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Autore: angelikakiki    15/03/2013    2 recensioni
Come promesso, l'attesa parte seconda de " Lo scopriremo solo vivendo". Ormai la guerra è alle porte e tutti devono scegliere da che parte stare... Vedremo i Malandrini presi da nuove avventure: il loro ruolo nell'Ordine della Fenice, il matrimonio di Lily e James... La paura è palpabile in un mondo in cui non si hanno più tante certezze. Capitolo molto più triste e tenebroso del precedente. Sfortunatamente la fine la conscete tutti. Si può leggere questa storia anche senza aver letto la parte precedente, si capisce lo stesso. Buona lettura!
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, I Malandrini, Severus Piton, Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ormai le risate e le voci erano più forti. Forse James era già lì fuori ad aspettarmi, con mia madre. Bene. Io ero agitatissima. Tremavo tutta. Mary era uscita per andare a chiamare Remus. Doveva accompagnarmi all’altare. Ok. Ce la potevo fare. Dire che sudavo era poco. IO ODIAVO STARE AL CENTRO DELL’ATTENZIONE. Bene, Lily, dalle scelte che fai non sembrerebbe proprio. Ok… mi sedetti su una sedia, con tutto l’abita da sposa. Dovevo stare calma. MOOOLTO calma…

“ Lily! Sei bellissima!” disse Remus. Mi alzai di scatto. Malgrado la pressione alle stelle non potei non guardarlo attentamente. Era bellissimo. Molto molto bello. Come alla festa di Natale dell’anno scorso. Solo un po’ più grande. Uno smoking nero e per una volta le scarpe lucidate. Bene.

“ Remus, parli tu! James è già lì?” riuscii a chiedere con voce tremante.

“ Lascia perdere. Sirius l’ha dovuto mettere là a calci. Non ce la faceva a tenersi in piedi. Ma anche tu vedo che non stai proprio tranquilla o sbaglio?” chiese con un sorrisetto dolce. Annuii.

“ Io… e che non si vede…? Più tranquilla di così!” esclamai. Guardai Mary.

“ C’è… mia madre?” domandai. Lei annuì.

“ E c’è anche Miss Io Sono Una Babbana, Siete Voi Quelli Strani!” annunciò ridendo. Mia sorella adottiva criticava la mia sorella di sangue. Meraviglioso.

“ Ti pare il momento ora?” chiesi ormai in preda a forte scosse di brividi. Remus mi prese la mano.

“ Ehi, stai calma e vedrai che andrà tutto bene. Lui è lì per te. Tu sei qui per lui. Cosa c’è di più semplice di così?

Sì, bravo, complimenti.

“ Il fatto è, professore, che penso che i miei nervi non reggeranno ancora per molto!

“ Tu pensa a come sarai felice dopo averlo sposato!” mi suggerì.

 La faceva facile, lui. E grazie, ero io dentro a quel ridicolo vestito. Presi un respiro fortissimo. Ok, stavo per svenire. Ripensai all’incontro con Severus. Gli avevo detto che ero sicura di quello che dovevo fare. Ed ero stata sincera. Io volevo sposarlo. Quindi che problema c’era?

“ Perché ci stiamo sposando, Remus? Tu lo sai?” chiesi irrazionalmente. Mi sorrise teneramente.

“ Perché vi amate, è questo il primo motivo. Perché ci sarà una guerra e nel nostro futuro non ci sono certezze. Perché entrambi siete cambiati e volete rimanere così per tutta la vita. Perché solo stando insieme sarete forti. Di motivi, Lily, ce ne sono tanti” affermò. Sorrisi anche io. Lui sì che riusciva a spiegarmi le cose. 

“ Grazie…” ma poi sentii delle voci che parlavano. Afferrai il braccio di Remus.

