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Autore: stillfreeit    26/03/2013    1 recensioni
" Sarà lei a pagare ogni tua parola, Cyru " sibilò stringendo i pugni
tremanti. Neanche questa minaccia riuscì a scalfire minimamente il
ghigno soddisfatto di Cyru.
" Ho vinto io, Odhron. Mi auguro per te che tu sia pronto a pagare la
sconfitta ".
" UCCIDILO!! " tuonò lui rivolto al soldato che tratteneva Cyru sotto la
morsa del coltello. Chiusi gli occhi, prima di dover vedere la vita
dell'ennesimo grande uomo spegnersi sotto l'ordine di quel pazzo.
La prima storia che abbia mai scritto, ve la presento senza ritocchi.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 29 h Naur:

"Scappa".
L'avevo buttata a terra per toglierla dalle mani fameliche dei miei soldati. Non avevo potuto fare altro che mimarglielo con le labbra, sperando che fosse l'unica a vedermi. Avevo finto di andarle contro per cercare di afferrarla e rimetterla in vincoli, e per fortuna, come avevo sperato, si era dimostrata come sempre più svelta di me e riuscendo ad evitarmi senza rendere evidente la farsa.
Tagliò di netto un tirone della tenda con il pugnale che le avevo nascosto lungo la schiena.
Parte della tenda si sollevò con violenza lasciando entrare una folata di vento che in un primo momento ci investì tutti. Lei colse al volo la momentanea cecità dei soldati e fuggì via per raggiungere Vega.
Alcuni soldati dietro di me imprecarono, altri sguainarono la spada e fecero per inseguirla. Li fermai con la mia.
" Non muovetevi da qui, razza di ubriaconi!! Non siete in grado di inseguire neanche un coniglio! " urlai, recitando perfettamente la rabbia cieca da Capitano, aiutato certamente da ciò che realmente provavo.
La mia furia li investì allo stesso modo del vento, bloccandoli come tante orribili statue di cera, consapevolmente colpevoli della verità di ciò che avevo detto. Ma non mi soffermai oltre a guardarli e corsi verso Taurus, intenzionato a raggiungerla dove pensavo si sarebbe nascosta.
"Naur! NAUR!" sentii urlare.
Era la voce del Vicecomandante, che mi correva appresso. Mi fermai ad attenderlo nervosamente che ero già praticamente con un piede sul passante della sella di Taurus, pronto a montare.
" Che cosa c'è? In fretta! Sta scappando! " esclamai mentre mi issavo sulla sella.
"Tu puoi fermarla?" mi chiese.
Che razza di domanda era? Mi aveva fermato per chiedermi una cosa tanto stupida?
" Se me ne dai la possibilità... " risposi seccato, e accennai appunto a partire all'inseguimento di Honoria.
"La guerra... Puoi evitare la guerra, Naur?" mi chiese.
Rimasi di sasso.
Che cosa voleva dire? E quell'espressione? Mi guardava come un figlio che implora il padre di tornare presto da un pericoloso viaggio.
E così... voleva lo stesso anche lui?
" Sì... credo di sì... " mi ritrovai a rispondere.
"Con... la ragazza?" . Non ero del tutto convinto che fosse saggio rivelare dettagli... ma quegli occhi non mentivano.
" Sì ".
Non disse altro. Annuì e si allontanò di un passo per permettermi di partire.
Con un solo secondo di incertezza, ritrovai la forza di far fuoriuscire la concentrazione da quell'ultimo scambio con il Vice, almeno per il tempo che mi serviva per scuotere le redini di Taurus e partire al galoppo.
Mentre il vento della corsa mi avvolgeva aprendomi la strada verso la foresta, continuavo a pensare a quella conversazione.
Era durata poco più di qualche secondo, eppure era bastata. Bastata per riaccendere la fiducia nel Clan, quella che avevo perso forse da tempi immemorabili.
