Ormai le risate
e le voci erano più forti. Forse James
era già lì fuori ad aspettarmi, con mia madre.
Bene. Io ero agitatissima.
Tremavo tutta. Mary era uscita per andare a chiamare Remus. Doveva
accompagnarmi all’altare. Ok. Ce la potevo fare. Dire che
sudavo era poco. IO
ODIAVO STARE AL CENTRO DELL’ATTENZIONE. Bene, Lily, dalle
scelte che fai non
sembrerebbe proprio. Ok… mi sedetti su una sedia, con tutto
l’abita da sposa.
Dovevo stare calma. MOOOLTO calma…
“
Lily! Sei bellissima!” disse Remus. Mi alzai di
scatto. Malgrado la pressione alle stelle non potei non guardarlo
attentamente.
Era bellissimo. Molto molto bello. Come alla festa di Natale
dell’anno scorso.
Solo un po’ più grande. Uno smoking nero e per una
volta le scarpe lucidate.
Bene.
“
Remus, parli tu! James è già
lì?” riuscii a chiedere
con voce tremante.
“
Lascia perdere. Sirius l’ha dovuto mettere là a
calci. Non ce la faceva a tenersi in piedi. Ma anche tu vedo che non
stai
proprio tranquilla o sbaglio?” chiese con un sorrisetto
dolce. Annuii.
“
Io… e che non si vede…? Più tranquilla
di così!”
esclamai. Guardai Mary.
“
C’è… mia madre?” domandai.
Lei annuì.
“ E
c’è anche Miss Io Sono Una Babbana, Siete Voi
Quelli Strani!” annunciò ridendo. Mia sorella
adottiva criticava la mia sorella
di sangue. Meraviglioso.
“ Ti
pare il momento ora?” chiesi ormai in preda a
forte scosse di brividi. Remus mi prese la mano.
“ Ehi,
stai calma e vedrai che andrà tutto bene. Lui è
lì per te. Tu sei qui per lui. Cosa c’è
di più semplice di così?
Sì,
bravo, complimenti.
“ Il
fatto è, professore, che penso che i miei nervi
non reggeranno ancora per molto!
“ Tu
pensa a come sarai felice dopo averlo sposato!”
mi suggerì.
La
faceva
facile, lui. E grazie, ero io dentro a quel ridicolo vestito. Presi un
respiro
fortissimo. Ok, stavo per svenire. Ripensai all’incontro con
Severus. Gli avevo
detto che ero sicura di quello che dovevo fare. Ed ero stata sincera.
Io volevo
sposarlo. Quindi che problema c’era?
“
Perché ci stiamo sposando, Remus? Tu lo sai?”
chiesi
irrazionalmente. Mi sorrise teneramente.
“
Perché vi amate, è questo il primo motivo.
Perché ci
sarà una guerra e nel nostro futuro non ci sono certezze.
Perché entrambi siete
cambiati e volete rimanere così per tutta la vita.
Perché solo stando insieme
sarete forti. Di motivi, Lily, ce ne sono tanti”
affermò. Sorrisi anche io. Lui
sì che riusciva a spiegarmi le cose.
“
Grazie…” ma poi sentii delle voci che parlavano.
Afferrai
il braccio di Remus.
“
Penso che non ne uscirò viva” sussurrai proprio
fuori dall’entrata della Chiesa. Sentii un organo. Un organo
partire a suona
una musichetta che doveva essere la mia marcia funebre: la marcia
nuziale. Non
so dove trovai la forza di camminare. Avevo Mary dietro che mi teneva
il velo e
Remus che mi sorreggeva con il braccio nel caso svenissi lì.
Forse fu questo a
darmi la forza. Improvvisamente mi sentii addosso cento paia di
occhietti. Quindi
duecento occhietti. Ottimisticamente. Bene. Non volevo neanche
guardarlo,
James. Ero troppo nervosa. Mi limitai a osservare
l’arredamento della Chiesa.
Tutta bianca e blu. Carina. Arrivai all’altare. Remus mi
lasciò. Ok, ora dove
potevo andare? Anzi, dovevo andare? Da sola, stavolta. Vidi una mano
tesa. Di
chi era quella mano? Di James. Alzai gli occhi. Mi sorrideva. Mi
sorrideva
sicuro di sé, entusiasta ma anche emozionatissimo e
tesissimo. Si era davvero
messo a tiro, non osavo obbiettare niente. I capelli erano sempre in
disordine,
certo, ma per il resto avevano uno smoking nero quasi come quello di
Remus, con
dei ricami blu. Presi la sua mano, tremante. Gli sorrisi. Tremavamo
insieme. Ma
dovevamo farcela. Il prete continuò a parlare e a parlare.
