-Qualcuno ha
visto Ron di recente?- chiese Darren quando Hermione gli afferrò la mano e lo
accompagnò attraverso le doppie porte.
-No, è per
questo che siamo qui. Voglio parlarne con Harry. Ron non risponde al telefono e
Calì ha detto che non parla con lui da quando sono
entrati in casa sua.- disse Hermione nel tono che usava di solito quando aveva
una missione.
-Giusto… e
perché io sono qui?- chiese l’altro, confuso, e la ragazza si fermò, girandosi
per guardarlo negli occhi, e gli prese il viso tra le mani, premendo un bacio
ruvido e pieno d’affetto sulla sua fronte.
-So che non
farai niente a meno che tu non pensi che io sarò al sicuro. Non dovremo più
togliere del tempo al nostro lavoro, te lo prometto. Sei stato davvero magnifico
con me quando io non ho fatto niente per te e l’apprezzo visto quanto è stato
difficile per te, soprattutto perché non ne stai capendo molto di quello che
sta succedendo. Ma ho bisogno che ti fidi di me, Dare, ti prego, fidati. So che
è tanto da chiedere, e ti giuro, ci smaterializzeremo di nuovo in Ohio dopo che
avrò parlato con Harry, ma ho bisogno di te qui in caso siano brutte notizie,
ok? Perché ti giuro, se non è ok lo capisco perfettamente. Infatti posso
smaterializzarti subito in America, se è questo quello che vuoi.- disse
Hermione dolcemente, sorridendogli in modo caloroso.
Il ragazzo
scosse la testa.
-Sorella, ma
mi conosci o no? Sei una mia amica! Non importa se ci allontaniamo da lavoro
per un po’ di tempo in più, io sono qui per te! Ora zitta.- le ordinò,
stringendole le braccia attorno al collo e accarezzandole i capelli per un
momento prima di allontanarsi.
-Ora voglio
vedere Harry. Deve darci delle spiegazioni.- disse con un enorme sorriso da
presa in giro. La ragazza annuì in modo serio, prendendogli di nuovo la mano ma
stando un po’ più al suo passo questa volta.
Sapeva che
la stampa babbana stava pubblicando cose piuttosto
offensive su di loro visto che non si erano fatti vedere molto sul set
nell’ultimo mese. Stavano dicendo che Darren era stato soltanto un ‘mezzo’ e
che si era allontanato dal lavoro perché gliel’aveva chiesto lei. Cosa che non
era assolutamente vera.
Chiunque
conoscesse Darren Criss sapeva anche che si sarebbe
allontanato da ciò che più amava solo se i suoi amici o la sua famiglia
avessero avuto bisogno di lui. Prendeva molto seriamente la sua carriera, e
allo stesso tempo era molto rilassato al riguardo. Lei non lo stava
costringendo a fare niente, infatti gli aveva detto di tornare a lavoro
parecchie volte. Ma lui non voleva lasciarla quando lei stessa ancora stava
provando a capire cosa stava succedendo.
Ovviamente,
ora che c’era la minaccia incombente di Lucius e dei mangiamorte da gestire, poteva
anche scordarsi di lasciare Darren senza protezione. Era un ragazzo
incredibilmente intelligente, ma aveva la tendenza a fare cose folli e lei non
voleva che si facesse del male dopo tutte le volte che lui c’era stato per lei.
-Hermione!
Darren! Che ci fate qui?- disse Harry quando alzò lo sguardo dalla sua scrivania,
mentre attorno a lui altri quindici dei suoi colleghi si sbrigavano a
scribacchiare cose, a chiamare persone e a passarsi a vicenda dei documenti.
L’Auror si
avvicinò, abbracciando stretta la ragazza e stringendo brevemente la mano di
Darren con un breve sorriso.
-Harry,
perché ci sono tutte queste persone nel tuo ufficio?-
-Non fare
domande stupide, Granger.- disse Malfoy, seccato, interrompendo la loro
conversazione e facendosi scoccare un’occhiataccia dalla ragazza. Non fu in
grado di tenere il broncio però quando il ragazzo le baciò la guancia e le fece
l’occhiolino, ghignando brevemente quando allontanò lo sguardo.
