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Autore: la luna nera    22/03/2013    1 recensioni
E se si fosse sbagliata sul suo conto?
E' facile restare schiavi dei pregiudizi, specie se si ha a che fare con i soliti raccomandati....
Conoscendo meglio il suo collega, Ely scoprì che dietro quell'incallito Casanova c'era molto, molto di più. Lei per prima cambierà e diventerà una donna forte, arrivando a capire che la forza dell'amore a volte fa miracoli.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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TORNA DA ME….
 
 
Italia, un paio di ore dopo.
 
Nel monolocale di Dario, un groviglio di coperte e lenzuola si stava muovendo…..
“Dai…. Un’altra volta, ti prego…..”
“Vieni qui….Dio, come ti amo…..”
“Ora tocca a me…. Mi piace troppo quando mi stai sopra….”
“Oh si…. Si…”
“Così….. ah…..ah….”
“Sei fantastico….  !”
“Ah…. Ecco ….si….ci sono…..”
“Anche io…. Anche io…..”
 
Proprio sul più bello, squillò il telefono.
“Ahunf…. Bastardo…..Chi rompe a quest’ora?”
“Lascialo perdere…. Vieni qui, ti voglio un’altra volta…..”
Un bacio focoso… “Hmm, scusa… se non smette di squillare non ci riesco….. Tieniti pronto…. Mando a cagare chiunque sia e torno subito da te…”
Dario prese il ricevitore. “Pronto! Si può sapere chi è a quest’ora?!....... Si sono io… E lei?..... Come?!......  Si… Certo….” Il suo viso sbiancò in una frazione di secondo. “Co….cosa…..? …..E’ uno scherzo, vero?.... ……..Ahm….si… ….. Va…. Va bene….. Grazie…..A…a dopo…..”
Riattaccò.
Muto.
Sconvolto.
“Chi era?” Loris aveva capito che era successo qualcosa di grosso. “Dario che c’è?!”
Il ragazzo, senza dire una parola, prese il telecomando della televisione, la accese e si sintonizzò sul canale delle news no stop.
E stavano dando quella notizia: “….E’ di poco fa la notizia di un attentato terroristico nel Qatar, per la precisione nella capitale Doha. Dalle frammentarie informazioni sembra ci siano alcuni cittadini italiani coinvolti nell’esplosione. L’Unità di Crisi del Ministero degli Esteri è già al lavoro per contattare eventuali nostri connazionali presenti nel paese e verificarne le condizioni. Tentiamo un collegamento telefonico con il nostro corrispondente…..  ……Niente, purtroppo dalla regia mi dicono che non è al momento possibile……  Andiamo quindi avanti con il giornale e vi terremo ovviamente aggiornati sull’attentato che c’è stato circa due ore fa in Qatar. Se giungeranno altre notizie, vi aggiorneremo immediatamente…..”
“Dario…. Non dirmi che…”
“Ely e Gabriel stavano nell’hotel davanti al quale è esplosa la bomba….”
“O mio Dio….”
“Ancora non si sa che fine hanno fatto….”
Loris si portò una mano davanti alla bocca….  I suoi occhi stavano iniziando a gonfiarsi di lacrime….. Solo un giorno fa Ely scherzava con loro andando in giro per negozi, arrossendo quando la commessa del negozio di biancheria le mostrava mini perizoma super sexy, credendo che le servissero per serate da urlo con loro….
Ed ora quella sua risata poteva essere stata spazzata via da una maledetta bomba…..
Lei era laggiù.
E Gabriel con lei.
Diceva che l’avrebbe protetta.
 
Che cosa gli era successo?
Che fine avevano fatto?!
 
Squillò di nuovo il telefono.
Dario rispose…. “Si…. Salve……” Seguirono lunghi secondi di silenzio. “Va bene, la ringrazio… Buonanotte….”
Riattaccò.
“Allora?!”
“Ely è rimasta ferita, ……….ma se la caverà.”
“E Gabriel?”
“Sembra stia lottando fra la vita e la morte…..” Gli occhi di Dario erano vitrei, incollati a quello schermo sperando che da un momento all’altro apparisse la scritta “candid camera”….
Loris lo abbracciò stretto. Rimasero in quel modo per tutta la notte, senza dire o fare altro….
Solo con la speranza che quel telefono squillasse di nuovo e portasse notizie migliori.
 
