Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: ButterflySeven    19/03/2013    3 recensioni
Maya si reca finalmente nell'isola di Izu, con nel cuore un mix tra speranze e dubbi su ciò che accadrà nell'incontro con il famigerato ammiratore.
Riuscirà Masumi a rivelare la sua identità? E cosa accoglierà la giovane Maya dietro il portone in legno della magnifica villa?
Una notte di luna nuova, segnerà l'inizio di questa nuova avventura.
"Lasciando fuori tutto il resto"
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Masumi Hayami, Maya Kitajima
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 5

La luce dei primi raggi solari, iniziava a filtrare tra le tende bianche e le fessure della serranda un po’ abbassata.
Masumi si rigirò tra le lenzuola fresche, cercando di riprendere sonno.
Per qualche assurdo motivo, non riusciva ad addormentarsi.
In realtà vi erano delle motivazioni ben serie dietro la propria inquietudine, ma sperò che almeno la notte lo aiutasse a trovare conforto, non di continuare a rimuginare sui fatti appena accaduti.
Di una cosa era contento: finalmente era riuscito a dichiararsi a Maya, senza però venire respinto.
Si trovò a rimembrare la scena con il cuore palpitante dall’emozione, come fosse un ragazzino alla prima cotta. Poi ci ragionò ed in effetti Maya era sempre stato il suo unico, grande amore…
Sospirò, ricordandosi la parte “spinosa” degli ultimi eventi, quale la triste telefonata di Hijiri.
Aveva rassicurato Maya, ma la verità era che temeva realmente scoprissero qualcosa.
Ma pensarci era inutile, non poteva sapere cosa sarebbe accaduto, inoltre si fidava ciecamente di Hijiri e sapeva che le sue strategie erano sempre vincenti.
Osservò l’orario e decise di alzarsi. Le 8 del mattino non era poi un orario tanto tremendo per fare colazione.
Sciacquò velocemente il corpo, mise un pantalone ed una camicia e scese al piano di sotto dosando al minimo i rumori. Maya doveva essere molto stanca dopo il viaggio affrontato e la giornata decisamente ricca di emozioni per entrambi, non voleva rischiare di svegliarla bruscamente.
Sbadigliò entrando in cucina, prese varie cose dagli stipetti e mise su qualcosa con cui sfamarsi.
Era ancora seduto al tavolo, quando suonarono alla porta.
Si accigliò.
Chi mai poteva essere alle 8 del mattino? Certo non la posta…
Che fosse Hijiri? Ma erano rimasti d’accordo che si sarebbero sentiti telefonicamente, in caso di novità.
Si alzò con poca voglia, percorse quel breve tratto e si fermò di fronte al portone.
Mise la mano sulla maniglia e la girò. Aprì la porta titubate e quando vide chi vi fosse dietro, rimase pietrificato sul posto.
-Disturbo?- fece lei sorridendo radiosa. Masumi non seppe cosa rispondere, guardò per istinto la lunga scala che si apriva dietro di lui, che portava al piano di sopra, dove erano situate le camere da letto e dove dormiva la sua dolce Maya.
-Shiori…- soffiò tremante, sperò con tutto il cuore che Maya non si fosse svegliata. Doveva cacciare la donna prima che si sarebbe accorta della presenza della giovane. Ricordò con un brivido quando diede fuoco alla stanza, con sopra la foto di Maya.
-Stavi dormendo?- chiese entrando e sbattendo la porta dietro di se.
-No, io… Stavo facendo colazione- rispose cercando di ricomporsi. Poteva farla accomodare in cucina, così anche se Maya fosse scesa dalle scale, avrebbe avuto il tempo di accorgersi che ci fosse la donna, lì con loro – vuoi una tazza di tè?-
-Perché no? La accetto volentieri…-
E si spostarono entrambi in cucina, ma Masumi la vide fissare la scala, come se anche lei si aspettasse che da un momento all’altro vi scendesse qualcuno.
Masumi le versò il tè in una tazza non troppo grande ed avvicinò alcuni biscotti.
-Ecco!...- disse particolarmente teso, cosa che ovviamente la donna notò.
-Perché così agitato, Masumi? Qualcosa non va? –
- No, ma… Come mai sei qui? Credevo fossi sotto osservazione…-
-Oh, mi sono rimessa del tutto. Il nonno mi ha detto che sei ancora disposto a sposarmi, ma per qualche motivo sei scappato di casa. Sapevo di trovarti qui, questo è il tuo rifugio…-
Masumi strinse i pugni, a quanto pareva lo conosceva bene, dopotutto.
-Non dovevi disturbarti a venire fin qui… Sarei tornato, prima o poi-
- Oh, certo… Ma dimmi, sei solo? Non hai portato nessuno con te?- Masumi si irrigidì nuovamente.
-Chi dovrei portare? Sono solo…-
Shiori rise.
-Non occorre fingere con me. So che non sei solo. L’aria è intrisa di profumo di donna. Del profumo di “lei”-
-Non… Non capisco a cosa ti riferisca…-
Shiori aprì la borsetta che teneva sulle gambe e ne uscì un oggetto.
- Non ti facevo così stupido, Masumi…-
Masumi fissò la pistola che aveva puntato contro il petto, completamente sconvolto.
-Shiori, finiscila ti prego. Non risolveremo i nostri problemi in questo modo-