-Non ho idea
di cosa tu voglia dir..-
-Si, lo sai,
Granger, sei qui per chiedere di Ron ed eppure stai perdendo tempo a disquisire
sulle persone che popolano questo ufficio? Sai già perché sono qui, perciò
potresti semplicemente metterti ad urlare contro Potter e farla finita? Ho mal
di testa.- sospirò Malfoy, salutando Darren in modo gentile con un cenno della
testa.
-Perché
diamine non mi hai detto che manca da giorni?- disse Hermione seccata, con un
tono di avvertimento nella voce, guardando Harry dritto negli occhi.
-Perché
sapevo che avresti iniziato a preoccuparti e ho tutto sotto controllo. Ho il
mio personale migliore che lo cerca ovunque, Hermione, dovresti tornare in
Ohio! Non potete continuare a prendere Ryan in giro così, o licenzierà
entrambi!- disse Harry in modo severo,
superando il tono infastidito e facendola arrabbiare ancora di più.
-Mi stai
prendendo in giro, giusto? Vuoi farmi tornare in America quando siamo nel bel
mezzo di una crisi di Mangiamorte e uno dei miei migliori amici non si sa
dov’è?- esclamò, aggrottando le sopracciglia. Harry scosse la testa.
-No, voglio
che riporti Darren in Ohio così che possa tornare a lavorare e voglio che ti
unisca alla squadra che ho mandato lì per cercare Ron. In questo modo, prima lo
troviamo, prima tu potrai tornare alla tua vita e prima potrò tornare a
occuparmi di Miss Mistero.- rispose lui, mentre Darren scuoteva la testa.
-Oh,
diamine, no! Pensi che la lascerò andare in giro per l’America senza fare
domande? Sarò anche un ‘bobbano’ o come diavolo è che
ci chiamate, ma ho pur sempre un cervello! Posso proteggerla!- disse Darren,
prendendole la mano con forza e stringendola.
-Senza
offesa, amico, ma penso che la Granger possa cavarsela da sola. Non l’hai mai
vista in azione, è una delle streghe più potenti che abbia mai conosciuto,
anche se è una stronza stridente.- ammise Malfoy, beccandosi uno schiaffo sul
braccio da Hermione.
-Sta zitto!
… comunque ha ragione, Dare. Te lo giuro, verrò a trovarti ogni sera per farti
sapere che sto bene, ma devi andare avanti con la tua vita. Non posso
continuare a chiuderti di abbandonare tutto quello che ami per badare a me
senza concludere niente, non è giusto.- disse, con la voce addolcita
dall’affetto.
-Questo lo
so, ma ti ho detto che è quello che vogl..-
-Mi fa molto
piacere vederti ogni giorno, credimi, ma questa è una situazione pericolosa e
anche se so che sei forte e capace a combattere, non saresti in grado di
difenderti contro maledizioni e incantesimi che viaggiano in aria a cento
chilometri all’ora.- intervenne lei, sapendo che lo stava ferendo nell’orgoglio
affrontare questo discorso di fronte ad altre persone.
-È che mi
sento inutile! Vorrei essere in grado di tenerti al sicu..-
-Ma non devo
essere tenuta al sicuro, Dare! Il motivo per cui Harry sta mandando me con
questi Auror è perché si fida del fatto che sono in grado di tornare a casa
tutta intera! Posso cavarmela da sola, devi capire che sono una strega adulta!
Adoro averti in giro, ma questa è una cosa che deve succedere. Le cose si
sistemeranno a come erano prima di quando io e Ron ci siamo lasciati, te lo
prometto.- disse, lanciando uno sguardo a Harry che diceva ‘andatevene ora
prima che vi picchio’ e prese Darren da parte.
-So che è
difficile per te da capire, e so che cambio sempre idea. Ma tutto sta cambiando
così in fretta e tu devi startene per i fatti tuoi mentre i starò per i miei.
