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Autore: Chelinde    16/03/2013    1 recensioni
"Una terra divisa a metà, due popoli in continuo conflitto, una guerra sta per nascere, il sangue innocente si mescolerà a quello crudele.
Draghi contro draghi, le stesse creature, fratelli tra di loro attenteranno alla vita dei loro simili.
Lilidith, la principessa dalle squame viola avrà il suo battesimo del fuoco, vedrà la morte dei suoi compagni e deciderà che è il momento di fare qualcosa.
Si, ma cosa?"
Spero di avervi incuriosito, e vi invito a passare e lasciarmi una recensione.
Un bacione Chelinde!
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lilidith-Il regno della luce ed il regno dell'oscurità

 

CAPITOLO II

 

Mi preparai alla lotta, ma improvvisamente una morsa di ghiaccio mi strinse il cuore, quella non era una lotta tra due draghi che comunque non mirano ad uccidersi, lì, il punto era o muoio io o muori tu!

Menomale che si dice: Vai a scuola, è il posto più sicuro al mondo!

Accipicchiolina se era sicuro! Avevano appena ucciso due draghi ed il preside ed ora stavo per stramazzare al suolo anche io, alla faccia della sicurezza!

Se fossi sopravvissuta glielo avrei rinfacciato a vita ai miei!

Mi specchiai negli occhi marroni del mio sfidante, dovevo sconfiggerlo, dovevo farcela!

Feci un balzo staccandomi dal suolo e raggiungendo l’altezza del terzo piano, l’altro fece lo stesso, ci ritrovammo muso a muso, prima che potesse fare qualunque cosa scivolai sotto di lui e gli sferri un’unghiata sul ventre lasciando che si aprisse un taglio lungo 50 cm.

Lo sentii ruggire di dolore, sorrisi di essere stata la prima ad infliggere dolore all’altro, anche se speravo di fare di più … non sono molti 50 cm per un drago!

Lo vidi girarsi verso di me, dalla ferita usciva molto sangue, ero compiaciuta del fatto di avergli lasciato una ferita, non grande, ma molto profonda da quando liquido rosso fuoriusciva.

Mi si scagliò addosso, fu più veloce di me, non riuscii a scansarmi e caddi a terra, un dolore fortissimo mi prese la colonna vertebrale, cercai di rialzarmi, ma non ci riuscii al primo tentativo, vidi il ghigno compiaciuto del mio nemico.

Il sangue iniziò a ribollirmi nelle vene dandomi una grossa scarica di adrenalina che mi permise di rialzarmi.

Ruggii di rabbia, l’adulto sorrise beffardo, mi librai in volo all’altezza del secondo piano.

Mi gettai a tutta velocità verso di lui, e quando anche l’altro prese velocità mi alzai sopra di lui mordendogli la coda, mi aggrappai con forza alle squame del mio avversario, lo sentii ruggire di dolore.

Mi sentii bene.

Mi diedi slancio e, tenendomi aggrappata con la bocca frustai sul muso il drago, feci il gesto almeno cinque volte, poi con la mandibola indolenzita lasciai la coda dell’altro.

La mia bocca era tutta impastata del sangue del mio nemico, sentii uno schifoso sapore di ferro, il drago mi dava le spalle, sapevo che dovevo agire, ma ero curiosa di vedere il risultato della mia mossa, l’avevo inventata lì per lì e volevo sapere se funzionava.

Lo vidi girarsi, il muso completamente sporco di sangue, ruggiva disperato, il dolore lo faceva contorcere e gli faceva fare smorfie con la mandibola.

Provai pietà per lui, ma sapevo che se la situazione fosse sta capovolta lui non avrebbe aspettato neanche un attimo e mi avrebbe uccisa, ciò nonostante però non riuscivo a muovermi, ero immobilizzata.

Sentii un ruggito disperato, mi voltai, gli altri due contendenti si stavano continuando a sfidare, e con terribile rammarico scoprì che ad essere in difficoltà era Marstrong.

Se volevo salvarlo dovevo finire l’energumeno.

