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Autore: Ram92    03/03/2013    1 recensioni
Lilian Grace Potter, secondogenita dei Potter cresciuta in segreto ai margini del mondo magico, viene scoperta.
Trattasi del proseguimento della One-Shot (nata come tale e, a quanto pare, evolutasi diversamente) "Il Segreto della Fenice" - prologo che non è assolutamente necessario leggere se si ha fede da prestare.
Genere: Azione, Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mangiamorte, Nuovo personaggio, Ordine della Fenice
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Segreto della Fenice'
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Seconda parte.
 
Le grida di Frank riempirono l’aria. Accanto a lui, Alice si divincolava ogni volta che uno dei lampi la sfiorava, senza dare altro cenno di vita. La ferocia di Rodolphus Lestrenge sembrava implacabile.
- Piantala. – gli intimò Bellatrix, perdendo la pazienza. – Non dimenticare la nostra vera missione.
- Va’ a cercare tu la bambina, io ho dei conti in sospeso con questi qui. – ribatté lui infliggendo una nuova scarica alla coppia.
- Il Signore Oscuro può contare solo su di noi, vale più di qualunque piccola vendetta personale.
- Paciock ha fatto sbattere mio fratello ad Azkaban, Bellatrix!
- E ci finirai anche tu se non ti attieni al piano. – sibilò la strega puntandogli addosso la bacchetta.
Lily si riscosse riuscendo a distogliere per un attimo lo sguardo da Alice e Frank che giacevano a terra. Alice tremava violentemente. Doveva aiutarli, in qualche modo. L’incanto di Emmeline era ancora attivo e l’oscurità era così fitta che non l’avrebbero vista comunque. La bacchetta di Frank doveva essere lì, da qualche parte.
- Il piano è fallito, ormai. Siamo pochi, Bellatrix, e l’Ordine ci ha scoperti. – ribatté Rodolphus, gelido. – La ragazzina è scappata chissà dove e Silente non tarderà ad arrivare. Siamo spacciati comunque. Non mi resta che prendermi questa piccola rivincita con Paciock. – disse lanciando un altro lampo verde sul mago che tentava di rialzarsi.
Lily scivolò fuori dal cespuglio e quasi le scappò un gemito sentendo Frank urlare di nuovo. Si acquattò in una pozza d’ombra e frugò nervosamente tra le foglie. La bacchetta era lì, ne era sicura, l’aveva vista cadere a pochi passi dal cespuglio.
- Non dobbiamo rinunciare! – stava gridando Bellatrix. – Siamo l’ultima speranza, dobbiamo radunare gli altri. L’Oscuro Signore non è finito.
- Sei un pazza. Voldemort è morto! – gridò Rodolphus. – E se anche non fosse, gli altri Mangiamorte non lo crederanno. Sono corsi tutti al riparo e…
- Silenzio! – intimò Bellatrix, guardandosi intorno.
Lily si immobilizzò sentendo il rumore che stava facendo con le foglie.
La strega si stava avvicinando a piccoli passi verso di lei. La bambina trattenne anche il respiro, paralizzata dal terrore.
- Stupeficium! – gridò Emmeline comparendo dal buio e scaraventando Bellatrix contro il tronco di un albero.
Un istante dopo la giovane strega non c’era più e al suo posto una graziosa volpe si acquattò per scansare la maledizione mortale di Lestrange per poi scattare a tutta velocità in avanti, azzannandolo alla spalla. Bellatrix si rialzò a fatica e cominciò a lanciare lampi verdi all’impazzata che colpivano ora Frank ed Alice, ora la piccola volpe che sembrava comunque decisa a non mollare la presa.
Lily sembrò risvegliarsi da un incanto, si gettò a terra e  vide la punta della bacchetta sbucare dal fogliame davanti a lei. La prese e d’istinto la puntò contro Bellatrix. La strega arretrò per un istante, colpita da un flebile scoppio di scintille a pochi centimetri dal viso e puntò la bacchetta nel buio.
