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Autore: Lady_SoulEater    07/03/2013    0 recensioni
'Kendra rimase colpita dal sorriso. -posso sedermi?- chiese. Kendra annuì e accennò un sorriso.
Il ragazzo si sedette davanti a lei. Era nervoso e tra le mani stringeva una tazza di cioccolata calda. Si morse il labbro e lei, arrossendo, non potè far altro che pensare che era molto carino'
Genere: Fantasy, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitlo cinque.

L'aria del mattino che entrava dalla finestra spalancata la svegliò, come una dolce carezza sulle braccia scoperte.
La ragazza si stiracchiò, avvolta nelle coperte vaporose.
Il vociare e i passi della gente proveniente dall'esterno animavano la stanza.
Socchiuse gli occhi, immaginandosi già i poster, cadenti dal soffitto, invece la accolse, nel suo abbagliante candore, un soffito bianco.
Spalancò gli occhi, spaventata, e si mise a sedere.
La stanza in cui si trovava era bianca, quasi accecante alla luce del primo mattino, rotonda.
Il letto su cui stava seduta era affiancato da un comodino, su cui era poggiato Senki, luccicante, fremente di sete di sangue. Una enorme finestra e un armadio di legno bianco occupavano lo spazio restante.
Questa scena le sembrava quasi familiare.
Anzi, si ritrovò ad associare quella strana atmosfera, e fino ad ora sconosciuta, alla sua infanzia.
Ancora avvolta nelle bianche lenzuola (ma era tutto bianco?) si massaggiò le tempie.
Cominciò a ricordare quello che era successo.
Gli incappucciati.

Una bambina paffutella, con gli occhi a mandorla e lucenti capelli neri raccolti in una treccia, stava seduta sotto l'ombra di un limone, cantando una dolce melodia, sbagliando le parole e ridacchiando, sola.
Due figure nere scesero dal cielo.
Probabilmente non si accorsero neanche della sua presenza.
Avevano piccoli occhi lucenti, ciechi, e lunghi becchi al posto della bocca.
Si coprirono il capo con il cappuccio del mantello.
La piccola interruppe il suo canto, curiosa.
I due entrarono nella sua casa, ma lei, abituata alle numerose visite che ricevevano i loro genitori, non ci fece caso.
Un bambino minuto correva nella sua direzione, urlando il suo nome: -Ri'u! Ri'u!-
Lei sorrise, dimenticandosi delle visite e aspettò che arrivasse.
-Lotë?- chiese lei sorridendo quando lui, sfinito, si buttò sotto l'ombra del limone, cercando di riprendere fiato.
Dopo parecchi minuti lui si mise seduto, ancora rosso in volto, con i baffetti da gatto che cominciavano a crescere frementi e la coda scattante.
-Vieni con me? Ho trovato una casetta abbandonata ai piedi della Amma*!- detto questo, neanche la fece replicare, le tirò la mano e la trascinò verso il bosco.

Scostò le lenzuola, scocciata.
Si accorse di non avere nulla addosso, a parte una canottiera.
Rabbrividendo, girò intorno al letto, trovando, a terra, dei vestiti spiegazzati.
Probabilmente erano stati posati sul letto mentre dormiva ma erano stati buttati giù dai suoi bruschi movimenti nel sonno.
Raccolse una leggera tunica azzurra e se la infilò, sperando che alleviassero quella sensazione di gelo causata dai ricordi.
Vestita si sedette nuovamente sul letto.
Prese il pugnale d'avorio.
Gelido pure quello.
Lo sentì palpitare nelle sue mani, chiudendo gli occhi giurò di vederlo brillare. Lì come una presenza oscura...ma benevola nei suoi confronti.
Si spogliò nuovamente e squarciò la canottiera, ricavandone una lunga striscia che si legò in vita.
Arrotolò il resto della tela maltrattata intorno alla lama per evitare di tagliarsi e infilò il tutto tra la striscia di tessuto e la pelle. Sentiva il metallo gelato pure così.
Si infilò nuovamente la tunica, notando un leggero rigonfiamento all'altezza del pugnale. Decisa ad ignorarlo si guardò intorno, diede una sistemata al letto stravolto e uscì, chiudendosi la porta alle spalle il più silenziosamente possibile.
Un piccolo atrio, bianco anche questo, la accolse.
Era tutto terribilmente vuoto e abbagliante nella luce del sole che filtrava dalle tende delle enormi finestre.
'Che posto strano..mi sembra di trovarmi nel limbo' pensò mentre attraversava in lunghi passi l'atrio.
L'unica cosa che si trovava in quella stanza, a parte la porta che aveva appena attraversato, era un'altra porta.
Grande e scura. In netto contrasto con tutto il resto. Sembrava stonare nell'immacolato candore di quel luogo.
La aprì decisa e se la chiuse alle spalle, con lo sguardo basso per la luce accecante del sole.
Avanzò, ma alzando lo sguardo per scegliere la direzione in cui incamminarsi, rimase scioccata, tanto che fece qualche passo all'indietro.
Creature di ogni tipo passavano per la strada, ognuno seguendo la propria linea immaginaria, o vagando senza una una destinazione.
Vide ragazzi e ragazze con fiamme vive ai posto dei capelli, o uomini e donne alti e flessuosi, con lunghi capelli lisci raccolti con strisce di cuoio, che si muovevano in modo aggraziato. Le sopracciglia alte, gli occhi a mandorla e le orecchie a punta. Vide gatti, che le ricordavano Doi. Per un secondo si chiese dove lui fosse, ma venne distratta subito dagli esseri.
Una fenice le passò sopra la testa. Sollevando gli occhi vide che, al disopra di alti palazzi di marmo antico, un'altra città stava sospesa nell'aria, le case collegate da ponti di corda.
Lì si aggiravano creature con grandi ali candide, ali di farfalle, ali di pipistrello, ali di corvo.
Il sole venne oscurato da un'enorme drago verde, che passeggiava per i cieli.
Qualcosa le toccò la gamba. Spaventata, Ri'u, si scansò, ma abbassando gli occhi notò che era stata una volpe argentata con più code che la annusava curiosa. Si sedette sulle zampe posteriori e la osservò con occhi persino troppo intelligenti per essere animali.
Si chinò per toccarle la testa, combattendo contro il fastidio che le recava i pugnale al fianco
Solo sfiorando la sua morbida pelliccia, sentì una fitta alla testa.
Ma cosí com'era venuto, il dolore era andato via.
Le lasció, peró, una strana sensazione, come se qualcuno fosse dentro di lei, dentro la sua testa.
'Amarath'.




Da quand'è che non aggiorno? LOL
Scusatemi, Ditemi se vi piace! *3*
So che è cortissimo cwc
Mi sono impegnata più che negli altri capitoli e devo dire che ne sono fiera hfdjidksj
Vado avanti ad un certo numero di recensioni uu
-Mel
   
 
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