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Autore: morgana avalon    08/03/2013    0 recensioni
ciao a tutti avevo già pubblicato questa storia sul mio account quando qualcuno mi ha cortesemente fatto notare che era contro le regole, anyway questa è l'immeritevole traduzione di una bellissima storia, è una what if, in cui si racconta cosa sarebbe successo se Severus fosse sopravvissuto.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Severus Piton, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 3
Quando mi sveglio ancora è già mattina. Maledetta Poppy e le sue pozioni che infila nel thè senza avvertire. Il sole è già alto e i suoi tiepidi raggi di luce  danzano sulle mie coperte del mio letto. Muovo la mano e osservo la luce che mi passa attraverso le dita, continuo a stupirmi dovrei essere morto ed invece sono vivo, e non ci credo ancora.
“’Giorno professore”
Muovo la testa, combattendo i postumi del sonnifero, verso la voce “Hagrid” sono sorpreso che entri nella stanza, il suo sorriso e la sua espressione aperta mi spiazzano. Mi ricordo quanto era arrabbiato quando seppe dell’assassinio di Silente da parte mia, mi domando quanto possa sapere riguardo a quello che è successo veramente. Ma conoscendo Potter non sarei sorpreso se quel dannato ragazzino gli avesse spifferato tutto.
“Sono qui per portarla nella sua stanza.” Avrei dovuto saperlo che avrebbero domandato ad Hagrid.
“Sempre se lei è d’accordo” aggiunge dopo, capendo che potrei non essere d’accordo con l’essere trasportato come un dannato moccioso. Visto che non ho niente in contrario annuisco “Va bene” tutto pur di lasciare l’infermeria, dove probabilmente sto occupando un letto di cui Poppy ha bisogno. Il sorriso di Hagrid si allarga, il grassone è così facile da compiacere “Grazie Hagrid”.
Sembra sorpreso “Ma non ho fatto niente ancora!” sorrido debolmente “Grazie per essere stato vicino a Harry quando io non ho potuto.” Attraverso gli anni ho invidiato ad Hagrid la fiducia che riponeva in lui Harry, ma ero felice che avesse qualcuno da cui andare sempre. “Ti sono grato per quello che hai fatto per Harry.” Non ho mai visto Hagrid così agitato “Sono serio Hagrid”.
“Lei aveva da recitare una parte, io ero libero di agire”. Mi sorprende il suo commento.
“Siamo qui, per riportarla nelle sue stanze”.
La voce di Harry che proviende da un posto troppo vicino al mio letto mi spevnta sul momento, mi sembrava di essere solo con Hagrid nella stanza, non mi sarei mai espresso in quel modo sapendolo vicino. “la professoressa Mc.Grannit ha detto che sarebbe venuta a farle visita.” Harry si avvicina e sono sorpreso alla vista della sua espressione umida, sembra che abbia pianto o che sia sull’orlo delle lacrime. “Qualche problema?”
“No, penso sia tutto apposto alla fine” Harry si asciuga gli occhi e mi sorride, qualcosa è appena cambiato. “Farò attenzione” promette Hagrid quando fa passare le sue braccia tra me e il letto “Mi dica se le faccio male” ma è straordinariamente gentile quando mi solleva dal letto e mi trasporta attraverso la porta, da una parte detesto sentirmi così debole da essere trasportato, ma non ho scelta, tocco le bende, il dolore è passato, la ferita di Voldemort è profonda ed impiegherà ancora molto tempo per guarire.
Non ho altra scelta che appoggiare la testa sul torace di Hagrid e chiudere gli occhi appena sento le voci degli studenti, non voglio vedere l’odio nei loro occhi, devo assolutamente convincere Minerva ad accettare le mie dimissioni.
“Non ci vorrà molto” sussurra Hagrid, pensando che abbia chiuso gli occhi per stanchezza o dolore “Ancora pochi minuti.” Harry pronuncia la password che è cambiata in cioccorane sciroppate e scendiamo nelle stanze private di Albus, anche se mi sento bene qui, so che non è il mio posto.
