Ok, dato che oggi è l'unico giorno libero che posso permettermi, ho deciso di pubblicare anche il settimo! 
Questo è appena un pò più decente di quello prima. Spero tanto che vi piaccia! Buona lettura!!

“Ok, come dici tu: Ho una cotta per Luna”
Ronald Weasley diventò prima verde, poi blu, poi rosso e poi tornò normale. Uscì di corsa e sbattè la porta.
Harry corse dietro a lui e chiamò il suo nome ma l’amico accelerò e scomparve. Harry si arrese, maledisse Hermione e rimase di malumore per tutta la giornata.
Hermione il pomeriggio doveva vedersi con Fred ma decise di rimandare l’uscita per andare a parlare con Ginny. Andò nei dormitori e la trovò coricata sul suo letto a fissare il vuoto. Si avvicinò pian piano e le mise una mano sulla spalla.  Non seppe cosa dire, così quando la sua amica si girò, la prese e l’abbracciò. Molte volte il silenzio comunica molto più delle parole. Vide gli occhi azzurri pieni di lacrime che non vedevano l’ora di uscire, di scendere per attraversare tutto il viso fino a scomparire. Gliele asciugò con fare materno e le disse:  “Si sistemerà tutto”
Ginny scosse la testa ed era lì per mettersi a piangere, così Hermione la abbracciò di nuovo. Trascorsero tutta la giornata insieme. Verso le otto scesero in sala grande per la cena e Fred venne incontro a Hermione e le chiese se potevano parlare un minuto in privato:
“Sentiamo, perché mi hai dato buca?”
“Oh mio Dio, mi sono dimenticata di avvisarti! Mi spiace amore! Ho passato la giornata con Ginny. Sai, sta male per la faccenda con Harry”
“Mmh vabbene tesoro. Però la prossima volta avvisami e non lasciarmi li come un cretino!” e sorrise.
Era questo che Hermione amava di più di Fred: la sua comprensività, così lo riempì di baci.
Harry si guardò intorno:  Ron non era a cena e nemmeno Luna. Dovevano chiarire, assolutamente. Non si era dimenticato il periodo, durante il quarto anno, nel quale non si parlarono per settimane. Fu terribile. Lo aspettò sveglio ed eccolo che arriva…alle undici e mezza.
“Senti Ron mi dispiace.. mi dispiace tanto. Ho capito che quello che provo per Luna è solo.. insomma, le voglio bene come una sorella. Ci ho riflettuto a lungo, tutto oggi… e ho capito che è così. Il mio unico amore è Ginny e lo sai bene. Intendo chiarire anche con lei, domani stesso. Mi manca troppo.”
In effetti Harry era giunto ad una conclusione. Si era sbagliato. Luna gli appariva più femminile perché ora aveva un ragazzo. E lui si era comportato come uno stupido, aveva frainteso.
Ron si avvicinò e gli diede una pacca sulla spalla. Tornarono come prima. Ora non rimaneva altro che parlare con Ginny.
La mattina dopo, Harry si svegliò presto, molto presto e andò in sala comune: voleva incontrare Ginny.
Quando la vide arrivare si nascose dietro una poltrona cosicché, appena lo vedesse non scappasse via.
Quando Ginny si avvicinò verso la poltrona dietro la quale stava Harry, lui saltò fuori e lei cacciò un urlo talmente forte che sveglio metà casata di Grifondoro.
“Ma dico, sei scemo??!” gli urlò contro
“No, volevo essere sicuro di parlarti!”
“No, non credo sia possibile devo andare a lezione!”
“Non dirlo nemmeno, sono le sette e mezza e le lezioni cominciano alle dieci!”
“Non farla lunga allora”
“D’accordo: voglio riprovarci con te. Mi manchi troppo e credo che i litigi per i quali ci siamo lasciati siano solo causa dello stress pre-esami, che ne dici?”
Ginny rimase senza parole, così lo abbracciò.
Tutto tornò come prima. Le coppie erano tutte felici. Non avevano idea di quello che stava per succedere.