Ten Reasons
1.
Draco
deve essere un degno successore di suo padre e prendere il suo posto a
fianco
del Signore Oscuro
Essendo
impegnato in tutte queste attività istruttive,
Draco non aveva molto tempo da passare assieme ai suoi amici. Per
fortuna, suo
padre gli aveva comprato due grossi e morbidi gorilla, di nome Vince e
Greg,
che non parlavano mai ma lo ascoltavano sempre.
La
sua migliore amica si chiamava Pansy e i suoi
genitori vivevano in un maniero poco distante dal suo. Di solito lui e
Pansy
giocavano a servire il tè ai loro peluches preferiti o Sir
Madeleine, oppure
inscenavano struggenti storie d’amore, che finivano sempre
con la tragica morte
di Vince o Greg.
Il
suo migliore amico, invece, si chiamava Brian, e
Draco non era poi così sicuro che fosse reale. Era un
principe bellissimo, con
gli occhi scuri, i capelli castani, un lungo mantello blu e una spada
affilata,
che ogni sera si arrampicava fino al suo balcone e passava la notte ad
accarezzargli i capelli e a raccontargli storie di paesi lontani, dove
aveva
vissuto avventure incredibili.
Il
padre di Draco era Lucius Malfoy. Lucius aveva una
vera e propria adorazione per il suo primogenito. Gli faceva regali
almeno una
volta al giorno e, quando non riusciva a comprargli nulla, ordinava
agli elfi
domestici di cucinare tutti i dolci che Draco desiderasse.
Quando
Draco aveva sette anni accadde che, una sera,
mentre stava tornando nella propria cameretta assieme a Sir Madeleine,
un
allegro fischiettare attirò la sua attenzione. Il suono
proveniva dallo studio
di suo padre e Draco, incuriosito, sbirciò dalla porta
aperta a spiraglio.
Suo
padre era seduto alla scrivania e si stava
spazzolando i lunghi capelli biondi.
Draco
fece scricchiolare il pavimento e suo padre smise
di spazzolarsi e tese le orecchie.
-Chi
è?- chiese
-Sono
io, padre- rispose Draco, aprendo la porta e
facendo un paio di passi all’interno della stanza.
-Oh,
figliolo!- esclamò allegramente Lucius, riprendendo
a spazzolarsi –Stavo per venire a cercarti. Oggi è
un gran giorno, davvero un
gran giorno! Sta per venirci a trovare il professor Piton, il tuo
futuro
insegnante di Pozioni! E’ davvero importante che tu gli
faccia una buona
impressione-
-Va
bene, padre-.
Lucius
appoggiò la spazzola e lo guardò con la sua
espressione che Draco aveva soprannominato
“pre-rivelazione”.
-Chiedi
a Tinky di aiutarti a indossare il completo
verde smeraldo, pettinati con accuratezza i capelli e ricorda: sii
impeccabile-.
Draco
annuì con decisione e suo padre gli sorrise
amorevole.
-Bravo,
figliolo. E ora vieni qui che papà ti pizzica un
po’ le guance. Non vogliamo che il professor Piton pensi che
sembri un
lenzuolino… ah, magari ce l’avessi ancora una
pelle morbida come la tua!-.
2.
Draco
mi dà un senso di comando
Pansy
era distesa con le gambe sollevate sul suo letto,
con le mutandine di pizzo rosa e il reggicalze ben in vista. Era
assurdo che
portasse il reggicalze: era agosto. E non aveva le calze.
-Stai
stropicciando la gonna- le fece notare, mentre lei
faceva circonduzioni con le caviglie.
-Che
mi importa?- rispose lei, rotolando su un fianco
–Tanto uso la passaporta per tornare a casa- prese un
lecca-lecca alla fragola
dal cassetto di Draco e se lo cacciò in bocca –Ci
pensi? Tra due settimane
partiamo per Hogwarts-
-Non
me ne parlare- borbottò Draco, irritato –Mio padre
non fa altro che darmi il tormento con questa storia di Beatrix Potter-
-Chi?-
-Harry
Potter- ripeté Draco, annoiato
-Hai
detto Beatrix- gli fece notare Pansy
-Non
ho detto Beatrix. Ho detto Harry. E mi chiedo che
avrà poi di così speciale questo Potter-
-Ha
sconfitto Tu-sai-chi. Lo sai, l’ex capo dei nostri
genitori-
-Lo
so chi è Tu-sai-chi, solo che non capisco perché
sia
così importante che io diventi amico di questo Potter. Ha un
nome da sfigato ed
è cresciuto con una famiglia babbana. Avrà dei
vestiti orribili e dovrò
insegnargli perfino che cos’è uno shampoo-
-Tesoro,
credo che anche i babbani usino lo shampoo-.