- Davvero? Io credo di si… L’ho capito, sai? Tu sei innamorato di lei… Per questo mi hai abbandonata, per questo avevi deciso di non sposarmi più… Ma io non sono un oggetto, esigo rispetto da parte tua. E se non potrò averti, preferisco vederti morto-
-Shiori, stai ancora male, hai bisogno di curarti…-
-Sei tu che hai bisogno di curarti!- ruggì facendo tremare la presa sulla pistola – abbandonare una donna bella, intelligente e ricca come me, per un’attrice da quattro soldi!-
- Non osare…-
- Invece oso! Ne ho tutto il diritto! Mi hai umiliata, mi hai usata! Non ero altro che una copertura, per te!-
-Shiori, io non volevo…- ma lei lo interruppe, avvicinando maggiormente la pistola.
-NO! Non dire niente, hai già fatto abbastanza. Questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ero venuta qui con lo scopo di riportarti indietro, di poter coronare il nostro sogno d’amore… Ma a quanto pare la tua morte è l’unico modo per dimenticarti… E poi ucciderò anche lei-
Masumi sbattè le mani sul tavolo, si alzò dalla sedia, facendola cadere all’indietro.
- Non sai cosa stai facendo! Tu non sei un’assassina! Puoi uccidere me, infondo lo merito, ti ho ferita, ti ho illusa, ma “lei” non c’entra niente, non metterla in mezzo…-
- Sono io a decidere cosa fare! Non sei nelle condizioni di dettare le regole…-
Masumi cercò di portarsi dall’altro lato, Shiori indietreggiò e continuò a tremare.
- Non costringermi a premere il grilletto…-
- Shiori, ascolta, possiamo sistemare tutto…-
-Sei disposto a sposarmi?-
- Vuoi una bugia o la verità?-
-Voglio che tu mi dica di si!-
-Mi dispiace, ma non posso dirtelo, non posso mentirti ancora…-
Shiori iniziò a singhiozzare, mentre la pistola tremava tra le dita.
-Perché? Cosa c’è che non va in me? Infondo posso cambiare…-
Masumi si rattristì, ma non poteva continuare a fingere con lei. Ci aveva provato già una volta ad essere sincero, ma lei si era auto lesionata e spaventato, aveva deciso di aiutarla, fino ad accettare di sposarla. Ma adesso era diverso, non avrebbe potuto fingere dopo la gioia di sapere i sentimenti verso Maya completamente ricambiati.
-Mi dispiace, Shiori, non posso darti la felicità che meriti… Non posso darti l’amore che meriti…-
-Perché ami lei?-
Masumi evitò di rispondere, non poteva spingersi oltre, ma lei evidentemente capì cosa si celasse dietro quel lungo silenzio.
- La tua mancata risposta è come un si, mi dispiace, mi dispiace veramente…-
Masumi la vide stringere la pistola con più forza così, con un movimento rapido, cercò di disarcionarla, ma lei non mollò la presa ed accidentalmente partì un colpo.
BUM!
Un suono secco, che fece tremare le finestre e spaventare i passerotti che stavano riposando sugli alberi.
Masumi boccheggiò, portandosi una mano sul petto, dove la camicia si tinse di rosso scarlatto.
Vide Shiori far cadere la pistola per terra e spalancare gli occhi dallo stupore.
Masumi si appigliò disperatamente al tavolo, ma cadde a terra con un tonfo che riecheggiò nella testa come fosse un suono assordante.
Shiori teneva lo sguardo fisso su di lui, completamente sconvolta e lui non potè far altro che aggrapparsi la maglia nel punto dove la pallottola era conficcata e stringere i denti.
Quando stai per morire, quali sono le immagini più giuste da selezionare come ultimi ricordi?
Ricordava il viso dolce di Maya, così semplice ed ingenuo al loro primo incontro; ricordò la sua Beth, che l’aveva fatto innamorare di quel suo modo di fare teatro… Ricordava tante cose, come il suo abbraccio con l’ammiratore, completamente bendata, quando non sapeva che dietro quell’ombra si celasse proprio lui… Ricordava la volta in cui aveva sfiorato le sue soffici labbra, per curarla dalla febbre, o quella volta alla valle dei susini, quando si beò di quel tocco mentre lei dormiva pacificamente. Ricordò il loro abbraccio sul ponte della nave e quello alla stazione marittima. Infine ricordò ieri, quando finalmente si erano saggiati con consapevolezza, quando in un modo particolare si erano entrambi dichiarati…
Boccheggiò ancora, non sapeva quanto fosse passato dal suo accasciamento, seppe solo che ad un tratto sentì qualcosa di caldo aggrapparsi al suo corpo e gocce d’acqua bagnargli il viso.
Cercò di alzare lo sguardo, per quanto ancora fosse cosciente e vide la cosa peggiore della sua vita.
Maya stava piangendo ed urlava qualcosa, ma non riusciva a sentirla, la sua voce era un eco lontano. Lo stringeva forte e gli sfiorava le labbra. Avrebbe voluto alzare un braccio ed accarezzare il suo volto, per dirle che stava bene e che sarebbe passato tutto, come sempre.
Ma la coscienza lo abbandonava attimo dopo attimo, finchè potè osservare un’ultima volta i suoi splendidi occhi.
Poi tutto divenne buio.