Non succederà niente tra di noi, sarai ancora la mia persona preferita laggiù.
È solo che mi rifiuto di trattenerti ancora. Tornerò a lavorare, a girare e a
far tremare il tappeto rosso in un batter d’occhio.- disse, sorridendo
gentilmente, accarezzando un piccolo ricciolo dalla sua fronte mentre guardava
la sua decisione svanire e lui mordersi la lingua, annuendo una volta sola.
-Va bene.-
disse una volta sola, sospirando quando lei gli fece lo sguardo da cucciolo.
-E va bene.-
ripeté, facendosi abbracciare un’ultima volta prima di accompagnarlo verso la
persona che l’avrebbe accompagnato a casa.
-Stai bene?-
le chiese Harry, quando si unì al caos organizzato, e annuì brevemente.
-Era la cosa
giusta da fare. Chi è Miss Mistero allora?- chiese, prendendo una pila a caso
di documenti e guardando in giro. Erano documenti su Sebastian Temple, un mangiamorte egiziano di ventisette anni che viveva in Russia. Lo stavano cercando da
settimane, ma non c’era nulla fuori dalla norma, perciò buttò di nuovo la pila
sul tavolo.
-Natasha Gottschalk.- disse a bassa voce, serrando le spalle mentre
si grattava la fronte tesa, sporgendosi verso una delle donne mentre leggeva
velocemente quello che gli era successo per caso.
-Gottschalk?
Quella Natasha Gottschalk?
Harry, quando sei riuscito a prenderla?- esclamò Hermione in modo esasperato,
sorpresa.
-Non sono
stato io a prenderla, è stata lei a chiedermi praticamente di portarla qui! Ma
si trova leggermente in conflitto, non vuole dirmi niente di utile, è più
interessata a guardarmi là sotto e flirtare con me, più che altro.- disse
Harry, scuotendo la testa mentre si
mordicchiava il labbro sovrappensiero.
-Anderson,
hai delle informazioni sui Selwyins?- chiese Harry
verso l’altro lato della stanza, alzando il braccio oltre una testa e prendendo
un file che gli stava passando qualcuno, schiaffandolo sulla scrivania e
aprendolo.
-E a Draco
piace tutto questo?- sorrise Hermione, incrociando le braccia sul petto e
guardando di lato verso Malfoy che stava rimproverando qualcuno perché non
stava facendo qualcosa abbastanza in fretta.
-La odia!
Finisce sempre per litigare con lei ogni volta che lo facciamo entrare per
interrogarla, sai quanto è possessivo.- commentò Harry in modo innocente e
Hermione rise con leggerezza, annuendo e scuotendo la testa in modo allegro.
-Oh, si, ma
non negare di adorarlo, Harry.- lo prese in giro dolcemente. Il ragazzo alzò
gli occhi al cielo mentre le sue guance si tingevano leggermente di rosa. Gli
angoli della bocca gli tremavano, mentre si mordicchiava il labbro inferiore,
con gli occhi dietro gli occhiali che scorrevano sulla scrittura di fronte a
lui.
-Io non sto
negando nulla.- rispose, lanciando un’occhiataccia verso le risatine di
Hermione quando Draco lo sculacciò in modo casuale mentre passava da lì.
-Oh,
ragazzi, cominciano a vedersi le vostre perversioni.- commentò, ridendo ancora
di più quando Draco le fece l’occhiolino.
-Chiudi il
becco!- sibilò Harry, arrossendo ancora di più mentre si infognava in un altro
documento, mettendo il broncio quando il colore del suo viso se ne andò
abbastanza da essere definito non-umiliante.
-Mi siete
mancati.- sospirò dolcemente la ragazza, sorridendo verso Draco quando sentì
una mano posarsi sulla sua spalla. Lei vi posò la sua mano sopra, e posò un
bacio veloce sulle sue nocche, mentre entrambi guardavano Harry agitarsi sotto
il loro sguardo.