Ospedale di Doha, Qatar
 
Ely era stata trasportata in clinica con Gabriel e con le tante altre persone rimaste ferite nell’esplosione. Purtroppo c’erano state anche delle vittime, il numero ancora non era definitivo.
La ragazza era stordita e stravolta…. Non riusciva a capire niente, tanta era la confusione e la concitazione di quegli attimi…. Con gli occhi tentava di rendersi conto di quello che stava avvenendo, cercava Gabriel…. L’ultima volta che lo aveva visto prima di perdere i sensi, era su una barella improvvisata da alcune persone, probabilmente personale dell’hotel, che li avevano soccorsi e fatti arrivare in ospedale prima possibile.
E ora dov’era?
Perché nessuno le diceva nulla?
Girò leggermente la testa verso sinistra…. Aveva la spalla ingessata… Quando glielo avevano messo quel coso?
Nell’altro braccio una flebo… e poi bende, qualche cerotto e piccole ferite a non finire…..
Entrò un’infermiera…. Le disse qualcosa in lingua araba…..
Ma cosa? Forse le portava notizie di Gabriel….  
Era vivo? Sentì uscire una lacrima dagli occhi…..
Mamma, papà…. Quanto mi mancate! Dario…… 
Entrò l’infermiera di prima seguita da un’altra donna dai lineamenti occidentali….. Ely le sentì parlare…. La donna le somministrò delle gocce, la guardò in viso con aria serena….
Poco dopo Ely si addormentò.
 
Dormì per un numero imprecisato di ore….
 
Aprì a fatica gli occhi. Dalla finestra velata dalle tende filtrava molta luce….
Era giorno.
Quanto aveva dormito?
Dove si trovava con precisione?
Era in un ospedale, si, ma quale?
E poi, Gabriel dov’era?!
Sentì una lacrima rigarle il viso….
Pochi minuti dopo entrò la donna che aveva intravisto prima di addormentarsi seguita da un uomo, un distinto signore, anch’egli dai lineamenti occidentali.
“Bene, ti sei svegliata finalmente…. Come ti senti, cara?” Percepì un forte accento inglese.
Non ricevette risposta. Ely si sentiva terribilmente stordita.
Parlò l’uomo. “Mi chiamo Giovanni Ferrarese e sono un funzionario dell’Ambasciata d’Italia in Qatar. Lei è la signorina Leoni Elisabetta, giusto?”
Annuì lievemente con la testa.
“Bene, possiamo confermare il suo nome fra i feriti escludendola definitivamente dalla lista dei dispersi e delle vittime accertate…”
Al suono di quelle parole, dalla gola di Ely uscì un suono rauco e quasi impercettibile.
Poi trovò la forza di pronunciare qualche sillaba…. “Ga…bri…”
Rispose la donna. “Gabriel Di Montebello è il ragazzo che stava con te, vero?”
Occhi terrorizzati la fissavano in silenzio.
“E’ vivo, ma non è ancora fuori pericolo. E’ stato sottoposto ad un delicatissimo intervento neurochirurgico per  bloccare l’emorragia cerebrale….. Tecnicamente l’operazione è riuscita, ma per dichiararlo fuori pericolo dobbiamo attendere 24 ore e vedere come supera il decorso post operatorio.”
La ragazza chiuse gli occhi che si gonfiavano di lacrime.
Il suo Gabriel era in pericolo di vita.
No, era tutto un incubo!!
Ora avrebbe riaperto gli occhi e si sarebbe trovata nel letto dell’hotel, magari con lui che le faceva il solletico per svegliarla, che la rimproverava perché erano in ritardo per la colazione o per l’apertura della mostra dei gioielli…..
Gabriel non poteva morire!
Erano finalmente riusciti ad amarsi dopo mille dubbi!
Lui aveva imparato cos’era l’amore vero, lei aveva superato le paure che le impedivano di abbandonarsi a lui….
Gabriel non poteva morire!
Avevano una vita insieme davanti a loro, una vita da costruire, da progettare, da portare avanti!
Non appena tornati in Italia, avrebbero iniziato a vivere insieme nel suo appartamento, l’avrebbero arredato per due e poi chissà! Avevano mille progetti in mente!
Gabriel non poteva morire!
 