Draco
le lanciò un’occhiata scettica ma non
ribatté.
Pansy aveva delle idee un po’ strane, a volte, ma non gli
sembrava il caso di
farglielo sempre notare. Non voleva correre il rischio di sembrare
arrogante o
saccente.
-Comunque
non appena ti vedrà non desidererà altro che
essere tuo amico- lo rassicurò Pansy
-In
che modo credi che dovrei chiederglielo? E se poi mi
dice di no?- Draco si guardò nuovamente allo specchio e,
questa volta, lo
sguardo che ricambiò il suo era di rimprovero. Suo padre
aveva stregato il suo
riflesso in modo che gli ricordasse quanto dovesse essere sicuro di
sé.
-Oh,
non dire stupidaggini! Chiunque vorrebbe essere tuo
amico. E, se non vorrà esserlo con le buone,
vorrà dire che lo costringerai con
le cattive-
-Hai
ragione- assentì Draco, nuovamente convinto –Se
non
dovesse dirmi di sì, vorrà dire che lo
costringerò. Sarà chiaro a tutti chi
comanda!-
-Esatto.
E adesso ordina a Tinky di portarmi un
bicchiere di limonata-
-Oh
sì, subito-.
Pansy
ghignò e si rilassò sul materasso: per lei era
fin
troppo chiaro chi era a comandare.
3.
Draco
ha più esperienza di Harry
A
parte “La Ragazza”, però, non si era mai
preso una
cotta per nessuno. Più o meno. Insomma, quella per Brian non
era stata una vera
e propria cotta, visto che non esisteva neppure, e il fatto che lo
andasse a
trovare ogni notte e la sua presenza costringesse Draco a lanciare un
paio
d’incantesimi silenzianti al proprio letto non voleva dire
poi un granché.
Brian era il suo amico d’infanzia e sfidava chiunque a non
volerlo sotto alle
lenzuola.
“La
Ragazza” e Brian esclusi, Draco non si era mai preso
una sbandata per nessuno. Tranne, forse, quel ragazzo Corvonero di un
anno più
grande, con quel pomo d’Adamo pressoché perfetto,
pronunciato appena appena,
che andava su e giù, su e giù, su e
giù tutto il tempo. Ma quella non era stata
una vera sbandata. Draco non aveva avuto il batticuore o le sudorazioni
fredde
ogni volta che l’aveva visto passare nei corridoi. Oddio,
qualche
controindicazione alla sua virile presenza c’era stata, ma
tutte cose di poco
conto e decisamente trascurabili.
Quindi
Draco non era affatto sicuro di essere gay. I
settimanali che leggeva fin dal primo anno –Teen Witch e
Style Wizard-
l’avevano rassicurato in merito. Verso i quattordici anni era
normale provare
qualche strano “impulso” verso i propri amici
più intimi e Draco aveva quindi
etichettato l’esperienza di aiuto reciproco sperimentata da
lui e Blaise come
“impulso”, anche se Pansy gli aveva fatto notare
che l’impulso non prevedeva il
palpeggiamento.
Tranne
“La Ragazza”, Brian, il Corvonero e Blaise,
quindi, Draco non aveva mai avuto una cotta. Ed era al quarto anno,
Merlino!
Com’era possibile che al quarto anno non avesse mai avuto una
cotta?
Tutti
i suoi amici ne avevano avuta almeno una e Draco
si sentiva un po’ indietro sulla tabella di marcia. Pansy
aveva già fatto sesso
due volte e lui nemmeno mezza.
Urgeva
una cotta, e al più presto.
