Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: stillfreeit    14/03/2013    1 recensioni
" Sarà lei a pagare ogni tua parola, Cyru " sibilò stringendo i pugni
tremanti. Neanche questa minaccia riuscì a scalfire minimamente il
ghigno soddisfatto di Cyru.
" Ho vinto io, Odhron. Mi auguro per te che tu sia pronto a pagare la
sconfitta ".
" UCCIDILO!! " tuonò lui rivolto al soldato che tratteneva Cyru sotto la
morsa del coltello. Chiusi gli occhi, prima di dover vedere la vita
dell'ennesimo grande uomo spegnersi sotto l'ordine di quel pazzo.
La prima storia che abbia mai scritto, ve la presento senza ritocchi.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
capitolo 9 Naur:

Avevamo lasciato l'esercito alle spalle e cavalcato nella notte per almeno quattro ore, nel completo silenzio e al freddo, prima di renderci conto che saremmo potuti cadere da cavallo da un momento all'altro per la stanchezza se non ci fossimo fermati immediatamente a acceso un fuoco.
Furono le prime luci del mattino a svegliarci.
Avevo la sensazione di aver dormito appena il tempo di un battito di ciglia. Dovevo essere crollato.
Non era un bene dormire così tanto, e così profondamente. Eravamo alla ricerca di qualcosa, e se questo qualcosa ci fosse sfuggito durante il sonno sarebbe stato davvero il colmo.
Per fortuna quel territorio era già stato setacciato dall'esercito, per cui il nostro sonno non avrebbe comunque procurato troppi danni. Era bene stare più attenti da allora in poi...
" Alagos... " lo chiamai, di ritorno da un mio momento privato trascorso tra i primi alberi del boschetto che limitavano il sentiero che stavamo seguendo. Alagos stava prendendo del cibo da una sacca legata alla sella del suo cavallo. Si voltò e mi guardò perché capissi che mi stava ascoltando, ma non disse nulla. Non ci feci troppo caso, e proseguii a parlare. " ... la strada percorsa fino ad adesso era controllata dall'esercito. Ho detto loro di non avanzare, come d'accordo con il Generale, perciò d'ora in poi dipende tutto da noi due. Spero solo di poterla bloccare appena prima del territorio Amazzone, ma dobbiamo viaggiare più veloci di lei. Dubito che azzarderà a procurarsi un cavallo, lascia molte più orme e dà nell'occhio facilmente. Mi raccomando, occhi ed orecchie aperte, intesi? " Alagos chinò lievemente il capo in un cenno d'assenso.
Abbastanza laconica come risposta. Non avevo mai dato tanta importanza che venisse o meno inserita la parola "Capitano" o "Signore" quando mi si rivolgeva la parola, tranne in alcuni casi limite. Piuttosto, avevo impiegato due giorni a sbloccargli la parola... era già tornato muto?
Non avevo intenzione di viaggiare con una statua di legno... mancavano ancora troppi giorni alla meta.
Intuii subito a cosa fosse dovuta quella freddezza. Non trattenni un sorriso.
Era facile per i soldati pensare che il ruolo del Capitano fosse quello di divertirsi ad esigere obbedienza... Chi non si era mai trovato nella situazione non poteva capire che cosa davvero significasse gestire un gruppo così eterogeneo di persone, mantenere un ordine, fare in modo che convivessero pacificamente.
" Alagos... sono il tuo Capitano " dissi. Non potrò mai definire lo sguardo con cui mi trafisse il volto. Il suo voto di obbedienza gli impediva di fulminarmi, ma certamente non era il classico sguardo amichevole.
" Certo, Signore. Domando scusa " rispose con un inchino ed un tono che nulla aveva a che vedere con reali scuse.
Ero stato frainteso. Risi di nuovo.
" Non voglio delle scuse, quello che vorrei farti capire è che ho dovuto farlo ".
