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Autore: marmelade    26/02/2013    6 recensioni
«Dieci ragazze».
Niall si voltò confuso verso il divano, da dov’era provenuta la voce assonnata di Zayn, appena uscito dall’oltretomba.
«Come, scusa?» domandò, avvicinandosi lentamente all’amico, che aveva appena aperto gli occhi e sbadigliava rumorosamente.
«Dieci ragazze» ripeté il moro, dopo che ebbe finito di sbadigliare «metti un annuncio da qualche parte, un posto dove qualsiasi persona possa vederlo, il tuo numero, la tua foto, accetti un massimo di dieci ragazze, le conosci, ci parli, poi ne scegli una che ti piace di più tra tutte le altre, il gioco è fatto!».
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Niall arrivò sotto il suo palazzo, salendo gli scalini a due a due fino ad arrivare al primo piano.
Prese le chiavi dalla tasca del giubbotto e le infilò nella serratura, girandole, sino a far spalancare la porta e trovare uno spettacolo che forse non era dei migliori.
Il suo piccolo salotto era completamente in disordine.
I cuscini del divano erano sparpagliati sul pavimento, insieme a vari piatti di plastica.
Niall pensò immediatamente che fossero entrati i ladri, ma solo dopo poco si ricordò che qualcuno aveva occupato casa sua.
E forse, era meglio se fossero venuti i ladri.
«Ehilà, uomo!» esclamò Louis, vedendolo entrare, per poi concentrarsi nuovamente sul videogioco.
Liam voltò il capo verso di lui e gli sorrise, poi fece una strana smorfia quando il fumo di Zayn lo colpì sul viso.
«Allora, com’è andata?» domandò Harry, tenendo lo sguardo fisso sullo schermo, mangiucchiando un bombolone.
Il biondo rimase quasi scioccato dall’indifferenza dei suoi amici nei confronti del porcile che avevano creato, poi scosse il capo, avvicinandosi a loro.
«Bene, insomma… - disse, sedendosi sul divano accanto a Zayn – è carina»
«Ma…?» domandò Liam, avvicinandosi di più.
Louis ed Harry misero in pausa il gioco a cui stavano giocando, Zayn spense la sigaretta in un bicchiere d’acqua e Liam aspettò, curioso.
Niall si sentì quasi in soggezione, ma d’altronde erano i suoi migliori amici, ed era normale che volessero sapere come fosse andato l’appuntamento.
Beh, forse i loro sguardi non erano del tutto normali.
«Ma non la richiamerò» ammise Niall, tutto d’un fiato.
Zayn sbarrò gli occhi, guardando stralunato l’amico. «E perché no?».
«Perché non è giusta per me – rispose lui, sospirando – è una bella ragazza, ci mancherebbe altro, ma è troppo timida, e io ho bisogno di qualcuno che mi dia una scossa, qualcuno che mi faccia tremare al solo tocco, che mi faccia innamorare della sua temerarietà…».
