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Autore: effe_95    26/03/2013    4 recensioni
[ STORIA IN FARE DI REVISIONE ]
Claudia Rossi è una ragazza di sedici anni, frequenta il terzo anno del liceo Classico insieme a Francesco, il suo migliore amico dall'infanzia, ha una madre non troppo presente, un fratello cresciuto troppo in fretta e un padre che sembra sparito.
Yulian Ivanov ha diciotto anni, un carattere ribelle e spensierato, un passato che non vuole essere ricordato, e un'altra nazione nel cuore, la Russia.
Le vite di questi due ragazzi si incontreranno quasi per caso, per raccontare una storia passata di due persone che hanno solo bisogno di essere salvati.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Salvami, ti salverò.

29.Frammenti di tempo.

 
Quella mattina, quando Yulian aprì gli occhi, trovò Katerina appoggiata con le mani sullo stipite della porta a fissarlo con le sopracciglia contratte e uno strano sorriso.
<< Che c’è? >> Bofonchiò rigirandosi nelle coperte.
<< Giù al palazzo c’è Claudia, ha detto che ti aspetta >>
Yulian balzò dal letto scalciando le coperte dall’altra parte della camera. Si infilò sotto la doccia che ancora si sfilava le mutande, non aspettò che scendesse l’acqua calda e si asciugò i capelli mentre si vestiva.
Raccolse le chiavi, il portafoglio e il cellulare, scese le scale infilandosi il cappotto e quando Claudia lo vide uscire dal portone il cuore le saltò nel petto, era bello come un principe delle nevi, pallido, con i capelli biondi scombinati e gli occhi azzurro ghiaccio freddi e taglienti come al solito.
<< Ti ho fatto aspettare molto? >> Chiese Yulian infilandosi le chiavi nella tasca del cappotto grigio, Claudia fece no con la testa e sorrise.
<< Vuoi fare un giro con me? >> Mormorò senza guardarlo negli occhi, mentre Yulian non sentiva nascere in lui quella speranza, ma solo una tristezza infinita senza via di ritorno.
<< Va bene >> Presero a camminare senza una meta precisa, le mani di entrambi scottavano, arse dal desiderio di sfiorarsi, ma Claudia si limitava a tenerle strette intorno alla tracolla della borsa, Yulian a segregarle in tasca.
<< Perché ha voluto vedermi? >> Chiese in fine il ragazzo, dando voce a quella domanda muta che l’aveva seguito in silenzio per tutto il tragitto.
<< Ti arrabbi se ti dico che l’ho fatto solo perché mi mancavi e volevo stare con te? >> Mormorò la rossa, ed entrambi si accorsero, come se si fossero destati improvvisamente da un sogno, di essere arrivati fino al parco.
<< La verità e che non riesco a stare lontana da te pur sapendo che lo stare con te, mi fa ancora male >> Yulian si sentiva le mani legate e prossimo alla fucilazione, una fucilazione che non ci sarebbe mai stata, la cosa terribile, era il rimanere li in bilico tra la fossa e la realtà. << Lo sai vero, che così mi fai solo del male? >>
Disse Yulian guardandola negli occhi, Claudia liberò le mani e si aggrappò con tutta la sua forza al cappotto di Yulian.
<< Allora che cosa devo fare? >> Disse lei chinando la testa e piangendo, Yulian fece violenza su se stesso pur di non abbracciarla.
<< Tu mi ami, ma hai paura di stare ancora con me. Sinceramente però, io potrei solo dirti di tornare con me >> Claudia lasciò cadere le braccia a peso morto, non era ancora pronta, non era ancora sicura per fare un passo del genere, lei lo aveva lasciato perché quell’amore stava diventando soffocante, morboso e violento, ma a cosa era servito se alla fine si amavano entrambi così tanto?
<< Non posso farlo, mi dispiace >> Mormorò la rossa asciugandosi la faccia, Yulian aveva uno sguardo gelido, ma era un freddo che nascondeva il solito dolore.
<< La vuoi piantare di farmi male al cuore? >> Disse lui cercando di ridere, ma quello che ne ricavarono fu solo un sorriso spezzato a metà.
<< Claudia? >> Nel sentire quella voce, entrambi si girarono con aria interrogativa, Yulian si oscurò quando riconobbe la persona, Claudia invece strinse il braccio del ragazzo senza accorgersene e contrasse le sopracciglia, conosceva quell’uomo, ma non voleva credere che fosse davvero lui.
<< Claudia ma sei davvero tu? Come ti sei fatta bella >> Continuò l’uomo con gli occhi tristi che gli brillavano di gioia e orgoglio, Claudia si nascondeva sempre di più dietro le braccia di Yulian, mentre calde lacrime le solcavano il viso.
