ci
seguiva.
Salimmo al piano di sopra di
quella casa così grande, misto perfetto di stile Londinese e
moderno.
I bambini dormivano ancora
nella nostra stanza, avevamo provato a farli stare di sotto ma non
c'era stato verso di riuscire a convincerli.
Li aiutai a infilarsi i
pigiami e pettinai Darcy. Li abbracciai a lungo e li cullai un poco,
tentando di tenerli entrambi in braccio restando seduta sul letto,
anche se cominciavano a essere grandi.
Si addormentarono beatamente
tra le mie braccia, così li misi ognuno nei loro lettini e
li osservai un attimo respirare regolarmente, i visini tanto dolci da
risultare effettivamente due angioletti.
Poi tornai di sotto, preparai
un po' di Tè da sorseggiare durante la conversazione.
Fu una serata lunga. Restammo
alzati fino a tardi a chiacchierare, avevamo voglia di condividere ogni
cosa che ci era successa recentemente, ma quando la stanchezza si fece
troppo pesante finimmo per sbadigliare tutti unanime.
Accompagnai Liz e Robin nella
stanza degli ospiti.
"Grazie di tutto, Jade. Ci
vediamo domattina." Sorrise Liz, e io in risposta mugugnai "Figuratevi,
buonanotte." abbracciandola.
Tornai di sotto ma la sala era
in penombra e vuota, l'unica luce veniva da una lampada vicina alla
televisione dall'ultra schermo piatto, modello 2020.
Intravidi la figura di Harry
fuori dalle vetrate socchiuse, segno che desiderava che lo
raggiungessi. Così feci.
La luna a tre quarti splendeva
intensamente sullo sfondo nero, le luci della città
circondavano il nostro giardino, e dato che la villetta era leggermente
rialzata rispetto al resto, si riusciva a scorgere un piccolo pezzetto
di Londra.
"Beh, sono davvero stanca."
Sospirai trattenendo a stento uno sbadiglio.
Harry si voltò
verso di me inchiodandomi col suo sguardo profondo e intenso, che non
era per nulla cambiato.
Vidi comparire sul suo volto
quel sorrisetto sghembo un poco malizioso che faceva sempre quando ci
eravamo conosciuti, e non glielo vedevo più da parecchio
ormai.
Sorrisi osservandolo e
inclinando il capo.
"Vieni qui."
Sussurrò e cingendomi i fianchi mi attirò a se.
Mi ritrovai con il naso appoggiato al suo, il suo respiro mescolato al
mio. Come una volta. Mi sentii tornare ragazzina, felice, il battito
irregolare, agitato, i nostri sguardi persi l'uno nell'altro, sentii
riaffiorare l'amore che ci aveva uniti, diversi anni prima.
Le sue labbra incontrarono
dolcemente le mie, scatenandomi degli insoliti brividi lungo alla
schiena, dovuti alla brezza fredda, forse.
Ricambiai il bacio con
dolcezza e intensità, dischiusi lentamente le labbra
assaporando l'unione delle nostre lingue come fosse la prima volta. Mi
abbandonai a lui, tra le sue braccia, e ai miei sensi, come se li
riscoprissi dopo tanto tempo.
Gli sfuggì un
gemito. Fu quello che scatenò in me una specie di impulso, e
improvvisamente donai più passione al movimento
già deciso delle nostre labbra.
Mi aggrappai a lui, lo
strinsi, sparsi piccoli baci sul suo collo e lui fece lo stesso con il
mio.
Le nostre bocche si
incollarono nuovamente, riprendendo il ritmo passionale di prima, era
da un bel po' che Harry non mi baciava più in quel modo.
Troppo tempo.
Le sue mani corsero
precipitose sulla mia schiena e sui miei fianchi, sembrava che ci
fossimo risvegliati all'amore, d'un tratto avevamo preso a baciarci con
foga, furiosamente.
Ma i sentimenti ci
sopraffacevano, erano troppi e troppo intensi tutti in una volta.
Mi staccai e Harry
restò ansimante a pochi centimetri da me, ancora con quel
sorriso sulle labbra.
Ridacchiai pure io, abbastanza
imbarazzata ma non seriamente, era mio marito dopotutto, non era
imbarazzante dimostrargli di amarlo in quel modo.
Le sue labbra rincontrarono le
mie, con più calma stavolta, ma con la stessa
intensità.
"Ti amo, Jade."
Sussurrò tra un bacio e l'altro.
"Anch'io, Harry." Mi
allontanai e sorrisi.
Mi cinse con un braccio la
spalla e io appoggiai il capo sulla sua, il viso rivolto alla Luna,
all'aria fresca. Respiravo profondamente. Vivevo. Amavo.
Non riesco ancora a crederci. Ragazzi, è finita, sono finalmente riuscita a finire questa fan fiction! La dedico tutta a voi, alle mie migliori amiche, ai One Direction (ovviamente) e voglio con tutto il cuore, davvero, ringraziarvi. Grazie perché è solo merito vostro se sono arrivata fino alla fine :)
Grazie a chi ha recensito questa storia, grazie a chi l'ha messa tra i preferiti, le seguite, le ricordate, grazie a chi non ha mai scritto niente ma l'ha seguita fino all'ultimo :)
Spero di non avervi delusi, e che quest'ultimo capitolo vi sia piaciuto e vi abbia regalato qualche emozione, a me questa storia ne ha date tante. Ciò nonostante so che è solo una storiella e sono strafelice che vi sia piaciuta perché l'ho scritta io, mi rendo però conto che non è niente di incredibilmente fantastico ecc. Sono riuscita a finirla, ma non è certo come finire un romanzo, intendevo XD ahahahah
Però mi sono affezionata a Jade, è diventata una parte di me e continuerà per sempre a vivere dentro di me, e la sua storia non finirà :)
Pensavo... O meglio, ho intenzione di scrivere una specie di sequel per questa storia, dove narrerò dal punto di vista di Darcy. Per sequel intendo una One Shot di un solo capitolo, una cosa corta insomma, non so se vi farebbe piacere leggerla :3
Comunque davvero, voglio assolutamente sapere se questa storia vi è piaciuta, e per chi non ha mai scritto nulla, vi invito a farmi sapere anche solo con una riga se vi è piaciuta o meno, non pretendo lunghe recensioni. Accetto anche critiche ovviamente :)
Quindi ripeto, grazie a tutti, siete stati meravigliosi, vi adoro, e spero che questa fan fiction vi abbia regalato qualcosa, sono felicissima di averla condivisa con voi! ^^
Mi mancherete voi e anche questa ff ! Davvero non so più cosa dire... ditemi voi. LOL
Un particolare grazie a LizPotterheadYo MickyDreams mari_90 Karrie Styles4Ever Annie_FlyReading Nathan James Sykes walkingdisaster NadiaCrazy BOOOOOOO_OOH
Chiedo scusa se ho dimenticato qualcuno!
Un abbraccio grande a tutti!
Alice
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