Aprì gli occhi e scattò a sedersi.
La fronte grondava di sudore, gli occhi erano inzuppati di lacrime soppresse, la maglia del pigiama stringeva al collo fino a non farlo respirare.
Prese i lembi del pigiama e li sollevò con inquietudine, sino a tastare il petto nudo, pieno di sudore, ma privo di pallottole.
Era stato solo un incubo…
Portò le mani al capo e vi si immerse. Strinse forte alcune ciocche di capelli.
Aveva avuto paura.

*Ho sognato di esser disperso, e tu eri così spaventata,
Ma nessuno ascolterebbe, perché a nessun altro è importato
Dopo il mio sognare, mi sono svegliato con questa paura
Cosa lascerò quando avrò fatto qui?

Sembrava ancora di vedere il volto di Maya distrutto dal dolore ed il suo non poter far nulla, l’aveva fatto sentire, per la prima volta in vita sua, semplicemente impotente.
Stette a quel modo ancora per un po’, completamente sconvolto.
Si alzò dal letto ancora tremante, andò in bagno ed aprì il rubinetto dell’acqua fredda del lavandino per immergervi il capo.
Doveva svegliarsi del tutto e focalizzare la finzione dalla realtà.
Le sue paure erano più insidiose del previsto, non avrebbe mai immaginato di sognare Shiori a quel modo. Il terrore di essere scoperti (soprattutto da lei), aveva bruciato ogni singolo pensiero positivo, nel suo subconscio. Ed il mondo dei sogni non aspetta che questi momenti per metterci di fronte alle più atroci paure dell’animo.
Andò in camera a vestirsi, con i capelli ancora bagnati, ma scelse delle tonalità completamente opposte da quelle che indossava nel sogno. Sperava di poter dimenticare in fretta i dettagli di quel sogno agghiacciante…
Prima di recarsi in cucina (anche se erano ancora le 6 del mattino), passò dalla stanza di Maya ed aprì piano la porta.
Aveva bisogno di rassicurarsi per poter affrontare al meglio quella giornata e quando la vide dormire beatamente, sorrise, felice che nulla aveva infranto il loro sogno divenuto realtà.
Entrò lasciando fuori le ciabatte, si avvicinò al letto e le accarezzò i capelli con dolcezza.
Era bellissima anche mentre dormiva.
Stette ad osservarla per qualche minuto, poi si chinò e depositò un piccolo bacio sulle labbra.
La sentì sospirare ed il naso le si arricciò.
Sorrise di nuovo, poi uscì e chiuse la porta dietro di se.
Sospirò finalmente più tranquillo, ma quando arrivò in cucina ebbe una forte nausea e preferì rimandare a dopo la colazione.
Il sole era appena sorto e decise di fare una passeggiata, in attesa che Maya si svegliasse.
Ma non poteva andarsene senza dirle niente, l’avrebbe fatta spaventare ed il sogno appena fatto, era già sufficiente per mostrargli una Maya sofferente.
Prese una penna ed un pezzo di carta e scrisse un biglietto veloce, che lasciò sopra il tavolo della cucina, poi prese le chiavi di casa ed uscì.
La brezza mattutina gli accarezzò il viso.
Respirò a pieni polmoni, cercando di accogliere quel nuovo giorno nel modo giusto.