Così
Draco decise –con molta intraprendenza- di
prendersi una cotta per una ragazza. Cominciò con Daphne,
perché era quella più
a portata di mano, ma tutto quel profumo di gelsomino gli irritava il
naso. Poi
fu il turno di Padma, ma il suo seno era troppo grosso e il modo in cui
ballonzolava quando camminava gli faceva venire il mal di mare.
Penelope aveva
gli occhi enormi e sembrava sempre fatta o allucinata. Hanna non
parlava d’altro
che del suo gatto e puzzava di torta al limone. Lavanda aveva le labbra
così
morbide da dargli l’urticaria. I capelli di Susan erano
talmente lunghi che
avrebbe potuto cucirci un’intera linea da sposa di Valentino.
Draco
si era quasi arreso, quando Marcus gli aveva fatto
notare che forse il problema non erano le ragazze di Hogwarts.
L’aveva baciato
sulle labbra negli spogliatoi del Campo di Quidditch e a Draco era
sembrato
così giusto che era scappato via a gambe levate.
Niente
da fare, quindi: era gay.
Pansy
era entrata nel suo dormitorio proprio in quel
momento e si era seduta mollemente sul letto.
-Che
c’è, dolcezza? Hai una faccia sconvolta. Merlino,
non dirmi che la Granger si è messa di nuovo
quell’orribile golfino rosso. No,
aspetta: non è domenica, dev’essere
qualcos’altro. Si tratta di Piton? Tuo
padre?-
-Pansy-
Draco aveva preso un profondo respiro –Sono
gay-.
Lei
aveva continuato a fissarlo, come se stesse
aspettando che lui continuasse.
-Oddio:
ti piace Potter!- aveva esclamato, come colta da
una folgorazione
-No!-
aveva strillato Draco allarmato
-E
quindi? Che è successo?- Draco le aveva lanciato
un’occhiata implorante, sconcertata e confusa e solo allora
lei aveva capito
–Oh. Oh!- aveva trillato,
deliziata
–Non te n’eri ancora reso conto, tesoro? Era pure
ora, sai, siamo al quarto
anno-
-Sono
un frocio. Un finocchio. Una checca-
-Non
è detto che tu debba essere una checca. Puoi sempre
diventare uno di quei gay super machi che se ne vanno in giro a
scoparsi
chiunque-
-Hai
ragione- aveva concordato Draco –Sarò virile e
mascolino-.
Pansy
aveva sorriso maliziosa e gli aveva scoccato un
sonoro bacio sulle labbra.
-Allora,
chi sarà la tua prima vittima?-
-Quale
vittima?- aveva chiesto Draco, confuso
-La
prima persona che ti porterai a letto-
-Oh,
be'…- all’improvviso, l’idea che
qualcuno entrasse
nel suo letto non gli sembrava più così
allettante. Non aveva nessuna
intenzione di condividere il suo fondoschiena con chiunque
–Credo che dovrei
aspettare-
-Lo
credo anch’io. E poi pensa: visto che sei gay,
nessuno saprà mai con quanti sei stato. O, almeno, non esattamente-.
Così
mentre Hogwarts parlava delle imprese sessuali di
Draco Malfoy, Draco Malfoy si prendeva cura del proprio fondoschiena in
attesa
del principe azzurro.
4.
Draco
perde sempre pubblicamente contro Harry, ma resta attivo lo stesso
Il
fatto che Potter lo battesse in continuazione lo
irritava, certo, e gli faceva venir voglia di prenderlo a pugni, a
sassate, a
maledizioni cruciatus, e a graffi, morsi, lingue, pelle, carne, bocche,
braccia, gambe aggrovigliate, sudore. Aveva perso il filo del discorso.
Si
trattava di Potter e del fatto che odiava essere
battuto da lui. Era terribilmente umiliante ed eccitante
ed era strano trovare dannatamente sessuale qualcosa di
tanto tremendo come la sconfitta ma Draco l’adorava e non
vedeva l’ora di
confrontarsi di nuovo con Potter solo per poter sentire
l’adrenalina nelle vene
e la bocca seccarsi per il desiderio di vincere, per una volta.
All’inizio,
in realtà, Draco aveva desiderato solo
quello: vincere. Poi era arrivato il resto. Vincere aveva smesso di
essere
importante e il fatto che fosse Harry aveva preso il sopravvento.