Ero decisa, mi lanciai verso di lui, ruggii di rabbia e lo scaraventai al suolo.

L’impatto lo immobilizzò.

Lui era lì, immobile, pronto a ricevere il colpo di grazia, improvvisamente pensai che poteva avere una famiglia, una moglie, dei cuccioli.

Pensai la sua immagine circondato da tanti piccoli che lo chiamavano papà.

Un altro ruggito mi raggiunse, Marstrong, dovevo salvarlo.

Chiusi gli occhi ed affondai i miei denti sul suo collo.

Sentii il sapore del sangue riempirmi la bocca, mi sentii morire per quello che avevo fatto.

Mi staccai ed osservai il suo corpo martoriato, aveva esalato l’ultimo respiro, ma ciò nonostante il suo corpo continuava a perdere i suoi fluidi.

Mi voltai, non potevo sopportare ancora quella vista e ruggii, ruggii tutta la mia rabbia, la disperazione, il rammarico di aver distrutto una vita uguale alla mia, ma ruggii anche la mia vittoria.

Marstrong era stato scaraventato contro la parete della scuola, i suoi muri prima bianchi ora erano sporchi di sangue.

Non pensai molto e volai contro il mio prossimo avversario, mi parai davanti a lui.

“Salve principessa! Sei venuta in soccorso del tuo principe azzurro?” non lo ascoltai, mi scagliai addosso al mio simile facendolo andare a sbattere contro un albero, mentre lui si riprendeva io gli scivolai accanto e lo ferii al costato.

Non emise neanche un gemito, si staccò dall’albero, mi librai sopra al mio avversario cercando di spostare la scena il più lontano possibile dal mio amico, lui mi seguii.

Quando mi fermai eravamo all’altezza del quarto piano, mi caricò ma riuscii a scansarmi, la botta doveva averlo rallentato, provai a ripetere la mossa che avevo usato prima.

Mi attaccai alla coda e mi slanciai colpendolo al muso, riuscii a farlo so una volta perché la seconda volta lui mi addentò la coda, cercai di ignorare il dolore e strinsi con maggiore forza il mio morso.

Iniziammo a girare intorno, sempre più veloce, la testa iniziava a vorticarmi, iniziammo a rallentare anche se impercettibilmente, decisi che era l’ora di finirla, strinsi la morsa con tutta la forza che avevo nella mandibola.

Lo sentii ruggire, mollò la presa ed io feci lo stesso immediatamente, ci staccammo l’uno dall’altra, il sangue mi fuoriusciva dalla coda, il dolore mi faceva tremare, ma ero felice di non essere l’unica, anche il mio avversario tremava.

Avevo il respiro affannato, dei ruggiti ci fecero distogliere lo sguardo, i draghi del regno dell’Oscurità si stavano avvicinando.

Quando tornai con lo sguardo sul mio avversario mi si stava lanciando contro, non sarei mai riuscita a scansarmi, ma qualcosa, o meglio, qualcuno deviò la sua traiettoria, il drago verde si era lanciato addosso al mio avversario.

“Principessa! Va tutto bene?” sorrisi “Lily!” lo sentii ridere “Lily! Fammi un piacere, dai una mano a quel testone del mio amico!”.

Lo guardai un’ultima volta, la lotta era iniziata, mi lanciai verso il terreno, il vento mi sbatteva sulla faccia, l’odore del sangue mi giunse al naso, atterrai delicatamente accanto a Marstrong.

“Eih! Testone come stai?” era seduto ai piedi di un albero, il dorso completamente appoggiato al suo tronco, mi sorrise, ma era un sorriso pieno di dolore “Non credevo che saresti stata in grado di combattere contro un drago e vincere, complimenti principessina”.

Sorrisi “Fatti dare un’occhiata che gli stanno arrivando i rinforzi!” lo sentii ridere “Si, ma stanno arrivando anche i nostri” lo guardai “Cosa?” sghignazzò “Guarda lì testona!” mi indicò un punto in avvicinamento allo sciame nemico.