Rimasero in silenzio tutti e cinque, interrotti solo dal ticchettio dell’orologio, che segnava le tre del pomeriggio. Qualche sospiro invadeva il salotto, ma niente di più.
«L’hai baciata?» domandò d’un tratto Harry, accomodandosi meglio sul pavimento.
«Harry!» lo richiamò Liam, indignato.
Il riccio alzò le spalle, cercando di giustificarsi. «Beh, che c’è? Io le bacio sempre le ragazze, al primo appuntamento!»
«Tu non hai una storia seria da mesi, Harry» gli ricordò Louis, facendo scrollare il capo all’amico.
«Beh, quando ho avuto l’ultima storia seria, l’ho baciata subito!»
«Infatti si è visto come è andata a finire…» aggiunse Zayn, provocando un risolino da parte di Louis.
Harry li guardò male, facendo ridacchiare Niall, che poi scosse il capo.
«Non l’ho baciata, Harry – rispose – non avrei voluto prenderla in giro».
«Beh, è giusto – disse Zayn, scrollando le spalle – la cosa consiste proprio in questo: baciare solo la ragazza che ti piace sul serio, dopo averle conosciute tutte e dieci, se no non vale!»
«Ovviamente» annuì Louis, rimettendo in azione il gioco.
Harry fu preso quasi alla sprovvista e, per evitare di far vincere l’amico, ritornò a capofitto nel gioco, lasciandosi alle spalle le discussioni degli altri tre.
«Ti ha chiamata qualcun altro?» domandò Liam, aggiustandosi un cuscino dietro la schiena.
«Beh, una tipa mi ha mandato un messaggio – rispose Niall, prendendo il cellulare dalla tasca e leggendo distrattamente il messaggio – ci incontriamo domani pomeriggio alle cinque».
Zayn annuì, poi gli sorrise, dandogli una pacca sulla spalla. «Vedi? Le mie idee funzionano sempre!».
Niall sorrise, poi cercò di divincolarsi alla presa dell’amico, che aveva iniziato a strofinargli velocemente la testa.
«E con la ragazza pazza, poi?»
A quella domanda di Liam, Zayn smise di strofinare il capo al biondo, che guardò il moro un po’ scioccato, mentre anche Louis ed Harry si voltarono curiosi.
«Beh, ho scoperto che si chiama Pancake – rispose Niall, massaggiandosi il capo – ed è ancora più pazza di quanto potessi immaginare!»
Zayn ridacchiò, accendendosi un’altra sigaretta, mentre Louis guardava curioso l’amico.
«Perché?» gli domandò, alzandosi da terra.
«Perché ha chiamato il proprietario per farmi cacciare, ma lui non l’ha fatto, anzi… ha detto che certe volte è fin troppo esagerata!».
I quattro ragazzi risero, mentre Niall si limitò a sorridere nel ricordare Pancake su una vespa non funzionante. Aveva trovato divertente il fatto che, per una volta, fosse lei a trovarsi a disagio e non gli altri.
«Insomma, abbiamo capito che sarà una congiura, per te, questa ragazza» disse Liam, tamburellando le dita su una gamba.
Niall annuì, sorridendo. «Sento che mi divertirò un sacco, nonostante tutto».