“ Penso che non ne uscirò viva” sussurrai proprio fuori dall’entrata della Chiesa. Sentii un organo. Un organo partire a suona una musichetta che doveva essere la mia marcia funebre: la marcia nuziale. Non so dove trovai la forza di camminare. Avevo Mary dietro che mi teneva il velo e Remus che mi sorreggeva con il braccio nel caso svenissi lì. Forse fu questo a darmi la forza. Improvvisamente mi sentii addosso cento paia di occhietti. Quindi duecento occhietti. Ottimisticamente. Bene. Non volevo neanche guardarlo, James. Ero troppo nervosa. Mi limitai a osservare l’arredamento della Chiesa. Tutta bianca e blu. Carina. Arrivai all’altare. Remus mi lasciò. Ok, ora dove potevo andare? Anzi, dovevo andare? Da sola, stavolta. Vidi una mano tesa. Di chi era quella mano? Di James. Alzai gli occhi. Mi sorrideva. Mi sorrideva sicuro di sé, entusiasta ma anche emozionatissimo e tesissimo. Si era davvero messo a tiro, non osavo obbiettare niente. I capelli erano sempre in disordine, certo, ma per il resto avevano uno smoking nero quasi come quello di Remus, con dei ricami blu. Presi la sua mano, tremante. Gli sorrisi. Tremavamo insieme. Ma dovevamo farcela. Il prete continuò a parlare e a parlare. Non sentivo niente. Stavo lì, ferma, immobile, come se mi avessero scagliato un Pietrificus Totalus. Sentivo James respirare profondamente. Anche lui era emozionato.

“ Vuoi tu, James Charles Potter prendere la qui presente Lily Evans e amarla e onorarla in salute e in malattia, nella buona e nella cattiva sorte, finché morte non vi separi?” chiese solennemente. Lo guardai. L’altro giorno era svenuto prima di dire “sì”. Lo guardai malissimo. Se fosse svenuto prima l’avrei preso a calci e poi l’avrei riempito di baci. Mi guardò negli occhi. Leggevo la sua preoccupazione, la sua ansia ma anche la sua voglia di farmi sua.

“ Sì, lo voglio” annunciò. Mi mise l’anello. Ormai non mi sentivo più il cuore per quanto batteva veloce. C’era mia madre, dietro di me forse Mary, Peter e Marlene, seduti in prima fila. Forse dietro a James c’era Sirius. In quel momento non riuscivo a vedere niente. Vedevo solo James che mi fissava. Forse il prete mi ripeté la stessa formula. Ma non ci feci assolutamente caso. Mi limitai a sussurrare un “sì, lo voglio”. James sospirò contento.

“ Puoi baciare la sposa” disse il prete. Quel comando lo sentii abbastanza bene. Si avvicinò tremante. E mi baciò abbracciandomi. Abbracciandomi stretta a sé. Partì un applauso. Mi sentii invasa dalla gente.

“ Lily, tesoro! Congratulazioni!” esclamò mia madre abbracciandomi. Finalmente potevo vederla. Aveva un vestito azzurro, che le stava molto bene.

“ Mamma…” sussurrai quasi piangendo. Mary anche venne da me.

“ Lily, ormai sei la signora Potter!” esclamò. La abbracciai. Ma poi venne Sirius.

“ Lily… siamo parenti ora!” disse. Lo abbracciai di getto. Arrivò Remus con in mano una macchina fotografica.

“ Una foto?” chiese. Tutti ci mettemmo in posa, con Sirius, Peter, mia madre e Marlene. Poi decidemmo di fare una foto io e James con Sirius. Il nostro testimone. Peter mi strinse la mano.

“ Wow, Lily!” ammise tutto rosso.

“ Peter… grazie per essere qui… Marlene… Remus…” abbracciai tutti. Ancora non avevo visto James. Non avevo avuto modo di parlarci. Eppure sentii una mano afferrarmi,  trascinarmi fuori dalla Chiesa e Smaterializzarci. Arrivammo in una radura, allestita con tavoli, sedie, e un’orchestra. Giusto, io e Mary avevamo prenotato tutto. Fantastico. La mano che prima mi teneva mi lasciò.

“ Lily, ragazza mia!” esclamò Lumacorno venendomi vicino.

“ Professore!” dissi io sorridente. Indossava una giacca arancione, con una camicia di seta blu. Era abbastanza bizzarro.

“ Sei incantevole. Davvero, non so che dire. Il signor Potter?” chiese guardandosi intorno.

“ Veramente, professore, è sparito! Forse sta laggiù!” dissi indicando una massa di gente, tra cui Sirius, Peter e Remus. Lumacorno annuì.

“ Lily, io ti volevo parlare di…”

“ I miei più sinceri auguri, Lily” annunciò una voce alle mie spalle. Il professor Silente. Era vestito con una lunga veste blu che gli arrivava ai piedi, trapuntata di stelle argentate. La McGranitt, dietro di lui, aveva un vestito verde bottiglia, semplice e accollato.

“ O come dovremo chiamarla ora, signora Potter” aggiunse lei venendomi vicino.