Il funzionario e la donna si scambiarono alcune parole, l’uomo scrisse qualcosa ed uscì dalla stanza. La tipa invece restò e si sedette accanto al letto.
“Mi chiamo Stephanie Swan, sono un medico ortopedico inglese. Lavoro qui da anni, mi sono specializzata in Italia, per questo conosco bene la tua lingua.”
Finalmente qualcuno che non parlasse arabo!!
“Sai quello che è accaduto?”
Ely ne aveva una minima idea, ma non la certezza.
“C’è stato un attentato rivendicato poco fa dai talebani…. Hanno piazzato un’autobomba davanti al vostro hotel e l’hanno fatta saltare in aria alla chiusura della mostra, proprio quando la gente iniziava ad uscire….. Ci sono state un sacco di vittime…”
Orribile.
“Il tuo collega, Gabriel, ha sbattuto violentemente la testa ricadendo a terra…. Tu hai riportato una lussazione alla spalla sinistra che ti abbiamo già sistemato…. Certo, dovremo tenerti ancora un po’ qui in osservazione, ma te la caverai velocemente e potrai tornare presto in Italia.”
No, escluso a priori. Senza Gabriel non si sarebbe mossa di un metro!
“La tua famiglia è già stata raggiunta dall’Unità di Crisi, comunque se vorrai, più tardi potrai chiamare tu stessa.”
Si, più tardi lo avrebbe fatto. Avrebbe chiamato anche Dario, ma ora la sua priorità era un’altra. Raccolse tutte le forze che lentamente le stavano tornando. “Mi porti da lui….. La prego….”
La dottoressa si meravigliò. “Sei debole ancora… E poi lui sta in rianimazione….”
“…Per favore…” I suoi occhi erano gonfi di lacrime…..
Rifletté una attimo. Ebbe come la sensazione che fra loro ci fosse qualcosa di forte. Le avevano detto che si trovavano in Qatar per lavoro, erano colleghi, ma probabilmente qualcosa le era sfuggito.
Uscì e rientrò poco dopo con una sedia a rotelle. Aiutò Ely a sedersi, la coprì e la condusse velocemente da lui.
 
E lui era lì, disteso sul letto, in coma farmacologico. Respirava con la mascherina, aveva una flebo al braccio, era attaccato ad una macchina che ne monitorava i parametri vitali, la sua testa fasciata, le sue mani immobili……
Una mano si appoggiò sulla spalla della ragazza, si voltò e di fronte a lei si pararono gli occhi verdi della dottoressa Swan. “Dimmi la verità: voi non siete semplici colleghi di lavoro…”
Ely mosse debolmente la testa…. “Io…. Lui…. E’ la mia vita…..”
Sorrise commossa. “Allora devi stare con lui. E’ risaputo che la vicinanza della persona amata fa miracoli…” Le fece indossare uno quei camici sterili e la accompagnò dentro quella stanza.
“Parlagli, cerca di fargli sentire che sei qui con lui…. Sono sicura che può capire che non l’hai abbandonato….”
“Grazie……” Accennò un piccolissimo sorriso.
 
Quando restò sola con lui, lo prese per mano…. Per quella mano che l’aveva stretta, accarezzata, eccitata… ma che ora era immobile. Cercò di giocherellare con le sue dita, mentre dai suoi occhi scendevano lacrime mute di dolore ed angoscia. Si sentiva vuota, impotente, inutile…..
Ogni tanto dalla sua bocca uscivano piccole sillabe incomprensibili, forse le avrebbe sentite, forse no, ma avrebbe sicuramente percepito il calore del suo cuore.
 
Ora più che mai ne aveva la conferma: lui era tutto.
La sua vita da ora in avanti avrebbe avuto un senso solo accanto a lui.
 
 
 
********************************************************************************
 
 
La vita di Gabriel è appesa ad un filo.
 
Secondo voi, quel filo si spezzerà?
Cosa mi dite? Attendo almeno una recensione….
 
E poi ve lo dirò.
 
La Luna Nera (Cristina) 

 

  
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