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Autore: effe_95    12/03/2013    4 recensioni
[ STORIA IN FARE DI REVISIONE ]
Claudia Rossi è una ragazza di sedici anni, frequenta il terzo anno del liceo Classico insieme a Francesco, il suo migliore amico dall'infanzia, ha una madre non troppo presente, un fratello cresciuto troppo in fretta e un padre che sembra sparito.
Yulian Ivanov ha diciotto anni, un carattere ribelle e spensierato, un passato che non vuole essere ricordato, e un'altra nazione nel cuore, la Russia.
Le vite di questi due ragazzi si incontreranno quasi per caso, per raccontare una storia passata di due persone che hanno solo bisogno di essere salvati.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Salvami, ti salverò.

24. Sarebbe importante amarsi di fianco.

 
Il 4 Marzo Yulian andò a scuola con gli occhi cerchiati di rosso e il braccio completamente fasciato fino alla spalla, Yulian era l’unico ad andarsene in giro con una maglietta a mezze maniche. Nei corridoi lo guardavano di sottecchi e ogni volta che voltava l’angolo le loro bocche subito erano pronte a prendere fiato.
Quando Yulian entrò nella sua classe si staccò le cuffiette dall’orecchio, ed era talmente stanco, che quando vide Claudia rimase immobile senza accennare nemmeno una piccola parte di una qualche emozione.
La ragazza aveva ancora la guancia rossa e un livido sul collo, fresco e violaceo.
<< E’ peggiorato il braccio? >> Chiese lei con voce roca.
<< Ieri mi sono tagliato con del vetro, ma non di proposito, non preoccuparti >> Mormorò il ragazzo anche lui con voce roca, Claudia annuì e istintivamente si portò una mano li dove aveva il livido, Yulian seguì quel gesto con gli occhi e li abbassò inevitabilmente.
<< Sono venuto da te ieri per chiederti scusa, ma Nicola … >> La voce gli si affievolì.
<< Lo so, l’ho visto >> Rispose a sorpresa la ragazza, Yulian non sopportava più quella tensione, così rialzò gli occhi stanchi e si preparò alla botta.
<< Claudia, lo so che sei qui per lasciarmi, e se così fosse, ti prego di non dirmelo e andartene semplicemente >> Claudia si asciugò velocemente gli occhi e andando in contro al biondo lo abbracciò con una certa difficoltà.
<< Io non volevo farlo Yulian, ma tu non mi hai dato altra scelta, ho bisogno di starmene da sola capisci? >>
<< Capisco, ma un ultimo bacio, posso dartelo? >> Chiese il russo sciogliendo l’abbraccio.
<< Non posso Yulian, io non riesco più a farmi toccare da te >> Mormorò lei con un filo di voce, mentre le lacrime cadevano incessanti sulle sue guancie, Yulian alzò gli occhi al cielo in una preghiera silenziosa e sospirò rumorosamente, alzò una mano e Claudia fece uno scatto indietro.
<< Stai tranquilla Claudia >> Disse Yulian con voce triste e Claudia si lasciò poggiare la mano sulla testa e accarezzare dolcemente, per l’ultima volta da quelle mani.
<< In realtà io ti credevo Yulian, io ti ho creduto dopo, ma se tu non avessi … >> Yulian scosse furiosamente la testa e una lacrima solitaria cadde sulla sua guancia, seguita subito da un’altra e un’altra ancora.
<<  Basta, basta di prego, моя любовь,пожалуйста  >> Moya lyubov’ … Amore mio … Pozhaluysta … Ti prego, Claudia scosse la testa e con le mani tremanti gli asciugò le lacrime, ma non potevano fare diversamente loro due, se si stavano soffocando a vicenda.
<< Io lo so che tu ed io guardiamo lo stesso orizzonte, ma così non va bene, ci stiamo uccidendo a vicenda vero? >>
Mormorò Yulian, Claudia sorrise, perché niente poteva spiegare meglio di quella frase, ciò che stava capitando loro, insieme guardavano lo stesso orizzonte, ma la vista era completamente oscurata dalla loro presenza, perché la verità era che Yulian non poteva diventare il solo orizzonte di Claudia e viceversa, la vita era anche altro, era camminare insieme, non soffocarsi a vicenda, loro dovevano ancora impararlo.
<< Adesso devo andare >> Disse Claudia indietreggiando verso la porta, Yulian la seguì con lo sguardo, e quando Claudia la raggiunse, prima che potesse andarsene la lasciò un sorriso.
<< Privet nanerottola >> Disse e si girò dandole le spalle, mentre Claudia correva come un razzo lontano da quella classe, lontano da quel ragazzo.
 