Non sentivo niente.
Stavo lì, ferma, immobile, come se mi avessero scagliato un
Pietrificus
Totalus. Sentivo James respirare profondamente. Anche lui era
emozionato.
“ Vuoi
tu, James Charles Potter prendere la qui
presente Lily Evans e amarla e onorarla in salute e in malattia, nella
buona e
nella cattiva sorte, finché morte non vi separi?”
chiese solennemente. Lo
guardai. L’altro giorno era svenuto prima di dire
“sì”. Lo guardai malissimo.
Se fosse svenuto prima l’avrei preso a calci e poi
l’avrei riempito di baci. Mi
guardò negli occhi. Leggevo la sua preoccupazione, la sua
ansia ma anche la sua
voglia di farmi sua.
“
Sì, lo voglio” annunciò. Mi mise
l’anello. Ormai non
mi sentivo più il cuore per quanto batteva veloce.
C’era mia madre, dietro di
me forse Mary, Peter e Marlene, seduti in prima fila. Forse dietro a
James
c’era Sirius. In quel momento non riuscivo a vedere niente.
Vedevo solo James
che mi fissava. Forse il prete mi ripeté la stessa formula.
Ma non ci feci
assolutamente caso. Mi limitai a sussurrare un
“sì, lo voglio”. James
sospirò
contento.
“ Puoi
baciare la sposa” disse il prete. Quel comando
lo sentii abbastanza bene. Si avvicinò tremante. E mi
baciò abbracciandomi.
Abbracciandomi stretta a sé. Partì un applauso.
Mi sentii invasa dalla gente.
“
Lily, tesoro! Congratulazioni!” esclamò mia madre
abbracciandomi. Finalmente potevo vederla. Aveva un vestito azzurro,
che le
stava molto bene.
“
Mamma…” sussurrai quasi piangendo. Mary anche
venne
da me.
“
Lily, ormai sei la signora Potter!” esclamò. La
abbracciai. Ma poi venne Sirius.
“
Lily… siamo parenti ora!” disse. Lo abbracciai di
getto. Arrivò Remus con in mano una macchina fotografica.
“ Una
foto?” chiese. Tutti ci mettemmo in posa, con
Sirius, Peter, mia madre e Marlene. Poi decidemmo di fare una foto io e
James
con Sirius. Il nostro testimone. Peter mi strinse la mano.
“ Wow,
Lily!” ammise tutto rosso.
“
Peter… grazie per essere qui… Marlene…
Remus…”
abbracciai tutti. Ancora non avevo visto James. Non avevo avuto modo di
parlarci.
Eppure sentii una mano afferrarmi, trascinarmi
fuori dalla Chiesa e
Smaterializzarci. Arrivammo in una radura, allestita con tavoli, sedie,
e
un’orchestra. Giusto, io e Mary avevamo prenotato tutto.
Fantastico. La mano
che prima mi teneva mi lasciò.
“
Lily, ragazza mia!” esclamò Lumacorno venendomi
vicino.
“
Professore!” dissi io sorridente. Indossava una
giacca arancione, con una camicia di seta blu. Era abbastanza bizzarro.
“ Sei
incantevole. Davvero, non so che dire. Il signor
Potter?” chiese guardandosi intorno.
“
Veramente, professore, è sparito! Forse sta
laggiù!”
dissi indicando una massa di gente, tra cui Sirius, Peter e Remus.
Lumacorno
annuì.
“
Lily, io ti volevo parlare di…”
“ I
miei più sinceri auguri, Lily” annunciò
una voce
alle mie spalle. Il professor Silente. Era vestito con una lunga veste
blu che
gli arrivava ai piedi, trapuntata di stelle argentate. La McGranitt,
dietro di
lui, aveva un vestito verde bottiglia, semplice e accollato.
“ O
come dovremo chiamarla ora, signora Potter”
aggiunse lei venendomi vicino.
“
Horace, anche tu qui! Ammetto di non averti visto
durante la cerimonia” annunciò Silente. Lumacorno
arrossì. La McGranitt avanzò
verso di me, stringendomi la mano.
“
Anche io volevo farti gli auguri. Comunque” disse a
Lumacorno “ sarebbe meglio lasciare la signorina Evans con i
suoi amici.
Qualsiasi annuncio o discorso potrà aspettare, è
d’accordo, professore?”
chiese.