In quel momento, un ululato ghiacciò il sangue nelle vene dei due Mangiamorte. Emmeline approfittò di quell’istante per ritrasformarsi e raggiungere i Paciock.
- Lily, se mi senti, scappa! – gridò, prima di Smaterializzarsi insieme ai due con un sonoro schiocco.
Si udiva il pesante avanzare del Lupo Mannare tra gli alberi. Bellatrix rimase immobile in preda al terrore, mentre il marito non fece in tempo a rialzarsi che già il Lupo li aveva già raggiunti.
Da parte sua, Lily, abbandonata ogni precauzione, si mise a correre il più velocemente possibile, senza voltarsi indietro. Alle sue spalle udì i due maghi lanciare maledizioni terribili e sperò che a Remus non succedesse niente. La bambina vide la luce della luna al di là degli alberi e decise di prendere quella direzione sperando di riuscire a chiudersi in casa. La radura sembrava argentata, sotto i suoi piedi. Lily alzò per un attimo lo sguardo. Nel cielo, Moody e un altro mago vestito di nero duellavano con una violenza inaudita a bordo delle loro scope. Lily abbassò nuovamente gli occhi, cercando la vecchia casa di Remus, ma non trovò che macerie. Per un attimo si sentì assalire dallo sconforto, ma un nuovo ululato la fece tornare rapidamente in se’ e, trovato un albero dai bassi rami, decise di arrampicarcisi. Glielo aveva detto Remus, era uno dei suoi tanti consigli nel caso fosse accaduto qualcosa in una notte di Luna Piena. Lily si rimproverò di non avergli mai dato troppo ascolto.
Una volta raggiunta una considerevole altezza, la bambina guardò di nuovo in cielo, verso i duellanti. Moody aveva perso il controllo della scopa e stava precipitando a terra nelle prossimità del bosco, mentre il suo sfidante scendeva in picchiata puntando la bacchetta. Un ultimo lampo rosso della bacchetta di Moody colpì in pieno il mago che fu disarcionato dalla scopa. Entrambi caddero a terra con uno schianto.
Intanto, dal bosco un nuovo ululato risuonò terribilmente vicino. Lily si spostò con cautela tra i rami e cercò di scrutare il buio. Nell’ombra, tra gli alberi, movimenti concitati rivelavano una lotta violenta. La bambina cercò di aguzzare lo sguardo e di sporgersi con prudenza. Abituandosi all’oscurità riuscì a riconoscere la sagoma del Lupo Mannaro che già aveva visto un paio di volte. L’altro contendente però non era né un mago né una strega, ma qualcosa di piccolo e veloce che si muoveva tra gli alberi schivando i colpi del Lupo.
- Emmeline! – gridò Lily.
La volpe parve sentirla e per un istante si distrasse, venendo immediatamente colpita da una zampata che la gettò lontano. Anche il Mannaro sembrò averla sentita perché cominciò a correre nella sua direzione.
Lily, spaventata, si spostò dall’estremità del ramo e tentò di guadagnare altezza. Il Lupo si scagliò contro l’albero facendolo tremare e Lily dovette tenersi forte per non perdere l’equilibrio.
Ma, di nuovo, la piccola volpe riuscì a mordere il Lupo e distrarlo, attirandolo nella radura con rapidi salti.
Lily ebbe appena il tempo di riprendersi dallo spavento per rendersi conto che i due si stavano pericolosamente avvicinando al corpo di Moody e del mago che non sembravano aver ripreso conoscenza.
- No! – gridò ancora. – Non da quella parte!
Ma questa volta i due animali non sembrarono sentirla. Senza pensarci, saltò giù dall’albero e corse verso Moody cercando di mantenersi il più possibile vicina agli alberi per non farsi notare troppo dal Mannaro.
Intanto Emmeline continuava a correre veloce verso il bosco, dove avrebbe trovato più ripari, assicurandosi che Remus la seguisse.