“Tutto fatto” esclama il guardiacaccia felicemente. Apro gli occhi e vedo che mi sta portando verso il letto. “La sedia…” non voglio ancora sdraiarmi, e devo sentirmi in grado di controllare la situazione, anche se non posso farlo, lui grazie a Dio mi ascolta e mi appoggia su una sedia vicina al caminetto che è stato acceso. Mi accomodo e mi costringo ad aprire completamente gli occhi, la prima cosa che vedo è Albus sveglio che mi guarda dal suo dipinto. “Sorpreso di vedermi?”
“In un certo senso ma non realmente.” Mi risponde.
“Professore, sta bene?” Harry sposta una sedia cicino a me e si siede anche lui. Ho freddo, ma non occorre che lo sappia.
“Harry, perché non prendi una coperta a Severus? sembra abbia un tantino freddo?” alle parole di Albus, Harry salta in piedi, prende una coperta e mi copre, come un vecchietto, perché quella dannata crosta non sta un po’ zitta? Hagrid  nel frattempo è nel centro della stanza incerto sul da farsi, non mi sembra che abbia mai messo piede qui. “Albus, tu ed io dobbiamo parlare” ma non ora, non con questi due presenti. “Hai molto da spiegare, dopo”
“Parleremo, severus” mi risponde.
Appoggio la testa all’alto schienale della sedia, che situazione assurda, sono ancora il preside, Harry mi lancia occhiate preoccupate e Hagrid cerca di fregare delle caramelle dalla scorta personale di Albus.
“Non ha animali qui?” chiede Hagrid con un espressione che sembra speranzosa.
“Fanny di solito abita qui” sussurro mentre il mio sguardo vaga sul trespolo che la fenice occupava quando ancora c’era in vita Albus.
“Ho sentito parlare di quella lì, non ho mai visto una fenice, peccato” dice con una voce triste “Deve essere bella da vedere quando rinasce dalla cenere”.
“Lo era” dice Harry “La prima volta che l’ho vista è esplosa! Pensavo di aver fatto qualcosa di sbagliato, ma poi Silente mi ha spiegato che tipo di animale era ed ero sollevato quando l’ho vista rinascere, che paura però.”
Fanny è l’unica fenice vivente di cui abbia conoscenza, non ne ho mai incontrate altre e mi ha addolorato quando è sparita, ma non le faccio una colpa, aveva ragione era qui solo per Albus.
“Severus, se non ricordo male sei sempre andato d’accordo con Fanny” dice Albus “Ma ora che ci penso, ti piacciono quasi tutti gli animali, vero?” mi mordo la lingua, sapendo che si sta riferendo alla ceva che mi ha salvato, vorrei proprio sapere quanto davvero conosce, facilmente tutto quello che non so io.
“E’ bello sentirlo, mi piacciono le persone a cui piacciono gli animali!” dice Hagrid giulivo.
Ma perché non mi sorprende? Sto per chiedere loro di lasciarmi solo quando un grido interrompe la calma della stanza. Guardando in alto vedo  Fanny che vola, fa due volte il giro dell’ufficio e sembra che guardi verso Albus come per una conferma su dove atterrare e poi viene verso di me, trattengo il respiro aspettandomi di tutto, ma si posa tranquillamente sulla sedia accanto alla mia testa e comincia a lisciarsi le piume, sembra a casa, giro il collo per guardarla, ignorando il dolore per il movimento “Che ci fai qui?” non volevo dire quello che pensavo, ma è uscito.
“Perché sei sorpreso?” chiede Albus
“Pensavo che la sua lealtà fosse rivolta a te come persona, non per la tua posizione, preside”
Albus ci pensa per un po’ “Eri fedele a me, fino alla fine Severus, non pensi che Fanny lo apprezzi? Lei ti considera degno della stessa lealtà che riservava a me.”
