Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: stillfreeit    13/03/2013    1 recensioni
" Sarà lei a pagare ogni tua parola, Cyru " sibilò stringendo i pugni
tremanti. Neanche questa minaccia riuscì a scalfire minimamente il
ghigno soddisfatto di Cyru.
" Ho vinto io, Odhron. Mi auguro per te che tu sia pronto a pagare la
sconfitta ".
" UCCIDILO!! " tuonò lui rivolto al soldato che tratteneva Cyru sotto la
morsa del coltello. Chiusi gli occhi, prima di dover vedere la vita
dell'ennesimo grande uomo spegnersi sotto l'ordine di quel pazzo.
La prima storia che abbia mai scritto, ve la presento senza ritocchi.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
capitolo 7 h Naur:

Che invidia i soldati.
Delle macchine da guerra a cui Odhron doveva semplicemente muovere i comandi.
Perché io invece devo pensare così tanto?
Ero stato buttato di forza in un rompicapo, nel quale la responsabilità di logica sembrava gravare soltanto su di me.
Come se fosse semplice viaggiare nella genialità di Cyru.
Ad ogni traguardo che credevo di raggiungere, mi sembrava di sentire la sua risata di scherno. Qualunque cosa pensassi, lui era sempre un passo avanti a noi. Era lui ad essere nella mia mente, a manipolarla, a confonderla.
Fino a qualche ora prima ero convinto che l'intuizione delle Amazzoni fosse stata una rivelazione geniale della mia mente... ma più si avvicinava il momento di partire, più mi sembrava che fosse stato Cyru stesso a condurmi a quella soluzione.
E se fosse esattamente ciò che si aspettava che avremmo pensato? Se volesse proprio condurci lì?
Ma a che scopo? Scatenare la guerra?
Ricordando l'ultimo discorso che aveva fatto Cyru nella sua cella, appena prima di morire, mi sembrava di aver capito che lo scopo del piano in cui aveva coinvolto quella misteriosa ragazza era la distruzione di Odhron. Una guerra non avrebbe garantito la morte di Odhron, solo quella dei soldati da entrambe le parti.
La logica di Cyru suggeriva tutt'altro, invece... Qual era il tassello mancante?
Stavo strigliando il mio cavallo prima di sellarlo, mentre le nostre ombre si allungavano quanto più il sole scendeva verso il crepuscolo. Mentre mi perdevo tra i pensieri fissando incantato il pelo marrone di Taurus lucidarsi sotto la spazzola, un alito di vento fresco della sera portò alle mie narici un insolito profumo, che non mi era affatto nuovo.
Ricordai come si fosse opposto la sera precedente all'odore della morte nella cella di Cyru.
Capii che era arrivato Alagos ancora prima che parlasse.
" Signore " mi disse scattando sull'attenti. Risposi al saluto con un cenno del capo.
Se non fossi stato sicuro che Odhron non era un uomo così facilmente impressionabile avrei detto che nei confronti del ragazzo aveva preso un grosso abbaglio.
Alagos aveva lasciato l'armatura come gli era stato ordinato.
Indossava una camicia con sopra uno smanicato di cuoio marrone allacciato sul davanti. Questo povero abbigliamento metteva
ancor più in risalto quanto fosse magro e slanciato. Non aveva esattamente il fisico da soldato, o forse ero io troppo abituato agli standard delle mie reclute... sembrava che il vento potesse portarlo via da un momento all'altro.
" Ho idea che tu abbia riposato questo pomeriggio... " non aveva più il viso cereo in contrasto con due profonde occhiaie blu, che insieme al viso affilato dava l'idea di un cadavere. Sembrava essersi ripreso. Tranne lo sguardo. Lo avevo visto accendersi di intuizione nel nostro ultimo discorso davanti alla porta della sua stanza. Mi aveva
dimostrato di essere molto più sveglio di tanti altri... di certo non era destinato a fare la parte del soldato per tutta la vita. Ma a parte quei brevi momenti, le iridi grigie di Alagos sembravano coperte da un sudario.
Dimostrò come sempre la sua forte inclinazione al silenzio: non mosse verbo, ma accennò una stiracchiatura delle labbra in una pallida imitazione di un sorriso e chinò il capo per rispetto al superiore.
Aveva una borsa visibilmente colma appesa ad una spalla. Speravo avesse portato solo il necessario... in caso contrario, il danno sarebbe
stato tutto suo e del suo sfortunato destriero. " Vieni dentro, così puoi sceglierti il cavallo ".
