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Autore: kannuki    24/03/2013    1 recensioni
Ogni cura ha la sua controindicazione.
“Lo resusciti per litigarci meglio? Voi donne siete geniali.”
“Tu mi aiuti a fare questa cosa ed io ti faccio tornare vampiro."
Klaus socchiuse le palpebre e il viso si compose in uno di quei sorrisetti irritanti e accondiscendi che Bonnie detestava tanto. “Mi piacciono le streghe mercenarie. Hanno sempre un prezzo che non puoi permetterti.”
Genere: Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Bonnie, Bennett, Caroline, Forbes, Elena, Gilbert
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Una settimana dopo

Ogni generazione nasceva una strega in grado di rompergli le palle fino alla morte! Klaus passò la mano nei capelli e saltò in piedi, attirando lo sguardo incuriosito di Rebekah. “Ma dove vuoi che siano? Nel mio congelatore!” esclamò nel telefono. “Hai idea della portata della tua richiesta, gattina?!”

Gattina. Rebekah chiuse il libro di geometria e aprì quello di storia.

Eppure sono famoso per i miei repentini cambi d'umore, strega...”

Strega. Rebekah picchiettò la matita sul libro e lo guardò di sottecchi.

Puoi farlo qui, il tuo rituale! Il congelatore non posso spostarlo... finiscila tu!” soffiò bloccando il tramestio della matita della sorella che lo guardò con una smorfia tragicomica. “Candele ne abbiamo?” sussurrò coprendo il microfono con la mano.

Non da rituale magico” lo prese in giro mordendosi le labbra.

Klaus attaccò, alzando gli occhi al cielo. “Tu vai al cinema, domani stasera.”

Non posso restare a guardare?”

No. Neppure io resterò a guardare. Mi fa impressione vedere la gente tornare in vita. Non è naturale” disse e Rebekah fece finta di non averlo mai udito.

Avete disseppellito il corpo di Jeremy?”

E' nella lista di cose da fare” borbottò collegandosi ad Internet dal tablet.

Rebekah dondolò sulla sedia e tirò indietro il collo. “Se Elena lo verrà a sapere, le si spezzerà il cuore.”

Da quando sei così sentimentale?”

Se ti dessero l'illusione di far rivivere Kol e Finn...”

E chi li rivuole indietro... due rompicoglioni...” soffiò distratto, grattando la tempia.

Nik, perché la stai aiutando?”

Abbiamo fatto un patto.”

Rebekah guardò prima la testa riccioluta del fratello, poi il soffitto ed infine la minuscola candela aromatica che ondeggiava placida sul suo tavolo. “Bonnie ti piace.”

E' una mercenaria, si vende al migliore offerente” mormorò, completando l'ordine rapido.

Esattamente il tuo tipo di donna. Traditrice, infida...” elencò divertita. “Dolce, allegra, simpatica...”

... ossessionata dall'ex fidanzato” concluse stirando la schiena. “La solitudine fa fare cose stupide.”

Nik?”

Che c'è, ora?”

Invitala ad uscire.”

***

Din don!

Oh... che mal di testa...

Bonnie riemerse dal sonno profondo che l'aveva invischiata, lottò per tornare a terra e quando aprì gli occhi, vide il libro degli incantesimi aperto accanto alla ciotola d'incenso e le candele spente sul pavimento. Pigiò le mani sulla fronte e voltò sulla schiena, nascondendo i piedi infreddoliti sotto la coperta della signora Smith.

Din don din don din don!

Bonnie gemette e caracollò fino alla porta. Ci mise un po' a mettere a fuoco il visitatore e quando lo fece, una smorfia le arricciò il viso. “Hai smarrito la strada di casa?”

Hai una brutta cera, gattina.”

Allora non guardarmi” sussurrò stringendo le tempie fra le mani e trascinandosi di nuovo fino al divano. “Perché sei venuto?”

Klaus sgusciò in casa e vide i resti dell'ultimo incantesimo sparsi su tutto il pavimento. “L'intenzione era quella di invitarti a cena per un ultimo pasto, visto che domani sarai sicuramente morta...” iniziò alzando una piuma di struzzo da terra. “Hai spennato un uccello?”

Bonnie brontolò e si voltò su un fianco, tirando la coperta fin sulla testa.

Klaus si sbarazzò della piuma lasciandola fluttuare. Era smagrita, pensò. Aveva le guance scavate e i capelli sembravano senza vita. Aveva abusato della magia.

Ho trovato un modo per viaggiare senza bisogno di giubbotti di salvataggio...” biascicò. “L'ho quasi convinto a darmi una possibilità...”

Quante volte...”

Nove...”