Chiudo gli occhi, in quale dei nove cerchi dell’inferno devo andare per fargli capire che non devono considerarmi un eroe? Non lo sono! Le lacrime mi inumidiscono gli occhi, ma li tengo chiusi, non voglio piangere di fronte a qualcuno, non sono una fottutissima femminuccia, Fanny fa uno strano suono e mi fa aprire gli occhi, sono sorpreso di vedere lacrime anche nei suoi, deve mancargli Albus. Raccatto un po’ di forza e alzo il braccio e tento di accarezzarla le sue lacrime mi bagnano il dito, dimenticavo però dei poteri taumaturgici delle sue lacrime, ho fatto una cazzata, ora pensa che ho raccolto le sue lacrime per approfittarne. “Perché, secondo te ha deciso di versare le sue lacrime Severus?” La voce di Albus, sembra spazientita dalla mia stupidità, “Sfortunatamente, nemmeno le sue lacrime ti possono aiutare completamente, le tue ferite sono gravi ma ti ha voluto aiutare.”
Mi sento più forte e la meravigliosa creatura mi tira una ciocca di capelli e va ad occupare il suo trespolo, dove continua a lisciarsi le piume.
“creatura stupenda ma un po’ troppo sfrontata.”
Il commento di Hagrid mi fa ridere, un suono che risuona dal profondo di me, è da un eternità che non rido  veramente, Harry mi lancia uno sguardo preoccupato “Sto bene, ma magari possiamo regalare ad Hagrid un drago tutto suo.”
“No” dice Albus
“Siiiiii” gli fa eco Hagrid, mi metto a ridere ancora, è bello dopo così tanto tempo.
“Altri animali?” Hagrid spera di vedere qualcosa d’altro apparire dopo aver visto Fanny
“Mi spiace, non credo” ho appena finito la frase che una nuvola argentea appare sopra di me, ingoio a vuoto incapace di distogliere lo sguardo, ma timoroso di quello che può comportare. “Che cos’è?” chiede il guardiacaccia estasiato. Harry gli sorride e risponde “Un patronus, il patronus di mia mamma era una cerva come quello del professor Piton “ ma io non l’ho evocato. Il ragazzo non sembra realizzarlo all’inizio ma poi mi guarda con interesse “Lo ha chiamato lei?”  “No” perché quella dannata cerva deve manifestarsi in quel modo?
“Lily” albus sospira impercettibilmente.
“Cos’ha detto?”
“Il Patronus di Lily è diventato il Patronus di Severus ma lui non lo ha evocato. Quindi solo tua madre lo può aver fatto, ma anche questo è impossibile visto che sfortunatamente tua madre non c’è più” speravo che albus avesse un’altra spiegazione per questa apparizione ma sembra anche lui senza parole. “L’amore sa fare cose miracolose, sei d’accordo Severus?”
Le parole di albus mi addolorano, un dolore che ho tenuto nascosto per anni ed ora sta ritornando in superficie più vivo che mai “Io continuo ad amarla, si.” Ma questo non spiega la sua presenza, guardo Harry che si inginocchia davanti alla cerva guardandola, lei spinge il naso sul viso del ragazzo e harry sorride come se sentisse il solletico. Si stacca da Harry, mi guarda e comincia a correre, sparendo, perché tutto questo sta accadendo a me?
“Professore”, harry si sta alzando e si avvicina rimanendo in piedi davanti a me.
“che c’è?” voglio sapere cos’ha da dire?
“Non era solo un patronus, vero? Ho sentito mia mamma.”
“Non lo so harry. Non l’ho mai chiamata, appare quando vuole” non posso che pensare che harry abbia ragione, guardo verso albus e vedo che ha lasciato il dipinto per evitare di risponderci.
“Mia madre vuole che lei viva, è l’unica spiegazione possibile.” Non sono del tutto sicuro che abbia ragione, ma anche se Fanny mi ha guarito in parte, sono troppo stanco anche solo per considerare quella possibilità.
 
Dopo aver dormito per tutto il giorno, in una piacevolissima quiete, mi disturba un bussare alla porta. Fanny che stava dormendo, si sveglia e trilla.
“Severus, pensavo volessi compagnia a cena.”  È Minerva, tiro un lungo sospiro “Entra.” La porta si apre ed entra, non è sola, ha portato Harry, Hermione, ron, ed anche Neville, vedo la curiosità stampata sui loro occhi, sarà una lunga serata.  
“Spero di non disturbare” domanda Harry, e mi domando se mi è dato di volta il cervello.
