Hogwarts
Arrivarono a scuola qualche ora dopo.Il sole era già calato, lasciando il posto alle tenebre e, quando scesero dal
treno, soffiava una leggera brezza che li fece rabbrividire.
Sirius e James si guardavano intorno a
bocca aperta, totalmente ammirati di fronte a quello scenario che gli si
presentava davanti. Un uomo, grande quattro volte più del normale, impugnava
una grossa lanterna e chiamava a gran voce i ragazzi del primo anno, che però
non parevano prestargli attenzione, impegnati com'erano ad osservare la
superficie piatta del lago, il grande parco ricco di alberi e il castello, che
si stagliava contro il cielo scuro.
-Quelli del primo anno da questa
parte, avanti!- chiamò il gigante per la seconda volta, un po' spazientito.
Sirius si riscosse, distogliendo a fatica lo sguardo dal castello, con le sue
guglie e torri e afferrò il braccio di James, trascinandolo verso l'uomo con la
lanterna. I due ragazzini non poterono fare a meno di strabuzzare gli occhi
quando lo videro in faccia.
Aveva il volto coperto da una folta barba nera e le
sopracciglia erano così cespugliose che gli nascondevano gli occhi. Indossava
una lunga palandrana ricca di tasche, dalle quali spuntavano i più svariati
oggetti e a prima vista, illuminato solo dalla luce della lanterna che creava
ombre inquietanti, il gigante poteva far paura, ma a Sirius e a James fu subito simpatico. Aveva una certa aria
bonaria, che ribolliva negli scuri occhi neri e un sorriso si dipinse sul volto
dell'uomo quando vide quei due ragazzini che gli arrivavano malapena alla vita.
-Chi sei?-chiese James squadrandolo
con un sorriso che andava da orecchia a orecchia. Gli occhiali gi scivolarono
sul naso e James se li raddrizzò con un gesto della mano.
- Rubeus Hagrid, Custode delle Chiavi
e dei Luoghi ad Hogwarts. - rispose quello con voce rauca
che fece sussultare una bambina minuscola accanto a loro, che si strinse di più
contro un'altra ragazzina bionda, alla quale era praticamente avvinghiata.
-Sei sempre così formale?- chiese
Sirius curioso, gli occhi grigi socchiusi per il fastidio della luce, che lo
colpiva dritto in faccia.
Il gigante alzò la lanterna, per toglierla dal viso
del ragazzino che riuscì ad aprire del tutto gli occhi.
-E voi sempre così sfrontati?- chiese
burbero, inarcando le sopracciglia. Delle minuscole rughe gli incresparono la
fronte. Una folata di vento spense la candela nella lanterna, lasciandoli al
buio completo. Alcuni ragazzi strillarono, spaventati. Altri si limitarono a
sospirare. Altri ancora si lamentavano per il freddo, incuranti di non vedere a
un palmo dal loro naso. Il guardiacaccia rovistò nelle tasche della palandrana,
alla ricerca dei fiammiferi.
-Reggimi questo- mormorò a Sirius
passandogli una cosa pelosa che si dimenava tra le sue mani .-Non farlo scappare- aggiunse mentre Sirius
lo stringeva forte al petto, in evidente difficoltà, per poi imprecare a bassa
voce quando una fitta lo colpì al pollice.
-Mi ha morso!- si lamentò, scrutando
torvo Hagrid nell'oscurità.
-Aspetta un attimo, ragazzino-
rispose quello e finalmente accese la candela. Sirius abbassò lo sguardo sul
coso che stava trattenendo; era un topo.
Uno bello grosso, nero e grasso, che
si divincolava furiosamente, cercando di mordere le sue dita.
-Grazie- disse Hagrid riprendendolo e
infilandolo ancora nelle tasche del pastrano.-Non ti preoccupare per il morso, non
è niente-
Sirius alzò le spalle- E chi si
preoccupa?- ridacchiò, succhiandosi il taglio sul dito, apparentemente
divertito.
- Sono James Potter -si presentò James
educatamente tendendogli la mano, sicuro che la fama dei genitori come Auror lo
avrebbero preceduto. Infatti, Hagrid li conosceva.
-Oh, tu sei il figlio di Charlus
Potter..Veniva a scuola con me... Cioè, era qualche anno
più indietro...Bravo ragazzo, si. Divertente. Era un Prefetto-
disse il guardiacaccia, con voce malinconica- Non lo vedo da tanto...E
tu
sei?-chiese poi a Sirius, che smise di succhiarsi il dito ferito per
presentarsi.