A
volte, quando lo vedeva nei corridoi, non desiderava
altro che lo sbattesse contro un muro e gli infilasse le mani
dappertutto. Ma
non era così che andavano le cose di solito.
Harry
non l’aveva mai sbattuto contro a un muro e Draco
dubitava che l’avrebbe mai fatto. In fondo, erano entrambi
gay virili e
mascolini e, di conseguenza, non erano affatto compatibili. Avrebbero
litigato
tutto il tempo, soprattutto sulla posizione a letto.
La
millesima volta –quella del boccino-, però, Draco
aveva deciso di perdere anche la battaglia contro se stesso e ammettere
che
aveva perso la testa per Potter.
Non
aveva idea di che cosa gli piacesse di Potter e per
lui che era abituato a ragionare su qualsiasi cosa era difficile
ammettere che
quella situazione non aveva alcun senso.
-Insomma,
devi conquistare Potter- aveva sentenziato
Blaise
-Figurati,
per Draco sarà uno scherzo- aveva sorriso
Pansy.
5.
Harry
è più femminile
-Ehy,
amico- aveva esclamato Weasley rivolgendosi a
Potter, abbastanza forte perché tutta la Sala Grande lo
sentisse –Non avrei mai
scommesso su di te. Sei stato davvero un grande a vincere quella gara
di
rutti!-.
6.
Draco
può contare sull’influenza della sua famiglia.
Harry, in fondo, non è altri che
“il ragazzo sopravvissuto”
Provarci
con Potter sarebbe stato un gioco da ragazzi.
Potter era impacciato, non aveva la minima esperienza, si vestiva come
uno
sciattone. Lui si trovava ad un livello superiore e, per questo, era
certo che
il Grifondoro sarebbe rimasto non solo piacevolmente sorpreso dalla sua
dichiarazione, ma addirittura onorato.
Mentre
stava percorrendo il corridoio per raggiungere
l’aula di Pozioni, Draco si imbatté proprio in
Potter. Come suo solito, aveva
la cravatta allentata e i primi bottoni della camicia slacciati e i
capelli
scompigliati che gli davano un’aria trasandata decisamente
poco consona alle
circostanze.
Il
corridoio era deserto e, nei paraggi, non c’erano
nemmeno dei fantasmi. Sarebbe potuto essere il momento perfetto. Eppure
Draco
esitava. All’improvviso, la consapevolezza che suo padre
fosse un Mangiamorte e
che facesse parte dello schieramento opposto a quello di Harry, lo
atterrì. E,
in realtà, anche il fatto che Harry fosse il bambino
sopravvissuto, conosciuto
in tutto il Mondo Magico, aveva acquistato improvvisamente
un’altra sfumatura.
Draco
sentì il terreno solido su cui si basava la sua
presunzione di superiorità scricchiolargli sotto i piedi,
per infrangersi
proprio davanti agli occhi di Potter.
-Che
vuoi, Malfoy?- gli chiese Harry
-Vai
al diavolo, Potter- Draco fece per andarsene, ma
Harry gli sbarrò la strada.
-Ci
andrei volentieri. Passerei volentieri del tempo con
la Umbridge, piuttosto che con te. Ma a quanto pare qualcuno vuole che
io
soffra-
-Eh?-
chiese confuso Draco
-Piton
ci ha appena assegnato un progetto in comune-.
7.
Draco
è più intraprendente
-Non
ti odia, tesoro. Crede di odiarti-
-E’
lo stesso- aveva sibilato Draco.
E
infatti era proprio lo stesso. Erano stati costretti
–dalla mancanza di tempo e dall’esplosione casuale
e del tutto non programmata
di dodici tentativi della loro pozione- a vedersi anche fuori dal
normale
orario delle lezioni. Adesso sedevano attorno a un calderone e Potter
era
intento a tagliuzzare con cura una radice di mandragola.
-Se
non viene nemmeno questa volta…- borbottava
-Vedrai
che non esploderà-.
Harry
sollevò gli occhi su di lui e gli lanciò
un’occhiata bieca.
-Hermione
dice che saboti tutte le nostre pozioni-.
Draco
temette di essere stato scoperto e il cuore gli
salì in gola.
