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Autore: effe_95    16/03/2013    3 recensioni
[ STORIA IN FARE DI REVISIONE ]
Claudia Rossi è una ragazza di sedici anni, frequenta il terzo anno del liceo Classico insieme a Francesco, il suo migliore amico dall'infanzia, ha una madre non troppo presente, un fratello cresciuto troppo in fretta e un padre che sembra sparito.
Yulian Ivanov ha diciotto anni, un carattere ribelle e spensierato, un passato che non vuole essere ricordato, e un'altra nazione nel cuore, la Russia.
Le vite di questi due ragazzi si incontreranno quasi per caso, per raccontare una storia passata di due persone che hanno solo bisogno di essere salvati.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Salvami, ti salverò.

25.Non tornare, se non puoi farlo.

 

<< Stai soffrendo? >>
Che bella domanda che le aveva fatto Francesco, una domanda che sicuramente non aveva bisogno di una vera risposta, che lei stesse soffrendo non c’era ombra di dubbio.
<< Ma hai fatto bene Claudia >> La rossa non rispose, prese semplicemente a raccogliere le carte rimanenti di quel pranzo veloce che avevano consumato stesi sul letto del ragazzo, era da parecchio tempo ormai che non facevano più una cosa del genere.
<< E’ difficile tornare alla vecchia vita >> Commentò lei, cercando di cambiare un po’ argomento, Francesco le scombinò i capelli e sorrise tristemente, ma anche con dolcezza.
<< Ci siamo proprio abbuffati eh? >> Disse Francesco gettandosi con fare drammatico sul letto e poggiandosi una mano sulla pancia piatta e dura come la roccia, Claudia la schiaffeggiò più volte, ma sembrava veramente fatta di marmo.
<< Sei tu che mangi come un porco! Io ho preso solo un panino minuscolo >> Si lamentò Claudia, Francesco scoppiò a ridere e prese a farle il solletico con forza, così Claudia si contorse senza ritegno tra le braccia del migliore amico.
<< Comunque, non mi va affatto bene il fatto che ti abbia messo le mani addosso >>
Claudia sospirò pesantemente e smise di ridere, era tutto inutile con quel ragazzo rompiscatole.
<< Ormai è passata, l’ho lasciato proprio per questo >> Commentò lei senza girare troppo intorno alle parole, ma mentendo comunque, erano tanti i motivi per cui aveva deciso una cosa del genere, tra cui anche la sua indecisione e il passato di Yulian.
<< Tu però lo ami, non dirmi di no perché non sai mentire >> E Claudia rimase in silenzio per più di dieci minuti, Francesco non aggiunse nient’altro, lui poteva capire meglio di lei cosa si provava in momenti come quelli, si rendeva solo conto che faceva male e che a volte era difficile aprirsi, lui per primo non l’aveva fatto.
<< Mi passerà prima o poi no? >> Mormorò lei, guardandosi le punte dei piedi, a Francesco gli si strinse il cuore, la cinse in un abbraccio affettuoso e le baciò il capo come era solito fare da sempre.
<< Non passa mai Clo, solo se trovi una persona più speciale di lui >> Claudia sospirò trattenendo a stento le lacrime.
<< Ora come ora mi sembra impossibile >>
 