“Siete i benvenuti, prego sedete” dico indicando un tavolo nell’angolo dell’ufficio. Albus ed io abbiamo speso molte ore seduti lì a complottare e a scambiarci informazioni. Mentre si siedono, io mi alzo dalla sedia per raggiungerli appoggiandomi al muro, non ringrazierò mai abbastanza Fanny per avermi donato le sue lacrime, a quanto sapevo lo faceva solo ai Grifondoro e facevano effetto solo a loro, ma evidentemente mi sbagliavo. Mi siedo, sono contento che nessuno si sia precipitato ad aiutarmi, è bello fare ancora le cose per conto proprio.
Ad un cenno della bacchetta di Minerva appare la cena, non ho fame, non ricordo neanche l’ultima volta che l’ho avuta, ma ora proprio no.
“Severus, devi mangiare, ti aiuterà.” Minerva ha ragione, e penso anche che non avrei problemi di digestione, non ho semplicemente voglia di mangiare.
“Provi la vellutata di zucca professore, è deliziosa” cinguetta Hermione
Come mai Neville è qui? Perché Minerva lo ha invitato
“Severus, miss Granger sta parlando con te”
Minerva mi tocca la mano e mi fa trasalire
“Vellutata, ricordi?” la mia collega è sembrata preoccupata quando non rispondo, annuisco e mi serve un piatto non impugno il cucchiaio, ho paura che la mano possa tremarmi, e non voglio che mi vedano debole anche mentre mangio.
“Ti farà piacere sapere che è stato il signor Paciok ad uccidere Nagini.”
Nagini…. Minerva sa come costringermi a prestare attenzione mi trattengo dal rabbrividire, mi perseguita nei miei sogni  quando dormo, se non conoscessi l’occlumanzia non riuscirei neanche a chiudere occhio.
“Ho usato la spada di Grifondoro, le ho staccato la testa, pensavo le facesse piacere saperlo.” Nel mondo reale è andata per sempre ma nei miei incubi?  “Hai fatto molto bene” mi forzo di rispondere, non voglio preoccuparli più di quanto inopportunamente non fanno “Era una creatura orrenda” e questa volta i brividi corrono liberi lungo la mia schiena, ma è bello sapere che è morta.
“Non mangia niente?”
Le parole di Harry mi portano a guardarlo negli occhi, sono gli occhi di Lily che mi guardano con quell’espressione che usava quando pensava mi stessi trascurando “Mangerò dopo” e lo farò solo perché lei lo avrebbe voluto.
“Mi scusi…” e ora che c’è e soprattutto che voce è? E da dove viene? Risuona nella stanza ma non appartiene ai presenti e Fanny non ha la capacità di parlare.
“Quassù giovane Severus” chi si potrebbe permettere di chiamarmi cosi?
“E’ il cappello parlante” dice ron indicando un punto alle mie spalle “Lo devo prendere?”
“il cappello parlante?” Minerva annuisce “Si, Mr. Weasley, lo prenda per cortesia, vorrei proprio sapere cos’ha da dire, di solito non parla mai se non durante gli smistamenti.” La mia frustrazione deve essere chiaramente visibile perché+ la mano di harry si posa leggermente sulla mia per poi ritrarsi subito dopo avergli lanciato un occhiataccia. Ron sistema il cappello  nel centro del tavolo che si siede ancora, la curiosità si vede bene nei suoi occhi.
“Scusa giovane Severus ma Fanny mi dice che dovrei parlare con te”
“Fanny?” e lei ora cosa centra? nel momento in cui pronuncio il suo nome la fenice si alza in volo e atterra sullo schienale della mia sedia, guardandolo.
“Si preside, Fanny, forse potrei aver fatto un errore. ”
Alzo un sopracciglio, un attimo prima mi chiama giovane ed ora mi promuove a preside? Quel cappello sta facendo le tarme “Che tipo di errore?”
“Sa, quando ti ho smistato nella tua casa avrei potuto essere distratto.”
Minerva mi guarda sorpresa mentre guardo lei di rimando “Non la più pallida idea di che cosa stia parlando.”
