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Autore: pallina90    16/03/2013    5 recensioni
Greta è una ragazza che sta cercando di riprendersi in mano la sua vita.
Daniele è un ragazzo a cui la vita non ha regalato nulla.
Una discoteca, una caduta dal cubo e l'incontro avviene: possono due anime così provate riuscire a innamorarsi?
Dalla storia: “ Posso sapere chi sei? ”
“ Ma come non ti ricordi di me? ” Chiede, certo di ottenere una risposta affermativa.
“ Punto primo non si risponde ad una domanda con un’altra domanda. Punto secondo veramente no! ”
“ Ti rinfresco io la memoria. Discoteca, tu che cadi dal cubo, io che ti salvo e ti porto fuori… ”
“ Ma certo sei il ragazzo di ieri sera. ” Finalmente Greta collega la sua voce al suo volto.
“ Vedo che ti è tornata la memoria. Allora ti va di vederci da C&G per prendere un gelato? Così posso restituirti il cellulare. ”
“ Ho altra scelta? ” La sua è una domanda retorica, se vuole rivedere il suo cellulare deve accettare per forza.
“ Certamente no. ”
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve, vi ricordate ancora di me? Dopo sei mesi, praticamente ho aspettato i tempi della gravidanza di Greta, è finalmente giunto il momento di pubblicare il tanto atteso extra. Scusate per l'attesa, ma mi sono dedicata alla mia long, che non trattava un argomento facile, e poi questi due sono stati parecchio difficili da farsi scrivere, non volevano più ritornare in sintonia con me (si saranno sentiti abbandonati XD)
Lasciatemi dire solo un'ultima cosa e poi vi faccio leggere: il capitolo è dedicato alla più grande fan di Greta e Daniele, che penso, e spero, alla fine si ritroverà a frignare... Rosa è tutto tuo!

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NESSUNO

 < Gli occhi si allagano, e la ninfea 
galleggia in fiore, che maggio sia 

e per amarti meglio, amore mio 
figliamo rose, lo voglio anch'io 

E mi fa vivere, e accende il giorno 
così celeste, she's my baby >

“ Amilcare. ” Daniele abbassa leggermente il viso per osservare Greta con un’espressione impassibile, tradita solo da un’increspatura agli angoli della bocca, difficile da individuare vista la posizione poco naturale con cui sta stirando il suo collo.

Sono sul letto, con lei sdraiata sul petto di Daniele che le accarezza il pancione ormai veramente enorme.

“ Come? ” Domanda Greta, smettendo per un attimo di carezzargli il petto.

“ Amilcare. ” Ripete lui, poggiandosi di nuovo alla spalliera del letto così che lei non possa vederlo in viso.

“ Stai scherzando! Che genere di nome… ”

“ E’ il nome del marito di nonna. Lei mi ha cresciuto come se fossi suo nipote e le ho promesso che, se avessi mai avuto un figlio, l’avrei chiamato come suo marito. Non posso venir meno ad una promessa. ” Spiega il ragazzo, cercando di non farsi scappare una risata e adottando un tono di voce quasi malinconico.

“ Io credo che la nonna sia abbastanza intelligente da capire che questo nome è ormai desueto e io non lo metterò mai a mio figlio. Voglio un nome normale. ”

“ Stai dicendo che il marito di nonna era anormale? ” Ma a quel punto lui non riesce più a trattenersi e scoppia a ridere. “ Ci sei cascata! Ci sei cascata come una pera cotta!”

“ Brutto stronzo, ti pentirai di averlo fatto! ”

“ No, il solletico no. ” Urla Daniele mentre Greta gli arpiona i fianchi con le sue dita iniziandole a muovere in maniera frenetica.

“ Non ho pietà. ” Dice la ragazza, continuando a fargli il solletico sulla pancia e sul collo.

“ Ok, ok, mi arrendo! ” Greta stacca le mani dal corpo di suo marito e anche lei si mette seduta come lui per riprendere fiato: ora con quel pancione ogni movimento le viene difficile e faticoso e qualsiasi cosa la affatica.