-

 
Pancake pulì ancora una volta il bancone di pietra scura davanti a se.
Odiava quel bancone, odiava quel bar e la maggior parte dei clienti che vi entravano.
Sapevano solo dare ordini e lamentarsi, lamentarsi e dare ordini. Nemmeno Michele faceva tutto quello che facevano loro.
Li odiava con tutta se stessa, così come odiava praticamente il mondo intero, da un po’ di tempo a quella parte.
Non vedeva l’ora di andare via da quello stupido bar, di scappare una volta per tutte ma sapeva che, il giorno dopo, sarebbe ritornata lì, l’unico posto in cui l’avrebbero accettata per com’era, e cioè un’ irritante psicopatica con un odio profondo verso il mondo.
«Ehi, tutto bene?».
La voce di Holly alle sue spalle la fece ridestare per un minuto dai suoi pensieri omicidi, facendola voltare verso l’amica, accennando un sorrisino.
«Si, tutto a meraviglia» rispose ironicamente, facendo ridere Holly.
«L’odio verso l’umanità non ti è ancora passato?» le domandò sarcastica, poggiando le mani leggermente rovinate sul bancone.
Pancake continuò a pulirlo ancora per un po’, poi buttò esasperata lo straccio sul pavimento, alzando gli occhi al cielo.
«Non è colpa mia se i miei ormoni decidono di giocarmi sempre brutti scherzi e farmi svegliare con le ovaie in subbuglio! – esclamò, battendo un piede a terra – e non è nemmeno colpa mia se tutti mi danno costantemente fastidio!».
Holly ridacchiò, poggiando una mano sulla spalla dell’amica. «Dai, Pancake, forse deve venirti il ciclo…».
Lei scosse veemente il capo. «Impossibile. L’ho avuto la settimana scorsa».
L’amica alzò gli occhi al cielo, scrollandosi leggermente i capelli ricci. «Adesso capisco perché hai rotto cinque piatti uno dietro l’altro, dicendo che erano troppo colorati…».
Pancake sospirò, annuendo. «Te l’ho detto, Holly, sono un caso perso».
La riccia sorrise, abbracciandola leggermente. Era l’unica che poteva abbracciare Pancake senza ricevere nessuna minaccia di morte o qualche morso improvviso.
«Non preoccuparti, dai» cercò di consolarla «vedrai che andrà tutto bene».
Pancake strinse ancor di più la vita di Holly, lasciandosi accarezzare dolcemente i capelli. «Lo spero…».
Holly sorrise, alzando lo sguardo verso l’entrata del locale e, solo allora, sgranò gli occhi, cercando di tenere più stretta possibile l’amica per evitare di farla muovere.
«Ehm, tesoro, perché non vai nel magazzino a prendere qualche cialda di caffé? Michele ha detto che stanno finendo!».
Pancake roteò gli occhi al cielo.
«Le sono appena andate a prendere» disse, per poi sciogliersi dall’abbraccio dell’amica.
Holly cercò di attirarla nuovamente a se, cercando di non farla girare. «Intendo quelle alla mandorla! Sai che quelle vanno a ruba, no?».
La bionda si allontanò dall’amica, guardandola scettica, notando la sua espressione quasi terrorizzata.
«Oggi sei più strana di me, Holly, puoi dirmi cosa ti prend…?».
Pancake non fece nemmeno in tempo a girarsi, che subito colse con lo sguardo la figura di Niall appena entrato nel locale, che si stava per accomodare allo stesso tavolo del giorno prima.
La ragazza batté una mano sul bancone sotto lo sguardo impaurito di Holly, che le mise una mano sulla spalla.
«No, Pancake, lascialo stare» le ordinò flebilmente, ma la ragazza fece finta di non sentirla.
«Quel tipo non avrà vita facile, con me» sibilò lei in risposta, guardando Niall da lontano.
«Ascoltami bene – la richiamò Holly, parandosi davanti a lei – non capisco come possa darti fastidio un tipo come Niall. E’ un ragazzo simpatico e perbene, e non è venuto a fare niente di male».
«Niente di male?» ripeté incredula Pancake, guardando male l’amica «Holly, quel tipo si prende gioco delle ragazze, è un pazzo! Non lasciarti ingannare dal suo visino d’oro!».
Holly sospirò, alzando lo sguardo verso il soffitto. «Non si sta prendendo gioco delle ragazze! Lui vuole solo trovare quella giusta per se!».
«Non m’interessa cosa voglia fare – ringhiò Pancake in risposta – gli irlandesi mi irritano».
«A te irrita tutto il genere umano, Pancake, compresa te stessa» s’intromise Michele da dietro le spalle delle ragazze, facendole sobbalzare.
Pancake lo guardò male, poggiandosi le mani sui fianchi. «Evidentemente, sono troppo intelligente per il resto dell’umanità».
Holly si portò una mano sulla fronte, scuotendo il capo, facendo ridacchiare Michele.