Ogni volta che lo incontrava, lo spirito del piccolo Jeremy le succhiava la linfa vitale. Qualora fosse morta, si sarebbe appropriato del suo corpo. Klaus la voltò verso di se e la testa di Bonnie ciondolò, priva di conoscenza. Il vampiro la guardò, soppesando una decisione. Se ne sarebbe pentito, pensò avvolgendola nella coperta e prendendola in braccio. Oh, quanto se ne sarebbe pentito!

***

E' disidratata e credo non si nutra da giorni.”

Meredith non la finiva più di scrivere, tastare e auscultare. Klaus la guardò, torvo. “Morirà?”

Ma no...” sussurrò iniettandole un liquido in vena. “Torno a controllarla nel pomeriggio. Quando la flebo di salina finisce, sostituiscila con questa. Contiene sostanze nutritive.”

Come faccio a tenere buona una strega che tenterà di squagliarmi le parti intime, appena scoprirà cosa è successo?” sospirò, accompagnandola alla porta.

Meredith lo guardò da capo e piedi, sorridente. “Sei il suo tutore legale?”

No.”

Il suo ragazzo?”

Klaus sogghignò, divertito. “Solo l'azionista di maggioranza della sua carriera universitaria.”

Allora sei fottuto” decretò calpestando lo stupido zerbino in cocco messo lì, chissà quando, da Rebekah. “Non farla agitare.”

Appena si fosse svegliata, tutta Mystic Falls l'avrebbe sentita urlare. Klaus pensò bene di creare una rete di scudi umani da frapporre fra se e la 'furia nera'. “Elena, cara... ho bisogno dei tuoi servigi” soffiò nel cellulare.

Tre giorni dopo

Nonna...”

Shh... sono qui... dormi...”

Elena le accarezzò i capelli finché non si riaddormentò. La ragazza ritirò la mano e una consistente ciocca di fili neri rimase impigliata fra le dita... e c'era della terra... ma da dove... Elena raggelò e tornò a guardarla. Era pallida, smunta e senza forze. Ogni volta che si svegliava, rantolava un nome a caso e subito sveniva.

Come sta?”

Erano i capelli e la terra ad impedirle di rispondere. Li mostrò a Rebekah e la ragazza spalancò gli occhi come lei. “Prima almeno si svegliava... sono due giorni che non riesce a prendere conoscenza...”

Le streghe la stanno punendo per aver abusato della magia.” Klaus si fermò all'ingresso della stanza, due nuove tele sottobraccio e una manciata di colori a olio in tasca. Quell'aleggiare di morte a pochi passi dallo studio, gli riattivava il lato creativo. Posò le tele contro il muro ed entrò nella stanza, accigliato. Annusò l'aria inspirando profondamente. “Sta andando in decomposizione” annunciò, macabro.

Elena lo guardò a bocca aperta. “Ma è viva, respira!”

Non è lei, è tuo fratello” borbottò avvicinandosi al letto e tirando via la coperta. I tatuaggi di Jeremy erano comparsi sulle braccia. “La sta possedendo.”

Ma Jeremy...”

Jeremy è morto. Quello che ha incontrato era uno spettro con le sembianze di tuo fratello. Tutti sanno che gli spettri non vogliono fare gli spettri ma tornare sulla terra... deve fare davvero schifo, laggiù.”

Non possiamo iniettarle sangue di vampiro?”

E dove lo troviamo, non ce ne sono rimasti...” Rebekah tacque e guardò il fratello. “Beh, che aspetti?”

Una strega attinge forza dalla Natura, non può ricevere sangue di vampiro.”

Bonnie non è più legata alle altre streghe. Usa l'espressione o quel che cavolo è!” esclamò Elena, isterica. “Per una volta nella tua vita, puoi smettere di tirartela e aiutarla disinteressatamente?!”

Sto cercando di non farla morire, cuoricino!” ruggì. “Se non riesci a stare buona e a fornire un'idea valida, vattene!”

Elena schizzò via dalla stanza masticando uno 'stronzo' e Rebekah lo guardò, attenta. “Possiamo rallentarle il cuore...”

... e far credere allo spettro che l'ospite è morto. Spezzeremo il legame che li tiene legati e Bonnie sarà libera” mormorò a bassa voce. “Se ci sbagliamo, creeremo una strega vampiro che userà la magia nera per trasformarmi in un rospo di palude.”

Carini, i rospetti!” esclamò, legando i capelli. “Dovrai tenerla ben ferma ed essere molto veloce nel guarirla.” Rebekah salì a cavalcioni del corpo e tirò su la manica della felpa. “Tu prova a ridire che non ti piace...” sibilò unendo le dita e sollevando il gomito. “Provaci!”

Due giorni dopo

Girl, I think about you every day now...”

Klaus colpì il dipinto con una pennellata improvvisa e una lunga striscia nera macchiò l'immagine che non voleva saperne di apparire. Il vampiro la guardò con una smorfia dolorosa e pensò a come rimediare al danno provocato dalla sua furia artistica.