Quella sera, quando Claudia ritornò a casa, non c’era ancora nessuno e tutto era buio e vuoto. Salì silenziosamente le scale e raggiunse la sua stanza con un passo trascinato e stanco, lasciò cadere la cartella per terra, si spogliò facendo cadere a terra i vestiti, infilò il pigiama e si nascose sotto le coperte, stringendo al cuore quel braccialetto con il filo spinato e piangendo lacrime amare, alla fine, stremata, si addormentò.
 
Yulian la prese in modo diverso invece, aveva accettato di uscire con alcuni suoi compagni di classe, andare in discoteca, ubriacarsi e farsi qualche tipa.
<< Dov’è che vai? >> Gli chiese Iliana mentre lo vedeva infilarsi il cappotto nell’ingresso, Yulian le rivolse uno sguardo distratto e continuò a prepararsi.
<< Esco con dei miei amici >> Rispose distrattamente, mentre infilava in tasca le chiavi di casa, Iliana incrociò le braccia al petto e si appoggiò con il corpo sullo stipite della porta.
<< E Claudia? >> Chiese lei seria, Yulian si bloccò solo per un secondo, poi riprese a fare le sue cose, aprì la porta di casa e si girò a guardare la sorella con gli occhi più vuoti del mondo.
<< Ci siamo lasciati, quindi faccio ciò che mi pare >> Rispose come un automa e se ne andò lasciando Iliana con un palmo di naso, la bionda scattò subito al cellulare e chiamò il fidanzato, chiedendogli di andare a recuperare Yulian ovunque fosse andato, perché sarebbe stato capace di ammazzarsi.
La discoteca era un casino esagerato, c’era musica a tutto volume e le luci volevano farti perdere la testa e la vista a tutti i costi, venivano sparati a tutto volume senza pietà, si stava uno addosso all’altro e l’odore era davvero insopportabile.
Yulian non aveva mai amato andare in quei posti, infatti se ne stava in un angolo da solo a scolarsi la terza bottiglia di un qualcosa che non sapeva nemmeno, la testa gli girava già terribilmente e lo stomaco ruggiva.
Barcollò senza ritegno reggendosi al muro, qualcuno gli si parò davanti impedendogli di vedere tutto il resto, ma era così ubriaco che non riusciva nemmeno a guardarla il faccia quella persona.
<< Ma guarda un po’ chi si vede! Cosa c’è? Sei triste?  Vuoi ballare? >> La voce di quella tipa le era familiare, la ragazza lo prese per mano trascinandolo in mezzo alla pista e prendendo a strusciarsi addosso al biondo. Yulian non si muoveva di un solo passo, aveva gli occhi puntati sui tacchi vertiginosi di quella tipa, erano gialli e spiccavano terribilmente, Yulian li aveva già visti da qualche parte …
 
Entrò nella stanza appoggiandosi pesantemente allo stipite della porta, i capelli ancora mezzi arruffati e la maglietta infilata un po’ malamente, lei se ne stava seduta sul letto tutto scombinato con un paio di scarpe in mano, erano così appariscenti che facevano male agli occhi, la scarpa di per se era nera, ma la zeppa rossa e il tacco giallo facevano tremare.
<< Quelle scarpe fanno schifo >> Yulian ricordava di aver detto quella frase con una certa soddisfazione, ma la mora non sembrò importarsene più di tanto, li infilò senza troppe difficoltà e si alzò di slancio con disinvoltura.
<< Sai chi se ne frega! E a me che devono piacere, non sei mica il mio ragazzo >> Lo punzecchiò lei raccogliendo la sua borsa e le ultime cose lasciate nella stanza del biondo.
<< Giusto >> Rispose lui con tranquillità, lei gli lanciò uno sguardo distratto e si avviò senza troppi complimenti verso la porta di casa.
<< Ti chiamo quando mi viene voglia ok? >> Disse lei aprendo la porta di casa, Yulian scosse la testa. << Va bene … Vittoria >>
 
Il biondo alzò la testa di scatto e vide la mora ballare e guardarlo con aria maliziosa, non se n’era nemmeno accorto che quella era Vittoria, che cosa stava facendo li in mezzo?
<< Cosa c’è Yulian? La tua fidanzatina ti ha mollato? Vuoi consolarti con me ? >> Disse Vittoria avvicinandosi e poggiando le mani in posti dove non avrebbe dovuto poggiarle, Yulian fece una smorfia disgustata e allo stesso tempo cattiva, sollevò la bottiglia che reggeva ancora tra le mani e lo rovesciò completamente sulla testa di Vittoria che diventò verde.
<< Tu credi davvero che possa bastare così poco per dimenticarla? Hai fatto male i tuoi conti, devi sparire dalla mia vita, è chiaro o no? >>
 