“Forse l’ho io…” dice Harry enigmaticamente senza offrire una spiegazione in più “Dicci!” ordina al cappello.
“Quando la professoressa mi ha messo sulla tua testa per smistarti sono stato distratto, non per qualcosa che hai fatto giovanotto ma per qualcos’altro, un sibilo mi è apparso nella mente, qualcuno da qualche parte stava parlando in serpentese e mi può aver distratto ad un livello tale da smistarti a serpeverde, che non era la casa adatta a te.”
Tiro un lungo respiro, chiudo gli occhi e tento di controllarmi, non voglio continuare a comportarmi in una maniera tanto sentimentale “Che cosa hai detto?”
“Avresti dovuto essere in Grifondoro, come avevi chiesto, ma la voce mi ha fatto credere che appartenessi a Serpeverde ma non era vero, se non ci fosse stata saresti in Grifondoro.”
“Se il cappello ti avesse smistato lì…”
“Non ti azzardare a finire la frase Minerva” la mia voce deve essere stata tanto minacciosa da zittirla. Se mi avessero smistato lì le cose sarebbero finite diversamente, Lily ed io saremmo stati nella stessa casa, James Remus Sirius ed io saremmo stati tutti lì e forse se la sarebbero presa con qualcun altro che forse avrebbe saputo difendersi.”
“Spiega il perché sta simpatico a Fanny” dice Hermione, scuoto la testa ma non posso contenere il riso amaro che esce dalla mia bocca, una risata beffarda che esce dal profondo della mia anima, un Grifondoro, Severus Piton, un Grifondoro…
“Severus?” Minerva si avvicina con un aria sempre più preoccupata “Severus?”
Smetto di ridere e delle lacrime che hanno tentato in tutti i modi di uscire mi sfuggono
“Essere smistato lì avrebbe cambiato ogni cosa”
“Professore?”
Harry si avvicina e mi spiace che sia turbato. “Non sono sicuro di poter sopportare altre rivelazioni,” confesso, “Mi avresti dovuto lasciar morire, sai? Sarebbe stato più gentile” Harry si alza e mi rendo conto di aver detto ancora la cosa sbagliata “Scusa” sussurro prima di decidere di aver fatto abbastanza danno . usando il privilegio del preside di apparire dove ne abbia voglia me ne vado, non ho considerato però che non sono ancora in perfetta salute ed alla fine non vado molto lontano, di tutti i possibili posti in cui avrei potuto finire, mi materializzo nella Stamberga strillante, il mio sangue impiastra ancora le pareti, mi lascio andare contro la parete scivolando sul pavimento fissando il punto in cui nagini mi ha morso, mentre avveniva Harry era fuori sono grato che non abbia visto l’attacco, ma deve averlo sentito, ma è meglio che non abbia memorie connesse alla vista di quel fatto che ora potrebbero perseguitarlo.
Hai sempre avuto talento per il melodramma Severus
Sobbalzo alla voce, volute di liquido argenteo cominciano ad apparire, tento di riconquistare la calma senza successo. La cerva mi appare proprio di fronte, bloccando la vista della finestra insanguinata. “Perché non mi hai lasciato morire? Perché mi hai tenuto in vita?”
Per il bene di Harry, naturalmente, hai fatto uno splendido lavoro per  tenerlo in salvo. Non vedo ragione per privarlo della tua compagnia già ora Sev.
Non so quanto sia frutto della mia immaginazione ma non me ne importa niente “Avresti dovuto lasciarmi morire, non appartengo più a questo mondo, non ho più niente da dare.”
Hai torto Severus! Appoggia la testa sulla mia coscia e mi guarda con quegli occhi pieni di fiducia.
“Come puoi dirlo, come puoi guardarmi così? Con tanta fiducia negli occhi quando in questi anni non ho fatto altro che deluderti.”
 Severus non avevamo scelta. Era destino che le cose succedessero, non abbiamo potuto farci niente.
“Ma ti ho tradito, sono la ragione per cui tu e James siete stati uccisi!”
