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Autore: Verdonica    02/03/2013    5 recensioni
Raccolta di dialoghi ideali e terribilmente surreali.
Quello che, insomma, succede sempre nella nostra testa, ma mai nella realtà.
Quello che vorremmo magari sentirci dire, quello che magari avremmo voluto rispondere.
Non esistono personaggi, contesti o semplicemente azioni.
Ci sono solo parole. A me le parole piacciono un sacco.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1 Maggio 1993 - 23 Febbraio 2013


Questione di fede





-Perché Dio c’è la morte?
-Perché se tutto fosse eterno non avrebbe senso.
-Perché no?
-Le persone sprecherebbero il loro tempo consapevoli di averne quanto ne vogliono. Non valorizzerebbero molti attimi della loro vita. Perché anche gli attimi più piccoli, quelli che sembrano contare di meno, sono importanti.
-E la morte c’è per questo?
-Soprattutto per questo.
-E per cos’altro?
-Per far crescere, perché davanti a un lutto si cresce sempre.
-Ma ci sono altri modi per crescere.
-E’ vero, ma non insegnerebbero la stessa cosa.
-E allora perché, Dio, far morire una ragazza di diciannove anni? Non è giusto.
-Tutto ha un senso.
-Sì ma non così. Non ha potuto salutare nessuno. Non ha potuto dire addio a chi le voleva bene. E’ semplicemente morta lasciando tutti di sasso.
-Cosa faresti se tu sapessi che domani devi morire? Come passeresti la tua ultima giornata? La tua ultima serata? Te la rovineresti, perché sapresti che non ne potrai vivere più.
-Si, ma…
-Come ti sentiresti a proposito? Se ogni cosa della tua vita ti fosse già rivelata, che gusto ci sarebbe a vivere? Se tu sapessi che tra una decina d’anni incontrerai l’uomo della tua vita, cosa faresti nel frattempo? Aspetteresti?
-Probabilmente sì.
-E non vivresti. Ogni cosa ha un suo perché. Anche la morte di una ragazza diciannovenne ce l’ha. E lei proteggerà dal cielo chi le ha voluto bene, come chi ha protetto te quella mattina.
 










NdA
Insomma, dopo due mesi eccoci di nuovo in questa raccolta. La stavo già dando per spacciata.
Sono tornata sulla parte "ideale e terribilmente surreale" dei miei dialoghi, dato che, mi pare ovvio, ancora non ho avuto il piacere di conversare con l'inquilino del piano di sopra riguardo i vari misteri della fede.
Non sono una gran credente, credo d'essere nella norma. E non sono nemmeno una di quelle che dice che non crede nell'istituzione della Chiesa. Io semplicemente non credo che il parroco del mio paese sia la persona giusta per stimolare i giovani ad avere fede, tutto qui.
Sta di fatto che, si sa, davanti ad esperienze forti le reazioni sono due: o credi o perdi qualsiasi accenno di credenza. E grazie al cielo io non ho perso nulla (chissà come avrebbero reagito i miei, soprattutto perchè vado in una scuola cattolica...). 
La morte. E' una cosa brutta già di per sè, inevitabile soprattutto... ma a diciannove anni è ancora più brutta. E sapere che saresti potuta morire anche tu se solo avessi accettato un passaggio in macchina rende le cose più difficili. 
Non avevo considerato l'opzione "angelo custode" finchè non mi son sentita dire "meno male che il tuo angelo ha fatto gli straordinari stamattina". E mi piace vederla così, soprattutto mi piace credere che lei ora sarà così.
Quindi niente, solo questo. Spero di far riflettere qualcuno. :)
  
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