Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: effe_95    03/03/2013    6 recensioni
[ STORIA IN FARE DI REVISIONE ]
Claudia Rossi è una ragazza di sedici anni, frequenta il terzo anno del liceo Classico insieme a Francesco, il suo migliore amico dall'infanzia, ha una madre non troppo presente, un fratello cresciuto troppo in fretta e un padre che sembra sparito.
Yulian Ivanov ha diciotto anni, un carattere ribelle e spensierato, un passato che non vuole essere ricordato, e un'altra nazione nel cuore, la Russia.
Le vite di questi due ragazzi si incontreranno quasi per caso, per raccontare una storia passata di due persone che hanno solo bisogno di essere salvati.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salvami, ti salverò.

24. Нуответь мне, почему я, как и ты, одна.

Nu otvyet’ mne, pochemu ya, kak i ty, odna.

                                         Beh, dimmi perché io, come te, sono   solo.
 
 


Claudia si era portata una mano sulla bocca per soffocare un urlo, perché non poteva credere davvero a quello che stavano vedendo i suoi occhi, perché non poteva credere di essersi fidata così tanto.
All’inizio aveva pensato subito che fosse stata lei a baciarlo, anzi era assolutamente così, lei non aveva alcun dubbio, ma fu quello che vide dopo a farle più male di tutto il resto.
Yulian aveva portato entrambe le braccia sui fianchi di Vittoria adagiando il suo corpo su quello di lei, quasi come se volesse sollevarla di peso.
Erano armoniosi e perfetti in quel momento, come se la natura li avesse fatti apposta perché non smettessero mai di baciarsi, mentre lei doveva alzarsi sulle punte dei piedi perché era troppo bassa rispetto a Yulian. 
Claudia portò una mano sulla bocca per evitare di urlare e rompere tutto, quasi come se fosse rinchiusa in una prigione di vetro e con la sua voce volesse infrangere tutto fino a perderla, girò i tacchi e corse nell’altra stanza.
Nell’istante esatto in cui Claudia sparì, Yulian spinse Vittoria fuori dal pianerottolo facendola cadere rovinosamente a terra con tutti i tacchi, era stata una mossa ingegnosa levarsela di dosso in quel modo, aveva fatto peso su di lei e poi l’aveva mollata all’improvviso, preso da uno scatto d’ira irrefrenabile la guardò con tutto l’odio di cui era capace e le sputò addosso.
<< Non ti ammazzo solo perché non posso rovinarmi la vita per una come te >> Le vomito addosso, e poi chiuse la porta con una violenza tale da far tremare i muri vicino la porta e far cadere un po’ di calcestruzzo.
Si pulì più volte la bocca con la manica della maglietta e la scoprì sporca di rossetto rosso, entrò nella stanza dove si era rifugiata Claudia ripetendo in continuazione questo gesto.
<< Claudia? >> La chiamò, ma la ragazza non rispose, allora la cercò e la trovò.
La rossa se ne stava seduta per terra con le gambe raccolte a feto e la testa nascosta tra le ginocchia e i capelli, tremava scossa da singhiozzi invisibili e sembrava piccola come un bambino appena uscito dal grembo materno.
A Yulian bastò guardarla un solo secondo per capire tutto, automaticamente i suoi occhi si rattristarono e il cuore prese a battergli più forte del solito.
Si mise a sedere per terra accanto alla fidanzata e le poggiò le mani sulle spalle, Claudia non reagì minimamente a quel contatto, rimase rinchiusa in quella posizione e non si mosse di un solo millimetro, fu Yulian a strapparla dalla sua protezione, l’attirò al suo petto bloccandola a se con il braccio destro e le immobilizzò il viso completamente asciutto accanto al suo, tanto che le accarezzava la fronte con il naso.