- Sirius Black -
-Quindi..Orion Black è tuo padre-
. Stavolta non c'era traccia di divertimento o allegria nella sua voce; anzi, ora
scrutava quel giovane ragazzo con sospetto, come se fosse pericoloso o uno
squilibrato.
- Non sono i figli a scegliere i
genitori-
Hagrid parve addolcirsi -E così Orion
ha un figlio ribelle..Non so perchè ma mi fa piacere che tu non assomigli a
lui. Non mi stava particolarmente simpatico, guardava tutti dall'alto in basso-
-Non che le cose siano cambiate-
aggiunse Sirius alzando le spalle.
- Dobbiamo andare- mormorò Hagrid, quando
alcuni ragazzini cominciarono a lamentarsi per il freddo- Dovete ancora essere
Smistati-
-Dove?- chiese James incuriosito, sporgendosi
per vedere oltre la spalla di Hagrid, senza successo, dato che a stento
arrivava alla cintola. - Dov'è che veniamo Smistati?-
James non aveva voluto sapere niente
dai genitori, se non che sarebbero stati divisi in quattro Case, per non
rovinarsi la sorpresa.
-Al castello. In barca- rispose il
gigante, sventolando la lanterna e illuminando i visi dei due ragazzi, aperti in
un radioso sorriso.-Occhio alla piovra gigante- disse a tutti che lanciarono
degli squittii spaventati.
-Fico- dissero in coro Sirius e
James, una luce malandrina ed emozionata negli occhi.
-Primo anno, da questa parte!- urlò
Hagrid voltandosi e iniziando a camminare, seguito dai ragazzini che non
staccavano gli occhi di dosso dalla superficie piatta del lago, come se
temessero di veder comparire la piovra gigante da un momento all'altro. James e
Sirius gli stavano alle calcagna, tempestandolo di domande alle quali il
gigante rispondeva con un sorriso esasperato, ma divertito.
-E come mai dobbiamo entrare dopo gli
altri? Fa freddo- stava chiedendo Sirius, starnutendo.
- Perchè dovete essere Smistati-
rispose Hagrid paziente, fermandosi in riva al lago dove alcune barche
sostavano sulla sponda. Il debole rumore delle minuscole onde che si infrangeva
contro le barche,giungeva alle loro orecchie,accompagnato da un rumore degli
ultimi grilli dell'anno.
-E perchè..-
-O lasciatelo in pace un attimo!-
sbottò una voce che Sirius e James riconobbero per quella di Lily Evans, la
ragazzina dai capelli rossi seduta con loro sul treno.
-Qualcuno ti ha chiesto qualcosa, Rossa?-sorrise
beffardo James, indirizzandole uno sguardo ammiccante, per poi ridere quando
Lily ribattè:
-NON MI CHIAMO ROSSA!-
-Sta' calma, Lily - le suggerì Sirius
-Stava scherzando-
Lily lo ignorò voltandogli le spalle,
a braccia incrociate, lasciandogli capire che era ancora arrabbiata con lui per
la faccenda sul treno. Sirius la guardò perplesso per un attimo, per poi alzare
le spalle quando Mocciosus circondò Lily con un braccio, come per consolarla.
-Bene, salite sulla barche.. Voi due-
disse Hagrid indicando James e Sirius - Venite con me, non voglio che nessuna
barca si ribalti per colpa vostra, capito?-
I due ragazzini scattarono
sull'attenti, seguendo il gigante sull'imbarcazione.
Il vento, ora che erano
seduti immobili sulla barca, con la paura che si potesse ribaltare da un momento
all'altro o che un enorme tentacolo li afferrasse, era gelido.
Frustava i loro
visi senza pietà e le minuscole goccioline che s'alzavano quando la punta della
barca increspava la superficie del lago, arrivava loro in faccia, facendoli
tremare ancora di più. James si guardava intorno estasiato, ammirando il parco
della scuola, nel quale spiccava imponente,molto lontano dall'edificio, un
Platano che dimenava i suoi rami come impazzito.
-Guarda!-disse indicandolo a Sirius
che fischiò ammirato.
-Cosa può servire un albero pazzo in
un giardino?-chiese ad alta voce. La risata roca di Hagrid giunse alle loro orecchie.
-Quello è il Platano Picchiatore.
L'hanno appena piantato. Io vi suggerirei di stargli alla larga, è piuttosto
pericoloso,sapete?-
Un ragazzino sulla barca con loro
trasalì rumorosamente e rabbrividì.
Sirius si voltò a guardarlo: aveva il volto pallidissimo,
solcato da alcuni graffi, alcuni rossi, segno che erano recenti, altri più
scuri. I capelli biondi erano folti, ben pettinati e Sirius ebbe l'impressione
che fosse un tipo perfettino e pignolo, sempre ordinato e impeccabile.