There is no doubt you're in my heart now...”

Anche se era caduta in una specie di coma, a conti fatti era stato un successo. Bonnie era viva, Elena era svenuta alla vista del sangue e Caroline aveva cercato di impalarlo con la stecca del biliardo, quando l'amica l'aveva avvertita della cura d'urto che avevano applicato sulla posseduta.

Said sugar take it slow and we'll come together fine...” fischiettò pulendo le mani su un straccio bagnato di trementina. Tutto stava vedere che al risveglio avesse chiesto una bistecca o una sacca di sangue. “All we need is just a little patience...” *

Che odoraccio di pesce e olio! Si era rimesso a dipingere.

Rebekah ciondolò fino alla stanza di Bonnie. Si fermò davanti la porta socchiusa ed entrò in punta di piedi. “Organizzo un casting di principi azzurri, ti va?” sussurrò sentendosi un po' stupida a parlare alla strega addormentata. “Eddai, B... non costringermi ad ordinare la bara di cristallo ai nani...” Rebekah risucchiò il labbro inferiore e la guardò ancora. “Ti prego, sta finendo le tele! Non hai idea di cosa succede quando si trova a corto di tele!” singhiozzò riducendo la voce al minimo. La spiò, sperando in un moto di compassione e ripresa ma restò delusa. Rebekah mugolò e abbandonò la stanza, affranta. “Esco...” borbottò in direzione del fratello che non diede alcun segno di aver udito. “Ho detto che esco!”

Ho sentito, non sono sordo” rispose senza voltarsi. “Sono già venute?”

Le due ragazze venivano tutti i giorni a trovarla. Elena studiava alla luce soffusa dell'abat jour e teneva la mano di Bonnie nella sua. Non la lasciava neppure per voltare le pagine. Caroline si piazzava sul lettone e parlava parlava... parlava così tanto che entrambi avevano sperato che Bonnie si svegliasse e le lanciasse un incantesimo di annodamento della lingua.

Sì...”

Quello significava relax completo per una sera? Klaus stirò pigramente la schiena e le lanciò un sorriso smagliante. “Torna molto tardi!”

***

Divano, una vasta scelta di sacche di tipo diverso e il tablet dalle batterie cariche. I piaceri della vita, pensò dondolando una gamba sull'altra. L'immortalità non gli era mai sembrata più rilassante e quel film horror faceva davvero cagare sotto ma Klaus si ostinava a guardarlo al buio e con le cuffiette nelle orecchie.

Se avesse avuto un cuore funzionante, si sarebbe fermato nell'istante in cui una manina esitante lo toccò.

Klaus inspirò e chiuse gli occhi per mantenere il controllo e non saltare alla gola del malcapitato, come l'istinto gli suggeriva di fare. Girò piano il collo e la ciocca di capelli che lo sfiorò, provocò un altro squasso di paura. Se fosse stato un gatto, l'avrebbero tirato giù dalle tende con difficoltà, pensò ingoiando un accenno di isteria.

Bonnie si guardò attorno, tenendo ben stretta la coperta attorno al corpo nudo. Svegliarsi in un luogo sconosciuto era orribile. Scoprire di essere ospite del vampiro – perché e come era finita lì? Perché era nuda? - la atterriva. Bonnie rabbrividì, completamente confusa. Era affamata, aveva la gola secca e se cercava di mettere insieme due parole magiche, queste si confondevano nella testa e svanivano dopo un attimo. La coperta lasciava fuori solo la testa e l'alluce sinistro che ritirò, appena incrociò lo sguardo del vampiro. “Perché... perché è così... buio?”

Gli occhi erano più grandi del normale e quel battito acuto nelle orecchie tradiva paura e incertezza. Per dieci secondi, la compassione si affacciò dalla porta dei sentimenti e Klaus la rispedì indietro a calci nel sedere. “Vieni, siediti.” E non farlo mai più!, pensò con la pelle d'oca sulle braccia. Le luci si accesero debolmente e aumentarono di intensità fino a stabilizzarsi. Addio serata relax, pensò chinandosi ad accendere il camino. La osservò di sottecchi mentre il fuoco aggrediva il legno.

Bonnie bisbigliò l'incantesimo per il controllo del fuoco e le candele si accesero di colpo. Sollevata, pensò che la magia non l'aveva abbandonata del tutto.

Hai fame?”

La ragazza annuì, concentrandosi sul calice colmo di liquido rosso di fronte a lei. “Stai bevendo il sangue destinato al rituale?”

Il patto è sciolto, strega.”

Bonnie trasalì debolmente, gli occhi luccicarono e la voce risuonò debole e tremolante. “Mi hai dato la tua parola...”

Quello era prima che il Casper il fantasmino provasse ad ucciderti” rispose con un bel sorriso. “Panino?”




*Patience – Guns N' Roses

  
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