<< Ti giuro che non succederà mai più Claudia, non glielo lascerò fare mai più! >> Mormorò Yulian stringendola a se, come se lei potesse scappare da un momento all’altro, e accarezzandole rudemente il viso, come se lei stesse per morire e la sua fosse la disperazione di un matto.
<< No … >> Rispose Claudia con una freddezza glaciale. << Non voglio più saperne di te >>
Yulian si irrigidì inevitabilmente, nessuna tempesta e nessun gelo gli aveva fatto più male di quelle parole.
<< E’ lei che mi ha baciato! >> Pronunciò con una voce tra il soffocato e l’arrabbiato, era sempre quello il problema alla fine, e adesso se n’era reso conto anche lui. Claudia non aveva fiducia e alla fine finivano sempre per litigare anche se un secondo prima avevano toccato il cielo con un dito, ma nonostante tutto, lui non voleva lasciarla andare, non voleva a nessun costo. << Oh, ma io lo so … >> Mormorò Claudia con un tono di voce che fece venire la pelle d’oca al ragazzo, era stata così tagliente da farlo sentire davvero colpevole. << Solo che tu non avresti dovuto ricambiare il bacio >>
Nel sentire quella frase Yulian la lasciò andare di colpo, come se si fosse scottato, Claudia cadde con la faccia sul pavimento perché non si aspettava una reazione del genere, andò a finire con il naso sul pavimento e per il dolore gli occhi cominciarono a lacrimarle e a cacciare quelle lacrime che prima non erano uscite e che adesso stavano esplodendo senza pietà.
<< Claudia! Io non ho ricambiato il suo bacio! Tu sei matta! >> Sbraitò il biondo mischiando l’italiano con il russo, Claudia capì solo la metà di quella frase così bizzarra.
<< Non ti credo, io non ti credo! >> Gridò lei dando libero sfogo alle lacrime, mentre gridava sbatteva le mani sul pavimento come una bambina piccola che faceva i capricci.
<< E’ sempre stato questo il problema no? Tu non mi credi mai, e non mi crederesti nemmeno se ti portassi le prove evidenti, vero? >>
Entrambi si resero conto che tutto il senso della loro storia era racchiuso in quella singola risposta, entrambi ricordarono con tristezza tutto quello che avevano passato insieme in quei cinque mesi e a quanto fosse facile stare insieme prima, prima che cominciassero a portarsi sulle spalle l’uno i problemi dell’altro. Claudia era stanca però.
<< Vero >> Rispose in fine e Yulian non si seppe mai spiegare poi, se fu la rabbia o il modo in cui lo disse a spingerlo a fare quello che fece.
Le tirò tre schiaffi così forti che il primo le fece uscire il sangue dal naso, il secondo la fece cadere a terra e il terzo le avrebbe lasciato sicuramente un bel livido sul braccio sinistro.
Quando si rese conto di ciò che aveva fatto, Yulian guardò Claudia con gli occhi sbarrati, mentre lei si alzava a fatica e si passava una mano sotto il naso.
<< Sei come tuo padre >> Mormorò lei piangendo disperatamente, mentre si passava la manica della maglietta sotto il naso macchiato di sangue, Yulian si chiuse in un ostinato silenzio e fu come se all’improvviso i suoi sentimenti svanissero nel nulla più totale, barcollando si rinchiuse nella sua stanza, mentre a fatica Claudia prese le sue cose andandosene e lasciando quella casa che quella sera sarebbe dovuto essere un posto felice.
 