Ed era arrivata proprio nel momento giusto. Il momento in cui pensavo che non sarei riuscito a sopportare oltre che fossero i miei nemici nel giusto, e che noi annegavamo nel torto...
Cavalcai per diversi minuti, fino ad avvertire sempre più lontani i suoni dell'accampamento. Mi immersi nel silenzio della foresta.
Il vento attraversava i miei vestiti come se non avessi nulla addosso, mi pungeva come se sputasse aghi.
L'atmosfera nel silenzio era a dir poco inquietante. Opprimente.
Non riuscivo neanche a distingere cosa calpestavo, o avrei potuto provare a trovare le orme di Vega.
Cercai qualche suono nell'aria, ma a parte quello naturale del bosco, non avvertivo nulla che mi suggerisse la presenza di Honoria.
Ero certo di trovarla lì. Invece... Speravo solo che non le fosse accaduto qualcosa.
E se qualche soldato fosse sfuggito al mio controllo e l'avesse raggiunta? Non volevo neanche pensarci...
Certo era libera e armata... ma avrebbero potuto superarla di numero.
" HONORIA!" chiamai.
Nulla.
Rispose solo il vento, e non certo per rivelarmi dove fosse finita.
Chiamai ancora.
Un guanto nero mi afferrò il cuore. Cominciavo a spaventarmi...
Riprovai. Sentii la voce incontrare un ostacolo nella gola che facevo fatica ad ingoiare.
All'improvviso qualcosa mi fu addosso. La spada mi cadde di mano e a
stento rimasi in piedi. Mi costringeva il torace in una morsa ferrea.
Qualcunque cosa fosse non potevo difendermi.
Ero morto...
O forse no.
" Naur! " esclamò infine una voce. La riconobbi all'istante.
Honoria!
La stretta si rilassò appena, il che mi diede modo di voltarmi per comprendere cosa mi fosse venuto addosso...
" Honoria! " esclamai esplodendo all'improvviso in un caldo inopportuno considerato il freddo che avevo provato fino a quel momento. Mi stava... abbracciando?
" Non mi importa se non sei abituato agli abbracci. Dovevo farlo! " esclamò con voce rotta, affondando la testa nel mio petto.
Mi sentii completamente spiazzato.
Che cosa avrei dovuto fare?
Ricambiare? Ma... come?
Rimasi a guardarla per tutto il tempo dell'abbraccio con gli occhi spaventati e smarriti. Per non parlare di quel maledetto profumo, concentrato in modo preponderante nella mia aria.
Infine la stretta si sciolse e Honoria fece un passo indietro.
" Scusami... è solo che... ti ho lasciato lì solo e... ". Infine il mio cervello riuscì a immagazzinare l'informazione dell'abbraccio appena sciolto, per farmi tornare bruscamente con i piedi per terra.
" È stata colpa mia... avrei dovuto ascoltarti, era meglio che rientrassi come Alagos. Non avevo considerato quanto fossero bestie... " ammisi con un certo rancore, ma ero sollevato di aver visto quella speranza accesa negli occhi del mio Vice.
" No, tu avevi ragione... era il solo modo per avvicinarsi al castello con sicurezza. Non è stata affatto colpa tua ".
Non eravamo abituati a prenderci le reciproche colpe e a chiederci scusa a vicenda.
Il silenzio che ne seguì lasciò che mi tornasse in mente che cosa fosse appena successo, il che non contribuì ad allegerire l'imbarazzo...
Decisi che fosse mio dovere recuperare le redini della conversazione.
" Bene... ehm... troviamo un posto per riposare qualche ora? Dobbiamo nasconderci dai soldati, quindi ci addentreremo un po' nella foresta... " pensavo stessimo riprendendo la strada verso la normalita, non fosse che mentre parlavo Honoria si era fatta di nuovo pericolosamente vicina, e ancora una volta il profumo mi tolse il respiro.
" Grazie " mi mormorò all'orecchio lasciandomi un bacio in mezzo alla barba.
Volevo morire.
   
 
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