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Autore: Kat_Mel    25/02/2013    0 recensioni
Ciao a tutti, siamo Linx375 e LadyMary, è successo un casino con il mio vecchio account e adesso abbiamo dovuto rifare tutto. La trama è la stessa di quella vecchia e, per chi non l'avesse letta, gliela spiego in breve: Bulma, (B-8) è una ragazza che è riuscita a fuggire da un laboratorio, ma, tentando di scappare, un cecchino le spara e lei cade in mare. Goku, Chichi, C-18 e Crili la trovano sulla spiaggia, ma, quando la porteranno a casa, Vegeta non sarà tanto felice della loro decisione.
Avverto che Vegeta in alcuni capitoli è un po' OOC.
Dal capitolo 18 le cose cambieranno un po', e la trama diventerà un po' più complicata.
Spero che vi piaccia ^^
Genere: Fantasy, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Chichi, Crilin, Goku, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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20. LA FUGA

 

Il buio regnava sovrano in quella stanza così grande per una persona così piccola.

Un filo di luce proveniente dal corridoio era filtrato dalla porta socchiusa della cella. Un corpo appeso ad un macchinario era immobile, senza vita quasi. Il volto era oscurato appositamente per confonderla, per non farle capire dov’era, ma lei sapeva tutto ormai. Mani e piedi erano bloccati da una morsa ferrea, senza lasciarle la possibilità di fuggire. Uno scienziato si avvicinò per contemplare quel corpo perfetto, senza veli.

Per pura e semplice curiosità l’uomo la fece scendere con molta delicatezza, sorreggendola con non poca fatica. Appena la ragazza uscì dalla sua cella, si liberò dalla stratta dello scienziato, il quale rimase attonito e sbalordito della forza sovrumana che caratterizzava la ragazza. Lei non aveva intenzioni amichevoli, e lo si capiva dall’incurvatura delle labbra rivolta verso il basso. Con fare minaccioso alzò un braccio e con un colpo ben sostenuto trapassò il petto del malcapitato, per poi estrarre il cuore con le mani insanguinate. Lo prese in mano e con delicatezza se lo fece passare sotto il naso, poi sulle labbra, per sentire il sapore metallico del sangue fresco. Lo tastò per un po’, fino a quando non decise di proseguire il suo giro turistico alla cieca. Dopo aver camminato in tondo, sentì delle voci provenienti dal laboratorio, le quali discutevano sul da farsi di una certa B-8. Lei voleva semplicemente trovare un’uscita e andarsene da quel posto, ma tastando in continuazione le pareti non le era di grande aiuto. Quando ritrovò il cadavere per terra lo perquisì per controllare se ci fosse qualcosa di utile per aiutarla ad evadere. Toccandolo sentì che nel taschino sinistro c’era un coltellino svizzero molto affilato; lo prese in mano e con la lama aguzza cercò di togliersi quel casco che le impediva la visuale. Sbloccato il marchingegno, un gruppo numeroso di scienziati, ricercatori e poliziotti si radunò intorno a lei, con fucili anestetizzanti e mitragliatrici pronte a sparare per qualsiasi evenienza. Le pallottole non la scalfirono, anzi, le prese al volo tutte quante, facendole poi ricadere sul pavimento, come segno di sconfitta. Lei non si fece nessuno scrupolo, e uccise brutalmente tutti i militari che fino a pochi momenti fa erano accerchiati, muniti di giubbotto antiproiettile.

La ragazza si avvicinò ai soldati, e ad ognuno tolse un organo diverso, chi il fegato, chi il cervello, chi i polmoni, chi il pancreas…

Li sventrava per guardarne e ammirarne l’anatomia del cadavere. Faceva una rapida autopsia; dopo averli svestiti, con il coltellino svizzero usato precedentemente cominciò a sezionarli uno ad uno. Inserì delicatamente la lama, per poi farla scorrere verso il collo, formando una Y sul petto del malcapitato. Lo aprì e cominciò a premere sulla cassa toracica, fino a romperla, riducendola in piccoli frammenti. Rimosse per primo il cuore, seguito dai polmoni e i bronchi. Le mani insanguinate vagarono all’interno del cadavere, valutandone la qualità quasi, fino a quando, incuriosita, riafferrò il coltellino e cominciò a fare uno scalpo preciso e scrupoloso alla testa del poliziotto. Piano piano tolse il cervello, ammirandolo con venerazione, come se fosse un Dio, una divinità ascesa sulla Terra con un messaggio importante, il quale decideva le sotri dell’intero universo. Era come una bambina, e dopo poco tempo si annoiò di que giochetto di squartamenti.

Ricominciò a vagare per i corridoi deserti, fino a quando non intravide una porta sul retro. La aprì e una luce abbagliante le penetrò con forza gli occhi, facendola barcollare.  Non abituata alla luce solare, strinse gli occhi a fessura per avere una maggiore nitidezza, e salì su una piccola imbarcazione a remi, la quale era appostata dietro un container. Cominciò a remare freneticamente, quasi disperata. La mente era annebbiata da un senso irrefrenabile di libertà e di divieto, che le faceva salire l’adrenalina alle stelle. Per anni si era comportata da brava bambina e ora ha liberato il suo istinto da cattiva ragazza, uccidendo senza pietà, a sangue freddo, guardando spudoratamente in volto le vittime terrorizzate e disperate, e fuggendo di nascosto, una sensazione bellissima, mai vissuta prima d’ora. Finalmente ha svelato la sua vera natura, la maschera che portava da anni si è frantumata in pezzi dal momento in cui lo scienziato la fece scendere. Non doveva più nascondersi dietro un dito, non doveva più giustificarsi, questa era la sua vera natura: una natura da assassina. Un’assassina senza cuore, a sangue freddo. Un’assassina che guarda in faccia le sue vittime e la notte se le dimentica …

 Finalmente giunta alla riva scese con passo malfermo e tremante si diresse sotto un ponte, vicino ad un fiumiciattolo situato al centro città. Nessuno la vide perché lei era un ombra. Un’assassina non si fa mai scoprire da qualcuno, deve mantenere la sua identità segreta, al sicuro da tutto e da tutti.

Venne sera, e dopo essersi cibata di qualche foglia e un topo ucciso a mani nude, si assopì accanto ad una margherita, la quale ondeggiava tra l’erba alta, aspettando di essere colta.

 

FINE PRIMA PARTE

 

CONTINUA…

 

ANGOLO DELLA RITARDATARIA

Ciao a tutti belli e brutti, sono sempre io che mi scuso per l’abnorme ritardo nell’aggiornare le mie ff.

Chiedo scusa anche a chi voleva contattarmi su facebook e non ci è riuscito per via dell’account.

Ora ho sistemato tutto, e ho inserito il link nella mia presentazione J

Scritto questo vi auguro buona notte e perdonatemi per gli Orrori di battitura.

‘Notte bagai J

 

   
 
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