Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: stillfreeit    15/03/2013    1 recensioni
" Sarà lei a pagare ogni tua parola, Cyru " sibilò stringendo i pugni
tremanti. Neanche questa minaccia riuscì a scalfire minimamente il
ghigno soddisfatto di Cyru.
" Ho vinto io, Odhron. Mi auguro per te che tu sia pronto a pagare la
sconfitta ".
" UCCIDILO!! " tuonò lui rivolto al soldato che tratteneva Cyru sotto la
morsa del coltello. Chiusi gli occhi, prima di dover vedere la vita
dell'ennesimo grande uomo spegnersi sotto l'ordine di quel pazzo.
La prima storia che abbia mai scritto, ve la presento senza ritocchi.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
capitolo 12 j Honoria:

Stavo viaggiando con il tipico esemplare di maschio.
Insopportabile. Arrogante quando si rischiava di mettere in discussione la sua autorità.
Il capobranco... la Guida... Colui che tutto vede e tutto sa... Ma per favore!
Chissà che cosa gli avevano fatto credere di essere.
Il grande Capitano che non sopportava di accettare la sconfitta da parte di un suo sottoposto.
Era lui il Capo, lui aveva gli attributi e lo doveva dimostrare. Neanche sapesse che ero una donna!
Insostenibile.
Poi d'improvviso, smetteva di temere che il suo stupidissimo orgoglio vacillasse sotto i suoi piedi e avveniva la metamorfosi, come il
ghiaccio che ritorna acqua
Simpatico, piacevole, anche comprensivo e ben disposto al dialogo... Ancora più insopportabile!
Tanto disponibile solo verso chi poteva guardare dall'alto verso il basso... solo quando non c'era alcun pericolo che i due ruoli si confondessero... quando non aveva a che fare con un suo pari...
Ma per quale legge divina io dovevo stare dietro ai suoi cambiamenti di umore?
Lunatico! Che cosa gli costava rimanere fermo in un unico stato?
Ero sicura che sarei impazzita da un momento all'altro.
Tutto per un maledettissimo duello. Solo perché avevo avuto la fortuna, o la determinazione... insomma, quello che diamine era... di batterlo in un combattimento base, dove tra l'altro nessuno dei due si era sognato di utilizzare le tecniche di combattimento del Clan (quello sì che sarebbe stato interessante come duello), adesso doveva tenere il muso ogni volta che osavo mettere in discussione la sua Somma Parola?
Che importanza aveva per me averlo battuto? Era stata una prova!
Non mi sentivo più forte o più intelligente di lui, avevo solo bisogno di dimostrare a me stessa che potevo essere allo stesso livello di un membro ufficiale del Clan. Che questo fosse il Capitano sinceramente non mi tangeva.
Avevo davanti agli occhi il risultato del regime di Odhron. Un continuo mostrarsi e dimostrare... Uomini!
E l'idea che in realtà, per quanto lo volesse nascondere, Naur non fosse affatto così era ancora più frustrante.
Per quale maledetta ragione dovevo convivere con quel lato presuntuoso quando mal celato c'era qualcosa che... be', che di certo mi stava distraendo.
Distraendo o meglio... confondendo le idee!
Honoria avrebbe già volentieri provveduto a smontargli quella testa forse troppo abituata all'aria buona della casa degli dei, ma Alagos... Alagos non poteva permettersi di proferir verbo...
E Alagos era la mia copertura, che doveva reggere fino alla meta. Una copertura che qualche volta prendeva il sopravvento su ciò che ero veramente... le
volte in cui mi sembrava di non guardare più a Naur come un nemico... le volte in cui mi trovavo davvero a pensare che fosse il mio Capitano...
Non era lui il mio Capitano! Il mio Capitano era morto!
Non vedevo l'ora di arrivare dalle Amazzoni solo per liberarmi di lui... e di Naur.
Sapevo che l'avrei incontrato nuovamente, che probabilmente mi si sarebbe parato davanti per proteggere quello che in fin dei conti era il suo Generale, ed è solo questo che conta. Ma almeno in quel momento avrei di certo avuto le idee chiare su chi fosse: un nemico!
E forse da qualche parte avrei trovato il coraggio di concludere quello che mi ero dimostrata in grado di fare. Avevo ucciso Cyru! Cosa poteva impedirmi di uccidere anche chi non significava assolutamente nulla per me, tranne continui bruciori di stomaco e frustrazioni?
Ormai erano passati altri tre giorni. Ci fermavamo solo per riposare e per i sopralluoghi nei boschi limitrofi al sentiero che stavamo seguendo, almeno due volte al giorno, a turno.
Sentivo le Amazzoni sempre più vicine, come se anche io ne avvertissi l'odore.
Ovviamente durante i miei sopralluoghi mi guardavo bene dal cercare me stessa nei boschi e approfittavo di quella solitudine per liberarmi da quella pesantissima maschera e tornare me stessa. Neanche il mio fisico riusciva più a sopportarlo.
La fascia con cui mi avvolgevo il petto in modo che nulla fosse visibile cominciava a stringere contro imiei polmoni, non potevo fare a meno di liberarmi appena riuscivo a
trovare una fonte d'acqua. Per non parlare di quella maledetta barba che non facevo che aggiustare in continuazione... Cyru era stato bravo
a crearla, ma dal minimo fastidio iniziale si era trasformata in una tortura!
Sapevo che quelle operazioni nel mezzo del bosco erano un vero e proprio azzardo, considerando che Naur era a pochi passi più lontano da me e che se mi avesse vista senza vestiti di certo avrebbe notato un paio di cose che l'avrebbero insospettito sul mio conto. Ma era davvero un supplizio quel travestimento, unito alle altre mille e mille
cose che stavano rendendo quel viaggio un calvario. Riuscivo solo con un grande impegno nella meditazione prima di dormire a liberarmi dagli incubi.
