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Autore: sterne    08/03/2013    3 recensioni
Chris mi rivolge un sorriso comprensivo, una tacita scusa. In fondo sono qui per lui. Se fosse stato per me in questo momento sarei sulla mia amaca a leggere il mio libro preferito.
Mi strizza l’occhio e mi tira verso la pista. No, no, no! E’ gia tanto che sono qui, non può pretendere che io balli, soprattutto non questa pseudo musica. Chris mi avvolge nel suo abbraccio e mi lascia un bacio sulle tempie.
- “Questa me la paghi.” Bofonchio con la testa seppellita nel suo collo.
- “Zitta e fidati di me.”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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"Stay with me"

5° Capitolo


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-“Ehi” Mi accarezza il viso spingendomi a guardarlo. Evito di proposito i suoi occhi, scaverebbero così a fondo, che leggerebbero ogni cosa dentro di me.
-“Ehi” Sospiro, guardando altrove.
-“Cosa c’è?” Ecco beccata, basta una sola parola.
-“Nulla.”
-“Mmh… troppo poco. Parla!” Sì, signore! Mi mancavano i suoi ordini.
-“Nulla, davvero.” Mi muovo a disagio sulla panchina. Quel porticato improvvisamente è diventato troppo piccolo. Cerco di alzarmi, ma, lui me lo impedisce. Stringe le mie mani tra le sue e abbassa il viso all’altezza del mio. È impossibile evitare quegli occhi indagatori.
-“Ecco…” Tentenno. “Ti ricordi le mail che ho mandato a quel sito, quello che sponsorizzava delle famose catene alberghiere? Ti avevo detto che c’era una struttura turistica con diversi hotel sparsi in tutto il mondo?” Annuisce. “Mi hanno risposto. Positivamente.”
-“Ma è fantastico Ella” M’interrompe abbracciandomi e stringendomi al suo petto e io vorrei solo piangere. Stringerlo anche io e dirgli che non voglio accettare.
-“Chris mi propongono un impiego a più di trecento chilometri da qua.” Sussurro tutto d’un fiato. Sento i sui muscoli irrigidirsi sotto le mie mani. Stringo forte la sua giacca e non ho il coraggio di guardarlo in viso. Chris non emette alcun suono, non una sillaba.
Rimaniamo così per diversi istanti
-“Eccoci…” La madre di Chris ci riporta alla realtà irrompendo nella bolla che ci eravamo creati. “Ella, tesoro ti ho preso uno scialle. Ho pensato che magari potresti avere freddo.” Mi sorride bonaria, riservando una truce occhiata indagatoria al figlio. Chris però non muove un muscolo. E questo mi preoccupa.
-“Grazie mille, Beth.” Sibillo accarezzando distrattamente la preziosa stola verde smeraldo.
-“Di nulla, piccola mia.” Si ferma accanto a me. “Tuo padre certe volte è peggio di una donna.” Rompe l’imbarazzante silenzio, rivolgendosi a Chris. Nello stesso istante Greg, suo marito, apre la porta di casa ed esce avvolto da una nuvola di dopobarba. “Eccoti finalmente.” Sbuffa scherzosamente scocciata. “Andiamo ragazzi, una noiosissima cena tra parenti ci attende.” Sentenzia Beth lisciandosi il lungo vestito di seta a fantasia.
Durante il tragitto Chris non mi rivolge la parola. Si limita a guardare il paesaggio che scorre veloce davanti ai suoi occhi pensierosi. Io mi limito ad osservarlo in silenzio. Provo più volte a sfiorare la sua mano, ma mi fermo poco prima di toccarla. Non riuscirei a sopportare che mi respinga.
Io e Chris non rimaniamo quasi mai in silenzio. Quando succede è perché qualcosa di importante o grave occupa la nostra mente. Questo mi provoca ansia e tensione.
 
 
INIZIO FLASHBACK.
 
-“Ella” Christian urla il mio nome mentre bussa ininterrottamente alla porta finestra della mia cameretta. Grazie alle tende però, io vedo lui, ma lui non vede me. “Dai Ella, apri. Faremo tardi per il pranzo.”
Velocemente mi metto in piedi e prendo uno dei pastelli che mi ha regalato mamma due estati fa.
Mi ero messa in testa di voler seguire un corso di disegno il settembre successivo, così lei per incoraggiarmi me li aveva regalati, dicendomi di allenarmi nel frattempo.
Stacco un post-it colorato, dal blocco attaccato allo specchio di fronte la mia scrivania. E scrivo velocemente.