Solo gli
occhi color cioccolato lo mandavano fuori strada, solo quelli non erano adatti
ad un secchione sicuro di sè. Quegli occhi scuri e incredibilmente dolci, erano
pieni di un sentimento strano, qualcosa che Sirius identificò come
paura.
Il ragazzino incrociò lo sguardo di Sirius e abbassò in
fretta gli occhi, arrossendo timido.
-Sono Sirius Black - gli disse Sirius
sorridendo amichevolmente, porgendogli la mano. Il ragazzino l'afferrò, un po'
incerto.
- Remus Lupin -disse a voce così
bassa che Sirius fece quasi fatica a sentirlo. James si voltò sporgendosi sopra
la sua spalla, per tendere anche lui la mano a Remus.
- James Potter. Hai visto che roba
quell'albero? Non vedo l'ora di vederlo da vicino!- esclamò entusiasta.
Remus
rispose con un sorriso forzato e schiarendosi la voce, mormorò -Ma sarà pericoloso. Vedrai che non
ti faranno neanche avvicinare-
- Nah, non possono togliermi questo
divertimento. E in ogni caso, io andrò lo stesso. Vieni con me, Sirius?- chiese
James al giovane Black che scoppiò in una risata divertita.
-Sembra tanto un discorso da giovani
marmotte. D'accordo, ci sto. Tu, Remus?-chiese gentile a Lupin che
sobbalzò,sorpreso per l'invito
- Io? Mi volete con voi?-chiese stupefatto
-Che domande sono queste? Certo! Su, dobbiamo
fare amicizia no?- esclamò James con un falso tono scandalizzato -E poi, caro
il mio Remus, devo proprio dirtelo: sembri molto più sveglio di 'sto qui al mio
fianco. E poi mi sei simpatico-
-Lo prenderò come un complimento, James
- rispose Sirius alzando gli occhi grigi al cielo, sbuffando. Remus ridacchiò e
scoprì, piacevolmente sorpreso, che il suono della sua risata, che così poco
aveva sentito, gli piaceva.
-Promettetemi una cosa, ragazzi: in qualunque
Casa finiremo, saremo comunque amici- disse James in tono solenne, guardandolo
sia Remus che Sirius con grande serietà.
-Parola di boy scout- disse Sirius
portandosi una mano al cuore, come per giurare. James lo guardò male per alcuni
secondi, rimproverandolo col solo sguardo per aver rovinato il suo discorso
serio, ma poi, di fronte al sorrisone di Sirius, scoppiò a ridere
fragorosamente.
-Quanto sei scemo, amico -sghignazzò
James -però devo dire che mi piaci. Ma -aggiunse in fretta in tono
d'avvertimento puntandogli addosso un dito - Se finisci a Serpeverde ti prendo
a calci-
Fu il turno di Sirius a ridere, imitato
da Remus che si concesse una risatina nervosa, che entrambi i ragazzi notarono.
Sirius gli rivolse una buffa occhiata.
Remus annuì, sorridendo nervosamente,
come se non sperasse altro che la barca si aprisse sotto i suoi piedi e lo
inghiottisse o che qualcun altro avrebbe
preso il suo posto come centro d'attenzione.
Qualcuno alle loro spalle si schiarì
la voce, rivolgendosi ad Hagrid - Mi scusi, signore, manca ancora molto?-
Chi aveva parlato era una ragazzina
bionda, quella stessa alla quale era aggrappata la bambina minuscola che aveva
sussultato a sentire la voce di Hagrid in stazione.
Hagrid scosse la testa.
-Siamo quasi arrivati- mormorò, tornando
a guardare il lago. Sirius invece si voltò in direzione della ragazzina,che
vedeva a malapena per via dell'oscurità sempre più fitta.
Lei ricambiò il suo sguardo, inarcando
appena un sopracciglio.
-Come ti chiami?- domandò James dato
che nè Sirius nè la ragazza sembravano aver intenzione di parlare. Lei spostò
lo sguardo su James e assunse un'espressione vagamente divertita.
-Che c'è, vuoi imparare il nome di
tutti prima della fine della serata?-domandò beffarda, scostandosi una ciocca
di capelli biondi dagli occhi.
Rabbrividì e si strinse di più nel mantello, continuando
a fissare i due ragazzi che erano pericolosamente girati nella sua direzione
tanto che, se la barca avesse sbandato, si sarebbero trovati a mollo nelle
acque gelide.