Maya sentì qualcosa sfiorarle le labbra, ma ebbe paura fosse soltanto un sogno, perché quando aprì gli occhi, si trovò da sola nella splendida stanza che il signor Hayami le aveva riservato.
Era stata una strana nottata, aveva pianto molto, perchè troppo preoccupata per il signor Hayami.
Lui l’aveva rassicurata, la sera prima, ma lei aveva la sensazione che dietro quelle parole ci fosse molto di più… Inoltre non avrebbe permesso che la sua posizione fosse messa in discussione a causa sua.
Non era giusto che il signor Hayami rischiasse il posto di lavoro per causa sua, non era giusto che una famiglia come i Takamiya pensasse delle cattiverie sul suo conto.
Non voleva essere un peso, per lui, ma allo stesso tempo non potè che essere felice per quel bacio che le aveva regalato, di fronte ad infinità di stelle.
Maya pensò che l’amore fosse un’arma a doppio taglio: ci si sentiva benissimo quando la si impugnava con fermezza, ma era capace di ferire a morte… Ed il suo amore per il signor Hayami era sempre stato un’arma a doppio taglio: un sentimento forte e travolgente, che la rendeva felice come solo il recitare era capace di fare, ma sapeva che il loro amore era quasi proibito, pieno di insidie e di difficoltà.
Stette a riflettere per parecchio tempo, poi guardò l’orario e vide che erano le 7 del mattino.
Il sonno l’aveva abbandonata da tempo, così decise di alzarsi, fece una breve doccia, si vestì e scese al piano di sotto.
La casa era stranamente in silenzio. Per un attimo ebbe paura che il signor Hayami fosse andato via e si rattristì.
Appena entrò in cucina, un piccolo biglietto catturò la sua attenzione. Erano poche righe e sembrava scritto di tutta fretta.

Mi sono svegliato presto e non volevo disturbarti.
Sono in spiaggia a “meditare”,
raggiungimi se vuoi.

Ben svegliata…


Si aspettò di trovare una rosa viola, ma evidentemente era uscito troppo di fretta per ricordarsene.
Fece colazione in cerca di energie, poi si recò nuovamente al piano di sopra, con l’intento di riordinare la stanza.
Non voleva disturbarlo così presto, forse aveva bisogno di riflettere un po’ da solo, era giusto lasciarlo in pace per un’oretta. E poi l’avrebbe raggiunto in spiaggia.
La sua stanza era grande e spaziosa, vi era persino una grande parete attrezzata, ricca di libri e cd musicali. Si avvicinò e decise di ascoltare qualcosa per rilassarsi un po’.
L’attenzione ricadde su un cd che era esposto frontalmente. La copertina raffigurava una sorta di uomo/mostro con due grandi occhi rossi deformati ed il resto del corpo che si sfracellava in piccoli pezzi bianchi e che lasciava intravedere la carne rossa subito sotto lo strato cutaneo.
Una piccola scritta in alto, indicava il nome del disco “living things” ed il gruppo musicale “linkin park”.
Incuriosita lo aprì ed inserì il cd nel lettore.
Partì subito la prima traccia e lei iniziò ad ascoltarlo prima con indifferenza, venendo poi catturata sempre più dal significato che quelle parole assumevano per lei.