Yulian se ne stava distrattamente steso tra l’erba verde di quel parco, era da una settimana precisa ormai che alle quattro del pomeriggio andava li a contemplare il cielo, anche quando pioveva e si inzuppava tutto.
Aleksandr e Katerina l’avevano ripreso sempre in quelle circostanze, e una volta Aleksandr gli aveva anche dato uno schiaffo, uno schiaffo meritato.
Quel giorno il cielo era sereno, l’aria era piacevole e non c’era nemmeno una piccola nuvola in vista, Delitto e Castigo se ne stava aperto comodamente sulla sua pancia, mentre i Fratelli Karamazov giacevano solitari al suo fianco.
<< Ma sei morto? >> La vista di Yulian venne completamente offuscata da due occhi verdi come l’erba e dei capelli castani e mossi, era una bambina sugli otto anni che gli aveva posto una domanda del genere?
<< No, sto sonnecchiando >> Rispose il biondo tirandosi su con i gomiti per osservarla meglio, era impressionante quanto quella bambina assomigliasse a Nicola, ma sicuramente era un errore. << Sonnecchiare? Che cos’è? E poi perché parli con quell’accento strano? >> Yulian si accorse che la bambina aveva le lentiggini sulle guancie e la erre leggermente moscia, seguita da una voce squillante e travolgente.
<< Sonnecchiare significa “riposare”  più o meno, è un verbo, e parlo così perché sono russo, tu come ti chiami? >> Chiese Yulian guardandola con un bel sorriso sulla faccia, quella bambina era divertente e sincera allo stesso tempo.
<< Carolina e di notte non russo come te >> Rispose sincera, sedendosi a gambe incrociate accanto al biondo, Yulian scoppiò in una risata genuina e di tutto cuore, era da giorni ormai che non rideva più in quel modo.
<< Interessante, io sono Yulian >> Rispose il ragazzo asciugandosi una lacrima dalla guancia, Carolina gli lanciò un sorriso gentile e Yulian smise di sorridere, perché quello era davvero lo stesso sorriso di Nicola.
<< Sei figlia unica? >> Le chiese allora, era una domanda che gli era venuta spontaneamente, anche se era davvero poco probabile che Claudia e Nicola gli avessero nascosto l’esistenza di una sorella misteriosa .
<< No, ho un fratello di ventuno anni e una sorella di sedici, io sono la più piccola >> Yulian si strozzò nel sentire quelle parole, ma Carolina continuava a guardarlo con ammirazione e giocherellava con fili d’erba sorridendo amabilmente.
Gli occhi verdi della bambina lo immobilizzarono e lui non poté fare a meno di pensare che Carolina lo stesse guardando proprio come faceva Claudia, quindi sorrise dolcemente.
<< E come si chiamano? >> Carolina sorrise aggiustandosi i capelli dalla fronte.
<< Eteocle e Daniela, vuoi diventare loro amico? Tu sei triste >>
Che nome singolare che aveva il primogenito della famiglia, almeno quella bambina non era la sorella segreta della famiglia Rossi, Yulian spostò lo sguardo sui libri che giacevano abbandonati nell’erba, li raccolse con cura aggiustando le orecchie che erano venute a crearsi a piè di pagina e li ripose nella cartella poco distante.
<< Magari un’altra volta, adesso vado un po’ dalla mia sorellina, lei si chiama Iliana >>
Disse Yulian raccogliendo le sue cose e alzandosi, Carolina lo imitò e con la manina gli prese un lembo della camicia. << Anche lei russa? >> Domandò con una semplicità e ingenuità unica, Yulian le accarezzò la testa e sorrise.
<< Si >> Rispose semplicemente e fece per andarsene, ma un uomo sulla quarantina raggiunse la bambina di corsa e le poggiò una mano sulla testa.
<< Carolina! Non scappare così! Vuoi farmi morire? >> L’uomo aveva una voce dolce e paziente, i capelli castani e leggermente bianchi in alcuni punti, gli occhi verdi e un fisico magro e asciutto, era la fotocopia di Carolina e anche di Nicola, forse era per quel motivo che Yulian aveva notato tanto quella somiglianza.
<< Ah mi scusi, le ha dato fastidio? >> Chiese l’uomo, rivolgendo un sorriso stanco al russo.
<< Per niente, ha una bambina davvero meravigliosa >> L’uomo sorrise di cuore e prese in braccio la figlia accarezzandole affettuosamente la testa.
<< Grazie, mia moglie sarebbe stata felice di sentirselo dire, è morta un anno fa >>
<< Mi spiace signor .. >> Fece Yulian , si sentiva davvero imbarazzato in quel momento, non sapeva cosa dire, d’altra parte quell’uomo si era confidato senza troppi problemi.
<< Sono Andrea, Andrea Andreotti >> Il cuore di Yulian fece un balzo nel petto, ricordava di aver già sentito quel nome, era stata Claudia a pronunciarlo, e come un lampo Yulian capì tutto.
<< Lei è il padre di Nicola e Claudia vero? >> Nel sentire quei nomi Andrea Andreotti sbiancò e smise di sorridere.
 