<< Claudia, non lo dai un bacio al tuo papà? >> Disse Andrea piegando leggermente le ginocchia e allargando le braccia come faceva quando Claudia era bambina e amava volare tra le sue braccia, ma quella volta le braccia rimasero vuote.
Claudia si nascose completamente dietro la schiena di Yulian e pianse in silenzio macchiando il cappotto del ragazzo di lacrime e rabbia. Yulian guardava Andrea Andreotti con gli occhi più taglienti di cui era capace e i pugni stretti, ma quell’uomo reggeva il suo sguardo come se avesse attraversato tutto l’Inferno da solo e ne fosse uscito vivo solo a metà.
<< Suppongo che tu sia un po’ cresciuta per queste cose vero? Tuo fratello me l’ha detto che mi sono perso un sacco di cose >>
Nicola aveva affrontato tutto quello da solo? Fu solo per il pensiero del fratello che Claudia riuscì ad uscire dal suo nascondiglio, asciugarsi il volto e guardare suo padre negli occhi dopo dieci anni. Era invecchiato tantissimo, aveva gli occhi verdi come i suoi e i capelli castani come quelli di Nicola, la somiglianza con quest’ultimo faceva veramente impressione.
<< Perché sei tornato ?! >> Sbottò Claudia con la voce più ferma di cui era capace, Andrea sorrise tristemente e si portò una mano tra i capelli, Claudia faceva davvero una fatica immane a reggere la morte che regnava negli occhi di quell’uomo.
Andrea guardò Yulian e sorrise in direzione del ragazzo, che contrasse le sopracciglia.
<< Perché qualcuno mi ha ricordato che dovevo ancora scusarmi per non esserci stato il giorno della tua Comunione, per non aver messo i soldi sotto il tuo cuscino quando ti cadeva un dente, per non esserci stato ai tuoi saggi di pianoforte e alle tue recite, per non averti accompagnato alle feste, per non averti sgridato quando sbagliavi, per averti fatto crescere senza di me >>
Claudia continuò a guardarlo con aria seria, ma altre lacrime avevano preso possesso del suo viso bagnandolo nuovamente, la ragazza spostò i suoi grandi occhi pieni di lacrime su Yulian, gli prese la mano capendo quello che lui aveva fatto per lei.
<< Tutte queste cose, le ha fatte Nicola al posto tuo. Lui, all’età di quattordici anni ha dato fondo a tutti i suoi risparmi per organizzarmi la festa della Comunione, è stato lui a mettere le monete sotto il mio cuscino, ricordo che una volta non aveva nemmeno una moneta da dieci centesimi, allora mi ha lasciato un soldino di cioccolata.  E’ venuto a tutti i miei saggi di pianoforte e mi ha ripreso ogni volta con quella macchina fotografica scadente che aveva comprato con i pochi soldi che aveva messo da parte. Faceva le tre del mattino per aspettarmi ogni volta che andavo ad una festa, nonostante la mattina dovesse alzarsi alle sei per andare a lavorare. Mi ha sempre rimproverato e a volte mi sono beccata degli schiaffi.
Tu puoi capire quindi, se non vuole nemmeno sentire il tuo nome vero? >>
Claudia non aveva mai parlato così tanto in tutta la sua vita, stringeva sempre più forte la mano di Yulian per avere un po’ di quella forza che li aveva legati, per sentire che lui era li e le faceva da scudo e che l’avrebbe presa se fosse caduta a terra, era forse arrivato il momento di guardare insieme l’orizzonte e salvarsi a vicenda.
<< Guarda che io lo so, e ti giuro che non c’è stato un solo giorno che non vedessi te e Nicola negli occhi di Eteocle e Daniela. Ma posso assicurarti Claudia, che io sapevo che potevate farcela, infatti siete la famiglia che volevo diventaste. Mia moglie Laura è morta un anno fa a causa di un tumore, mio figlio Eteocle si droga con non so che cosa e torna tutte le sere a casa ubriaco, Daniela è incinta al quinto mese di gravidanza e il ragazzo che l’ha messa incinta non ha voluto sapere niente. Claudia, io non ti sto chiedendo di ritornare nella vostra vita, ti sto chiedendo scusa e basta >> Era così dunque che si spiegavano gli occhi tristi di quell’uomo, che aveva scelto la famiglia sbagliata e non gli era rimasto nient’altro che il nulla tra le mani grandi e vecchie. Claudia sentiva di averlo capito un po’ di più quel giorno.
<< E io ti perdono >> Per la prima volta dopo anni, sul viso di Andrea Andreotti si disegnò un sorriso vero e una lacrima cadde calda e solitaria.
<< Grazie figlia mia, grazie >>
 