**No / Puoi dire a tutti adesso (che)
Non faccio marcia indietro / non abbandono
Non mi piego e non mi inchino
Non dò di spalle / non so come si fa
Non mi importa dove siano i nemici
Non posso essere fermato / tutto ciò che so / è fare del mio meglio
Non dimenticherò come sono arrivato così lontano
Per ogni volta che dicevo...
In queste promesse infrante / giù nel profondo
Ogni parola si perde nell'eco
***Ora nei miei resti
Ci sono le promesse che non sono mai arrivate
Libera questo silenzio
Come un esercito
Che cade
Uno dopo l’altro
****Il ciclo si ripeteva
Mentre le esplosioni tuonavano nel cielo
Tutto ciò di cui avevo bisogno
Era l'unica cosa che non riuscivo a trovare
E tu eri lì al punto di svolta
In attesa di farmi sapere
Lo stiamo rinforzando
Per distruggerlo nuovamente
*****L'aria tra di noi
sta diventando più sottile ora
Adesso verso l'inverno
Agrodolce
Ed attraverso quell'orizzonte, questo sole sta tramontando
******Portami a casa in un sogno accecante
Attraverso i segreti che ho visto
Lava via la sofferenza dalla mia pelle
E mostrami come essere di nuovo completo
Perchè sono soltanto una crepa
In questo castello di vetro
A malapena qualcosa che tu possa vedere


Poi una serie di campanellini riempiono l’aria di malinconia, la stessa malinconia che riempiva il cuore di Maya fino quasi a scoppiare.

*******Non versare lacrime per strade inesplorate
Non versare lacrime per sentieri abbandonati
Perchè oltre ogni curva
C'è un percorso senza alternative
È il peggior tipo di dolore che io conosca


Ed un coro angelico accompagnava l’intera traccia, come fosse un conforto di fronte a quelle strade inesplorate. Spense lo stereo anche se mancavano alcune tracce alla fine del cd e riflettè a fondo.
“Non versare lacrime per strade inesplorate”. Era la verità. Non poteva permettersi di avere del rancore per le scelte della propria vita. Se non voleva provare del rancore, doveva avere il coraggio di affrontare un percorso azzardato e ricco di insidie, ma non avrebbe permesso a se stessa di piangere per la debolezza di non aver affrontato le proprie scelte.
Lei aveva baciato il signor Hayami.
Lei era convinta di amare il signor Hayami.
Lei non avrebbe mai voluto lasciare il signor Hayami.
Avrebbe combattuto, avrebbe sputato sangue, se necessario, ma non avrebbe mai permesso di provare rancore per quella strada inesplorata. Perché quando si sceglie un percorso, si può solo decidere di affrontarlo con tenacia, senza voltarsi indietro e senza provare rancore.
Avrebbe continuato la propria vita, fiera delle proprie scelte.
Doveva dire al signor Hayami quello che provava per lui, doveva dirgli che l’amava e che non le importavano le conseguenze del loro amore. Se anche lui le avrebbe risposto che l’amava, allora non si sarebbe scoraggiata, era pronta ad affrontare il mondo intero, pur di essere finalmente felice con il signor Hayami.
Pianse un po’, perché non aveva mai avuto tutta quella consapevolezza, lei era una donna piena d’incertezze, ma non voleva perdere il signor Hayami, lei lo amava così tanto!