-Si, e anche mangiare del budino al
cioccolato-rispose James alzando le spalle-Allora? Vuoi dircelo o dobbiamo
indovinare?-
La ragazzina sorrise - Perchè non
provate a indovinare allora?-
Sia Sirius che James si guardarono
perplessi per un attimo, per poi guardare ancora la ragazzina. Il primo a
riprendersi fu Sirius, che si grattò il mento con aria assorta.
-Dunque vediamo... Hannah?- chiese
speranzoso.
-No- disse lei scuotendo la testa.
- Bathsbeba - rise James mentre la
ragazzina faceva una faccia schifata. - Wanda. Emmeline. -
-Ma dai! Che nomi sono?!- ridacchiò
la ragazzina piegata in due dalle risate.
- Ermenegilda. Rosmunda - affermò
Sirius con aria solenne.
-Certo,per un ragno ubriaco-aggiunse
Sirius alzando le spalle.- Elvendork?-
-Che c'è? è un bellissimo nome, e poi è unisex-
Lei continuava a guardarlo stranita.
-Vuol dire che va bene sia per i maschi che per le femmine- aggiunse James, di fronte alla sua espressione. La bambina gli scoccò un'occhiataccia.
-So che vuol dire. Non ho mai sentito un nome più orribile.-
Siruis sghignazzò- Mi arrendo. Come ti chiami?-
- Marlene McKinnon-
- Sirius Black. Lui è James Potter e lui Remus Lupin -si presentò Sirius indicando poi prima James e dopo Remus, che abbozzò un sorriso timido.
James al contrario sorrise sornione.
-In che Casa vorresti finire, Marlene?- chiese James curioso, piegando leggermente la testa verso destra, studiandola con sfacciataggine.
-Fissi sempre tutti così?-domandò Marlene leggermente infastidita dal modo in cui James la stava guardando.
La guardava come se la stesse studiando, come se fosse qualche pezzo raro di un museo, come se volesse cogliere tutti le minime sfaccettature del suo carattere semplicemente guardandola in volto.
-Solo chi mi sta simpatico- ribattè senza distogliere lo sguardo, ignorando il fastidio contenuto nella voce della ragazzina.
-Su James, smettila di fissarla in quel modo. Sembri un maniaco- lo rimproverò Sirius bonario.
James guardò il nuovo amico che stava scuotendo la testa divertito e per qualche strana ragione non si irritò per quel piccolo rimprovero, come invece accadeva sempre quando qualcuno lo sgridava. Forse perchè quel ragazzino dai capelli neri gli ispirava una fiducia cieca.
James alzò le spalle, distogliendo lo sguardo -Come vuoi, Sirius -
-Non ci hai ancora rivelato a che Casa vuoi finire-sorrise Sirius alla ragazzina che spostò lo sguardo da James a lui.
Un debole fascio di luce proveniente dalle finestre del castello, illuminò la barca, permettendo ai ragazzi di vedersi chiaramente in volto.
Marlene McKinnon era una ragazza davvero singolare. Davvero graziosa, con i capelli biondi che le arrivavano fino a metà schiena, cadendo in onde morbide e due grandi occhi azzurri che scrutavano il mondo con interesse e con attenzione. Lo sguardo di lei era come quello di una volpe:furbo, intelligente e tremendamente critico.
Ma questo non la rendeva antipatica. Perchè il lieve sorriso dipinto sulle sue labbra cancellava qualsiasi malignità si potesse dire sul suo conto.
- Corvonero, come mia madre-sorrise Marlene, lanciando un'occhiata sognante alla scuola.
-E tuo padre?- domandò James,curioso.
L'espressione di Marlene divenne fredda- Era un Serpeverde. Abbandonò mia madre pochi giorni dopo la mia nascita- La voce era glaciale.
Sirius si sentì in dovere di rincuorarla in qualche modo -Tutta la mia famiglia è stata in Serpeverde -
Lei alzò un sopracciglio -E tu dove vorresti finire?-
Lui la guardò con un lieve sorriso sul volto- Ovunque, ma non lì -
Angolo della squilibrata chiamata anche Autrice.
Sorry per il grandissimo ritardo, ma non ho avuto molto tempo in questi giorni,. Scuola. Odio profondo. Ho detto tutto.
Allorssss, che ne pensate? Quando ho letto di Marlene McKinnon mi sono chiesta che personaggio fosse, e quindi eccola qui u.u Spero che vi sia piaciuto :D
Nel prossimo capitolo ci sarà lo smistamento :) Ora devo correre a iniziare almeno a scrivere il prossimo capitolo della ff Klaine. Oddei, non ce la farò mai. T.T
PERCHè NON è GIUGNO?!
Ok, vado prima di sclerare quaggiù.
See you soon :) ah e recensite <3