Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: ButterflySeven    12/03/2013    3 recensioni
Maya si reca finalmente nell'isola di Izu, con nel cuore un mix tra speranze e dubbi su ciò che accadrà nell'incontro con il famigerato ammiratore.
Riuscirà Masumi a rivelare la sua identità? E cosa accoglierà la giovane Maya dietro il portone in legno della magnifica villa?
Una notte di luna nuova, segnerà l'inizio di questa nuova avventura.
"Lasciando fuori tutto il resto"
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Masumi Hayami, Maya Kitajima
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ecco il secondo capitolo, buona lettura ^^

Capitolo 2

I raggi del sole filtravano tra le fessure del maglioncino in lana e Maya iniziò a sentire un immenso caldo.
Ma occorrono delle precisazioni sulla natura di questo improvviso calore, che infondo partiva più da luoghi interni del corpo, piuttosto che dai primi, pallidi raggi di quella tenue alba.
Il signor Hayami aveva preso ad accarezzarle la schiena con una mano, mentre l’altra continuava a lisciare lunghe ciocche castane. Iniziava a sospettare che il signor Hayami avesse un debole per i suoi lunghi capelli, non era la prima volta che si soffermava più del dovuto ad annusarli ed accarezzarli tra le dita. Ma era un istinto che conosceva bene, perché lei stessa sentiva la necessità di aggrapparsi ai lati della camicia ed immergere il viso nel petto caldo e confortevole.
Non avevano più parlato, stettero semplicemente a quel modo, abbracciati e cullati dai raggi del sole e dal suono del mare.
La tranquillità che respirarono in quegli istanti, era un sentimento che avevano lasciato in un’alba come quella, in luoghi infondo non lontani dall’isola di Izu, in un miraggio che si era concretizzato su di una nave dei sogni.
Era incredibile il ritrovarsi nuovamente in compagnia del mare e del sole, con i loro corpi a cercarsi bisognosi, vogliosi di potersi sfiorare in libertà, senza paure o incertezze.
Erano solo loro due ed i reciproci sentimenti, i reciproci cuori che battevano all’impazzata, lo stesso fiato che ormai era del tutto spezzato a causa delle forti emozioni provate.
E solo un pianto leggero poteva essere la prova tangibile che tutto ciò non era un sogno, ma una splendida realtà.
Maya serrò con forza maggiore la presa delle mani sulla camicia del signor Hayami, mentre le lacrime continuavano ad inumidire la stoffa, causando macchie trasparenti su buona parte della superficie a contatto con le guancie di Maya.
Si sentì una stupida, aveva pianto fin troppe volte quella sera. Sotto molti aspetti era ancora la “ragazzina” di un tempo, sperava solo che il signor Hayami non trovasse ridicolo quel suo atteggiamento ancora infantile. Sapeva bene di dover crescere ancora molto, ma i suoi sentimenti erano sinceri e sperava bastassero a farla apparire un po’ più adulta.
Gli uccelli iniziarono a cinguettare ed a quel punto entrambi sciolsero l’abbraccio. Si guardarono negli occhi, ma l’imbarazzo fece distogliere lo sguardo, portandolo sul magnifico spettacolo che la natura stava offrendo loro.
I colori dell’alba erano di un magnifico pastello: il giallo si mischiava al violetto, all’azzurro ed al blu del cielo, mentre il mare assumeva un aspetto ancora più tenue e cristallino e gli spruzzi delle onde che sbattevano sugli scogli e sulla costa, brillavano di un intenso color oro.
-E’ persino più bello dell’alba che abbiamo visto sulla nave. Gli spruzzi dell’acqua hanno un colore stupendo e la sabbia sembra fatta d’oro- disse Maya, rompendo il silenzio con la sua solita spontaneità. E Masumi le fu grato, ancora una volta.
-Ha ragione… L’alba vista sulla spiaggia, non è paragonabile a quella che abbiamo visto in mare aperto. Sono entrambi meravigliosi, ma trovo che il sole che si specchia sulla natura nel suo totale, sia uno spettacolo molto più suggestivo-
-Capisco perché il mare la rilassa tanto, signor Hayami, anch’io in questo momento mi sento in pace col mondo e con me stessa. Mi sembra di poter affrontare qualsiasi cosa in questo momento-
-Per questo non si è avventata contro di me?- chiese lui con una nota ironica.
-Ahahahah, ma cosa dice, signor Hayami? Guardi che sono ancora in tempo, non è certo il mare ad inibirmi in questo modo…- si voltò e fece una linguaccia, il signor Hayami continuò a ridere di gusto, sorriso che morì pian piano, trasformandosi in uno sguardo serio e penetrante.
-Se il mare non le impedisce di scagliarsi contro di me, allora cos’è che la trattiene? Ho immaginato a lungo una sua possibile reazione e se devo essere sincero, rammento le infinite volte in cui si è esibita nel “lancio degli ortaggi” e mi ha quasi trasfigurato il viso- Maya rise piano – capisco che in questo contesto non vi sono ortaggi a disposizione e capisco che la sua indole pacifista le impedisca di picchiarmi con i massi, ma credevo si sarebbe precipitata nei fondali marini alla ricerca di un pesce sostanzioso con cui bastonarmi…-
