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Autore: kannuki    11/03/2013    2 recensioni
Ogni cura ha la sua controindicazione.
“Lo resusciti per litigarci meglio? Voi donne siete geniali.”
“Tu mi aiuti a fare questa cosa ed io ti faccio tornare vampiro."
Klaus socchiuse le palpebre e il viso si compose in uno di quei sorrisetti irritanti e accondiscendi che Bonnie detestava tanto. “Mi piacciono le streghe mercenarie. Hanno sempre un prezzo che non puoi permetterti.”
Genere: Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Bonnie, Bennett, Caroline, Forbes, Elena, Gilbert
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Klaus aprì gli occhi e il dolore lancinante che gli attraversò la faccia e tutto il corpo, lo fece ansimare ed imprecare.

Lo vedi? Sta bene.”

Damon lasciò il polso di Elijah e il vampiro dovette ammettere che 'i vecchi metodi' dovevano essere accantonati. Girò attorno al divano, entrando nel campo visivo del malconcio ospite. “Cosa è successo?”

Quando era arrivato, Elijah, e perché non l'aveva avvertito? “Niente...”

Ti hanno aggredito?”

Sono... inciampato...”

Suonava di stronzata lontano un miglio. Damon inviò un paio di messaggi, si assicurò che Elena avesse compagnia mentre si attardava con quei due imbecilli e lo scrutò velocemente. “Ti hanno preso alle spalle mentre eri intento a pisciare?”

Klaus abbassò la mano sulla cintura slacciata. Deglutì un 'sì' menzognero e la rabbia crebbe insieme al ricordo dell'aggressione. Il licantropo era arrivato alle spalle e il primo colpo era calato sul trapezio, stordendolo quel tanto che bastava per mandarlo a terra. Dalla forza e la velocità dei colpi, era certo che Tyler non avesse preso ancora la cura. Era stato clemente, in verità. Se fosse toccato a lui, si sarebbe assicurato di ucciderlo o storpiarlo definitivamente.

Chi ha morso?”

La domanda lo riportò a terra, fra i dolori lancinanti. Klaus mugolò un 'non lo so' e Stefan fissò Elijah: sì, suonava anche a lui di bugia.

Ripeterò la domanda una volta sola.”

Sorrideva, Elijah. Si divertiva. Klaus raccolse la saliva in bocca e gliela sputò in faccia. Elijah lo afferrò sotto il mento. Un simile comportamento nascondeva una verità orribile che avrebbe cercato di seppellire in tutti i modi. Le pupille si allargarono e restrinsero, implacabili. “Chi ti ha morso?”

L'umiliazione, suo eterno spauracchio. “Caroline.”

Perché?”

Essere umani era orribile. Erano così deboli... “Non l'ho soddisfatta.”

Il gelo calò nella stanza e lo stupore attraversò i tre uomini. Elijah si umettò le labbra. Gli scappava da ridere. “Chi ti ha pestato?”

Tyler.”

Li ha beccati insieme” annunciò Damon sogghignando. “Nei boschi a fare sesso come i ragazzini...”

Non sai un cazzo!” rantolò sbarazzandosi della presa sotto il mento. “Nessuno di voi... argh...”

Nik... non urlare...”

Rebekah riemerse dalla coperta e Klaus la notò solo in quell'istante. Il viso rosso, gli occhi febbricitanti ridotti ad una fessura... chissà come trovò la forza di arrancare nel poco spazio che li separava. “Chiamate un medico...” farfugliò toccandole il viso e le labbra. “Ha la febbre alta...”

Damon lasciò ricadere la tendina della finestra e si mosse verso la porta. “E' arrivato. Portatelo via, è solo d'impiccio.”

Bekah ha bisogno di me!” disse offeso, mentre Stefan lo caricava sulle spalle, dirigendosi verso il piano superiore. “Non farla morire... ti ammazzo se la fai morire...” rantolò ed Elijah lo guardò con aria di compatimento. Certi cose non cambiavano mai.

***

Un vampiro Originale non bussa alla tua porta se non ha un favore da chiederti. Bonnie batté le lunghe ciglia scure due volte e avanzò verso Elijah, mostrando completo disinteresse per la visita improvvisa. “Sì?”

Rebekah ha l'influenza e non sta reagendo alle medicine.”

Il suo fisico si sta adattando lentamente.”

Sta morendo.”

Non era dispiaciuta. A dirla tutta, non gliene importava un fico secco di quei tre. “Non sono una guaritrice, non posso aiutarti.”

Non vuoi aiutarmi.”