«Potresti tenere per te stessa le tue considerazioni d’odio nei confronti degli altri e servire i clienti, per piacere?» le domandò lui, con un accenno di sarcasmo «quando saremo soli noi tre, potrai minacciare chi vuoi senza farmi perdere i clienti, però!».
Pancake mugugnò qualcosa in risposta, poi afferrò il block notes per le ordinazioni e si allontanò dal bancone, avviandosi annoiata verso il tavolo dove era seduto Niall sotto lo sguardo divertito di Michele e di Holly.
«Ciao stupido irlandese, oggi chi hai voglia di prendere in giro?» gli domandò, una volta vicino al biondo.
Lui voltò il capo, ritrovandosi davanti agli occhi lo sguardo annoiato ed irritato di Pancake, che per poco non lo fece ridere.
Fortunatamente, riuscì a contenersi, anche perché avrebbe rischiato veramente grosso, se si fosse minimamente permesso di accennare un sorriso.
«Sempre allegra tu, eh?» disse lui ironicamente, cosa che fece socchiudere gli occhi verdi della ragazza in due minacciose fessure piene d’odio.
«Stammi a sentire bene, biondo tinto – ringhiò lei, stringendo il block notes tra le mani – se non ti scaravento a terra e non ti riempio di pugni, oggi, è solo perché non voglio ritrovarmi in mezzo ad una strada senza lavoro, perché di certo non mi conviene. Quindi, vedi di non provocarmi».
Niall ridacchiò e scosse il capo, cosa che fece irritare ancor di più la ragazza, ma che si trattenne, stranamente.
«Io non ti ho provocata – rispose lui – sei tu che sei particolarmente aggressiva».
Pancake scosse il capo, mordendosi il labbro inferiore per contenersi, poi prese la penna da una delle tasche dei jeans, e la posò sul foglio bianco.
«Allora, che vuoi ordinar…?»
«Scusami, sei tu Niall?».
I due ragazzi si voltarono, ritrovandosi davanti agli occhi una bella ragazza alta e dai lunghi capelli rossi e lucenti, sicuramente tinti, e due occhi castani pieni di eyeliner.
Pancake sbuffò alla vista di quella tipa, mentre Niall, al contrario, sorrise.
«Si, sono io. Tu devi essere Jess» ipotizzò, e la ragazza annuì.
«Esattamente» rispose, con tono fin troppo ammiccante e malizioso, prima di scoccargli un lungo bacio sulla guancia e poi prendere posto di fronte a lui.
«Scusa il ritardo – disse lei, togliendosi il giubbotto di pelle nera di dosso – ma ho avuto da fare in ufficio».
«Tranquilla, capita» rispose lui cordialmente, mentre Pancake assisteva a quella scena che lei definiva patetica.
«Certo, forse hai avuto da fare qualche servizietto al capo…» sussurrò, facendo voltare la rossa verso di lei.
«Come dici, scusa?» le domandò incredula Jess, sotto lo sguardo scioccato di Niall.
«No, nulla. Ho detto solo che capita di fare tardi in ufficio, possono accadere degli imprevisti all’ultimo minuto che vanno risolti immediatamente…» si giustificò Pancake, sorridendo ironica.
Jess annuì sorridendole, per poi voltarsi nuovamente verso Niall con fare malizioso.
«Allora, ordiniamo?» gli domandò, facendogli l’occhiolino.
«Certo – rispose lui, voltandosi poi verso la bionda, che si trattenne dal vomitare – due caffé, allora».
«A me un decaffeinato, cortesemente» disse Jess «se no non riesco a prendere sonno» cinguettò, poggiando la sua mano su quella del biondo.
«Arrivano subito» ringhiò Pancake, voltando i tacchi, sotto lo sguardo divertito di Niall, che poi iniziò a parlare con Jess.
Pancake arrivò al bancone, buttando il block notes sopra di esso, facendo quasi spaventare Holly.
«Allora? Com’è quella tipa?» le domandò l’amica, mentre lei preparava i due caffé da servire poi al tavolo di Niall.
«Una zoccola, nient’altro da aggiungere» rispose, poggiando il primo caffé sul vassoio di legno scuro.
Holly rise, mentre anche Michele si avvicinava alle due ragazze. Quest’ultimo voltò lo sguardo verso il tavolo dove erano seduti i due, scrutandoli a fondo.
«A me sembra carina, invece».
Pancake lo fulminò con lo sguardo, poggiando anche l’altro caffé sul vassoio. «Questo è perché a te, forse, piacciono le zoccole» ipotizzò, facendolo ridere, mentre metteva il bicchiere di caffé sotto il naso di Holly, che la guardò scettica.
«Tieni, sputaci dentro» le ordinò Pancake «è di Jess, l’ha voluto decaffeinato così finalmente potrà dormire, poverina. Chissà quante notti in bianco ha passato a lavorare senza sosta».
«Pancake…» la riprese Holly, guardandola male, mentre Michele rideva a più non posso.
Lei alzò le spalle, come a volersi giustificare. «Che c’è? Le voglio solo dare una mano!».

