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Autore: crazy apple    25/02/2013    1 recensioni
Dante Alighieri non era uno che si sapeva destreggiare bene tra scale e corridoi : anzi, a dirla tutta, non aveva il minimo senso dell'orientamento. Gli capitava spesso, effettivamente, di trovarsi in luoghi che non riconosceva e di non sapere quale direzione prendere. Fenomeni che le persone comuni, evidentemente prive di qualunque vena poetica, definivano "perdersi".
E se Dante Alighieri non fosse un vecchio bacucco in un bosco ma un diciassettenne perso nella nuova scuola? E se Virgilio Marone fosse il suo compagno di classe e nuovo amico con tendenze a spettegolare? E se Beatrice Portinari fosse l'altera ma bellissima professoressa di scienze? Una Commedia... terra terra, che di Divino ha ben poco.
Genere: Commedia, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dante Alighieri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Canto II





La mattina si era inoltrata, e  il cielo rannuvolato e bruno gravava sulla scuola S.A.F. Selva come un enorme cappello sul punto di cadere sul liceo e sopprimerlo, come effettivamente qualcuno sperava. Perfino l’aria nei corridoi scolastici sembrava  in qualche modo nebbiosa, svilendo ancora di più il colore sbiadito dei sottili capelli di Dante Alighieri, che si apprestava, alla guida di Virgilio Marone, suo compagno di classe, a raggiungere suddetto luogo. Virgilio, che amava chiacchierare e spettegolare modello suocera, cominciò a fare conversazione. Dante , con un’espressione di apprensiva lucidità, ovvero senza fare una piega, rispondeva.
“No, non stavo cercando di scappare” disse pazientemente. “E’ solo che mi sono perso. E comunque, dove si trova la nostra classe? Abbiamo già salito quattro piani” Virgilio ridacchiò “Oh, non preoccuparti, e apparecchiati per sostenere la fatica delle scale e l’angoscia di ciò che ti dirà la prof. Dopotutto, ci aspettano altri tre piani…”
Dante sospirò , in qualche modo restando comunque impassibile, e mentre saliva le scale gli venne in mente qualcosa.
“Aspetta…Ma come facevate a sapere che ero a scuola? Potevo essere assente ”
Virgilio gli lanciò un sorriso saputo “Tu sottovaluti l’abilità e  il lavoro di squadra che avviene in questa scuola” Sollevò tre dita “Sei stato localizzato grazie a tre donne : la bidella , la segretaria e la prof. La segretaria , che conosce tutti gli studenti a memoria, ti ha identificato all’ingresso quando sei entrato, ha mandato un messaggio alla bidella, che ha riferito la cosa alla prof. Portinari , che ha usato la sua rete di contatti per scoprire che ti trovavi al terzo piano, e ha mandato me per prelevarti” Concluse raggiante.
Dante , esibendo il suo perplesso candore sui lineamenti del volto, ovvero senza fare una piega , rispose incerto ”Siamo in una scuola…vero?” Virgilio si limitò a sorridere vago come una comare e continuò a camminare, imboccando un corridoio dipinto di un verde intenso, quasi silvestre , prontamente seguito da Dante.
Arrivati vicino alla classe , Virgilio si fermò un momento vicino al tavolo della bidella , e le fece un segno di OK , prontamente ricambiato dall’arzilla nonnetta.  
Nell’aria risuonavano , provenienti dalla classe, urla di dolore, accenti d’ira, voci alte e fioche ma tutte marchiate dalla stessa, palpabile disperazione.
“Perché lì dentro urlano tutti come dei dannati?” chiese Dante col suo solito tono monocorde.
“Il compito di scienze”  Virgilio lo nominò con reverenza e terrore , quasi sottovoce. Poi assunse un’aria solenne e seriosa. “Per questa porta si va nella classe dolente, nell’eterno dolore e tra la gente perduta. Lascia ogni speranza ,o tu che entri.” Sul viso di Virgilio tornò il solito sorriso furbo “Sei pronto?”
Dante annuì impassibile e , spintonato da Virgilio , fece il suo ingresso nella classe.
 
 Ciò che vide lo lasciò come un pezzo di stucco attaccato a una finestra, in una parola allibito.
La donna più bella che avesse mai visto era in piedi davanti alla cattedra, con i capelli neri e lucenti raccolti in uno chignon , impercettibilmente truccata e con delle gambe da infarto.
Peccato che stesse guardando Dante come se fosse stato una cacca di cane attaccata alla suola dei suoi tacchi 12.  Virgilio, con il suo sesto senso da suocera, percepì subito qualcosa nell’aria, o forse negli occhi spalancati di Dante, nel suo improvviso ammutolimento, e nella gradazione pomodoro che le sue guance avevano assunto. Ridacchiando sotto i baffi come un enorme gatto che ha trovato un pesce succulento, mise un braccio intorno alle spalle di Dante.
“Lui è Dante Alighieri , il nuovo studente…Siate gentili!” annunciò, e lanciò Dante in mezzo alla folla della classe, che ora urlava e applaudiva spudoratamente, accogliendo subito il pretesto per non fare il compito.
Virgilio si voltò con nonchalance e raggiunse la professoressa alla cattedra.
“Prof. Portinari, temo proprio che il compito debba essere rimandato, non crede? Dopotutto che modo è di accogliere uno studente appena trasferito? ”
“Marone, non prenderti tutta questa confidenza…E per l’amor del cielo tornate tutti ai vostri posti!”
La professoressa sbraitava richiami all’ordine, ma nessuno la considerava di striscio : alcuni presi a mitragliare Dante di domande , altri a festeggiare e qualcuno anche impegnato in una focosa partita a poker. Insomma, si era scatenato l’ Inferno.
  
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