“ Horace, anche tu qui! Ammetto di non averti visto durante la cerimonia” annunciò Silente. Lumacorno arrossì. La McGranitt avanzò verso di me, stringendomi la mano.

“ Anche io volevo farti gli auguri. Comunque” disse a Lumacorno “ sarebbe meglio lasciare la signorina Evans con i suoi amici. Qualsiasi annuncio o discorso potrà aspettare, è d’accordo, professore?” chiese.

“ Sì, certo…” sussurrò lui. Una mano mi prese per il braccio. Alice.

“ Lily! Quanto sono contenta! Ti sei sposata!” esclamò. Già, me ne ero quasi accorta.

“ E già…” riuscii a dire. Guardai la sua mano. Aveva un anello al dito.

“ Alice! E non mi dici niente?” chiesi stupita. Lei arrossì.

“ Bhè, pensavo che… insomma, ieri Frank si è deciso! Sarà stato l’esempio di James…” ammise. Per un attimo, si creò una sorta di legame tra noi due. Era come se ci fosse qualcosa che ci accomunasse. Il pensiero di un matrimonio, forse troppo veloce. Le presi la mano.

“ Hai paura?” chiesi. Riuscivo a mettermi bene nei suoi panni. E sapevo che non era facile sposarsi così presto. Lei mi guardò. Sorrise.

“ No. In fondo, anche tu ti sei sposata… e non è crollato il mondo, no?” domandò. Già, era vero. Vedi in lontananza un riflesso dorato. Un uomo era completamente vestito di giallo.

“ Ma quello…” dissi piano.

“ Sì, è Lovegood. Non si sa perché ma si è vestito di giallo. Giuro che donerò venti galeoni al primo che gli andrà a chiedere perché si è vestito così!” esclamò una voce alle mie spalle. Sirius. Alice si allontanò e restammo soli. Mi guardò quasi… quasi amorevolmente.

“ James è stato sommerso da una folla di persone. Spero che riuscirà a scappare!” disse. Risi.

“ Scommetto che gli piace essere così al centro dell’attenzione” dissi non riuscendo a trattenermi. Lui sorrise.

“ In realtà scommetto che gli piacerà ancora di più stare a casa sua a fare…

“ Occhio che sotto il vestito ho ancora la bacchetta!

Sirius si bloccò sorridendo.

“ Sto tremando!” esclamò. Lo abbracciai.

“ Grazie…”

“ E di che?” mi chiese.

“ Di tutto, Sirius. Grazie di avermi presa di in giro, grazie di aver sempre sostenuto James… grazie.

“ Di niente, è stato un piacere!” ammise abbracciandomi anche lui. Ci andammo a sedere ai tavoli. Ormai Severus era acqua passata. Non ci volevo neanche più pensare. Mary si sedette accanto a me. Era raggiante.

“ Ce l’hai fatta, alla fine” esclamò.

“ Sì… grazie anche a te…” ammisi. Sirius l’abbracciò da dietro.

“ Non è bellissima con questo vestito?” domandò. Annuii raggiante. Era tutto perfetto. Anche Remus si sedette con noi.

“ Lily… per quanto riguarda la missione, io…”

“ Ti pare il momento di parlare della missione ora, Remus? È un giorno di festa!” esclamò Marlene prendendo posto accanto a lui. Era da un po’ che i rapporti tra i due erano migliorati. Certo, non c’era più lo stesso feeling, ma perlomeno erano cordiali e spontanei.

 

 

 “ Dai, saltami addosso!” disse lui tendendo le mani. Lo guardai stranita. Lui si riprese al volo.

“ Ma che hai capito! È tradizione che la sposa entri in casa con… bhè, tu saltami addosso e non ti fare domande!” disse. Lo guardai.

“ Non ti faccio male, vero?” chiesi. Lui scosse la testa. Gli saltai addosso con tutta la delicatezza di cui io ero capace. Insomma, fu un miracolo che non cadde. Entrammo in casa. Quella casa… alla fine non l’avevo mai considerata mia. Mi ero sempre sentita una specie di ospite. Ma in quel momento… C’era qualcosa di così familiare? Forse no. Sarà che tutto ciò che aveva a che fare con James mi ispirava familiarità, quotidianità. Mi depositò sul divano. Mi guardò, come non aveva mai fatto. Mi guardava come una… come un marito potrebbe guardare una moglie. Mi spaventò un po’. Bene… respira, Lily.

“ Bhè, come stai?” chiesi. In effetti l’avevo dovuto condividere con un centinaio di persone. Adesso lo volevo tutto per me. Scosse la testa, sorridendo.