- Signor Hayami, non è carino da parte sua insinuare cose simili… Sembra quasi mi stia prendendo per una teppista qualunque…-
-Ahahahah, ma lei non è “una teppista”, ma “la teppista”. Non può negarlo -
- Ma come si permette? Parla così solo perché ha sempre interpretato il ruolo del perfetto dandy: sempre composto e rigorosamente con un girasole all’occhiello – a quella provocazione Masumi non resistette, le afferrò il volto con una mano sino a portarlo a pochi centimetri dal proprio.
- E’ qui che si sbaglia, io non porto girasoli all’occhiello, preferisco le rose viola-
Il volto di Maya andò in fiamme. Non avrebbe dovuto dire una cosa simile, inoltre avere il suo volto così vicino non aiutava la sua temperatura corporea ad abbassarsi.
-Fa… Fa caldo!- disse alzandosi ed interrompendo il contatto ravvicinato.
Masumi la imitò e sorrise di fronte alla sua reazione.
-Le va una passeggiata?- chiese lui per la seconda volta nel giro di poche ore.
- Oh, si!- Maya si tolse le scarpe e si avvicinò alla riva – sarà fredda?- chiese rivolta a nessuno in particolare. Avvicinò le punte delle dita dei piedi nella parte dove le onde si scontravano con la sabbia – Brrr!!!-
-E’ fredda?- chiese Masumi a pochi metri di distanza.
-Non molto…- strinse gli occhi ed affondò entrambi i pieni nella sabbia mobile. Un’onda si allungò proprio in quel momento, coprendola sino alle caviglie. Trattenne per un attimo il respiro.
-Dalla sua espressione direi che l’acqua è gelida-
- Non mi prenda in giro, ho sempre amato immergere i piedi tra le onde del mare-
-Anche questo la rilassa?- chiese avvicinandosi.
-Si, anche questo mi rilassa…-
Masumi rimase incantato dall’ennesimo rossore del suo volto. Preso dalla foga del momento, felice che stesse accettando la sua rivelazione in maniera così docile, si tolse a sua volta le scarpe, arrotolò i pantaloni fino a metà ginocchio ed immerse i piedi poco distante dal punto dove si trovava lei.
- Allora anche lei è coraggioso…- gli disse avvicinandosi e provocando parecchi schizzi d’acqua a causa dello sfregamento dei piedi tra le onde.
-Ma cosa crede? Un dandy che si rispetti non teme nulla-
- Ahahahah, è il solito antipatico!- e fece una linguaccia.
Masumi non poteva certo dargliela vinta a quella ragazzina un po’ cresciuta. Sbattè i piedi facendo pressione sulle onde, che alzarono parecchi schizzi d’acqua, sino a bagnare la giovane donzella per buona parte del corpo.
Maya fece in tempo a chiudere gli occhi, prima che il potente getto d’acqua le bagnasse il viso.
-Mi ha bagnata!- disse osservando la gonna ed il maglione pieni di chiazze trasparenti – se è la guerra che vuole, la guerra avrà!- s’inginocchiò velocemente e con i palmi delle mani ben tesi, smosse l’acqua sino a produrre un innalzamento che bagnasse a sufficienza l’uomo.
Masumi ebbe appena il tempo di spostarsi, ma si bagnò ugualmente la schiena.
Da quel momento fu un continuo schizzarsi a vicenda. Capirono che era arrivato il momento di fermarsi, quando entrambi ebbero i vestiti completamente inzuppati d’acqua.
-Etciù!- starnutì Maya. A quel punto Masumi le porse una mano e la fece uscire dall’acqua, corse verso il telo dove si erano seduti prima e coprì il corpo della giovane.
- Che freddo!- disse stringendosi il più possibile all’interno del tessuto. Masumi le frizionò i capelli e prese a massaggiare la schiena e le braccia, facendola asciugare un po’.
-Speriamo non le venga un malore, non me lo perdonerei mai…-
-Non si preoccupi, ho resistito a cose peggiori…-
-Si, ricordo ancora tutte le volte che l’ho beccata sotto la pioggia a meditare-
-Non meditavo! Avevo sempre un buon motivo…- sbruffò, facendo ridere Masumi per l’ennesima volta.
Maya adorava vederlo così. Le sarebbe piaciuto vivere per sempre in quell’isola, insieme a lui… Passare lunghe giornate a passeggiare sulla riva e ridere di cuore ai loro infiniti battibecchi.
Sì, avrebbe amato una vita così…
-Che le succede? E’ diventata seria all’improvviso…-
Masumi calò di poco il viso, tornando a fissarla negli occhi, poi si avvicinò piano… Sempre più… Sempre più…
Il cuore di Maya smise di battere per un secondo. Strinse gli occhi in attesa che le loro labbra si congiungessero, ma il tocco soffice che sentì, non coincideva con le proprie labbra.
-No, direi che non ha ancora la febbre…- disse il signor Hayami, spostando le labbra dalla fronte della giovane – torniamo a casa?-
-Ecco, io…- le guancie le si imporporarono, prese un respiro e continuò – mi piacerebbe passeggiare ancora un po’ sulla spiaggia… Se… Se non le dispiace…- abbassò il capo imbarazzata.
-No, mi fa piacere… A patto che stia lontana dall’acqua, è come i bambini, alcune volte…-
-Grazie, signor Hayami, è sempre un piacere ricevere tutti questi complimenti da parte sua-