 
Iliana tornò a casa veramente molto tardi, seguita a ruota da Katerina e Aleksandr, sperando vivamente che Claudia e Yulian non se ne stessero ancora avvinghiati in un letto e magari anche nudi. Stranamente però, la casa era completamente buia e assorta nel silenzio più totale. Katerina accese la luce nel salone e rimase con la bocca spalancata, seguita a ruota da Aleksandr e Iliana, Yulian se ne stava raggomitolato sul divano con tre bottiglie di vodka vuote lasciate sul tappeto e una stretta tra le braccia semivuota, lui dormiva, ma aveva una pessima cera e evidentemente aveva anche vomitato perché a terra c’era una pozza disgustosa e nell’aria un odore sgradevole.
Il ragazzo mosse impercettibilmente gli occhi e li socchiuse, la luce forte lo aveva svegliato senza perdono e adesso si rendeva conto di avere un mal di testa senza precedenti e un aspetto sicuramente pietoso.
<< Cos’è successo qui dentro? >> Gridò Katerina guardando il figlio con la bocca spalancata, Yulian aprì completamente gli occhi e si tirò su a fatica, cadendo quasi immediatamente per terra sulle bottiglie di vetro vuote, una andò in frantumi sotto il suo braccio, quello ustionato.
<< Che cazzo di dolore! >> Ululò il biondo stringendosi il braccio con forza e cacciando qualche lacrima, Aleksandr, Katerina e Iliana lo guardavano senza trovare le parole esatte, Yulian rimase a terra con il braccio stretto in una mano, gli occhi lacrimosi e un broncio degno di un bambino.
<< Mamma … >> Mormorò guardando la donna che era rimasta impalata come una statua. << Mi sono fatto male >> Continuò, e poi scoppiò a piangere come un bambino piccolo facendo aumentare il mal di testa. A quella vista Katerina sospirò, lasciò cadere la borsa e il cappotto sul divano andando verso il figlio, si inchinò a terra accanto a lui e lo strinse al suo petto, come quando era bambino e piangeva perché i suoi compagni di classe lo prendevano in giro e ritornava sempre a casa con un livido nuovo.
<< Ha bevuto come una botte! >> Commentò Aleksandr scendendo dalle nuvole, poi scosse la testa e raccolse le bottiglie rimaste per terra andandosene in cucina.
<< Cos’è successo Yul? Puzzi come un cane bagnato lo sai? >> Per tutta risposta Yulian nascose la testa sul petto della donna abbracciandola ancora di più, la donna sospirò e gli esaminò il braccio fasciato che adesso era anche sporco di sangue.
<< Fammi almeno vedere il braccio no? Ti sei tagliato con il vetro >> Mormorò la donna alzandogli delicatamente la felpa, Yulian lasciò la stretta e le porse il braccio nascondendo la faccia sul ginocchio, Katerina di disinfettò le ferite e gli fasciò nuovamente il braccio, poi rimase accanto al figlio per una mezz’ora buona e solo quando fece per andarsene Yulian proferì parola.
<< Mi fa male la testa mamma >>
<< Vatti a fare una doccia e ti porto la medicina >> Sospirò Katerina tirandosi su con fatica, non aveva più l’età per fare quelle cose.
 
Iliana entrò nella stanza del fratello e lo trovò rannicchiato nelle coperte, si mise seduta accanto a lui sul letto e gli accarezzò affettuosamente i capelli scombinati e ancora un po’ bagnati dopo la doccia frettolosa.
<< Come va la testa? >> Domandò infilandosi con lui sotto le coperte, Yulian le fece un po’ di posto senza dire niente.
<< E il braccio? >> Insistette la ragazza, tanto prima o poi avrebbe dovuto parlare e smetterla di fare il vegetale in quel letto, Iliana l’aveva visto sbronzo parecchie volte, ma mai come in quel momento, sembrava proprio rincoglionito.
<< La testa va meglio, il braccio no! >> Mormorò il biondo con una voce rochissima, Iliana si strinse al petto del fratello più grande e lo coccolò come un bambino piccolo.
<< Vorrei che adesso fosse Danil a coccolare entrambi, da bravo fratello maggiore >> Disse Yulian nascondendo la testa nel cuscino, era in momenti come quello che la mancanza di Danil spingeva prepotentemente.
<<  Credo che l’avrebbe voluto anche lui >> Sussurrò Iliana, lei che non l’aveva mai visto quel fratello, se non in una misera foto vecchia e rovinata, una foto che Yulian custodiva gelosamente sotto il cuscino.
<< E cosa avrebbe detto secondo te? >> Domandò Yulian, Iliana sospirò e gli accarezzò ancora una volta la fronte.
<< Che non devi fare il rammollito, che devi alzarti da questo letto e andare a risolvere i tuoi problemi come un uomo vero! >> Sbottò la bionda, dicendo in parte quello che pensava lei, lei che era come Yulian, la sorella di Danil.
<< Ma io non posso fare più niente! >> Ringhiò infastidito il ragazzo, Iliana incrociò le braccia al petto e sbuffò tirando via le coperte, Yulian si alzò sul letto di scatto e la fulminò con lo sguardo.
<< Perché? >>
<< Perché l’ho picchiata! Hai capito? Ho perso totalmente il controllo e le ho messo le mani addosso, ha ragione lei quando dice che sono come papà! >> Sbraitò il russo sbattendo le mani sul letto e calciando via violentemente le coperte, Iliana era rimasta davvero senza parole, non sapeva cosa fare e tutto quello che aveva da dire era meglio non dirlo.
<< E la capisco se vuole lasciarmi, ma so solo che è come essermi sparato una coltellata nel petto! >> Iliana lo guardò con severità.
<< Se ci tieni davvero, vai li da lei e chiedile scusa, gridaglielo, falle capire che ti dispiace da morire, ma arrenditi solo quando sarà lei a tirarti personalmente quella coltellata! >>
 