-Va via. Non verrò dai tuoi nonni!-

Mi avvio verso la porta finestra e accostandola, senza aprirla completamente, gli passo il bigliettino accuratamente piegato in quattro.
- “Oh… avanti Ella. Sei ancora arrabbiata con me per ieri? Ti ho già chiesto scusa Vuoi che mi metta di nuovo in ginocchio?” Sorrido silenziosamente. Reprimendo per un momento una smorfia di dolore causata da una fitta alla pancia. Massaggiandomi l’addome richiudo la finestra e mi dirigo alla scrivania per prendere altri biglietti colorati da passare a Chris mentre lo sento borbottare qualcosa.

 –Non mi sento bene, ci vediamo la prossima settimana.-

Scrivo di getto e passo l’altro post al mio amico che, nel frattempo, si è seduto sul davanzale con le spalle appoggiate alla finestra.
Non potevo mica scrivergli: Scusa Chris, ma, oggi sono diventata una signorina e mi fa male la pancia non posso venire a cena dai tuoi nonni.
Anche se Mamma ha pianto, dicendo che è una cosa bellissima, che capita a tutte e la nonna mi ha regalato il doppio della mia solita paghetta settimanale. Ciò non toglie che voglia tenermi per me la cosa più orribile che potesse capitarmi. Dopotutto mi ha rovinato le vacanze estive e ora Chris mi prenderà in giro per il resto della vita.
Già ieri abbiamo litigato perché una settimana fa ho indossato per la prima volta un reggiseno. Non che ci sia molto da reggere è vero. Ma poteva evitarlo di farlo notare.
-“Hai mal di gola? È per questo che non parli? Avanti Adelle, ti prego.” Caccio via le lacrime che minacciano di uscire. Ora capisco perché mamma piange così spesso.
-“Va via ti prego!” singhiozzo stanca di starlo a sentire. Chiudo la finestra e mi rimetto e letto.
Chris rimane appoggiato con le spalle alla finestra ancora una ventina di minuti. Poi va via anche lui.


Dopo un paio d’ore, bussano di nuovo. Questa volta alla porta della mia camera.
- “Mamma, ti ho già detto che non voglio essere disturbata.” Urlo spazientita. Il mal di pancia adesso è quasi passato. Ho solo voglia di piangere adesso.
-“Ehm… veramente sono io Ella.” Chris si fa riconoscere senza però aprire la porta.
Nessuna parola da parte mia. “Ella, sono tornato a casa poco fa e quando la mamma mi ha aperto e ha visto che tu non c’eri. Ha voluto sapere quello che era successo. E mi ha sgridato” Prende fiato, visibilmente confuso. Poveretto, non bastava che l’avessi trattato in quel modo e cacciato via. Anche Beth l’ha sgridato. Trattengo un singhiozzo mente il senso di colpa trabocca dai miei occhi sottoforma di lacrime amarissime. “Mi ha detto, che sono ottuso, come mio padre e come tutti gli uomini. E  che dovevo tornare qua e chiederti scusa. Che dovevo portarti un pezzo di cioccolata e che dovevo abbracciarti e consolarti. Posso entrare Ella?”
Cercando di asciugare le lacrime come meglio posso. Mi alzo e avvicinandomi alla  porta faccio scattare la serratura. Mentre Chris apre ed entra titubante io mi siedo a terra, ai piedi del detto. Aspettando che il mio amico mi segua.
Chris si siede accanto a me e dopo aver spezzato la barretta di cioccolato, me ne porge metà.
I nostri occhi si incrociano per una manciata di secondi. Nessuna domanda e nessuna spiegazione per quel mio nuovo e insolito comportamento.
Mi abbraccia e  ascolta in silenzio i miei singhiozzi accarezzandomi le mani e i capelli. Non servono parole. C’è il mio migliore amico insieme  a me e questo basta per eliminare ogni traccia di malumore.
 
FINE FLASHACK.
 