Camminarono per un po’ mentre il sole si innalzava pian piano nel cielo.
I vestiti di Masumi erano ancora inzuppati d’acqua e Maya potè approfittarne per osservare le linee del petto che s’intravedevano dalla camicia che era diventata come una seconda pelle. I capelli splendevano sotto la luce di quel sole accecante e gli occhi sembravano ancora più liquidi. Era bellissimo, non c’era altro da dire.
Maya apprezzò molto il suo deviare sulla questione dell’ammiratore. Nei fatti era come se tra loro non fosse successo nulla di nuovo, ma lei sentiva che aveva bisogno di dirgli qualcosa, non era giusto lasciarlo in balia di mille domande. Doveva essere sincera con lui, soprattutto perché con lei lo era stato fino in fondo.
-Signor Hayami- iniziò incerta –lei è stato molto sincero con me, ha deciso di rivelare la sua identità di ammiratore nonostante in passato le abbia detto molte cattiverie…- Masumi ascoltava con attenzione ogni sillaba da lei pronunciata –intanto volevo dirle che io non la odio più. L’ho detto in passato, ma voglio che le sia ben chiaro: io non la odio- Masumi arrestò il passo e si voltò incredulo.
-Maya, ma…-
-No, mi faccia finire… Io l’ho ascoltata senza interrompere, lo faccia anche lei, per favore…- Masumi annuì e lei potè continuare – le cose che ha detto lei sono esatte: è più facile accettare un ammiratore dal volto sconosciuto che uno conosciuto ed odiato. Con questo non sto dicendo che non sia contenta della vera identità dell’ammiratore, tutt’altro… Ma è anche vero che qualche anno fa non sarei riuscita a spiegarmi molte cose che oggi, invece, mi sono ben chiare. Io sono cresciuta, signor Hayami ed anche se ho delle movenze un po’ goffe e se il mio modo di fare rassomiglia a quello di una ragazzina, i miei sentimenti sono mutati del tutto nel corso degli anni-
Si fermarono ad osservare una coppia di uccelli che litigavano per un pezzo di pesce. Maya sorrise trovando parecchie similitudini tra quella scena ed il suo rapporto con il signor Hayami.
-Per molto tempo ho creduto che il suo atteggiamento, signor Hayami, fosse dettato da disprezzo nei miei riguardi. La sua presenza mi innervosiva, era sempre capace di trovare una scusa per farmi arrabbiare… La morte della mamma è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso-
- Maya, io…- ma Maya lo bloccò. Afferrò una mano dell’uomo e la baciò delicatamente.
-Per favore, mi ascolti senza interrompere, non la sto accusando, ormai è una ferita rimarginata, è inutile discutere su fatti passati…- Masumi la fissò sconvolto, strinse a sua volta la mano di lei e la invitò a camminare mano nella mano.
- Col tempo la sua figura è diventata quasi indispensabile per me, ma ero io la prima a non accorgermi di questo cambiamento… Mi trovavo spesso dentro una cabina, con la cornetta in una mano, pronta a comporre il suo numero di ufficio, rinunciando poi per mancanza di coraggio. Ma non sapevo da cosa era dovuto questo mio atteggiamento… Ero confusa tra i sentimenti che provavo per l’ammiratore, quelli che provavo per Sakurakoji e quelli che provavo per lei… Ma come potevo distinguere la differenza tra gratitudine, affetto ed amore? Ero immatura ed inesperta, non posso certo dire che la mia relazione con Satomi sia stato vero amore, era più la storia tra due adolescenti, quindi non avevo nessun parametro di giudizio. Ma intanto continuavo a recitare ed ho avuto il ruolo di ragazza lupo. Credo che quello è stato il periodo in cui mi sono trovata più in crisi, ammetto che sono rimasta molto stupita dalla sua presenza alla prima. Ero delusa che il mio ammiratore non fosse venuto, ma mi sono impegnata a fondo per farle apprezzare la mia Jane… Poi è arrivata la bella sorpresa del premio e ricordo come se fosse ieri il suo magnifico mazzo di rose viola con il bigliettino in allegato…- Masumi sorrise al ricordo di quegli eventi – ma vede, signor Hayami, lei quella stessa sera si è svelato