-Sapete che
ho un grado maggiore di quello vostro, giusto? Perciò potrei anche ordinarvi di
smetterla di essere così dannatamente imbarazzanti.- disse seccato. Draco
sorrise, strusciando in modo casuale i denti contro il labbro inferiore.
-Oh, divento
tutto formicolante quando sei tu a prendere il controllo, Potter.-
-Dico sul
serio, sta zitto.-
-Sarò nei
guai dopo, Granger.-
-Si, lo
sarai, ora sta zitto.- disse Harry in un tono leggermente più malandrino e
Draco dovette sul spostare lo sguardo. Hermione alzò un sopracciglio, dando una
pacchetta affettuosa alla mano di Draco prima di alzarsi.
-Ok, allora,
io vado a trovare Ron. Ve lo dico ora, datemi una settimana e ve lo mollo sulla
soglia d’ingresso di casa vostra, dopodiché il bastardo potrà essere lasciato
alle cure di Calì.- sorrise Hermione, godendosi il
pensiero di Calì che urlava addosso a Ron per un
secondo prima di salutare i ragazzi e andarsene, facendo un gesto ad un paio di
Auror che conosceva di seguirla.
-Divertente
come possa avere delle persone che la seguono anche se non lavora qui.-
rifletté Draco, buttandosi sulla sedia dov’era stata prima la ragazza e
guardando il suo ragazzo che controllava ancora i documenti sui Selwyn.
-È Hermione,
tutto il fuoco dell’inferno potrebbe indietreggiare contro il suo carattere a
un paio di battiti delle sue ciglia. Le voglio bene da morire, ma fa davvero
paura quando vuole.- rispose Harry mentre chiudeva il file e sospirava in modo
stressato.
-Suppongo che
avrai bisogno di un massaggio questa notte, allora.- sorrise Draco in modo più
dolce e Harry gli rispose con un cenno, ripassando i file a Anderson e
permettendo a Draco di tenergli la mano per un momento.
-Smettila,
ti stai mettendo di nuovo alla prova e mi stressare ancora di più. Lascia
stare, Potter.- disse Malfoy a bassa voce, portando in modo discreto la mano
verso la sua bocca e lasciando un bacio tenero contro le nocche incallite.
-Lavoriamo
solo per un altro paio di ore e poi ti trascino a casa.-
disse Draco con forza, alzandosi e poggiando la fronte contro quella dell’altro
ragazzo per un momento, senza preoccuparsi del fatto che l’ufficio rumoroso
potesse vederli.
-E smettila
di preoccuparti. Sai che la Granger troverà Weasley, e presto troveremo una
traccia, te lo prometto.- lo rassicurò di nuovo, picchettando con un dito il
volto di Harry in modo affettuoso e ordinando a Mafalda di dargli tutti gli
appunti sugli incontri dei mangiamorte degli ultimi tre anni.
Harry
sorrise per un secondo prima di tornare a lavoro, ignorando il dolore in
crescita al collo.
-Be’, ci
rivediamo, Signor Malfoy.- disse Natasha con
dolcezza, alzando un sopracciglio sottile e guardando Draco sedersi sulla sedia
davanti alla sua.
-Non le
stanno facendo del male, vero?- chiese l’altro, aggrottando le sopracciglia
quando vide il suo nuovo occhio nero.
-No, nessuno
mi sta facendo del male, ieri sono inciampata e ho sbattuto l’occhio sullo
spigolo del letto, una cosa da niente.- disse con semplicità, ma l’uomo fece un
cenno della testa, chiaramente poco convinto, e prese un appunto in testa di
far ispezionare le guardie dopo.
-Perciò, mio
piccolo raggio di sole, vuoi dirmi qualcosa oggi?- chiese, sedendosi in modo
virile.
E poi lo
vide, qualcosa che non aveva mai visto nella sua espressione. Un intoppo, un
piccolo tremore all’angolo del suo bellissimo ma livido occhio verde.
La ragazza
deglutì e inspirò brevemente, annuendo.