La casa dell’ uomo non era molto grande, si vedeva che mancava la figura di una donna perché era tutto in disordine, seduto sul divano, Yulian riuscì a notare due fotografie abbandonate sul mobile pieno di polvere.  Nella prima c’erano tre ragazzi, dovevano essere Eteocle, Daniela e Carolina, nella seconda invece c’erano altri due bambini, Nicola e Claudia all’età si e no di undici anni il primo, sei la seconda.
Andrea entrò nel salotto stringendo tra le mani un vassoio con delle tazze di the e dei biscotti vecchi, ma non aveva niente di meglio da offrire in quel momento.
<< E così sei un amico di Claudia? Sarà diventata bellissima adesso >>  Cominciò l’uomo senza fare troppe cerimonie, aveva capito subito che Yulian era un tipo che andava dritto al punto.
 << Vuoi vederla? >> Chiese a sorpresa il ragazzo, Andrea rimase per un attimo immobile, poi annuì con titubanza. Yulian estrasse il cellulare dalla tasca dei pantaloni e mostrò il display all’uomo, Andrea sorrise e accarezzò la foto con la punta delle dita.
<< E’ identica a Luna >> Commentò distogliendo lo sguardo. << Nicola? Che fa adesso? >>
<< Nicola ti odia. Lavora quasi tutte le notti per portare i soldi a casa e la mattina va a studiare all’università a spaccarsi il cervello>> Andrea aveva capito anche che Yulian era un tipo che le cose le diceva in faccia, proprio così com’erano.
<< Non sono venuto fin qui per chiederti di tornare, e sinceramente non vorrei nemmeno che una persona che abbandona due figli e una donna per andarsene con un'altra torni nella vita di Claudia. Voglio solo che tu vada a chiedere scusa a quei due ragazzi per tutte le sofferenze che hanno patito nella loro vita a causa della tua assenza >>
Andrea Andreotti si portò le mani sulla faccia e scosse furiosamente la testa facendo stizzire ancora di più Yulian.
<< Io non posso farlo, capisci? Li ho traditi, ancora prima che nascesse Nicola era già nato Eteocle. Ho dovuto fare una scelta tra le due donne che amavo e ho preferito Laura, non posso tornare da loro e rinnegare la mia scelta >>
Yulian si alzò dal divano stingendo forte i pugni, doveva andarsene altrimenti finiva che prendeva a pugni quell’energumeno senza un briciolo di coraggio, aveva fatto male a sperare che potesse fare una cosa del genere, si avviò furioso verso la porta.
<< Ragazzo, ma tu che c'enti in tutto questo? >> Domandò in fine Andrea, guardandolo con occhi stanchi, Yulian aprì la porta di quella casa dove non avrebbe mai più messo piede.
<< C'entro, perché sua figlia mi ha salvato la vita >> E se ne andò sbattendo la porta.
 
Il biondo rientrò a casa alle otto passate, aveva fatto tardi e si sentiva anche un po’ nervoso, stranamente però, trovò i genitori e Iliana seduti attorno al tavolo della cucina che lo aspettavano ansiosi, Yulian li guardò con fare sospetto.
<< Siediti >> Ordinò Aleksandr con un tono pacato, Yulian lo guardò con ansia, ma si calmò quando vide il sorriso di Iliana.
<< Dobbiamo dirti una cosa molto importante >> Cominciò Katerina, aveva una strana luce negli occhi e tremava come una foglia stringendo forte la mano del marito.
<< Cosa c’è mamma! >> Esclamò Yulian, che in quella giornata aveva avuto anche troppe emozioni.
<< Sono incinta >> No, le sorprese non erano ancora finite. 




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Effe_95

Privet!
Salve a tutti, questa settimana credo di non aver fatto troppo ritardo vero?
Durante la settimana ho fatto si e no quattro compiti in classe e devo farne ancora la settimana che viene, sono un pò avvilita insomma :P
Passando al capitolo, da adesso in poi si aprirà la parte della storia che riguarderà la famiglia di Claudia, lo so che il padre non si è presentato nel modo migliore, ma credo che lui ha ancora molto da raccontare.
Per quanto riguarda l'ultima parte cosa ne pensate xD
A presto.
  
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