Nicola si fiondò come un pazzo giù per le scale, aveva davvero una voglia matta di ammazzare il tizio che stava bussando così tante volte il campanello, aprì la porta con uno sguardo omicida, e quando si accorse che fuori la porta c’era Yulian la voglia di ammazzarlo triplicò alle stelle.
<< Fammi vedere Claudia! >> Esordì il biondo facendo un passò dentro casa, ma Nicola lo sbloccò con le mani fuori la porta.
<< Ti consiglio vivamente di andartene >> Sibilò a denti stretti, Yulian non si perse d’animo e non si turbò minimamente, spinse con tutte le sue forze per poter entrare.
<< Non posso andarmene lo capisci?! Devo almeno chiederle scusa! >> Insisteva il russo, Nicola lo ricacciò fuori la porta con violenza, si stava davvero arrabbiando.
<< Le tue scuse non servono a un cazzo e non ti denuncio solo perché è stato lei a chiedermelo! >> Disse il castano fulminandolo con lo sguardo, Yulian smise di opporre resistenza e fece due passi indietro per guardare Nicola, il castano aveva due occhi di fuoco, mentre quelli di Yulian erano solo rassegnati. Il russo allargò le braccia e fece un sorriso triste.
<< E allora che stai aspettando? Perché non vieni qui e mi riempi di botte? Sai, è da un po’ che nessuno mi fa uscire qualche bel livido, andiamo Nikolaj, me lo merito no?
Qualcuno deve pur punirmi! Te lo sto chiedendo io no!? Avanti, fallo! >>
Sembrava davvero uscito fuori di senno, e Nicola non aveva la più minima voglia di arrabbiarsi con quel ragazzo così disperato.
<< Tua sorella aveva promesso che mi avrebbe salvato, ma nessuno può salvarmi >> Mormorò in fine Yulian, lasciando cadere le braccia penzoloni.
<< Mi dispiace Yulian, ma io non posso perdonarti al posto suo >> 





______________________________________________________________________________________________
Effe_95

Salve a tutti, allora che mi dite di questo capitolo?
E' una tragedia come avevo promesso? ;)
Il titolo del capitolo è tratto da una canzone di Stas Pieha e Slava che si chiama Ya i Ty ( Io e te), la traduzione l'ho fatta io da sola, quindi spero di non aver commesso degli errori, nel caso fatemi sapere che correggero immediatamente.
Poi sono molto arrabbiata perchè ho trovato un'immagine perfetta per Yulian, vorrei farvelo vedere ma non sono in grando di mettere delle foto sul sito, quindi mi diaspiace molto :(
Grazie per tutto, alla prossima.
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: effe_95