Bonnie inclinò di poco la testa. Sotto la scorza di ghiaccio, era ben preoccupato. “Dammi un motivo per farlo.”

Non mi viene in mente nulla.”

Bonnie posò la mano sulla porta e indietreggiò. “Lo immaginavo.”

Per favore?

La ragazza si fermò, incredula. Credeva di comprarla con quel supplichevole 'per favore?'

Ti prego?

Elijah, supplicare non è mai servito a niente con voialtri.”

Lo sto chiedendo a livello personale. Noi due non abbiamo mai avuto screzi da appianare. Mia sorella sta morendo e Klaus è stato pestato a sangue, stanotte. Se vuoi godere della sua sofferenza, recati a casa dei Salvatore e guarda tu stessa.”

Solo pestato? Bonnie mugolò di gola e un sorrisetto le aprì le labbra. “Abbiamo il nome del picchiatore? Potrebbe ricevere un bel regalo di Natale, quest'anno..”

Tyler.”

Ci avrebbe pensato Caroline, al regalo. “Dove si trova Rebekah, in questo momento?”

A casa, sto badando a lei.”

E chi bada a te?” domandò ed Elijah sospirò debolmente. “Mi aiuterai?”

Cercherò qualcosa nel libro degli incantesimi...” sussurrò. “Una pozione contro la pazzia?”

Per me o per Klaus?”

Klaus è irrecuperabile.”

Per lui ci vuole una camicia di forza.”

La vuoi mentale o fisica?”

***

Falle bere quest'infuso ogni due ore. Fa schifo e puzza come tutte le pozioni che funzionano.” Bonnie infilò le mani nelle tasche, occhieggiando l'interno dell'abitazione. “Per la pazzia non ho trovato nulla. Posso farla perdere, ma non posso renderla al proprietario.”

Grazie lo stesso” mormorò il vampiro, osservando l'ampolla ripiena di liquido scuro.

Se la temperatura non si abbassa, chiamami.” Bonnie tornò in macchina, perplessa. Ogni volta che si avvicinavano ai Mikaelson, finivano in un film alla Hellzapoppin'! Guidò fino a casa dei Salvatore e quando smise di suonare il campanello, si rese conto che la parte più meschina di lei voleva vederlo strisciare nei propri escrementi.

Hai saputo?”

Ho saputo.”

Stefan e Bonnie scambiarono un sorrisetto, poi il ragazzo la lasciò entrare. “Poi sedarlo mentre lo ricucio?”

Soffre?”

Abbastanza.”

Bonnie si umettò le labbra, birichina. “Posso farlo soffrire di più?”

***

Il divertimento scemò in parte, rovinandole il buonumore. Tyler ci era andato giù pesante e Bonnie si stupì che fosse ancora vivo. “Non potevi portarlo all'ospedale?”

Ha una costola incrinata e devo cucire la ferita sopra di essa. Tienilo fermo.”

Bonnie lo studiò, steso su letto e seminudo. La maglietta era stata tagliata via ma indossava ancora i jeans. “Non lo tocco, il verme” mormorò portando le braccia dietro la schiena. “Non ci penso proprio.”

Si rifiuta di perdere conoscenza. Poi almeno...”

Sbattergli qualcosa in testa?” mormorò laconica e Klaus aprì gli occhi in quel momento. “Mandala via...” rantolò girando la testa verso Stefan. “Non la voglio qui... Urgh!”

Sta fermo.”

Klaus grugnì fra i denti e Bonnie lo studiò, le palpebre socchiuse. Quando decise di averne abbastanza di gemiti e imprecazioni, salmodiò a bassa voce e Klaus si voltò di scatto. “Chiudi quella boccaccia, strega!”

Bonnie bisbigliò ancora e la pesantezza gli aggredì il corpo. Klaus combatté la sensazione con tutte le sue forze. La ragazza si zittì e avanzò verso di lui, posando un ginocchio sul letto e chinandosi in avanti. “Se tua sorella vive, lo dovrai a me” sussurrò guardandolo dritto negli occhi. Klaus strinse le labbra, furioso, sollevandosi sui gomiti. “Elijah...”

Lui sa quando è il momento di smetterla!” esclamò puntando una mano sul torace e spingendolo di nuovo giù. “Ora sta fermo. Non ha finito con te.”

Neppure io ho finito con te, strega...” sibilò afferrandole la gola. “Te l'ha raccontato... ha riso di me... argh!!!” Una scarica elettrica gli attraversò il cervello e Klaus fu costretto a lasciarla andare. Umiliato l'ennesima volta per mano di una donna. Le avrebbe uccise, tutte e due...