“Quelli sono i nostri, gli alunni scappati sono andati a chiamare in genitori, Colings poi è tornato immaginando che noi eravamo rimasti qui”, risi di gioia e senza che neanche me ne rendessi conto delle calde lacrime avevano iniziato ad uscirmi dagli occhi.

Il mio amico mi guardò preoccupato “Eih principessina! Che ti succede?” il suo tono non era sarcastico, era preoccupato, lo guardai “I-io …” continuai a piangere, ora ancora più forte, lo vidi farsi forza per raggiungermi, barcollava.

“Si può sapere per quale motivo piangi?” il suo sguardo mi squadrava “I-io ho ap-ena uc-uciso un-un mio si-mile” la mia voce era scossa dai singhiozzi, lo vidi guardarmi terrorizzato, “Lilidith, ascolta, non avevi altra scelta, se non lo facevi saresti morta tu!”.

La cosa però non mi calmava, sentii un ruggito, mi ero quasi scordata del fatto che il drago verde stava ancora lottando, era molto bravo, era riuscito a ferire l’avversario gravemente.

Voltai lo sguardo verso i due schieramenti che adesso si stavano affrontando, erano lontani ma si sentivano i ruggiti di dolore provenienti da entrambe le parti.

Sentii il drago azzurro cadere a terra con un gemito, mi voltai verso di lui “Marstrong!”, mi piegai verso di lui, tutto il corpo era pieno di ferite, buona parte di esse erano profonde, ma quella più grave era una ferita al collo, era lunga dall’attaccatura sino al muso.

“Scusa, ora ti farò un po’ male”, andai delicatamente con un’unghia a cercare di capirne la profondità, lo sentii gemere sotto il mio tocco, avevo le lacrime agli occhi, non potevo permettere che gli succedesse qualcosa, non me lo sarei mai perdonato.

Dovevo fare qualcosa per fermare la perdita di sangue,  si, ma cosa?

Mi ricordai di una pagina che avevo letto qualche giorno prima in biblioteca, parlava di situazioni in cui dover fermare un perdita di fluido sul ventre, questo non era il ventre, ma forse andava bene lo stesso.

Bisognava far dì che il drago si mettesse in una posizione tale da non far cadere le foglie e di premerlo contemporaneamente, la posizione ideale era quella di metterlo a pancia in giù dopo avergli messo le foglie così da premerle e fermare la perdita.

Ok, dovevo trovare delle foglie, poi avrei trovato un modo per tenerle premute.

“Torno subito!” presi le foglie più grandi che trovai, qualcuna di queste doveva andare bene! Ne presi molte per bloccare anche l’altra grossa perdita, come quella sul fianco.

Tornai velocemente verso il mio coetaneo, lanciai uno sguardo contro i due lottatori, Colings era provato dalla fatica e aveva delle ferite qua e là, ma l’altro era messo peggio, ansimava e perdeva molto sangue, stava per cedere e a quel punto sarebbe morto.

Sorrisi, era quello che si meritava per quello che aveva fatto a Mastrong, rivolsi il mio sguardo verso le due linee nemiche, vide un corpo cadere, fui percorsa da un brivido.

Tornai dal mio amico “Chissà se era un amico o un nemico” la voce del drago era sempre più flebile, sorrisi “Di qualunque schieramento fosse è pur sempre la perdita di una vita”, lo sentii ridere “Non credevo che tu fossi così saggia”.

Risi a mia volta “Nemmeno io lo sapevo!”, iniziai a sistemargli le foglie sul costato “Girati sul lato per favore”, iniziò a girarsi di lato, quando si appoggiò lo sentii gemere, si volse dall’altra parte velocemente “Fa male cavolo!”.

Mi sentii salire il sangue al cervello “Non fare il cucciolo! Girati immediatamente!” il drago eseguì l’ordine dando le spalle alla battaglia che imperversava sorrisi “Bravo cuccioletto!” lo sentii ridere.