“ Seriamente Dany, questo piccolo doveva nascere già tre giorni fa e ancora noi non abbiamo un nome, cosa mettiamo nella culla quando nascerà? Un punto interrogativo accanto al suo cognome? Oppure lo chiameremo Nessuno Ballistreri? ”

“ Figo Nessuno, mai nessun bambino ha avuto questo nome. ” Prova a scherzare l’uomo, ma l’occhiata truce di sua moglie lo fa desistere dal continuare il suo gioco. “ Tesoro, stai tranquilla, sono sicuro che quando lo vedremo sarà lui stesso a suggerirci con che nome voglia essere chiamato. ”

“ E di grazia, come farà? Con il suo primo vagito ci dirà il nome che preferisce? ”

“ Può darsi. ”

“ Sei un cretino Dany, buonanotte. ” Greta si corica e gli da le spalle, fintamente offesa, ma forse neanche troppo fintamente, che suo marito non la prenda sul serio.

“ Buonanotte anche a te, amore mio. ” Risponde lui, mettendosi accanto a lei e cingendola sotto il seno con un suo braccio.

 

Nel bel mezzo della notte Daniele si sveglia con una strana sensazione, come se si sentisse bagnato: si porta per sicurezza una mano in mezzo alle gambe, per assicurarsi che non si sia fatto la pipì addosso, cosa che comunque gli sembra impossibile, ma non tocca nulla di bagnato, quindi pensa sia stata solo una sua impressione, come quando si è nel dormiveglia e si sogna di essere già in piedi nel bagno a lavarsi e invece si è ancora nel letto. Ma non appena stende le gambe per avvicinarsi a Greta, stavolta sente distintamente che il letto è bagnato, e un mugolio infastidito della sua ragazza gli conferma quello che in un attimo la sua mente ha capito: sta per diventare padre.

“ Greta, Greta tesoro svegliati. ”

“ Mmh, Dany che… Aaaahhhhhh. ” Una contrazione le impedisce di continuare la frase, svegliandola del tutto da quel leggero torpore che ancora l’avvolgeva. “ Oddio, che sta succedendo? ” Il panico è evidente nella sua voce, e anche i suoi occhi sbarrati indicano a Daniele che in quel momento Greta è terrorizzata da quello che le sta per accadere.

“ Tesoro calmati, il momento che aspettavamo da tanto finalmente è arrivato. Ora ci vestiamo e ti porto in ospedale, tu non preoccuparti. ” Daniele cerca di rassicurarla e le da un bacio in fronte, dopo di che si veste e cercando di fare più attenzione possibile, aiuta sua moglie a lavarsi e vestirsi e in men che non si dica sono in ospedale, pronti per conoscere il loro piccolino.

 

“ Cazzo! Nei libri non c’è scritto che fa così male. ” Greta nel lettino della sua stanza non fa altro che urlare ad ogni contrazione.

“ Amore, pensa che stai mettendo al mondo nostro figlio, che tutto questo dolore lo dimenticherai. ”

“ No che non lo scorderò mai. Rimarrà figlio unico a vita, ti sto avvisando. ” Sbraita tra i denti Greta mentre una nuova contrazione le fa mancare il respiro.

Daniele, che non si è mosso dal suo fianco neppure per un secondo, non riesce a capire bene quello che sta succedendo: sa che tra pochissimo diventerà padre, che potrà finalmente stringere il loro pesciolino tra le braccia, ma nello stesso tempo la sua mente sembra essersi svuotata di qualsiasi cosa che non sia la paura. Ha una fottuta paura che qualcosa possa andare storto durante il parto, che il piccolo o Greta possano correre dei rischi, anche se sa che ormai è raro, ma soprattutto ha paura che non sarà un buon padre. Non ha nessuna figura di riferimento, nessun uomo a cui affidarsi come esempio da seguire; si è documentato, ha letto quasi più libri di sua moglie, ma ciò non gli impedisce di sentirsi inadeguato, incapace di prendersi cura di una vita che dipenderà sempre da lui, che lo vedrà come la roccia nella quale potersi rifugiare nei momenti di bisogno, ma se questa roccia fosse friabile? Se si mostrasse troppo rigido, suo figlio finirebbe per odiarlo, ma essere troppo morbido ha anche i suoi lati negativi perché il bambino potrebbe pensare che tutto gli sia concesso.

“ Greta, la dilatazione è completa, possiamo andare in sala parto. ” Le parole della ginecologa lo riportano bruscamente alla realtà, non si è neppure accorto dell’ingresso della dottoressa nella stanza. “ Il papà assisterà? ” Prosegue la donna, e Daniele sentendo quelle parole, viene assalito ancora di più dal panico.