Yulian aveva portato Claudia a mangiare qualcosa, ma né lui né lei toccarono quel panino che era diventato anche freddo come il ghiaccio. Lei guardava il bordo del tavolo con gli occhi persi, lui fuori la finestra perso nel tempo.
<< Ti amo >> Disse all’improvviso Claudia, con voce rauca, Yulian sobbalzò e guardò la ragazza per un lungo istante.
<< Come hai detto? >> Chiese incrociando le mani sul tavolo, e dopo quel gesto fu come se tutto prendesse improvvisamente vita, Claudia sollevò la testa e lo guardò muovendo il corpo verso di lui, fuori uscì il sole e tutto si colorò.
<< Ho detto che ti amo >> Ripeté Claudia guardandolo negli occhi, Yulian sollevò un sopracciglio e le porse le mani, Claudia le prese dopo un secondo e chiuse gli occhi per assaporare di nuovo quel calore e quel contatto, erano stati separati per un mese intero ed era bastato.
<< E questo cosa significa per te? >> Chiese Yulian giocherellando con la forchetta e un pezzo di insalata.
<< Sei stato tu a parlare con mio padre vero? >> Domandò Claudia guardandolo negli occhi e sorridendo lievemente, Yulian annuì guardando altrove, come se non volesse ammetterlo.
<< Mi dispiace, ma non ho potuto fare a meno di mandarlo a ‘Fanculo, e poi alla fine non è servito a niente no? Che io l’abbia fatto ragionare >> Continuò il biondo addentando finalmente il panino, anche se l’hamburger era diventato di gomma, Claudia lo imitò poco dopo.
<< Hai fatto bene a mandarlo a ‘Fanculo e non è vero che non è servito a niente, un’altra persona non l’avrebbe fatto, e anche se sono stata io a lasciarti, tu te ne sei preoccupato lo stesso >> Yulian lasciò la carta vuota nel piatto e sollevò gli occhi azzurri su Claudia.
<< Se hai un problema è compito mio aiutarti e fare tutto il possibile, altrimenti che fidanzato sarei? Altrimenti che ti amo a fare? >> Claudia si sporse leggermente verso di lui prendendogli le mani e sorridendo come non faceva da tempo.
<< Ho pensato che anche se ho paura, non mi tirerò più indietro, se soffrirò, avremo problemi, sarà perché l’ amore è così, quindi, vuoi tornare con me? >>
Per tutta risposta Yulian la trascinò tra le sue braccia facendola sedere sulle sue gambe, le prese il viso tra le mani e la baciò come se fosse la prima volta che la toccava, fu un bacio leggero all’inizio che bruciò sempre di più, proprio a voler dimostrare che non potevano separarsi ancora una volta.
<< E’ un si? >> Chiese lei con il fiatone e il viso tutto rosso perché la gente li guardava, Yulian sollevò un sopracciglio e fece il suo solito sorriso provocatore, po la ribaciò di nuovo davanti al mondo.
 