La prossima volta ti rendo impotente” bisbigliò dolcemente. Non ho idea di cosa tu stia dicendo e non me ne importa un fico secco.”

Caroline... aveva il mio dollaro in tasca...”

Caroline conosceva la sua disavventura con la lavatrice, nient'altro. Il dollaro l'aveva perché, odiando gli spiccetti, le chiedeva sempre un cambio cartaceo.

Ti ha fatto ridere, strega?!” Klaus la trafisse con un lungo sguardo che si esaurì in uno stupore di dolore che gli tolse il respiro. La bocca si contrasse in una smorfia e quando ricadde ansimando sui cuscini, Stefan annunciò che il punto critico era stato superato. Beh, era stato come morire di nuovo. Le lacrime scivolarono ai lati delle tempie e Klaus fissò il soffitto, desiderando perdere conoscenza in quel momento. Le dita di Bonnie si posarono sulla fronte. Udiva la sua vocetta nell'orecchio e sentiva il corpo farsi sempre più pesante e languido. La strega sciorinava un incantesimo e a lui veniva un'erezione? Essere umani faceva sempre più schifo.

***

Come sta?”

Dorme ancora. Stai cucinando?!”

Bonnie abbassò il coperchio sulla pentola e lo guardò, stupita. “Vuoi continuare a mangiare panini per il resto della tua vita?”

Stefan scosse la testa e strinse le labbra, appoggiandosi al ripiano sgombro di piatti e pentole. “Non riesco a capire se sta mentendo o meno...”

A proposito di Caroline?” domandò tamponando le mani bagnate su un asciughino.

Elijah l'ha soggiogato ma la verità può essere espressa in molti modi.”

E' un nostro problema?” continuò con voce leggera, lavando le stoviglie sporche. “Non mi interessa e non voglio saperne nulla.”

***

Quei due avevano spazzolato lo stufato con una voracità sconosciuta al genere umano. Bonnie li guardava a turno, allibita e un po' disgustata. Sperò la dispensassero dall'eventuale ruttino di approvazione e, per sua fortuna, mantennero un certo contegno fino alla fine del pasto.

Ora posso morire felice...” Damon sospirò, allungando le gambe sotto il tavolo. “Ce ne dici se ti assumiamo come cuoca fissa?”

Bonnie gli rifilò un'occhiataccia, adocchiò il messaggio appena arrivato e si stupì di se stessa. Due su due. “Rebekah sta meglio, la febbre sta passando” disse mostrando il messaggio a Klaus che era rimasto silenzioso per tutto il tempo a rimestare con il cucchiaio la zuppa. L'ex vampiro annuì e mandò giù un po' di minestra. “Ha uno strano sapore...”

Ora li senti, i sapori.”

Non mi piace” decretò, posando il cucchiaio. “Nessuna offesa per la cuoca.”

Sai quanto me ne importa” sussurrò la ragazza rispondendo al messaggio.

***

Il suo odore lo disgustava e non riusciva a concentrarsi su quel che aveva nel piatto, distratto dal sentore di sudore, terriccio del bosco, umori propri ed estranei. Klaus inclinò la testa e l'acqua della doccia lo inondò, finendogli in bocca. Il detergente schiumoso eliminò il groviglio di odori e lasciò la pelle pulita e profumata, sebbene in molti punti fosse ammaccata. La faccia era gonfia e quell'occhio nero ci avrebbe messo una vita a guarire. Il ragazzo indugiò sotto l'acqua tiepida, si appoggiò alle mattonelle fresche e rilassò la schiena, portando una mano all'altezza delle costole. Faceva un po' fatica a respirare. Il graffio sotto l'ombelico era ancora lì. Chissà se le sarebbe ancora piaciuto farlo, ridotto in quel modo. Klaus uscì dal bagno e si bloccò di fronte a Bonnie che sembrava essere lì da tempo. Appena incrociò il suo sguardo, mise via il cellulare.

Caroline si sta comportando male con te?”

Klaus aggrottò la fronte ma smise di farlo appena un dolore acuto gli trafisse il volto. “Te ne frega qualcosa?”

La ragazza alzò velocemente le sopracciglia. Sospirò come se ne avesse abbastanza di lui e guardò il corridoio vuoto. “Pura curiosità.”

Attenta, gattina. Di curiosità si muore.

Gattina? Bonnie strangolò un risolino isterico. “Caroline è bravissima a far saltare i nervi altrui. Avanti...” sussurrò arricciando il naso. “Soddisfami.”


  
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