Quando entrambi sparirono inghiottiti dagli alberi, Lily corse da Moody. Il mago aveva la faccia rivolta verso terra e la bambina dovette mettere tutta la sua energia nel girarlo. La faccia era piena di sangue misto a fango e Lily ebbe l’istinto di allontanarsi per l’orrore. Poi riuscì a dominarsi e, terrorizzata, tentò di svegliarlo scuotendolo per le spalle.
- Signor Moody… - provò a chiamarlo, timidamente.
Vedendo che non dava cenno di vita, avvicinò cautamente l’orecchio al petto dell’uomo. Ci mise qualche minuto, ma poi lo sentì: il cuore pulsava lento.
Un sorriso le si dipinse sulla faccia e riprese a scuotere il mago con più energia.
Un nuovo schiocco alle sue spalle la fece girare di scatto, puntando istintivamente la bacchetta davanti a se’. Ma in quel momento non incontrò che il sereno sguardo del più grande mago al mondo, Albus Silente le sorrideva dolcemente.
- Tranquilla Lilian. - disse con voce soave. – Metti pure giù la bacchetta, non corri più alcun pericolo.
 
Poche ore dopo, Lily sedeva sprofondata in una delle poltrone di chintz nel’ufficio del Preside di Hogwarts. Il professore l’aveva affidata alle cure di Madama Chips, la quale, dopo averle medicato un paio di piccole ferite, le aveva dato una pozione dolcissima che le aveva provocato un profondo torpore. Mille domande le si agitavano dentro e Silente le aveva promesso che avrebbe risposto ad ognuna di esse non appena si fosse assicurato di un paio di questioni.
Le sembrò di essersi appena appisolata, quando il Preside, in un lampo dorato, comparve nello studio insieme alla fenice Fanny. La bambina si riscosse di colpo e si sentì piena di energie.
- Silente! – esordì con voce acuta. – Come sta Emmeline? Remus le ha fatto del male? E lui dov’è? Chi erano quelli? E Moody…
Il preside la fece ammutolire con un sereno gesto delle lunghe mani candide.
- Calma. – disse, tranquillo. – Moody, Emmeline e Remus stanno tutti bene. Il tuo padrino sta ancora girando per i boschi della Cornovaglia, ma un gruppo di abili Auror si assicurano che non faccia del male a nessuno e che nessuno gli faccia del male.
- E Frank e Alice?
Silente parve rabbuiarsi.
- I Paciock hanno subito una delle torture più potenti di tutti i tempi, Lilian, la maledizione Cruciatus. – disse, cupo. – E’ una magia assolutamente imperdonabile.
- Remus mi ha detto che…
- Sono sicuro che te lo abbia spiegato in modo certamente più chiaro di quanto possa fare io. – la interruppe dolcemente Silente.
- Ma loro sono… - la bambina non ebbe la forza di concludere la frase.
- No, Lily, non sono morti. – rispose lui con una voce che sembrava però annunciare il contrario. – I guaritori del San Mungo si stanno occupando di loro e sono certo che faranno tutto il possibile. Tuttavia non credo che questo episodio non lascerà la sua traccia. Le loro menti sono state deformate dal dolore più acuto che si possa immaginare.
- Che cosa vuol dire?
- Significa, purtroppo, che temo non torneranno mai più le persone di un tempo. Ma è presto per dire cosa accadrà. – continuò incontrando gli occhi confusi della bambina.
- E quelle persone…Bellatrix e Rodolphus… e l’altro mago che combatteva con Moody, loro chi sono?
- Sono maghi oscuri, Lily. Maghi che combattevano per il ritorno di Voldemort in questo mondo.
- Ma Voldemort è morto!
- Voldemort era un mago molto potente e non sappiamo esattamente cosa sia successo quella notte, cinque anni fa. – sospirò Silente. – Ma adesso sei stanca, faresti meglio a riposare.
Effettivamente, Lily si sentiva di nuovo stanchissima e faticava a tenere gli occhi aperti.
- Ma professore… - disse ancora. – che cosa cercavano quei maghi oscuri da noi?
Silente le sorrise guardandola con il suo limpido sguardo azzurro e gli occhi della bambina di chiusero cedendo definitivamente al sonno.
 
  
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