-Se
non fossi sicuro di quanto ci tieni ad avere dei
MAGO perfetti, ne sarei convinto anch’io. Se vuoi farmi
bocciare, sappi che è
una tattica che non funzionerà-
-Se
avessi voluto farti bocciare, non ti avrei chiesto
di vederci dopo le lezioni. E’ evidente che sei tu a
sbagliare qualcosa, anche
se non ho idea di che cosa si tratti-.
Harry
corrugò le sopracciglia ma non disse niente.
Draco, nel frattempo, si chiese che genere di ingrediente avrebbe
dovuto
aggiungere quel giorno alla loro pozione, per farla esplodere in
maniera
discreta. Harry doveva pensare di essere il colpevole e, visti i loro
precedenti, fino a quel momento il suo piano aveva funzionato alla
perfezione.
Ma adesso Harry stava cominciando a sospettare qualcosa e lui non
poteva
permetterlo. L’idea di venire scoperto era terribile quanto
quella di smettere
d’incontrarlo.
-Pensi
che vada bene? Posso aggiungere la mandragola?-.
Draco
finse di controllare la pozione, la mescolò un
paio di volte in senso orario e annuì.
-E’
il momento giusto-.
Harry
fece scivolare nel calderone la mandragola,
aiutandosi con il coltello. Quando la taglierina fu perfettamente
pulita, la
poggiò accanto al calderone e si schiarì la gola.
-Hai
un bel fegato, Malfoy- disse
-A
fare che?- chiese Draco, distrattamente. La pozione,
quel giorno, era quasi perfetta e non poteva permettere che non
esplodesse.
Doveva assolutamente rovinarla in qualche modo ma, purtroppo, aveva
finito
tutte le idee. Aveva passato troppo tempo a fissare le braccia di Harry
e a
rimuginare su quanto sarebbero state bene puntellate su un materasso
per fare
caso a qualsiasi altra cosa.
-A
fare finta di niente-
-Finta
di cosa?- chiese ancora Draco, vagliando
disperatamente ogni tipo di ipotesi gli venisse in mente. Gambe di
ragno? Occhi
di serpente? Squame di sirena?
-Che
non sei tu a manomettere tutte le pozioni- polvere
di fata? Denti di basilisco? Occhi di avvicino?
-Come?- per
poco non strillò –Non è vero-
-Malfoy-
lo riprese Harry –Ti ho visto. Manometti tutte
le pozioni, le fai esplodere e fingi che sia colpa mia- disse,
alzandosi in
piedi e avvicinandosi a Draco. Quando gli fu accanto,
puntellò le braccia sul
tavolo alle sue spalle e, ad un soffio dal suo viso, aggiunse
–Ma la domanda è:
perché?-.
Draco
deglutì, la bocca di Harry a un solo attimo dalla
sua.
-Perché
voglio che ti boccino in Pozioni?- tentò, ma
suonò stridulo e patetico persino alle proprie orecchie.
Harry
restò serio per qualche istante ancora e poi
–all’improvviso- scoppiò in una sonora
risata. Draco, a sua volta, non poté
fare a meno di sorridere di se stesso. Non era mai stato auto-ironico,
ma
doveva ammettere che era stato il peggior miglior bugiardo di tutti i
tempi.
La
risata di Harry era contagiosa, davvero, e dopo un
po’ il suo sorriso si trasformò in una risata.
Ridere con Harry era fantastico
–anche meglio di baciarlo, forse-. E Draco lo
pensò finché Harry non si chinò
di nuovo su di lui e lo baciò, sorprendendolo.
-Bastava
che me lo chiedessi, Draco-.
8.
Draco
non si farebbe mai sottomettere da un suo pari
-Oddio,
scopami Harry!-.
9.
Quando
è passivo, Draco piagnucola e sembra Legolas (non chiedetemi
il nesso, tutt’ora
per me resta un mistero!) ed è super OOC
Erano
felici, no? Erano abbastanza felici da non avere
bisogno di chiedere nient’altro per esserlo di più.
-Puoi
farlo, bellezza. Sei stupendo-.
Draco
rivolse uno sguardo incerto al suo riflesso, che
gli rispose con un sorriso smagliante e un’alzata di
sopracciglia.