-Penso di
si. Mi sono stancata. Dovreste sapere, Malfoy, prima che cominci a parlare, che
ho sempre badato a me stessa, ho fatto tutto quello che ho fatto col solo scopo
di sopravvivere. Ma questa è una situazione diversa e non è giusto. Quello che
suo padre ha in mente di fare non è qualcosa su cui posso stare in silenzio…. Ma non è nemmeno qualcosa che posso dirvi. Sono
costretta a tenere alcune parti in segreto, ci sono alcune cose che non capisco
a pieno e alcune cose che non posso proprio dirti perché il voto altrimenti mi
brucerà dall’interno. Tre mesi fa, ho ricevuto una chiamata da un numero
sconosciuto. Prima l’ho ignorato, ma non voleva lasciarmi in pace e avevo
iniziato a ricevere delle minacce sulla mia casella di posta, una casella di
posta che nessuno avrebbe dovuto essere in grado di trovare. Sono una spia,
Signor Malfoy, una ex-mangiamorte, sa meglio di
chiunque altro che se non vogliamo farci trovare nessuno può trovarci. Perciò
come diavolo hanno fatto a scoprire dov’ero? Quindi una notte ho risposto al
telefono ed era suo padre. All’inizio non volevo crederci ma poi ha cominciato
a dirmi delle cose, a spiegarmi com’era riuscito a sopravvivere e sapevo che
non stava mentendo. Perciò ho incontrato i suoi complici, ho allenato alcuni
anonimi che erano entrati in servizio sotto minaccia…-
-Ma nessuno
di loro poteva batterti. Non sono stupido, Tash, so
quanto sei capace, so quanto sei forte. È per questo che non ti ho ancora tolto
le guardie, perché so che se tu volessi andartene, a quest’ora te ne saresti
già andata.- disse Draco e l’altra annuì con un breve sorriso.
-Non sono
cattiva, Draco, quello che ti hanno fatto tutti quegli anni fa è stato
spregevole.-
La ragazza
sospirò e l’altro fece un verso di scherno.
-Si, me lo
dicono un sacco di persone. Curioso come nessuno si è preoccupato davvero dato
che era così ‘orribile’ e ‘inumano’. Ma siamo qui per parlare di te, quindi
continua.- disse con forza, guardandola con uno sguardo duro, aspettando la sua
reazione.
-Non c’è
molto che posso dirti oltre a questo. Mi ha detto che mi avrebbero stuprato e
ucciso se non avessi obbedito agli ordini, perciò ho fatto quello che mi
dicevano come ho sempre fatto. Sono brava in quello che faccio, Malfoy, ma so
quando ci sono dentro fino al collo e faccio tutto quello che è necessario fare
per uscire da una situazione simile… stanno cercando
qualcuno. Hanno un bersaglio principale. Devo stare attenta a quello che ti
dico.. credono che se colpiscono il ministero dov’è che fa più male, allora
tutto cadrà per effetto domino. È lo stesso gioco di prima: purezza razziale.
Ma ora vogliono rendere i nati babbani schiavi e… tutti vogliono una persona come schiava, in realtà
parlano di tre persone diverse. È una scommessa su chi li prenderà per primi, e
probabilmente hai capito quali tre persone vogliono.. e la persona che il
gioiello più brillante della loro collezione.- finì Natasha.
Non appena
la sua mente registrò l’informazione, Draco stava già tremando leggermente,
aveva le mani chiuse a pugni, la pelle d’oca, gli era venuta nausea e uno
strano formicolio alla pelle.
Conosceva
questa sensazione, l’aveva provata prima. Quando qualcosa stava per succedere
alle persone a cui voleva bene e sapeva che sarebbe stato quasi impossibile
impedire che accadesse.
-Quanto..-
si fermò per un secondo per espirare brevemente prima di continuare.
-Quanto sono
forti?- chiese, senza volere sapere veramente la risposta.
-Non sono
forti quanto prima. Stanno seguendo tuo padre solo perché ha dei piani e delle
strategie. Quando Voldemort era in carica era tutto per la lealtà, la gloria.