Le prime notti erano state così infernali che avevo cominciato a temere il momento in cui i miei occhi si sarebbero chiusi per spalancare le porte ad immagini a cui non voglio neanche ripensare.
Non ero affatto al massimo della forma... speravo di recuperarla almeno una volta arrivata.
Una volta recuperato il totale aspetto di Alagos, mi decisi a tornare dal mio amatissimo Capitano.
" Nessuna traccia neanche qui, Signore " dissi, spesso non riuscivo a trattenere una risata all'idea di dovermi cercare da sola, ma per fortuna Naur mi irritava tanto da reprimermi completamente qualsiasi accenno di allegria. " Inoltre dubito che sopravvivrà se si fermerà in questo bosco... è pieno di belve " avevo giusto incontrato un orso pochi minuti prima. Una mamma orsa con i cuccioli.
Fortunatamente sapevo come comportarmi. Per fortuna ero stata io ad incontrarla e non Naur, che avrebbe sfoderato la spada senza indugio... invece di allontanarsi
semplicemente con calma...
" Sì, be'... me l'aspettavo... " mormorò rialzandosi dalla roccia sulla quale mi aveva aspettata seduto con la spada sguainata.
Coraggioso davvero...
C'era qualcosa di insolito nel suo tono.
" Preoccupato, Capitano? " azzardai.
" No " rispose subito.
E figurati... pensai. E cos'era tutto quel guardarsi intorno in continuazione, aggrapparsi morbosamente all'elsa della spada nella fodera pronto a sguainarla in qualsiasi istante, e non riuscire a stare fermo in una sola posizione per più di dieci minuti? Godersi il panorama, forse?
Cosa gli costava ammettere di temere un gruppo di donne armate e crudeli come le Amazzoni? Avrei forse potuto pensare che era un debole? In realtà potevo solo pensare che era molto intelligente a temerle. " Ma non volevo entrare nel loro territorio, come ti ho già detto... "
Ecco... e perché non voleva entrare nel loro territorio? Forseperché non aveva fatto in tempo a recuperare dei fiori.... o magari
perché aveva una gran paura?
" Capisco... be', siete voi il Capo... " ci tenni a precisarlo così da fare contento il bimbo.
Naur fece un lungo, lento sospiro, come se chissà cosa volesse annusare nell'aria. Poi si voltò verso di me e mi trafisse
con lo sguardo smeraldo.
Cominciai a sudare.
Be', che avevo detto di sbagliato?
" Alagos, sono giorni che voglio farti una domanda... ".
Fece un passo verso di me, e le goccioline di sudore cominciarono a condensarsi sulla mia fronte.
" Fate pure... " possibile che si fosse accorto di qualcosa? Ma no, era impossibile! Mi avrebbe già affrontato... non si sarebbe certo spinto fin lì.
" Il tuo profumo... ".
Cosa?
" Il mio profumo, Signore? " chiesi con voce che faticava ad uscire dalla gola.
" Sì... be'... " sembrava piuttosto imbarazzato, doveva trovarsi in un momento molto più Naur che Capitano. " Hai un profumo particolare, no? "
Sì... sì, lo avevo. La domanda vera era... come faceva lui ad essere in grado di sentirlo?
Il profumo della mia pelle doveva essere il lasciapassare verso il Regno delle Amazzoni, l'unico modo in cui mi avrebbero potuto riconoscere e distinguere da altri estranei. Nel mio caso, avrebbero capito subito chi si nascondeva dietro quelle vesti maschili, ma nessun altro sarebbe stato in grado di distinguerlo nell'aria. Era una capacità che solo le Amazzoni possedevano... E Naur, fino a prova contraria... be'... non era un'Amazzone!
" Non... non lo so, Signore... Personalmente non... sento nulla di particolare... " sapevo di essere arrossita. Naur rise.
" Be', sai... abituato agli accampamenti dei soldati... " non concluse la frase, lasciando intendere molto. " Ma almeno il tuo è piacevole, qualunque cosa sia... spero non sia solo frutto della mia immaginazione... Non vorrei cominciare ad impazzire alla mia età... ".
Non era solo arrossire, era una vampa di fuoco che mi avvolse la testa come un turbante. Piacevole? Che intende con piacevole??
Non fu possibile interrogarsi ulteriormente...
Ciò che prima intorno a loro era solo una massa quieta di foglie, smosse appena da un venticello fresco... sembrò cominciare a prendere vita, in qualche pezzo di legno secco calpestato... qualche ramo smosso in modo dissonante rispetto agli altri... qualcuno si stava muovendo.
Naur mi fece segno di tacere, ma io avevo già interrotto la domanda cominciata per metà.
Che fosse l'orso? Difficile... non avrebbe avuto alcun motivo di avvicinarsi tanto al sentiero abbandonando il cuore del bosco. Non avevamo cibo dall'odore così attraente per un carnivoro...
No... era qualcosa di molto peggio dell'orso.
Una freccia comparve dal folto dei boschi e si conficcò nel terreno ad un soffio dal piede di Naur che balzò indietro tanto all'improvviso da rischiare di cadere.
Lo guardai sbiancando, esattamente l'opposto del colore assunto poco prima dal mio viso.
Anche Naur era impallidito...
Ci intendemmo perfettamente senza essere costretti a parlare.
Le padrone di casa erano giunte per dare loro un quanto mai caloroso benvenuto.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: stillfreeit