Scese le scale di corsa, abbandonando la stanza al proprio disordine, aprì il portone e per poco non dimenticò di chiuderlo per l’emozione della propria risolutezza.
Non era mai stata così decisa in vita sua.
Continuò a piangere, mentre raggiungeva con corpo tremante la piccola baia scavata tra le rocce.
Corse e corse, come da tanto non faceva. Si tolse le scarpe quando poggiò i piedi sulla sabbia, che brillava come ricordava, sotto l’influsso dei raggi solari.
Spostò lo sguardo su tutta la lunghezza della spiaggia, finchè non lo vide seduto davanti al mare, immerso nei suoi pensieri ed infinitamente bello, come sempre.
Si ritrovò a correre a perdifiato, tanto che lui voltò il capo cercando di capire cosa fosse quel rumore improvviso.
Maya non gli lasciò il tempo di potersi alzare, poiché si tuffò tra le sue braccia, stringendolo con forza.
- Maya…- sussurrò lui, con il corpo interamente sovrastato dalla più giovane, che gli stringeva il capo contro il proprio petto.
-Signor Hayami, non mi lasci!- chiese disperata.
Masumi la strinse a se e si beò del suo profumo che le era mancato così tanto.
-Stai tranquilla, non ti lascerò…-
- Non ha capito, signor Hayami, io non voglio che mi lasci mai più… Io… Io la amo tanto, signor Hayami…-
Masumi per poco non pianse di fronte a quella dichiarazione così diretta.
-Maya…-
-La amo tanto…- continuò a ripetere tra i singhiozzo.
Masumi si intenerì non poco. Era così vera e spontanea… Era la seconda volta, nel giro di due giorni, che presa dalla foga le rivelava i suoi sentimenti in modo così puro.
E lui non potè far altro che seguirla.
-Anch’io la amo tanto, ragazzina…-
Scostò di poco il corpo della giovane da se, afferrò i capelli morbidissimi e la invitò dolcemente ad unire le proprie labbra.
Era un bacio umido e salato, per via delle lacrime di entrambi che si mischiavano.
Masumi era un uomo tutto d’un pezzo, ma quell’isola era capace di risvegliare il lato più sensibile del suo animo.
Ma la verità era, che a risvegliare i suoi sentimenti più puri, era quel corpo all’apparenza fragile che stava stringendo con forza e possesso ed a procurargli quell’incredibile batticuore, erano le labbra soffici di lei, che lo accarezzavano con amore, passione ed un pizzico di malizia che non credeva possibile scorgere proprio in lei.
Le lingue si intrecciavano, giocavano, si rincorrevano, senza cercare un vero e proprio dominio, ma completandosi a vicenda, specchiando così la vera essenza del loro rapporto, fatto di continui contrasti ed infinite incomprensioni, ma ciò che contava veramente, era che l’uno rattoppava i difetti e le imperfezioni dell’altro, rendendoli realmente due parti che si compensavano e completavano a vicenda.
Era quello il vero potere magico di cui erano fornite le “vere” anime gemelle.

Continua…


*un assaggio di Leave out all the rest, ma nel prossimo capitolo (al massimo tra 2), verrà ampliato il discorso
** citazione Lost in the echo
*** citazione In my remains
**** citazione Burn it down
***** citazione I'll be gone
****** citazione Castle of glass
******* citazione Roads Untraveled

Bene, sono pronta a ricevere pomodori, uova, o qualunque altra cosa in faccia. Me lo merito. Sono stata MOLTO cattiva in questo capitolo, ma l'idea dell'intera ff è partita proprio nell'immaginarmi questo sogno di Masumi dove ci rimaneva secco. Il testo della canzone ha fatto molto, perchè inizia parlando di un brutto sogno e dallo svegliarsi chiedendosi "cosa lascerò quando avrò finito qui?" e la mia mente è volata! XD
Ma su, l'importante è che era un sogno! Alzi la mano chi non ha sognato, almeno una volta, di morire in sogno... Io un sacco di volte e nei modi più disparati.
Per gli altri testi che ho inserito, era una cosa che mi frullava in testa da un pò, creare una sorta di unico testo mixando i testi dei linkin park, spero sia venuta fuori una cosa carina e che rispecchi i pensieri di Maya.

Per chi volesse ascoltarla, inserisco Roads Untraveled, che può essere considerata la colonna sonora di questo capitolo.
http://www.youtube.com/watch?v=nHUASY9Ifgg

Al prossimo capitolo! E grazie ancora a tutti quelli che stanno leggeno!
Lasciate una recensione, mi fa sempre felice sapere cosa ne pensate (in questo caso anche per tirarmi uova in testa! XD)

  
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