Lo condussi all'interno della stalla, dove perfino quello strano profumo emanato dal ragazzo veniva coperto completamente dal forte odore di animale. La luce rossa del tramonto entrava come lame di spada attraverso le strette finestrelle in prossimità del tetto. Le ombre dei cavalli avevano un che di spettrale.
" Bene, puoi prendere quello che vuoi... Ci sono praticamente di tutte le razze. Forti, veloci... ehi, ma... " mi ero voltato dove pochi secondi prima ero convinto fosse Alagos, e invece era scomparso tra i nitriti nervosi dei cavalli chiusi nei recinti.
Lo trovai che si avvicinava a passo lento ad una zona più aperta della stalla, dove era legato un meraviglioso esemplare bianco che si agitava e strillava come fosse davanti alla porta del macello.
Molti soldati avevano buttato gli occhi su quella bestia, ma ce n'erano voluti quattro per tenerlo fermo e legarlo in isolamento... non si sarebbe mai lasciato cavalcare.
Come se potessi vederlo prima che accadesse, già immaginavo il calcio potente del cavallo sfondare il debole torace di Alagos. Già cominciavo a dubitare di avere bisogno di
un compagno di viaggio tanto mingherlino, figurarsi di un mingherlino con le costole fratturate.
" Allontanati da quel cavallo, Alagos... non è ancora stato domato... ".
" È un camargue... è strepitoso... " gli sentii dire, come se neanche mi avesse ascoltato.
Il mio orgoglio di Capitano fremeva per essere stato ignorato, ma la mia attenzione fu attirata dallo sguardo del ragazzo, di nuovo acceso.
" È un che...? " conosceva persino le razze dei cavalli? Io al massimo distinguevo il colore del mantello. La mia domanda rimase sospesa quando vidi la mano di Alagos avvicinarsi lentamente al muso del cavallo.
Mi preparai ad assistere alla tranciatura della carne e ad intervenire in tale evenienza... invece la bestia rallentò i suoi perpetui movimenti e si lasciò accarezzare.
Alagos stava sussurrando qualcosa, ma nel baccano fatto dagli altri cavalli riuscii a distinguere appena: " Ti va di venire con noi? ".
Probabilmente fu solo una mia impressione, ma sotto le carezze di Alagos l'animale agitò la testa, quasi annuisse.
Subito dopo mi convinsi che dovevo essermelo solo immaginato.
Lo guardai in attonito silenzio slegare i vincoli che tenevano il cavallo attaccato alla parete. Per un secondo ebbi il terrore che ricominciasse a scalpitare.
Non lo fece, Alagos continuava a parlargli, e solo lui sapeva che cosa gli stesse dicendo. Lo condusse fino alla rimessa, e lì, con estrema cautela e gentilezza, gli legò la sella sulla schiena e svuotò la borsa nei vari scompartimenti ai lati.
L'animale non fece una piega.
" Posso prenderlo, vero? " mi chiese infine, quasi si fosse appena ricordato della mia presenza. Mi trovai a fissarlo a bocca semiaperta.
Come dirgli di no?
" Be'... certo, se ce la... Bene, non perdiamo altro tempo allora. Mettiamoci in marcia " dovevo recuperare la mia dignità di Capitano.
Non era bene che invidiassi le capacità di un mio soldato.
Avevo la netta sensazione che quella fosse una delle tante sorprese che avrei dovuto aspettarmi dal ragazzo.
Avrei avuto di che stupirmi, quello era solo l'inizio del viaggio.
Alagos uscì, conducendo il cavallo come se viaggiassero insieme da anni. Alla luce del tramonto, il manto dell'animale brillava come se avesse indossato un'armatura
d'oro. Sembrava insofferente a tutte le altre creature che lo circondavano, me compreso, eccetto il suo nuovo padrone.
" Dovresti... dagli un nome... " suggerii vagamente. Perfino il mio cavallo Taurus, fino a quel momento uno dei più maestosi che avessi avuto la fortuna di possedere, era in ombra rispetto allo splendore del camargue, come avevo appena imparato a chiamarlo.
Alagos mi guardò colto di sorpresa... poi tornò a fissare il destriero pensieroso.
" Vega " annunciò infine rinnovando le carezze agli animali.
Vega. Una stella. Sprigionava luce perfino dal nome.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: stillfreeit