Quando ritornò a casa trovò Nicola addormentato sul divano con ancora addosso i vestiti del lavoro e il libro di università aperto a metà.
Ultimamente aveva dato cinque esami in tre mesi e si stava ammazzando di fatica, pur di portare a casa un po’ di soldi, oltre allo stipendio di Luna.
Claudia gli tolse il cappello e la giacca in più, lo coprì con una coperta e gli lasciò un bacio sulla fronte, ma nel fare quel gesto Nicola si svegliò.
<< Che fai? >> Chiese lui stropicciandosi gli occhi, Claudia si mise seduta sul divano accanto al fratello. << Nicola, perché non mi hai detto che papà ti ha cercato? >>
Nel sentire quella cosa Nicola si svegliò del tutto e sbiancò diventando di marmo.
<< Perché non doveva intromettersi nella nostra vita, costruita con così tanta fatica >> Sbottò il castano sollevandosi e mettendosi seduto, gli girava terribilmente la testa per aver fatto un gesto così azzardato subito dopo essersi svegliato, Claudia lo guardò con occhi tristi.
<< Perché non vuoi perdonarlo? Io l’ho fatto >> Disse la rossa prendendo una mano del fratello, ma Nicola le rivolse uno sguardo omicida e la scacciò violentemente, Claudia non ci rimase troppo male.
<< Chissà quante cazzate ti ha raccontato! Claudia, lo vuoi capire che è tornato per rovinarci la vita?! >> Nicola era davvero fuori di se dalla rabbia, non poteva credere che Claudia fosse caduta immediatamente nella trappola di quell’uomo.
<< Sta zitto una buona volta! >> Gridò la ragazza facendolo ammutolire all’improvviso
<< Nicola, io non l’avrei mai perdonato se avesse deciso di tornaredavvero, vuoi sapere cosa mi ha detto di preciso ? “, io non ti sto chiedendo di ritornare nella vostra vita, ti sto chiedendo scusa e basta” Vuole solo chiederti scusa, non mi sembra troppo no? >>
Nicola si alzò, corse su per le scale e si nascose nella sua stanza sbattendo la porta come un uragano, Claudia rimase seduta su quel divano per più di un minuto, era cosciente del fatto che per Nicola non potesse essere facile fare una cosa del genere, lei era più piccola quando Andrea Andreotti se n’era andato, ricordava molto poco e Nicola non le aveva mai fatto mancare o pesare niente, era lui che l’aveva sentito sulle spalle per tutti questi anni, era lui che all’età di dodici anni era diventato uomo prima del tempo.
Proprio in quel momento suonò il campanello, Claudia si alzò sospirando pesantemente, si sentiva davvero stanca di affrontare un argomento difficile dopo l’altro, ma quando aprì la porta, trovò Francesco in lacrime.
<< Che succede? >> Chiese lei con una voce preoccupatissima, o forse semplicemente troppo stanca, per tutta risposta Francesco le si gettò tra le braccia piangendo sulla sua spalla.
<< Aiutami ti prego >> Disse con un filo di voce, e Claudia si accorse che era la prima volta che il suo migliore amico le chiedeva aiuto così esplicitamente. 




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Effe_95

Vi faccio un saluto veloce devo scappare, a presto.
  
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