Non avrei neanche dovuto giustificarmi, e con un normale soldato non lo avrei mai fatto. Alagos, impossibile non notarlo, era differente. Con lui avevo la sensazione di dovere delle spiegazioni. Capivo che era troppo intelligente per accettare le cose in modo passivo come tanti altri, e quella reazione ne era la prova.
" Lo capisco, Signore".
" No, non è vero... " lo bloccai a metà la frase, sapendo che stava mentendo. " ...ma ci provo comunque. Cosa volevi? Che ti lasciassi
azzuffare con quei tre? Credi che non sappia che avresti potuto farli a pezzi? Credi che provi gusto ad umiliare le persone? ". Non erano domande che prevedevano una risposta, infatti Alagos rimase in silenzio. Continuai: " Hai idea di cosa succederebbe se ognuno di voi facesse quello che gli passa per la testa? Sarebbe il caos! Come quei
tre ce ne sono tanti altri nel Clan... forse troppi... sono persone che rispettano solo ciò di cui hanno paura... E io ho bisogno che mi rispettino per poterli gestire ".
Era esattamente il modo che io stesso non apprezzavo negli atteggiamenti di Odhron. In effetti, capivo perfettamente ciò che passava per la testa di Alagos, perché erano le
stesse sensazioni che ricordavo di aver provato ai tempi in cui ero solo una recluta. Per me non c'era stato nessuno a spiegarmi i motivi per cui venivo trattato come non fossi che un granellino di sabbia attaccato agli stivali del mio Capitano. Un atteggiamento che mi aveva portato ad odiare il mio superiore. Vedevo troppo chiaramente in Alagos la mia immagine per volere che fosse lo stesso con lui.
Alagos continuò a rimanere in silenzio, ma ormai avevo imparato ad associare a quei lampi nello sguardo il desiderio di poter dire qualcosa, forse represso dal mio grado militare. " Vorrei sentire cosa ne pensi, se non ti dispiace... " dissi.
Alagos alzò di nuovo lo guardo su di me, questa volta perplesso e sospettoso della mia richiesta. Attesi che capisse da solo che la mia era una domanda reale senza aggiungere nulla.
Il silenzio calò per almeno cinque secondi prima che Alagos si decidesse a dire la sua.
" Signore, io sono un soldato... e la mia fedeltà verso il mio comandante dovrebbe essere totale. Dovrebbe aiutarmi a cancellare la paura per la morte in battaglia. Io capisco che una rissa è l'ultima cosa che un Capitano vorrebbe nel suo plotone, capisco che quello è l'unico metodo per guidare i gorilla... ma personalmente è l'uomo che
riesce a mantenere un'autorità senza dover schiacciare il prossimo che merita tutto il mio rispetto, ed è un uomo per cui sarei fiero di combattere ed eventualmente di morire. Ma il problema è tutto mio, Signore... mi adatterò. "
Ascoltai attentamente la risposta di Alagos.
Sembrava anche troppo saggio per un ragazzo della sua età. In realtà neanche sapevo quanti anni avesse, ma quelli che dimostrava il suo viso erano davvero troppo pochi per un discorso del genere.
Non potevo permettermi di fare distinzioni nell'atteggiamento che avevo nei confronti dei soldati. Essi dovrebbero essere tutti uguali al cospetto del proprio Capitano, anche nel momento in cui le differenze sono così evidenti.
Solo un uomo, a sua memoria, aveva mandato al diavolo questa regola insieme a tante altre. Era macabramente buffo pensare che Alagos avesse ucciso qualche giorno prima, sebbene inconsapevolmente, l'uomo che aveva praticamente appena descritto.
Le differenze tra soldati non avrebbero dovuto esistere... ma c'erano, ed era inutile nasconderle.
Senza rendermene conto mi trovavo di fronte ad una scelta: preferivo comportarmi come il Generale Odhron, uomo che neanche io giudicavo degno di rispetto ma che aveva un esercito ai suoi piedi nel momento stesso in cui lo domandava... o preferivo gli insegnamenti di Cyru?