“
Sì, certo…” sussurrò lui.
Una mano mi prese per il
braccio. Alice.
“
Lily! Quanto sono contenta! Ti sei sposata!”
esclamò. Già, me ne ero quasi accorta.
“ E
già…” riuscii a dire. Guardai la sua
mano. Aveva
un anello al dito.
“
Alice! E non mi dici niente?” chiesi stupita. Lei
arrossì.
“
Bhè, pensavo che… insomma, ieri Frank si
è deciso!
Sarà stato l’esempio di
James…” ammise. Per un attimo, si creò
una sorta di
legame tra noi due. Era come se ci fosse qualcosa che ci accomunasse.
Il
pensiero di un matrimonio, forse troppo veloce. Le presi la mano.
“ Hai
paura?” chiesi. Riuscivo a mettermi bene nei
suoi panni. E sapevo che non era facile sposarsi così
presto. Lei mi guardò.
Sorrise.
“ No.
In fondo, anche tu ti sei sposata… e non è
crollato il mondo, no?” domandò. Già,
era vero. Vedi in lontananza un riflesso
dorato. Un uomo era completamente vestito di giallo.
“ Ma
quello…” dissi piano.
“
Sì, è Lovegood. Non si sa perché ma si
è vestito di
giallo. Giuro che donerò venti galeoni al primo che gli
andrà a chiedere perché
si è vestito così!” esclamò
una voce alle mie spalle. Sirius. Alice si
allontanò e restammo soli. Mi guardò
quasi… quasi amorevolmente.
“
James è stato sommerso da una folla di persone.
Spero che riuscirà a scappare!” disse. Risi.
“
Scommetto che gli piace essere così al centro
dell’attenzione” dissi non riuscendo a trattenermi.
Lui sorrise.
“ In
realtà scommetto che gli piacerà ancora di
più
stare a casa sua a fare…
“
Occhio che sotto il vestito ho ancora la bacchetta!
Sirius si
bloccò sorridendo.
“ Sto
tremando!” esclamò. Lo abbracciai.
“
Grazie…”
“ E di
che?” mi chiese.
“ Di
tutto, Sirius. Grazie di avermi presa di in giro,
grazie di aver sempre sostenuto James… grazie.
“ Di
niente, è stato un piacere!” ammise
abbracciandomi anche lui. Ci andammo a sedere ai tavoli. Ormai Severus
era
acqua passata. Non ci volevo neanche più pensare. Mary si
sedette accanto a me.
Era raggiante.
“ Ce
l’hai fatta, alla fine” esclamò.
“
Sì… grazie anche a te…”
ammisi. Sirius l’abbracciò
da dietro.
“ Non
è bellissima con questo vestito?”
domandò.
Annuii raggiante. Era tutto perfetto. Anche Remus si sedette con noi.
“
Lily… per quanto riguarda la missione,
io…”
“ Ti
pare il momento di parlare della missione ora,
Remus? È un giorno di festa!” esclamò
Marlene prendendo posto accanto a lui.
Era da un po’ che i rapporti tra i due erano migliorati.
Certo, non c’era più
lo stesso feeling, ma perlomeno erano cordiali e spontanei.
“
Dai, saltami
addosso!” disse lui tendendo le mani. Lo guardai stranita.
Lui si riprese al
volo.
“ Ma
che hai capito! È tradizione che la sposa entri
in casa con… bhè, tu saltami addosso e non ti
fare domande!” disse. Lo guardai.
“ Non
ti faccio male, vero?” chiesi. Lui scosse la
testa. Gli saltai addosso con tutta la delicatezza di cui io ero
capace.
Insomma, fu un miracolo che non cadde. Entrammo in casa. Quella
casa… alla fine
non l’avevo mai considerata mia. Mi ero sempre sentita una
specie di ospite. Ma
in quel momento… C’era qualcosa di così
familiare? Forse no. Sarà che tutto ciò
che aveva a che fare con James mi ispirava familiarità,
quotidianità. Mi
depositò sul divano. Mi guardò, come non aveva
mai fatto. Mi guardava come una…
come un marito potrebbe guardare una moglie. Mi spaventò un
po’. Bene… respira,
Lily.
“
Bhè, come stai?” chiesi. In effetti
l’avevo dovuto
condividere con un centinaio di persone. Adesso lo volevo tutto per me.
Scosse
la testa, sorridendo.
“
Ancora non posso credere di avercela fatta” ammise.