ai miei occhi- Masumi arrestò il passo non capendo cosa intendesse. Maya strinse più forte la sua mano e si posizionò di fronte a lui, faccia a faccia, occhi negli occhi – quella sera nel bigliettino menzionò il fazzoletto blu utilizzato da Jane, ma quel fazzoletto lo abbiamo utilizzato solo la sera della prima, poiché dopo che lei se ne andò, il fazzoletto accidentalmente si bruciò e per gli spettacoli successivi utilizzammo un fazzoletto rosso. C’era un solo spettatore alla prima di Jane la ragazza lupo…- Masumi portò la mano libera davanti la bocca. Era sconvolto, sconcertato… Non sapeva dirlo nemmeno lui – quella persona era lei, signor Hayami…-
Maya continuava a fissarlo sorridendo serena, ma lui non sapeva cosa fare, o cosa dire. Rimase fermo senza far nulla, in balia dei pensieri che vorticavano incontrollati nella mente.
-Tu sai chi sono da… Da tutto questo tempo?- disse infine.
-Si, signor Hayami, so la verità da tutto questo tempo. All’inizio non è stato facile accettarlo, proprio perché ho sempre creduto di provare solo del rancore nei suoi riguardi. Ma le cose erano cambiate senza che me ne accorgessi, a partire dal giorno in cui mi portò al planetario-
-Ti è bastato leggere quel bigliettino per esserne convinta?-
-No, ho cercato delle prove e le ho trovate. A quel punto dovevo solo capire la mia reazione, ma non mi è stato difficile come pensavo in un primo momento. Alla fine sono riuscita a capire la differenza tra i sentimenti che mi legano a lei, signor Hayami, all’ammiratore ed a Sakurakoji…-
-Ti… Ti sono chiari?- Maya sorrise maggiormente.
- Si! E ne sono così felice!-
- Maya…- Masumi era sempre più confuso e sconcertato. Le orecchie continuavano a fischiare forte e la mente era come annebbiata. Cosa voleva dire tutto ciò? Non osò chiederlo, almeno per ora.
Ad interrompere i suoi pensieri fu uno strano rumore. Si svegliò dallo stato di trance e fissò la giovane ragazza.
-Scusi, è il mio stomaco… Non ho ancora fatto colazione…- le guance divennero rossissime e Masumi ancora una volta non potè far altro che ridere di cuore.
-Ahahahhah, con lei non ci si annoia mai, signorina Kitajima!-
- Mi chiedo come faccia ad interrompere momenti seri con queste continue affermazioni poco felici…- sbruffò.
-Ma il mio era un complimento… Se nota bene, ho smesso di chiamarla ragazzina da un pezzo…-
Maya sorrise. Lo adorava.
- Allora?! Adesso crede sia il momento di tornare in villa? Non so lei, ma la salsedine inizia a pizzicare sui vestiti, inoltre abbiamo uno stomaco da sfamare…- disse indicandole la pancia.
-Si, andiamo!-
E si incamminarono per le vie che portavano a casa.
Maya si sentiva sollevata di aver rivelato così tanto di se al signor Hayami, un grosso peso si era dissolto magicamente dal torace. Finalmente si sentiva leggera. E poco importava se non aveva dichiarato apertamente i propri sentimenti, di tempo da passare insieme ne avevano ancora molto e si ripromise che prima di tornare a casa, avrebbero chiarito ogni cosa.
Perché lei lo amava tanto, amava da impazzire quell’uomo che era capace di farla ridere e che le regalava momenti magici come quelli appena trascorsi…
Stinse più forte la mano del signor Hayami e pregò intensamente che le cose tra loro potessero andare sempre meglio, con chissà, magari qualche dolce sorpresa…

Continua… 

NOTE:
in questo periodo ho riflettuto a fondo sulla figura del "dandy". Ho studiato per l'università il confronto tra il bohème francese ed il dandy inglese. Ovviamente più leggevo del dandy e più pensavo a Masumi... Credo che poche materie ho studiato con tanta passione ♥
Seconda cosa, non linciatemi se ancora non accade nulla, ho deciso di essere fedele ai personaggi originali e queste sono le conseguenze... Spero di cuore di aver reso i loro battibecchi il più reali possibili. Adoro questo aspetto del loro rapporto.

Al prossimo capitolo ♥
  
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