Be', la vera domanda nascosta sotto quest'ultima opzione era: ne sarei stato all'altezza? Il fatto che lui ci fosse riuscito non significava che fosse da tutti...
Forse avevo già scelto...
" Dunque non hai rispetto per il tuo Capitano, Alagos? " domandai con un sorriso ironico. Mi aspettavo che balbettasse qualche scusa improvvisata che avrei dovuto bloccare prima che rasentasse i limiti della decenza...
" Rispetto il Capitano che mi ha appena spiegato le sue ragioni come se fossi un suo pari, Signore... molto meno quello che mi ha impedito di spiegare le mie ieri. Ma come ho già detto, è un problema mio che vedrò di risolvere, Signore.Continuerò ad obbedire ai vostri ordini in qualunque caso. " rispose invece, con tono chiaro e tranquillo, senza
incespicare neanche una volta.
Era una muta ferita al mio orgoglio rendermi conto che avevo molto più io da imparare da quel ragazzo che viceversa... e molto più di domare un cavallo.
Cominciavo a pensare che qualcuno mi avesse mandato una mia copia più giovane che mi mostrasse che il ruolo di Capitano mi stava accecando, e che mi stavo trasformando in ciò che io stesso avevo odiato.
Non feci in tempo a dire nulla (cosa mai avrei potuto rispondere, tra l'altro?), prima che ricominciasse a parlare: " Avevo capito che il Clan avesse tutte quelle regole, e punizioni tanto pesanti per chi le infrange, perché fosse... be', per... degli eletti... ma evidentemente mi sono sbagliato. A questo punto mi chiedo... se non fosse meglio avere una donna capace in esercito, piuttosto che quei tre zucconi... " Quella battuta mi risvegliò dalle mie riflessioni e scoppiai a ridere.
" Be'... chi non preferirebbe una donna a quei tre? " risposi, riuscii persino a strappare un sorriso alla maschera di bronzo che era il viso
di Alagos in molte occasioni. " Tuttavia, dubito che esista una donna al mondo in grado di reggere i ritmi militari... almeno quei tre penso che riescano a brandire una spada ".
" Se è così, perché dovremmo temere le Amazzoni? " incalzò Alagos.
Una domanda curiosa. Da non sottovalutare.
" Lo hai detto anche tu, sono streghe... ".
" Sì, ma gli archi, le frecce e le spade mi sembrava fossero molto simili ai nostri... io mi preoccupo più di quelli che delle superstizioni... Signore... " esitò un momento prima di continuare, era la prima volta che lo vedevo intento a scegliere con cura le parole da usare. " ...è lecito chiedere per quale ragione le donne sono escluse dal Clan? ".
Risi ancora. Doveva aver avuto una madre molto severa...
" Come dice il Generale Odhron: le donne devono generare guerrieri, non esserlo... " risposi.
" Be'... questo è quello che pensa il Generale Odhron... invece, il Capitano Naur? ". Fu come sentire il mio cervello scivolare sulle mille risposte che suggerì quella richiesta.
Non era una domanda che mi ero mai veramente posto... sarà stata la mia indifferenza verso le donne che avevo fin da quando ero bambino, ma davvero non riuscivo ad immaginare di poter combattere al fianco di una donna.
Tuttavia non potevo non rispondere.
" Naur pensa che quando incontrerà una donna degna di imparare, sarà lui stesso a proporglielo... se è anche molto bella, benvenga! " sorrisi. Magari in quell'occasione avrei evitato quanto più possibile che Odhron lo venisse a sapere, giusto per evitare di fare la fine di Cyru.
Era assurdo anche solo pensare che potesse accadere.
Alagos parve soddisfatto dalla risposta, ma gli leggevo negli occhi dell'altro. Attesi in silenzio che si esprimesse.
" E voi... cosa ne pensate del Generale Odhron? ".
E no, eh... quello era un colpo basso.
Scoppiai a ridere e sfoderai la spada.
" Risponderò quando mi batterai in un duello... "
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: stillfreeit