Già, c’era riuscito. Le opzioni erano due: o lui
era molto bravo, oppure ero io
troppo influenzabile. Forse era la seconda.
“ Ci
sei riuscito…” ammisi. In quei giorni avevamo
avuto poco tempo per parlare. E per stare insieme. Tra preparativi e
altro… Lui
mi guardò quasi pensieroso. Forse avevo lasciato trasparire
un po’ di amarezza
nella voce.
“
Tu… tu sei sicura di volermi sposare?” chiese. Oh,
già, bella domanda. Ma qualsiasi fosse stata la mia
risposta, comunque eravamo
già sposati.
“
Veramente mi sembra di portare un anello al dito,
signor Potter” dissi facendogli vedere la mano. Lui me la
prese.
“
Sì, ok, ma… Tu sei sicura di ciò che
hai fatto,
vero? Lo so, sono stato assillante, forse impulsivo,
ma…” ok, basta. Dovevo
dirglielo. Eclissando qualche particolare, ma dovevo dirglielo.
“
Sì, sono sicura della mia scelta. James… Severus
è
venuto, prima che arrivassero gli invitati…” dissi
con lo sguardo sul
pavimento. Nessuna risposta, niente. Sentii solo la sua mano
divincolarsi dalla
mia. Bene. Lo guardai. Niente, sembrava colpito da un fulmine.
“
Sapevo che l’avresti invitato.
“ Sei
arrabbiato?
“ No.
Un po’ confuso. Non l’ho visto proprio in prima
fila, il tuo migliore amico” disse con amarezza.
Già. Me ne ero accorta.
“ Il
fatto è che… voleva convincermi a non sposarti. E
lui…” mi ha baciato, James. Mi ha baciato. La
seconda persona che abbia mai
baciato in tutta la mia vita. Lui, il mio migliore amico. Ma James
l’avrebbe
trovato e ucciso. Sicuramente.
“
Lui…” lui è un Mangiamorte, James.
Siamo membri
dell’Ordine. Dovremmo cercare delle prove per sbatterlo ad
Azkaban.
“ Lui
non c’è riuscito. Perché io ero
assolutamente decisa.
Certo, impaurita, ma d’altronde, neanche tu mi sembravi molto
rilassato” dissi
cercando di sorridere. Ma lui non mi guardava.
“
Dimmi la verità. Ti ha baciata?” chiese. Panico.
Come faceva a saperlo?
“
Come…?”
“
Intuito. Immagino che le abbia volute provare tutte.
Io l’avrei fatto al suo posto” ammise. Gli presi il
viso tra le mani,
costringendolo a voltarsi.
“
James… io…
“
Bhè, e allora?
“
Allora cosa?
“ Lo
ami?” chiese. Ma… come poteva farmi queste
domande? Ero ancora vestita da sposa. Non riuscii a non piangere.
“ NO!
IO AMO TE, E LO SAI!” esclamai piangendo. Lui mi
abbracciò.
“
Scusami… Scusami… sono un idiota…
“
Sì, lo sei” dissi tra le sue braccia.
“ Mi
dispiace… è che… io lo ammazzo se lo
vedo…
“
Mettiti in fila” dissi. Lui rise.
“ Sono
geloso, Lily… sono sempre stato geloso di lui…
dal primo momento in cui l’ho visto. Poteva toccarti, parlare
con te… è
incredibile, vero? Io, geloso di Piton…” ammise.
Poi mi guardò.
“
Tu… tu sei sicura di non volere… lui?
“ No,
e lo sai. Ormai è tardi per tornare indietro,
James. E sono qui. Ho fatto la mia scelta e non me ne pento”
dissi tutto d’un
fiato. Lui mi guardò amorevolmente.
“ Sai,
con questo vestito sei stupenda. Dovresti
usarlo più spesso” disse.
“ Ma
spero proprio di no! Non sai quanto è
maledettamente ingombrante!” dissi asciugandomi le lacrime.
“
Allora toglitelo, no?” chiese con un lampo
malandrino negli occhi. Lo guardai male.
“ Vedo
che ti riprendi in fretta, eh?” chiesi. Lui
sospirò.
“ Sì,
direi di sì” disse sorridendo. Mi prese per mano
e mi portò in camera da letto. Ormai era tardo pomeriggio.
Vedevo il tramonto
dalla finestra… Ma non mi distrasse dall’amare
James come mai avevo fatto.
Perché dopo Severus, ero ancora più convinta:
nella mia vita c’era spazio solo
per un uomo e quell’uomo era James Charles Potter.