Claudia dormiva profondamente quando il telefono squillò insistentemente, aprì gli occhi ancora impastati di lacrime di scatto e guardò il numero sul display, era solo Iliana.
<< Pronto? >> La voce era davvero così roca?
<< Claudia! >> Strillò la bionda sfondandole il timpano << Ti prego, dimmi che Yulian e li con te! >> Quella frase le fece male al cuore, possibile che Iliana non sapesse niente?
<< Certo che non è qui >> Mormorò la rossa prendendo a tremare, Iliana si lamentò apertamente per il telefono, Claudia riuscì a distinguere anche la voce di Francesco che le diceva di calmarsi.
<< Claudia non lo troviamo da nessuna parte! Ci siamo girati tutti i locali della città!  Ho paura che abbia fatto qualcosa di stupido, aiutami ti prego >> Iliana stava piangendo per telefono e Claudia si sentiva morire.
<< Non posso, non posso >> Mormorava stringendosi la testa tra le mani, non ci capiva più niente in quel momento, era come se tutti i tentativi che stesse facendo per allontanarsi da lui fossero inutili, completamente inutili.
<< Te lo sto chiedendo in ginocchio, sarà l’ultima volta che ti chiederò di salvargli la vita >>
 
Correre in giro con il pigiama non era stata una buona idea, la gente la guardava come se fosse matta, ma erano le tre e loro aveva girato tutta la città.
Claudia aveva completamente perso la testa e la speranza, si strinse forte nelle spalle e pianse come una bambina piccola, mentre Francesco l’abbracciava dolcemente scaldandola, fu  in quel momento, seduta sulla panchina più rovinata del mondo, che notò una figura avanzare verso di loro barcollando, si reggeva al muro e borbottava cose in una lingua straniera, Claudia l’avrebbe riconosciuto ovunque.
Yulian si fermò nel vedere i tre ragazzi, ed ebbe una reazione del tutto particolare, cadde con le ginocchia per terra e vomitò anche l’anima, Iliana lo raggiunse di slancio e lo sostenne, mentre Claudia senza rendersene conto, gli poggiò una mano sulla fronte per aiutarlo a rimettere tutto l’alcol che aveva in corpo.
<< Che ti è saltato in testa? >> Lo rimproverò lei, Yulian tremava come un cane bagnato, ma quando alzò gli occhi su di lei sembrava che fosse in paradiso, prese il viso della ragazza tra le mani.
<< Ti amo, si, io ti amo >> Disse come se fosse una cosa ovvia, era veramente molto, molto ubriaco. Claudia si irrigidì automaticamente e spostò con delicatezza le mani di Yulian dal suo volto, lui non se ne rese nemmeno conto.
<< Allora, mi sposi? >> Continuò imperterrito, mentre Iliana e Francesco lo reggevano per le braccia dato che lui non dava segni di saper camminare, Yulian si guardò le gambe e alzò gli occhi inebetiti sulla sorella.
<< Non riesco più a camminare, non mi ricorso come si fa e Claudia non mi risponde? Perché non mi risponde? Non vuole sposarmi? Perché l’ho picchiata? Ma io non l’ho fatto apposta! >> Yulian stava sparando una scemenza dopo l’altra senza nemmeno rendersene conto, si lamentava come un bambino che faceva i capricci.
<< Ti ha picchiata? >> Scattò Francesco lanciando un occhiata incredula a Claudia, la rossa si strinse nel pigiama e fece cadere i capelli davanti agli occhi, il moro alzò gli occhi al cielo e strinse forte i pugni per non strozzarlo.
<< Iliana io sono come papà? Perché lui è cattivo, lui mi picchia e mi fa male, mi fa male … Iliana, ma Claudia pensa che io sia come papà … >> La voce di Yulian si era affievolita, mentre Iliana lo guardava con gli occhi pieni di terrore e tristezza, allora era questo quello che Yulian pensava? Era questo il problema?
Il biondo si girò di scatto verso la rossa, le prese il pigiama con forza e inginocchiandosi davanti a lei abbandonò la faccia sul suo ventre piangendo.
<< Scusami, scusami >> Era una parola che aveva imparato da poco tempo per ripeterla così tante volte in una volta.
 
  

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Effe_95

Buona sera a tutti.
Sarò davvero di poche parole prometto.
Questo capitolo possibilmente è anche peggio di quello di prima, ma io ci ho lasciato il cuore.
Il titolo del capitolo è stratto dalla canzone "Insieme" di Daniele Silvestri.
A presto.
  
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