Sciocco Severus
Mi spezza il cuore sentirle dire questo, porta indietro ricordi, bei ricordi. Lo diceva sempre quando la facevo ridere o la consolavo in qualche maniera “Non chiamarmi così per favore”
Sev, non mi hai ucciso, neanche James, lo ha fatto Voldemort, non ci hai nemmeno traditi! Tutto quello che hai fatto è stato riportare una parte di una profezia a Voldemort. Non potevi sapere che avrebbe coinvolto Harry. Dovresti perdonarti per qualcosa che non hai nemmeno fatto.
Mi ricordo come era quando si arrabbiava, era piccola per la sua età ma si alzava sulle punte per sgridarmi, quel ricordo mi fa sorridere nonostante tutto. “Tu non sei reale, sei solo un frammento della mia immaginazione indotto dal veleno” Sento che Minerva e Harry si stanno precipitando qui, non mi aspetto che vedano la cerva che è probabilmente un’allucinazione, io comunque la continuo a vedere, si alza e tocca col naso la mia guancia.
Prenditi cura di Harry, vuoi? Ha bisogno di qualcuno come te nella sua vita.
“Mamma?” la faccia di Harry tradisce ogni emozione che gli passa per la testa mentre guarda la cerva.
Harry ascolta Severus, vuoi? Dagli un bel calcio nel culo da parte mia se marca male.
Chi lo avrebbe mai immaginato? È vero, Lily non avrebbe problemi a farlo se pensasse sia necessario.
“Lo farò mamma” Harry ora sorride e il suo sorriso non svanisce con la cerva.
“Severus, dobbiamo riportarti indietro, sono sicura che poppy vorrà visitarti.
Minerva mi sta aiutando a mettermi in piedi, ma la smaterializzazione mi è costata tutte le mie forze, subito anche Harry la aiuta, passandomi un braccio attorno al busto e sostenendomi come meglio può, non arriveremo mai al mio studio di questo passo “Ci serve Hagrid.”
“Lo vado a chiamare, non ci vorrà molto.” Dice un’Hermione appena comparsa.
“Severus?”
Faccio un sussulto, per la prima volta Harry mi ha chiamato con il mio nome, e non sono sicuro mi piaccia. “Hai tentato di scappare”
Ah, si, gli avevo promesso che sarei stato vicino. “Ti importa qualcosa? Non sono riuscito ad andare molto lontano comunque” opto per il sarcasmo sperando che funzioni, ma harry rimane tranquillo.
“Credo che tu abbia ragione, non sei andato distante, ma non farmi ritornare qua.”
Un brivido percorre Harry quando vede il sangue sulle finestre sporche di sangue. “Mi spiace ho reagito in modo eccessivo.”
“Si, lo hai fatto, ma era comprensibile.” Intercetta Minerva, è bello avere il suo appoggio. “Ma non devi più scappare.” Harry continua “altrimenti ti darò quel calcio in culo che ha detto la mamma.”
Ed il fatto mi colpisce nella sua interezza, ha sentito anche lui la sua voce, ma allora è successo veramente, Lily era davvero lì e mi ha salvato la vita, è troppo e con mia enorme vergogna, svengo.
Mi sveglio realizzando che Hagrid mi sta portando indietro. Questa volta non lo fermo quando mi appoggia sul letto. Ho freddo, tanto freddo, quando madam Pomfrey appare facendomi ingoiare le pozioni che vuole obbedisco senza obiettare, Hagrid mi abbassa sui cuscini e raggiungo le coperte a tentoni, non me ne fregherebbe niente se non che qualcuno sta già tentando di rimboccarmi le coperte, Lily lo avrebbe adorato.
Lily… so che era qui non solo per ricordarmi di tenere al sicuro Harry ma anche per dirmi di non lasciarmi andare, ma potrei davvero? Potrei davvero abbandonare il mio amore per lei? Continuerò ad avere cura di lui, gliel’ho promesso e la mia vita ha ripreso un senso. Albus una volta mi ha detto che l’essere genitore non si ferma dopo una certa età; abbiamo discusso ore sugli studenti e sulle loro famiglie, ma ora capisco cosa significhi. Non smetterò di sorvegliare Harry quando compirà 18 anni o 21 anni o qualsiasi età, lo sorveglierò fino al giorno della mia morte.
  
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