Ora c’è solo la rabbia, non sono dentro per essere accettati, ci sono per..-
-Vendetta.-
disse Malfoy con un tono di voce duro e spaventosamente calmo.
Sentì la
porta aprirsi per un momento dietro di lui, ma ciò lo scosse a malapena dal suo
flusso di pensiero.
-Potter,
penso che dobbiamo parlare.- disse Draco, senza nemmeno avere il bisogno di
girarsi per sapere che era stato il suo fidanzato, che aveva provato le sue emozioni
conflittuali e che era venuto a controllare entrambi.
-Non c’è
bisogno stavo ascoltando. Gottschalk, ne sei sicura?-
chiese Harry, con la voce stanca, debole e tremolante.
Draco lanciò
uno sguardo di lato e ebbe un colpo al cuore a vedere quanto fosse diventato
pallido Harry.
-Si. È molto
più orribile di prima e c’è molto più odio di mezzo. Non sarà una guerra vera e
propria, questo è proprio quello che vogliono evitare. Qui si parla di far
provare dolore e stare a guardare tremare le persone che hanno infranto il loro
sogno sulla razza perfetta. Vogliono vedere le persone che hanno ucciso il loro
maestro crollare e bruciare e vogliono che succeda per mano loro.- disse,
leccandosi velocemente le labbra con la lingua che tremava, ed era ovvio che era
preoccupata tanto quanto loro.
-Potter,
richiama la Granger dall’America, ora!-
La voce di
Draco spezzò il silenzio pesante e Harry annuì, stringendo la spalla di Draco abbastanza
da fare male per un secondo, prima di girarsi ed andarsene.
-Gottschalk,
sto bloccando Potter fuori dalla mia mente per un secondo e voglio che tu mi
dica la verità. Dov’è Ron Weasley?- chiese. La sua voce non era particolarmente
minacciosa, ma c’era un velo di odio che scorreva sulle sue parole che le fece
capire che il ragazzo che era rimasto seduto a gridare nella sua stanza durante
il periodo che aveva seguito il marchio non solo era diventato un brav’uomo, ma
anche uno forte, che pensava con attenzione ed era anche molto arrabbiato e
protettivo.
Fu questo
che le fece dimenticare di tutti gli anni di servizio nei mangiamorte, o tutti
gli anni in cui aveva sorpassato gli altri per salvarsi la vita, e decise che
queste erano persone per cui avrebbe combattuto.
-È ancora vivo…-
-Natasha,
dov’è?- chiese con ancora più forza, sedendosi in avanti, penetrandogli gli
occhi con il suo sguardo.
La ragazza
deglutì il nodo alla gola, serrando le labbra per un secondo per fermare il
loro tremore.
-Lo hanno
preso, lo tengono in ostaggio in una delle loro strutture.- iniziò, ma Draco la interruppe di nuovo.
-Dove?-
-Nei canali
delle fognature di Londra.-
Spazio
Traduttrice: Salve a tutti! Ok, avete presente quando dite ‘questa settimana
sarà la più produttiva di tutta la mia vita’ e poi il karma per ripagarvi di
tutte le volte che avete oziato ve ne fa capitare di tutti i colori per farvi
fare il meno possibile? Bene, questo è quello che è successo a me per due
settimane di seguito. Ecco perché la scorsa settimana non ho pubblicato e
perché oggi pubblico quello ch avrei dovuto pubblicare ieri.
Ma comunque.
Capitolo di passaggio, lo so. Nel prossimo ci sarà un mucchio di azione. E avete
presente il meme ‘sudden clarity clarence’? Ecco la mia
faccia, in questo momento, è simile a questo meme
perché traducendo ho capito che Natasha Gottschalk è simile a Natasha Romanoff aka la Vedova Nera della
Marvel. Sono un’idiota! D:
Ringrazio
davvero chi mi sopporta, chi legge, chi preferisce/segue/ricorda e recensisce.
Vi lovvo! :D
A presto,
Micaela!