“Grazie mammina”, lo disse con la voce roca ma cercando lo stesso di sembrare un cucciolo, lo guardai con dolcezza sentendomi il cuore in una morsa di ghiaccio mentre ridevo alla battuta.

Mi misi a sistemare le foglie sul suo collo, una volta finito iniziai a premere leggermente per non fargli male, ma anche abbastanza forte da permettere una pressione in grado di fermare la perdita.

Continuavo a  guardare la battaglia mentre sentivo di gemiti soffocati provenire dal drago sotto di me “Ti fa ancora male?” sentivo le lacrime pungermi gli occhi, volevano uscire, ma questo non era il momento.

“No, tranquilla, piuttosto come va Colings?” sorrisi, era un bravo drago in fondo.

“Se la cava il dragoncello, è davvero in gamba” lo sentii alternare le risate a colpi di tosse “Già, è davvero in gamba, è stato lui ad insegnarmi tutto” lo sentii sospirare.

“Devo dire che ti ha insegnato bene”, mi sorrise, tornai a guardare la battaglia, il drago nemico ansimava dalla fatica, sanguinava in modo grave, eppure non accennava a volersi arrendere.

Volsi lo sguardo verso la grande battaglia, da questa distanza non si vedeva molto, i due schieramenti non si distinguevano, dei ruggiti di rabbia mista a dolore mi arrivarono fino alle orecchie, un brivido mi scese lungo la schiena.

Era un tipo di ruggito particolare che si usava solo per una determinata situazione.

Marstrong e Colings mi guardarono preoccupati “No, non è possibile, non può essere” avrei riconosciuto quel ruggito tra mille “Lilidith …” mi voltai verso il drago azzurro che mi aveva chiamate “Non ti preoccupare, sono convinta che sta bene”.

Sorrisi, in fondo potevano aver ruggito a quel modo perché l’avevano ferito, quel pensiero mi rincuorò molto, ora dovevo concentrarmi su quello che succedeva qui.

Guardai le foglie che premevo sul collo del drago, ne alzai una, la perdita stava smettendo, sorrisi “Bene, qui sul collo siamo quasi a posto, ma temo che ti rimarrà una cicatrice”, mi sorrise.

“Ne sono felice, vorrei avere qualcosa, oltre la memoria che mi ricordi il mio battesimo del fuoco”, risi “Io mi sarei accontentata della mia memoria”.

I nostri occhi si incontrarono.

Si creò un miscuglio tra acqua e fuoco, i due elementi opposti.

Un ruggito di disperazione ci fece distogliere lo sguardo, il drago nemico era caduto a terra, era in una pozza di sangue, si rialzò velocemente facendo un salto verso il cielo, superò l’altezza del suo avversario “Ci rivedremo presto”.

 

Se ne andò via, volando, Colings provò ad inseguirlo, ma la velocità non era mai stata il suo forte, io non potevo fare niente, dovevo continuare a premere le foglie.

Vidi tornare in dietro il drago verde “Mi dispiace, è troppo veloce non ce l’ho fatta”, gli sorrisi “Grazie per avermi difesa”.

Vidi uno scintillio onorato nei suoi occhi gialli, abbassò il muso in segno di rispetto “Una principessa che sa lottare in questo modo in un momento di difficoltà va sempre aiutata”, risi “Che strano, eppure un attimo fa mi davate della principessina viziata”.

Lo sentii ridere “Già, ma quando non ti ho vista fuggire ho cambiato idea”, sorrisi felice d aver ritrovato un po’ di spensieratezza anche in quel momento difficile.

“Eih testone, come va?” il drago verde si era avvicinato all’amico, sentii ridere il drago dagli occhi rossi “Io bene, piuttosto tu?”.

“Bene, mai stato meglio”, alzai leggermente una delle foglie che tenevo premute sul collo del drago.

“Sembra che la ferita abbia smesso di sanguinare”, le tolsi tutte, una per una accertandomi che non perdesse più sangue, o che comunque ne perdesse in una minima parte “Bene, prova a girati, devo controllare il costato”.

Il giovane eseguì il mio comando.

