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Autore: Aout    07/03/2013    2 recensioni
Questa è una raccolta su Severus Piton.
Ok, forse è un tantino sintetica come introduzione, cercherò di fare di meglio.
Questa è una raccolta sul miglior bugiardo, doppiogiochista, furbo, sarcastico e coraggioso personaggio della saga di Harry Potter: Severus Piton.
Non è ancora abbastanza? D’accordo.
Questa è una raccolta che parla dell’amore tormentato, dell’affetto non ricambiato, dell’odio profondo, del doloroso rimpianto del miglior bugiardo, doppiogiochista, furbo, sarcastico e coraggioso personaggio della saga di Harry Potter: Severus Piton.
Così va un po’ meglio, no?
Chi di voi sarà tanto coraggioso da avventurarsi nella mente arrabbiata del nostro affezionato pozionista?
Io vi aspetto ;)
Genere: Fantasy, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Severus Piton
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Camminava per quello studio in preda ad una sorta di rabbia assassina. Scintille poco accomodanti sprizzavano dalla bacchetta che teneva stretta nel pugno, tanto stretta che avrebbe persino potuto spezzarla.
- Dovresti fermarti, Severus.
- Non credo sia il caso! – disse, piuttosto irato, con un tono che usava raramente.
Poi, beh, si ricordò che era Albus Silente quello che gli sedeva dinnanzi, quello che lo fissava con quei brillanti occhi blu e con la sua solita, irritante espressione paziente.
Era il capo del Wizengamot, carica seconda solo a quella di Primo Ministro, il vincitore indiscusso della leggendaria battaglia contro Grindelwald, quella che aveva letteralmente salvato il c… futuro dell'intero mondo magico, il suo capo, punto questo sufficientemente importante, e, in ultimo, l’uomo che gli aveva salvato la vita. Più o meno.
- Chiedo scusa, non era mia intenzione. – si corresse – Ma questa è una situazione assolutamente, evidentemente e terribilmente assurda.
- Non ti fidi più di me, Severus? – disse, innocentemente, quasi dispiaciuto. A volte si chiedeva come si potesse essere così smaccatamente buoni, ma non riusciva davvero a rispondersi.
Non saprei, l’ultima volta che l’ho fatto, Lily è morta.
Quel pensiero si era insinuato nella sua mente senza che veramente l’avesse voluto.
Lo scacciò via.
- Ma almeno ti rendi conto che è un’idea assolutamente – folle, sciocca, senza possibilità di riuscita alcuna? – improbabile?
- Secondo il mio non modesto parere, Severus, funzionerà. Te lo assicuro, credimi. – gli sorrise e quel sorriso era dolce, quasi infantile, addirittura.
Strinse istintivamente i denti.
- Ma stiamo parlando del Signore Oscuro, se è vero ciò che dici, non del primo mago da strapazzo che passa per strada! – aveva usato ancora quel tono. Dov’era finita la sua proverbiale capacità di contegno?
Silente, al solito, non si scompose. Ecco, lui quella capacità pareva avercela scritta nel sangue.
- Proprio per questo, confido pienamente nelle capacità dello Specchio delle Brame. E confido, anche, che ti atterrai scrupolosamente a quanto abbiamo stabilito. Sai, temo mi faccia sempre un certo effetto sentirtelo chiamare così, ancora.
Piton finalmente si fermò e fissò i suoi occhi neri in quelli del Preside. Silente era seduto alla scrivania e, placidamente, stava accarezzando la sua fenice. Non era uno sguardo accusatore quello, no, anzi, pareva quasi stessero parlando della coppa del mondo di Quidditch piuttosto che della sua dannata vita da Mangiamorte.
Questo lo fece arrabbiare ancora di più, benché, comunque, in quel caso il senso di colpa superasse tutto.
Fece un respiro profondo: – Temo che ci sia qualcosa che non mi permette di dimenticarlo.– disse, mentre sollevava la manica del mantello indicando il marchio nero, ora più che altro di un grigio pallido.
- Dovresti smetterla di colpevolizzarti, Severus. - disse improvvisamente Silente.
Piton distolse lo sguardo, molti dei pensieri che aveva in mente in quel momento erano troppo rabbiosi o semplicemente troppo tristi per essere espressi a voce. Li spinse giù, in fondo alla sua coscienza, quello che di essa era rimasto almeno, come faceva sempre.
- Dicono che il tempo guarisce tutte le ferite. – a questa frase sentì che la frustrazione stava per scoppiare, mancava solo un’altra goccia e il vaso si sarebbe inevitabilmente rovesciato, con tutte le sue conseguenze. Tuttavia, Silente continuò: - Ma temo non sia affatto vero. Forse, forse basta imparare ad ignorare le cicatrici…
Il Preside aveva smesso di accarezzare Fanny e fissava un punto imprecisato della scrivania. A cosa stava pensando? A chi?
Ma quel momento passò veloce come era venuto.
- Tieni d’occhio Raptor, mi raccomando. – quando lo guardò nuovamente, era completamente scomparsa l’aria malinconica che vi aveva letto pochi secondi prima.
Quello era il segno del congedo.
Senza dire altro, benché fosse estremamente perplesso, Piton chinò educatamente la testa e uscì dall’ufficio.
Giunse nei sotterrai che aveva la testa colma di pensieri piuttosto irritanti.
In primo luogo, dove diamine era andato a nascondersi Raptor in quel momento? Gli conveniva andare a cercarlo al più presto, il prima possibile in effetti.
Poi, come poteva seriamente credere, Silente, che lo Specchio delle Brame avrebbe mai funzionato? Come? Come poteva la tecnica del “puoi prendere la pietra solo se non la desideri per tuoi scopi personali” essere utile contro qualcuno come il Signore Oscuro? Sempre che Silente avesse ragione… si diede dello sciocco, Silente aveva sempre ragione.
In ultimo, proprio mentre varcava la soglia del suo ufficio, una domanda scomoda, una curiosità che non lo riguardava, si insinuò subdola nella sua mente. Era quasi un pettegolezzo e lui, i pettegolezzi, li aveva sempre odiati a morte.
A cosa stava pensando Silente? Quale esperienza scomoda non riusciva a dimenticare?
Dopo un attimo si accorse che, veramente, quelli non erano affari suoi e chiuse quelle domande in un cassetto della sua mente, uno dei tanti.
 
 


 
Note (e chiarimenti vari):Allora, siamo al primo anno di scuola di Harry, Piton e Silente discutono riguardo alle protezioni da dare alla pietra per evitare che venga trafugata.
Ciò a cui sta pensando Silente è la morte di Ariana, quella per cui continua a colpevolizzarsi, proprio come fa Piton per Lily e la strada che ha scelto di percorrere.
Grazie e alla prossima,
Aout ;)
  
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