Arrivati davanti casa dei nonni di Chris, Greg accosta nel vialetto della lussuosa villa.
Il nonno di Chris è uno dei più famosi avvocati della città e la nonna invece è un’ insegnante di latino, ormai in pensione. Sono delle persone benestanti, Greg è figlio unico ma, a detta di nonna Gilda, ha fatto l’errore di sposare la donna sbagliata.
Infatti, tra Beth e Gilda non corre buonsangue.
-“Greg, tesoro, andiamo avanti noi. Affrontiamo l’Arpia mentre lasciamo ai ragazzi un po’ di respiro.” Beth mi lancia un’occhiata comprensiva che io ricambio affettuosamente, infondo anche lei, come me, deve attraversare l’occhio del ciclone.
Greg sospira rassegnato. Ormai non fa nemmeno più caso alle sfrecciatine tra sua moglie e sua madre. Lancia le chiavi dell’auto a Chris, che le prende quasi senza averlo guardato. E sorride a me.
Quando finalmente rimaniamo soli, mi giro verso di Chris appoggiando le spalle al sedile anteriore, dove fino a pochi istanti fa stava Greg.
- “Hai intenzione di non parlarmi per il resto della giornata? Nonna non te lo permetterebbe.”
Nonna Gilda con me è dolce tanto quanto è acida con sua nuora. E sin dal prima volta che mi ha vista, non ha fatto altro che lodarmi e complimentarsi con Christian, per avere scelto così sapientemente le persone con cui stare. Credo che Beth la prima volta che ha sentito pronunciare tali parole mi abbia odiata segretamente. Proprio per questo motivo, Gilda mi ha amorevolmente costretta a chiamarla nonna. E dopo tutti questi anni è automatico per me, chiamarla così senza nemmeno pensarci.
- “Potrei utilizzare le tue stesse tecniche e parlare tramite post-it.”
Questa frecciatina gli assicura una truce occhiata da parte mia. Prontamente si scusa tacitamente. Riservandomi uno sguardo carezzevole.
- “Finalmente ti sei deciso… Allora?”
Sbuffa infastidito volgendo lo sguardo altrove. “Allora non ci siamo capiti. Mi avvicino brusca e afferrandogli il volto con le mani e forzandolo, lo costringo a guardarmi.”
- “Adelle…”
- “Adelle un accidente. Ecco perché non volevo dirtelo. Non volevo che tutto questo accadesse. Non volevo litigare.” Abbasso lo sguardo e lascio andare il suo viso.
Per un momento mi sento persa, delusa e impaurita. Sono confusa. Il cuore e la mente combattono una lotta senza fine. Vorrei urlargli contro tutto il mio rammarico. Vorrei dirgli che è la mia vita è che devo crearmi un futuro. E vorrei che mi chiedesse di rimanere per lui. Vorrei abbracciarlo, vorrei tante cose. Ma tutto quello che faccio è rimanere ferma. In un assordante silenzio. Stritolo le mie stesse mani torturando un lembo del vestito che indosso. Chris rimane immobile davanti a me. Anche lui in silenzio. Quando penso che forse è arrivato il momento di scendere perché tanto non caveremo un ragno dal buco.
-“Non andare ti prego. Non accettare.” Chris finalmente si decide a parlare. Sollevo lo sguardo e incrocio il suo. Quelle parole… le ho attese per tutto questo tempo. E come se mi avesse fatto la dichiarazione più bella di tutti i tempi, mi butto tra le sue braccia.
Lo stringo forte a me, cuore contro cuore. “Adelle…”
- “Shh, non dire nulla ti prego.” Premo l’indice sulle sue labbra per fermare il flusso di quelle parole che irrimediabilmente riuscirebbero a farmi cedere. Ma quelle labbra non rimangono ferme. Delicatamente e sensualmente cominciano a corrucciarsi.
Piano. Segretamente quasi, baciano la punta delle mie dita.
E i suoi occhi, magnetici, sconvolgenti non si staccano dai miei.
- “Ti prego.” Un bacio “Adelle” un soffio quasi “Rimani con me.”
 
 
 
 
 
SPAZIO PER ME.
 
Lo so, lo so. Sono imperdonabile. E  non vi biasimo se decideste di non leggere più nulla di mio. Avete ragione. E’ che in parte ho avuto altro per la testa e in parte, (questa è la parte maggiore) facebook mi ha distratta.
Non so come scusarmi con voi. Spero che il capitolo lo faccia per me.
Allora il capito è un capitolo NONSENSE lo so, non è un capitolo decisivo né un capitolo di passaggio. Parla semplicemente di loro. Che ne pensate? Che mi dite? Secondo voi cosa vogliono fare questi due capoccioni?
Spero di leggere le vostre opinioni, che ormai scarseggiano.
Mi farebbe piacere sapere cosa pensate quando finite leggere. Non vi mangio mica eh xD
Chiedo ancora umilmente perdono. Cercherò di essere più puntuale. Voi sgridatemi però, ditemi di filare a scrivere xD.
Vado a cena.
Buona lettura.
Clara.

   
 
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