Iniziai a controllare anche quella ferita “Bene, ora non ti dovrebbe sanguinare più niente, un po’ di riposo e sarai come nuovo”, lo vidi alzarsi e appoggiarsi stanco al tronco dell’albero dove lo avevo trovato prima.

Io mi diressi verso Colings “Tu come ti senti?” lo vidi sorridere “Mai stato meglio”, lo scrutai con sguardo critico, guardai verso il luogo dove si stavano battendo le linee nemiche, non c’era più nessuno.

“Ma cosa?” vidi il drago verde guardare nella mia stessa direzione “Credo che se ne siano andati” ruggii trionfante e poco dopo si unirono al mio ruggito anche gli altri due.

“Torniamo, Marstrong, te la senti di volare?” mi sorrise “Certo che si!” risi “Allora andiamo”.

Volammo piano, lentamente per non esaurire le forze, eravamo provati dalla battaglia.

Accompagnai a casa il drago azzurro, Colings se ne andò dall’altra parte, io mi diressi velocemente al castello sperando che quei ruggiti fossero stati fatti solo per una ferita.

Dovevo muovermi.

Aumentai la velocità finché non giunsi in vista di casa mia.

Tra poco avrò delle risposte.

 

 

 

Angolo dell'Autrice (U.U)

 

L'autrice salue sul palco

"Buon giorno a tutti!"

Sente gli applausi di ShinigamiGirl.

Inizia a paingere commossa.

"E' bellissimo essere su questo palco e ricevere anche degli applausi! Pensavo che questo momento non sarebbe arrivato mai più ..."

si asciuga una lacrimuccia e si siede sulla sedia a dondolo.

"In questo capitolo abbiamo visto come se la cava la nostra cara Lily nella lotta ed abbiamo scoperto il nome del drago verde, Colings, a questo proposito, Lilidith, perché non entri portando dentro il nostro primo ospite della serie?"

"Eccomi Autrice!"

Lilidith entra trascinando per la coda Mastrong.

"No! No! Lilidith! Dannazzione lasciami! non voglio stare da solo con voi due pazze scatenate!"

Lilidith e l'Autrice gli lanciano uno sguardo di fuoco.

"Non.Siamo.Sole! C'è. Anche.ShinigamiGirl! Non. Osare.Scordartela.Un.Altra.Volta!!!!!!!!"

Mastrong le guarda male.

"Ma come! nonsiete offese per il fatto che vi ho dato delle pazzescatenate?"

L'Autrice alza le spalle.

"Io ci sono abituata!"

"Molto bene, sidediti qui"

Lily fa sedere Mastrong su un tappeto.

L'Autrice mette un casco al drago.

"Bene, iniziamo con il gioco: Verità o ... MORTE! Muahahahahahahah!"

Lilidith si aggiunge alla sua risata da pazza schizzofrenica mentre l'unica spettatrice applaude per paure di essere scelta per il gioco.

"Molto bene, prima domanda, Lily,cara, vuoi farla tu?"

La dragonessa scuote la testa.

"Molto bene, Mastrong, a te PIACE Lily?"

Il drago rabbrividisce

"Mi astengodalla risposta"

ohoh ....

"RISPOSTA ERRATA! SCOSSA!"

Una scarica elettrica scuote le ossa del drago.

"EIH! Io ti ho risposto!"

"Non ti puoi astenere in questo gioco"

"Lily! anche tu?"

"A dire il vero ero curiosa anche io ..."

Il dragotenta di togliersi il casto ma gli arriva una scossa elettrica.

"Ahahah! Non ti puoi liberare! Muahahahah!"

Speriamo che non mi scelgano mai per sto gioco

"Bene, concludiamo questa sessione, prossima vota avremo come ospite ancora Mastrong, che risponderà alle vostre domande!"

"A presto ragazzi!"

L'Autrice prende ShinigamiGirl per la mano e la fa salire su Lily

"Ciao ciao!"

se ne volano via sfondando il tetto

"Eih voi tre! LIBERATEMI!!!!!!!!!!"

  
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