“ No, no, io aspetto fuori. ” Non appena finisce di pronunciare quelle parole un dolore alla mano lo fa sussultare: Greta gli ha appena stretto l’arto, conficcandogli le unghie nel suo palmo.

“ Non avrai intenzione di lasciarmi da sola mentre metto al mondo tuo figlio, vero? ” La voce di sua moglie fa quasi paura, tanto è distorta dalla rabbia e dal dolore, e calca tanto su quelle ultime due sillabe che sembra quasi voglia staccargli la testa a morsi se dovesse rifiutare.

Daniele deglutisce a vuoto, cercando di mantenere il suo viso una maschera inespressiva, per non far trasparire nessuna espressione mimica o vocale di dolore, perché sa che questo innervosirebbe ancora di più Greta, quindi si limita ad annuire, con occhi semi-terrorizzati,  alla dottoressa.

“ Ha cambiato idea signor Ballistreri? ”

“ Sì, ecco, io voglio vedere nascere mio figlio. ” Balbetta con voce incerta, guardando Greta negli occhi che annuisce soddisfatta.

“ Lei non è uno di quei papà che muore dalla voglia di riprendere tutto, mi sa. Bene, dirò all’infermiera di portare camice, cuffietta e mascherina nell’anticamera della sala parto. Ora chiamo due infermieri e andiamo a conoscere vostro figlio. ”

Quando gli infermieri portano fuori il lettino, Greta rimane stupita di trovare in sala d’aspetto i suoi genitori e nonna Elsa, e non appena la madre le si avvicina, lei l’abbraccia forte, affondando il viso nel suo petto.

“ Mi sembra ieri che sei nata tu e invece stai per diventare a tua volta mamma. Sono così orgogliosa di te, figlia mia. ” Adele le lascia un bacio sui capelli, cercando in quel modo di rasserenare la figlia, che ora è parecchio nervosa perché sa che la parte più difficile sta per cominciare adesso: in fondo, nei nove mesi che un bimbo passa nella pancia della mamma è al sicuro e protetto, ha a sua disposizione tutto ciò di cui ha bisogno; da ora in poi invece Greta avrebbe dovuto provvedere ai suoi bisogni, cercando di decifrare il pianto per intuire se il bambino abbia fame o faccia semplicemente i capricci, e si chiede se sarà capace o meno di farlo.

Daniele osserva stupito la posizione che i medici fanno assumere a Greta per facilitare il parto, chiedendosi se effettivamente sua moglie stia comoda e magari le urla assordanti che sta lanciando dipendano da quello.

“ Greta, ci siamo quasi, si vede la testolina. ” La dottoressa sembra aver deciso di fare una telecronaca di quello che sta succedendo, e il ragazzo non sa se sia un bene, perché comincia a sentirsi stranamente teso.

“ Allora, Daniele, lei cosa desidera, un maschietto o una femminuccia? ” Cerca di intrattenerlo un’infermiera, mentre deterge la fronte di Greta, imperlata di sudore e rossa per lo sforzo di spingere.

“ Non mi importa, voglio solo che finisca. ” Risponde il ragazzo, che sente di stare per cedere, non riesce a sentire ulteriormente le urla di Greta, che sembra stia soffrendo le pene dell’inferno e tutto per colpa sua che l’ha messa incinta.

Ma in quel momento ogni pensiero, negativo o positivo che sia, viene spazzato via da un urlo, ma stavolta è un urlo diverso, è un pianto, è il grido di una nuova vita che si affaccia al mondo e per un attimo tutto sembra fermarsi, perché sta accadendo qualcosa di più importante.

“ Complimenti, è una bellissima bambina. ”

Non appena la dottoressa le poggia la piccolina urlante sul petto, Greta dimentica al volo tutti i dolori che ha sopportato nelle ultime dieci ore, non le sembra possibile che adesso il suo pesciolino è lì, tra le sue braccia, che urla forte per farsi sentire da tutti.

“ Ciao amore mio. ” Sussurra la donna, prendendo tra le mani il piccolo pugnetto della figlia.

“ E’ bellissima. ” Daniele le accarezza piano la testolina, per poi chinarsi e lasciare un bacio sulle labbra di Greta.

E poi accade tutto in un attimo, si sente un tonfo e quando tutti si voltano, trovano Daniele disteso a terra, svenuto.

