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Autore: FairyJuls    27/03/2013    1 recensioni
Infine si rivolse a Percy, avvicinandosi a lui di qualche passo, -Ciao Percy. E' bello conoscerti.- il sorriso che rivolse a lui fu probabilmente il più radioso.
L'espressione di Percy non era delle più eroiche, aveva gli occhi sgranati e la bocca leggermente aperta;
Annabeth fu la prima a notare l'espressione da pesce lesso sul volto di Percy, trattenne una risata e lo affiancò dandogli una leggera gomitata.
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Gli Dèi, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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A  furia di scrivere questa Fan Fiction mi sto innamorando sempre di più di questa seri,
infatti penso che ricomincerò a leggerla per l'ennesima volta!!
 
Oggi  ero ispirata quindi eccovi subitissimo il sesto capitolo!

...BUONA LETTURA!




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I giorni successivi alla partenza di Percy sono duri, e l'attesa della battaglia lo è quasi il doppio.
Ginevra passa quei giorni ad allenarsi, menando fendenti all'aria, aiuta Sally in casa, legge e passa ore sotto il getto della doccia come se la rigenerasse pur non essendo acqua salata.
Ginevra e Sally, un pomeriggio, si posizionarono in cucina e si misero a cucinare, fecero tre torte (ovviamente azzurre) e un sacco di biscotti (azzurri anche quelli).
Passarono un pò di tempo insieme, ovviamente non era abbastanza da recuperare sedici anni, ma almeno ripresero un pò di tempo perso.
 
Era pomeriggio, Sally e Ginevra erano sedute al tavolo della cucina a mangiucchiare altre torte fatte nella mattinata, Paul era uscito a fare delle commissioni, quando davanti ai loro occhi comparve un messaggio Iride.
Di primo impatto le due sobbalzarono quando davanti a loro comparve la facci di Annabeth.
Dietro di lei si vedevano i ragazzi del campo che correvano a destra e sinistra preparandosi alla battaglia.
-Annabeth! Che succede?- la voce di Ginevra uscì preoccupata nel fissare l'amica.
-E' ora. Mi ha chiamato Percy. Ha detto che dobbiamo muoverci tutti e dirigersi verso l'Empire State Building. Noi siamo quasi pronti, tra meno di mezz'ora partiamo.- dalla sua voce si capiva che il caos aveva coinvolto anche la sua mente razionale.
Ginevra annuì, -Ci vediamo la!- asserì appena in tempo prima che la connessione del messaggio Iride venne a mancare.
 
Sally fissò lo sguardo sulla figlia, preoccupata per quello che stava succedendo.
-No, ti prego non fare quella faccia. Andrà tutto bene. Ma per favore, prendete la macchina ed andate da qualche parte dove potete essere al sicuro...- la voce di Ginevra era triste e preoccupata.
Sally annuì, si alzò ed andò a prendere in camera di Percy lo zaino della figlia con dentro tutte le sue cose.
Quando tornò in cucina e glielo porse, riuscirono entrambe a scambiarsi un sorriso.
-Stai attenta, e tieni d'occhio Percy...- furono le uniche parole che Sally riuscì a dire, e fu l'unica raccomandazione che sentì Ginevra prima di uscire dalla porta di casa dopo aver abbracciato la madre.
 
Quando Ginevra arrivò di fronte l'Empire State Building, vide Percy comparire da un angolo buio, gli corse incontro e al solito si salutarono con un abbraccio, ma era diverso...
-Vacci piano... Mi stai stritolando...- bofonchiò lei, e quando lui la liberò si scusò sinceramente, ma non controllava ancora la sua forza.
Le strade erano stranamente troppo silenziose, ma ancora non ci fecero caso.
Ecco i camion di fragole del campo, dai quali scesero i rinforzi.
Annabeth salutò prima Ginevra con un abbraccio e Percy quasi lo ignorò per il semplice fatto che non l'aveva salutata quando se ne era andato.
Quando Ginevra vide Thom scendere dal camion, il suo volto si aprì in un sorriso che si spense subito quando lui la fissò male, era ancora arrabbiato, non era contento di vederla li.
Ginevra recuperò la sacca che Annabeth le aveva portato con dentro la sua armatura, la mora la prese ed entrò nell'Empire State Building, entrò nei bagni dell'atrio e si cambiò.
 
Sotto aveva un paio di pantacalze nere e sopra una maglia celeste con dettagli blu scuro che venivano coperti dall'armatura di bronzo celeste.
La spada al fianco e il bracciale pronto per essere fatto scattare in uno scudo.
 
Quando ritornò dagli altri stavano già preparando le difese fissando lo scudo/schermo di Annabeth.
-Io dove vado?- la voce di Ginevra arrivò alle orecchie di Percy.
Lui si girò verso di lei e prima che potesse dire qualsiasi cosa lei lo zittì, -No, non ti azzardare a dire che dovrei stare qui a proteggere l'Olimpo. Non mi terrai fuori dalla battaglia.- la voce di Ginevra era sicura di se.
-D'accordo. Vai al Ponte di Brooklyn, vicino all'acqua sarai più forte anche di me... Sei più forte con i poteri...- la voce di Percy era titubante, lei annuì e si unì al gruppo che si dirigeva al Ponte di Brooklyn.
 
Il silenzio irrompe tra le "truppe" del campo, solo ora si accorsero dell'incantesimo che avvolse la città.
Tutti i cittadini erano addormentati li, nelle loro posizioni.
L'unico rumore che aleggiava tra le vie di Manhattan, erano i passi dei ragazzi del campo che prendevano posizione.
 
La battaglia stava per iniziare.

 
 

*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°


TO BE CONTINUED...

   
 
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