“ Ancora non posso credere di avercela fatta” ammise. Già, c’era riuscito. Le opzioni erano due: o lui era molto bravo, oppure ero io troppo influenzabile. Forse era la seconda.

“ Ci sei riuscito…” ammisi. In quei giorni avevamo avuto poco tempo per parlare. E per stare insieme. Tra preparativi e altro… Lui mi guardò quasi pensieroso. Forse avevo lasciato trasparire un po’ di amarezza nella voce.

“ Tu… tu sei sicura di volermi sposare?” chiese. Oh, già, bella domanda. Ma qualsiasi fosse stata la mia risposta, comunque eravamo già sposati.

“ Veramente mi sembra di portare un anello al dito, signor Potter” dissi facendogli vedere la mano. Lui me la prese.

“ Sì, ok, ma… Tu sei sicura di ciò che hai fatto, vero? Lo so, sono stato assillante, forse impulsivo, ma…” ok, basta. Dovevo dirglielo. Eclissando qualche particolare, ma dovevo dirglielo.

“ Sì, sono sicura della mia scelta. James… Severus è venuto, prima che arrivassero gli invitati…” dissi con lo sguardo sul pavimento. Nessuna risposta, niente. Sentii solo la sua mano divincolarsi dalla mia. Bene. Lo guardai. Niente, sembrava colpito da un fulmine.

“ Sapevo che l’avresti invitato.

“ Sei arrabbiato?

“ No. Un po’ confuso. Non l’ho visto proprio in prima fila, il tuo migliore amico” disse con amarezza. Già. Me ne ero accorta.

“ Il fatto è che… voleva convincermi a non sposarti. E lui…” mi ha baciato, James. Mi ha baciato. La seconda persona che abbia mai baciato in tutta la mia vita. Lui, il mio migliore amico. Ma James l’avrebbe trovato e ucciso. Sicuramente.

“ Lui…” lui è un Mangiamorte, James. Siamo membri dell’Ordine. Dovremmo cercare delle prove per sbatterlo ad Azkaban.

“ Lui non c’è riuscito. Perché io ero assolutamente decisa. Certo, impaurita, ma d’altronde, neanche tu mi sembravi molto rilassato” dissi cercando di sorridere. Ma lui non mi guardava.

“ Dimmi la verità. Ti ha baciata?” chiese. Panico. Come faceva a saperlo?

“ Come…?”

“ Intuito. Immagino che le abbia volute provare tutte. Io l’avrei fatto al suo posto” ammise. Gli presi il viso tra le mani, costringendolo a voltarsi.

“ James… io…

“ Bhè, e allora?

“ Allora cosa?

“ Lo ami?” chiese. Ma… come poteva farmi queste domande? Ero ancora vestita da sposa. Non riuscii a non piangere.

“ NO! IO AMO TE, E LO SAI!” esclamai piangendo. Lui mi abbracciò.

“ Scusami… Scusami… sono un idiota…

“ Sì, lo sei” dissi tra le sue braccia.

“ Mi dispiace… è che… io lo ammazzo se lo vedo…

“ Mettiti in fila” dissi. Lui rise.

“ Sono geloso, Lily… sono sempre stato geloso di lui… dal primo momento in cui l’ho visto. Poteva toccarti, parlare con te… è incredibile, vero? Io, geloso di Piton…” ammise. Poi mi guardò.

“ Tu… tu sei sicura di non volere… lui?

“ No, e lo sai. Ormai è tardi per tornare indietro, James. E sono qui. Ho fatto la mia scelta e non me ne pento” dissi tutto d’un fiato. Lui mi guardò amorevolmente.

“ Sai, con questo vestito sei stupenda. Dovresti usarlo più spesso” disse.

“ Ma spero proprio di no! Non sai quanto è maledettamente ingombrante!” dissi asciugandomi le lacrime.

“ Allora toglitelo, no?” chiese con un lampo malandrino negli occhi. Lo guardai male.

“ Vedo che ti riprendi in fretta, eh?” chiesi. Lui sospirò.

“ Sì, direi di sì” disse sorridendo. Mi prese per mano e mi portò in camera da letto. Ormai era tardo pomeriggio. Vedevo il tramonto dalla finestra… Ma non mi distrasse dall’amare James come mai avevo fatto. Perché dopo Severus, ero ancora più convinta: nella mia vita c’era spazio solo per un uomo e quell’uomo era James Charles Potter.

  
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