 

“ Ben svegliato pappamolle. ”

È la prima cosa che sente Daniele appena prende nuovamente conoscenza, e non ha neppure bisogno di aprire gli occhi per sapere che è quel cretino del suo amico Stefano che lo sta prendendo in giro.

“ Come stanno Greta e la bambina? ” Chiede subito mettendosi a sedere.

“ Loro sono lì e stanno benissimo. Tu per un po’ di sangue invece mi sei crollato a terra stecchito, penso che tutti ti prenderemo in giro a vita. ”

Daniele non lo sta neppure a sentire, ma balza giù dal letto e si avvicina a quello dove si trova Greta con la loro piccolina, e fa quasi fatica a vederle per tutta la gente che ci sta intorno.

“ Sono il padre, permesso. ” Si intrufola tra Lucrezia e sua suocera e finalmente riesce a raggiungere le sue donne.

“ Eccolo qui il mio uomo super coraggioso. ” Lo apostrofa Greta, ma il sorriso a trentadue denti gli fa capire che in quel momento lui potrebbe anche aver baciato un’altra donna, ma lo stato di grazia in cui si trova sua moglie gli avrebbe perdonato tutto.

O forse questo no.

“ Scusami amore, non so cosa mi sia preso, forse l’emozione… ciao piccina. ” Accarezza con un dito la guanciotta di sua figlia, che in quel momento è intenta a succhiare il seno della madre con una forza che non pensava un neonato potesse avere.

Si prende un attimo per osservarla attentamente, mentre i parenti vanno via cacciati dalle infermiere visto che l’orario di visita è finito, e nota quanto sia piccola ma perfetta: una delle manine è poggiata sul seno di Greta ed è incredibile come ognuna delle piccole dita abbia la sua unghietta già formata; i piedini sono da prendere a morsi, tanto sono ciccioni; ha la testolina piena di capelli scuri; ma quello che lo colpisce di più sono gli occhi, ancora di quel colore indefinito, ma sono profondi e attenti, pronti a cogliere ogni movimento, curiosa come solo i bambini sanno essere, anche se lei ha solo qualche ora di vita.

“ Prendila. ” Gli dice Greta porgendogli la loro piccola, ma Daniele ha paura di farle male, infatti non muove un muscolo.

“ Dany cosa c’è? ” Chiede sua moglie, guardandolo negli occhi per cercare di capire cosa gli passa per la testa.

“ Ho paura di farle male, di farla cadere: non ho mai tenuto in braccio un neonato. ”

“ Non dire sciocchezze, è tua figlia, non puoi farle del male. Ti giuro che ti verrà naturale, è una cosa strana, ma è come se il tuo corpo fosse attratto dal suo, come una calamita: vedrai che sarà lui stesso a dirti come muoverti e come tenerla, ti adatterai perfettamente a lei, siete sangue dello stesso sangue: siete fatti per stare insieme. ”

Daniele rincuorato da quelle parole, mette le sue braccia a formare una culla, e Greta gli fa scivolare la bambina, che prende a fissarlo senza muoversi o emettere alcun verso di fastidio. L’uomo si perde ad osservare quegli occhi bluastri, sperando che diventino quanto più simili a quelli della madre, che lui adora.

“ Visto? È semplice. ” Lo canzona Greta, mentre Daniele inizia a dondolare un po’ le braccia per cullare la figlia.

“ Ha la pelle vellutata, come i petali di una rosa. ” Sussurra, incantato dalla bellezza di sua figlia.

“ Dany, l’hai trovato! ” Quasi urla la ragazza, trattenendosi a stento per paura di spaventare la piccola.

“ Cosa? ”

“ Il suo nome: Rosa. ”

Daniele ci pensa su un attimo per poi aprirsi in uno splendido sorriso.

“ Te l’avevo detto che ce l’avrebbe suggerito lei: benvenuta al mondo Rosa Ballistreri. ”

 

Fa un certo effetto concludere due storie in una settimana, ma era ora di mettere un punto anche a questa. Grazie mille a chi ha letto, commentando o meno, ed è rimasto con Greta, Daniele e la piccola Rosa fino alla fine.
Questo è il mio gruppo dove potrete conoscere i miei progetti futuri e chiacchierare un po' con me e le altre ragazze: Musica e Parole
A presto, Paola.
   
 
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