-Sento
di stare per svenire- esclamò –Devo sedermi-.
Si
lasciò cadere sul divanetto verde e cominciò a
sventolarsi con una mano.
-Sei
una vera e propria reginetta del melodramma- lo
canzonò lei, sedendosi su un bracciolo e facendogli una
carezza sulla fronte.
Draco si concesse un momento per guardarla: con quel vestito rosa
vaporoso che
aveva scelto apposta per l’occasione assomigliava in tutto e
in niente alla
ragazzina che, a quattordici anni, era andata con lui al Ballo del
Ceppo.
Lei
aveva scelto il vestito, lui aveva finto di
accontentarla e ne aveva ordinato un altro. Ma lei, in qualche modo,
era
riuscita a ottenere comunque quello che voleva.
-Sento
che morirò. Mi brucia lo stomaco. Sto per
vomitare. Vomiterò-
-Non
vomiterai. Sai, credo che sia normale sentirsi un
po’ nervosi-
-No
che non è normale!- strillò Draco, alzandosi in
piedi per l’improvvisa voglia di camminare e sgranchirsi le
gambe –Sarebbe
normale se non fossi innamorato. Ma lo sono, lo sono dannazione. Amo
Harry da
sei dannati anni, per Salazar!-
-Hai
sempre fatto un po’ troppe scenate…-
-Non
cominciare!- esclamò Draco, lanciandole
un’occhiataccia
-Lasciami
finire- Pansy si alzò a sua volta e lo
raggiunse al centro della stanza –Hai sempre fatto un
po’ troppe scenate, ma
credo che questa volta tu ne abbia il diritto-.
Draco
espirò un lungo sospiro.
-Grazie-.
Quando
Draco uscì in giardino e vide Harry che
l’aspettava accanto al Ministro della Magia, offertosi
spontaneamente di
celebrare il loro matrimonio, si ricordò
all’improvviso del perché avesse detto
di sì.
10.
Entrambi fanno gli attivi
perché è giusto che
abbiano un rapporto equo
Draco
si voltò verso di lui, puntandogli contro la
spazzola.
-Senti,
Potter- lo mise in guardia, sventolando la sua
arma –Sono io a comandare, ricordi?-
-Sì,
mi ricordo, ma…-
-Niente
ma. La storia della rotazione è una baggianata.
Non l’abbiamo mai messa in pratica, tranne che in rare e
sporadiche occasioni
e, nella maggior parte dei casi, tu eri depresso-
-D’accordo,
ma non mi sembra il caso di litigare su una
cosa del genere-
-Non
stiamo litigando. Sei tu che non vuoi modificare il
nostro accordo-
-Ma
Draco…-
-Niente
“ma”, Potter-.
Harry
si arrese e scrollò rumorosamente le spalle.
-D’accordo-
concesse
-Davvero?-
si illuminò Draco
-Davvero-
sorrise Harry, abbracciandolo –E chi se
l’aspettava che finalmente, a centododici anni compiuti, ti
decidessi ad
ammettere che sei tu il passivo?-.
Fine
eHm…
Spero
che la storia vi sia piaciuta. Anche se non è una
long, spero di aver fatto felici le lettrici che aspettavano mie
notizie.
Chiaramente il mio intento era quello di far ridere e non sicuramente
di
esprimere chissà quale messaggio di odio contro tutte le
scrittrici di
Draco_attivo_che_sembra_Edward_Cullen_e_sbrilluccica (ho letto tutti i
libri
della saga di Twilight, eh, non faccio mica discriminazioni u.u Solo
che, per
quanto ci provi, non riesco proprio a vedermi Draco misterioso e
tenebroso… e,
a dirla tutta, non riesco nemmeno a vedermi Edward che si scopa
qualcuno
[eddai, lo sappiamo tutti che a stare sopra è Jacob!]).
A
parte gli scherzi, spero –sul serio- di non aver
offeso nessuno perché non era proprio mia intenzione. La
verità, infatti, è
che, se qualcuno chiedesse a me perché Harry è
attivo, l’unica risposta che
saprei dare sarebbe “perché è
così….ooooh!” XD.
Bacetti,
Nischino