-

 
«E quindi, tu lavori in un ufficio legale» ripeté Niall, giocando con la tazza ancora fumante di caffé.
Jess, di fronte a lui, lo sorseggiò con calma, per poi poggiare il contenitore sul tavolino ed annuire.
«Già… io ho letto che studi legge, invece».
Niall annuì. «Già».
Lei si aggiustò un boccolo rosso, poi guardò maliziosamente il biondo, avvicinandosi ancor di più a lui, quasi spalmandosi sul tavolo.
«Beh, vedi… abbiamo già un sacco di cose in comune» sussurrò lei con fare provocante, cosa che fece sorridere Niall per l’imbarazzo.
«Certo… senti, Jess, tu quanti anni hai detto di avere?» domandò lui, cercando di liquidarla.
Lei si morse il labbro inferiore con fare malizioso. «Quanti pensi che ne abbia?».
Lui sorrise, cercando di trattenersi. «Beh, spero non troppi» disse, bevendo un po’ di caffé.
Jess sorrise, prendendolo quasi per un complimento. «Ventisette, comunque» rispose lei con tutta tranquillità, per poi tornare a sorseggiare il suo caffé.
Niall per poco non si strozzò con la bevanda, e dovette darsi dei colpi sul petto per riprendersi, sotto lo sguardo scioccato di Jess.
«V-ventisette?» boccheggiò stupito, ancora rosso in viso.
Lei annuì tranquilla, pulendosi la bocca con un tovagliolo di carta. «Perché, sono troppo pochi?».
«No, sono troppi e basta!».
Holly lì vicino lo guardò stupita, e lui scosse il capo, come a volerle dire che le avrebbe spiegato più tardi.
Jess guardò Niall quasi indignata. «Come, scusa?».
Niall aprì le braccia con fare esasperato, poi la guardò negli occhi. «Jess sei una ragazza, anzi, una donna bellissima, ma sei troppo grande per me. Io ho bisogno di una coetanea!».
Lei si alzò rapidamente dalla sedia, infilò velocemente il giubbotto di pelle scura e poi si avvicinò al biondo, lasciandogli una cinquina fortissima sul viso, che fece voltare mezzo locale.
«Nessuno mi rifiuta, nessuno! – urlò lei, rossa dalla rabbia – e tu mi rimpiangerai, Niall Horan!».
Niall rimase sotto shock mentre lei usciva furiosamente dal locale, e rimase a massaggiarsi la guancia colpita per un po’ sotto lo sguardo stupito di altri clienti.
Scosse il capo come per riprendersi e si alzò dalla sedia, avvicinandosi al bancone per pagare.
Holly lo guardò curiosa non appena lui le fu vicino. «Ehi, tutto bene?».
Lui annuì veemente, senza emettere parola.
«Bel caratterino quella lì, eh?» aggiunse Michele, poggiando un gomito sul bancone.
Niall poggiò cinque sterline sul bancone e guardò entrambi, per poi scuotere il capo.
«Una pazza psicopatica. E in più, le ho dovuto pagare anche il caffé!» esclamò, per poi salutarli velocemente ed uscire con la stessa rapidità dal locale, sotto lo sguardo sconvolto dei due.
Pancake fece il suo ingresso dietro al bancone, poggiando con cautela il vassoio su di esso, mentre Michele ed Holly la guardavano quasi scettici.
La ragazza si accorse dello sguardo dei due su di lei e si voltò verso di loro, guardandoli stranita.
Poi capì, e si aggiustò i lunghi capelli prima di alzare le spalle.
«Che c’è? Ve l’avevo detto che era una zoccola!».


-
 

Writer's Corner! :)
Era una giornata non particolarmente soleggiata, e Mary si trovava nella sua stanzetta tutta sola a pensare cose stupide, ovviamente.
Poi, una brillante idea le balenò in testa:"e se continuassi a scrivere il capitolo della mini long?".
E così fece. E lo scrisse in una giornata sola.
No vabbé, mi sento troppo un mostro perché l'ho finito in una giornata :D 
E questa cosa non mi capitava da secoli HAHAHAH
Anyway, non so se sono in ritardo o meno ma, ad ogni modo... SCUSATE! D:
Voi siete sempre troppo buone, con me, e io non lo merito çç
Insssomma, so che è tardi e che molte di voi domani andranno a scuola (io no uhuhuhuhuh :D) e probabilmente siete con gli occhi come due palle da bowling davanti al pc.
Quindi, a voi io consiglio: ANDATE A DORMIRE!
Anche perché non ne vale davvero la pena di leggere questa caccolina, che non mi piace per niente, se non per il finale.
By the way, abbiamo capito che il nostro Niall ha scartato anche Jess! (e come dargli torto u.u)
sooo,
2. Jess
BYE BYE!
Io dovrei essere imparziale, giuuusto çç
Cccomunque, vi abbandono, care mie, e vi dico per la quarantesima volta grazie per:
1. aver inserito questa storia tra le preferite/ricordate/seguite e chachacha...
2. aver recensito lo scorso capitolo *--*
3. e aver letto questa sottospecie di merdina secca :)
4. come al solito, twitter @___puuff  :)

Adesso vado via, davvero!
Grazie ancora *--*
un bacione, 
Mary :)

ps. se volete, un po' di tempo fa ho pubblicato una os su Harry e una su Zayn (: basta cliccare sui loro nomi per leggerla, se volete, ovviamente! Io non vi costringo, anche perché vi capirei se non voleste!
pps. se qualcuna di voi ha seguito la mia ff "I would love you better now" conclusa in estate, qualche giorno fa ho pubblicato una os su Maya ed Harry! Il link è questo qui! :)
ppps. no, credo che non smetterò mai di intasare questo fandom D: 

  
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