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Autore: Saidy    16/03/2013    4 recensioni
Hermione sapeva che sarebbe arrivato il momento di dirglielo, ma il problema era dove. Sicuramente anche il quando e il come avevano una loro certa importanza, ma il dove era fondamentale. Ricordava come se fosse ieri lo spavento che lei si era presa quando gli aveva detto di aspettare Rose.
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
- Questa storia fa parte della serie 'Missing Moments Ron/Hermione'
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Hermione sapeva che sarebbe arrivato il momento di dirglielo, ma il problema era dove. Sicuramente anche il quando e il come avevano una loro certa importanza, ma il dove era fondamentale. Ricordava come se fosse ieri lo spavento che lei si era presa quando gli aveva detto di aspettare Rose. Ron l’aveva guardata incerto, spostando gli occhi dal volto al ventre, poi nel giro di pochi secondi era sbiancato e miseramente svenuto. Era caduto sul pavimento sbattendo la testa con un gran tonfo. Lei gli si era gettata addosso, preoccupata, e dopo qualche istante di smarrimento lo aveva fatto rinvenire con un paio di schiaffi e qualche spruzzo d’acqua. Che uomo impavido, davvero.
‘Forse dovrei dirglielo seduti sul divano o sdraiati sul letto, nella speranza che la reazione sia meno esagerata.’
“Ma perché non ho un marito normale?!” Sbuffò esasperata, con gli occhi rivolti al soffitto, due lacrime che le pungevano gli occhi. ‘Questi sono gli ormoni in subbuglio’ pensò stringendo i denti.
“Cosa dici, tesoro?”
La voce di Ron la fece trasalire, tanto da rovesciare qualche goccia di tè dalla tazza che aveva in mano. Intanto lui aveva fatto il suo ingresso trionfale in cucina con in braccio Rose. Hermione li fissò incerta, tra il preoccupato e l’intenerito.
‘Ecco, forse non è il caso di dirglielo quando ha in braccio la bambina.’
Rose era rivolta verso il suo papà, paffuta e rosa nel suo vestitino giallo e bianco, e gli dava schiaffetti sulle guance con entrambe le manine, urlacchiando mezza imbronciata ”pa – pa – pa – pa”. Ron subiva le sevizie con piacere e le faceva il verso borbottando anche lui “pa – pa”.
“Quanta pazienza” sospirò Hermione, bevendo un sorso di tè.
“Cosa borbotti da quando sono entrato?” Chiese nuovamente Ron, leggermente contrariato, mentre posava la bambina sul seggiolone.
“Niente.”
“Sarà…”
Dopo aver tranquillizzato Rose, che si era aggrappata al bordo della sua maglietta decisa a non lasciarlo per nessun motivo, Ron si era seduto di fianco alla piccola e le aveva piazzato davanti il piatto con la colazione.
“Ora papà dà da mangiare alla sua bimba, che ne dici, Rose?” Il tono di voce era da imbecille completo. Hermione non si sarebbe mai aspettata che Ron prendesse così seriamente il suo ruolo. Ogni volta che poteva, ogni volta che era in casa, pretendeva di darle da mangiare, di cambiarle il pannolino, di metterla a letto. E Rose sembrava innamorata del padre, che si dimostrava un meraviglioso compagno di giochi, regredendo all’età di tre anni ogni volta che stava con lei.
“Ecco qui, Rose, prendi il cucchiaio, uno tu e uno io.” Mentre le parlava faceva le smorfie e la bambina rideva di gusto, urlando sempre più forte ”Papà”.
‘Forza, diglielo adesso, di certo non la prenderà così male e poi ora è pronto.’ Con che sforzo Hermione tentava di auto-convincersi a parlargli, ma già sapeva che sarebbe finita in maniera tragicomica, per la felicità di Ginny ed Harry che avrebbero riso come matti ascoltando la storia di un altro svenimento.
‘Dai, Hermione, hai veramente paura delle prese in giro?’ No che non ne aveva, era solo la gravidanza a renderla più isterica e apprensiva del solito, se era possibile. Allora con un sospiro si avvicinò al tavolo e si accomodò anche lei al fianco di Rose, per poter guardare bene in faccia il marito nel momento in cui gli avrebbe dato la notizia – e anche perché, se non gli si fosse parata di fronte, lui avrebbe continuato a ignorarla per dar retta solo alla bambina.
“Ron, devo parlarti.” Come previsto sembrava non averla sentita, preso com’era dalla pappina.
“Ron, è una cosa importante…”
Lui le mugugnò qualcosa in risposta senza neanche guardarla, tornando subito a parlare con la bambina.
“Bella di papà, bella bella, smettila di muoverti!” Rose ballava sul seggiolone, eccitata di avere entrambi i genitori vicini.
“Ron, ascoltami un atti…“
“Rose, guarda il tuo papà, non la mamma, il tuo papà bellissimo, non la mamma brutta.”
“Ron!”
Rose diede una cucchiaiata sul seggiolone, ridendo forte. Hermione di tanto in tanto aveva l’impressione che sua figlia se la ridesse dei loro battibecchi, soprattutto quando li osservava attenta con quegli occhi castani e profondissimi; poi ricordava che aveva ancora poco più di un anno e si diceva che non poteva certo capirli, anche se…
“Hermione, non disturbarci, non vedi che stiamo mangiando? Vero che la bimba di papà mangia tutto? Prima che arrivi un elfo a rubarle tutta la pappa dal piatto!”
“Per Merlino, Ron, smettila!”
“Ok, ok” si scusò Ron lanciando un’occhiata a Hermione, “non viene l’elfo ma viene il goblin.” Ron sorrise alla bambina, che intanto sembrava voler scivolare giù dal seggiolone, “così va meglio, cara?”
Hermione sbatté la tazza di tè sul tavolo, infastidita. In quel momento decise che glielo avrebbe detto così, a bruciapelo, per punirlo.
“No che non va bene, i bambini ti rincretiniscono, Ron, e quando ne avremo due per casa perderai anche l’ultimo briciolo di ragione.”
Ron stava facendo una boccaccia a Rose.
‘Forse non ha capito…’
Poi si bloccò un attimo.
‘Non ci credo, ha capito?’
Si girò e la fissò ad occhi sgranati.
“D-due… v-vuoi dire che…” Iniziò a indicare se stesso, poi lei, poi di nuovo se stesso e infine il ventre di Hermione.
“Oh, Ron, ti prego! Non fare come l’ultima volta.”
“N-no… ma… io… miseriaccia…”
‘Eccolo lì, sbiancato in volto, con le mani tremanti e scioccato, sta per svenire.’
“PAPÀ!” Con una cucchiaiata Rose catapultò mezzo piatto di pappina in faccia a Ron e diversi schizzi arrivarono anche su Hermione.
“Papà, papà, papà, papà!” Ron si girò a guardare la bambina, con gli occhi ancora increduli e grondante di pappina, ma fortunatamente ancora in sé.
“È chiaro che la bimba di papà rivuole la tua attenzione, caro” disse Hermione, sorridendo sarcastica.
“U-un altro bambino?” Chiese Ron, fissando ancora Rose.
“Già…”
Ron scattò su dalla sedia e afferrò in braccio Rose, sorridendo come un ebete.
“Amore di papà, è in arrivo il fratellino!” Urlò alla piccola, che senza capire iniziò a gridacchiare cose senza senso in risposta al padre, che intanto le faceva fare ‘vola vola’.
‘Hermione, puoi tirare un respiro di sollievo, per questa volta eviterai di diventare una barzelletta.’
   
 
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