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Autore: callmemavy    28/03/2013    2 recensioni
[Hotel Transylvania]La festa di compleanno di Mavis è appena finita, ma i problemi della coppia appena nata iniziano solo ora: il sangue di Jonathan risveglierà gli istinti da predatrice della vampira, il passato nascosto di Dracula verrà a galla e l'attacco di un uomo misterioso metterà in pericolo la vita della coppia oltre a rischiare una guerra fra umani e mostri.
Questa storia è un'avvincente susseguirsi di romanticismo, angoscia ed avventura, che aggiunge molto sentimento a questo splendido film.
Prometto a tutti i lettori che questa storia non rimarrà incompiuta!
Questa sembra essere l'unica fanfiction su Hotel transylvania in italiano al mondo, che tristezza, mi sento tanto solo... RETTIFICO, non è più la sola, ora è solo la prima, che bello!
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cuore di demone'
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Dedico questa fanfiction alla mia fidanzata ed a tutti quelli che seguono e soprattutto che commentano il mio lavoro, è solo grazie a voi se riesco a portare avanti questa cosa, riuscite a non farmi sentire solo.


CAPITOLO 9 – l'uomo nero

Mavis e Jonathan si guardarono disorientati. Non avevano idea di chi potesse essere quel pazzo, né capivano cosa stesse insinuando, così la vampira si alzò in piedi e con un sorriso un po' timoroso chiese:

-Tutto bene signore? Ha bisogno di a….-

-Zitta tu! Sei solo una viscida sanguisuga!- Venne interrotta bruscamente dalle parole dell'uomo.

Mavis rimase impietrita da così tanta violenza gratuita, non riusciva a capire cosa volesse da loro quell'individuo. Anche Jonathan si alzò restando sempre in contatto fisico con la ragazza, erano entrambi spaventati.

La nera figura fece alcuni passi in avanti uscendo dall'ombra, finalmente erano visibili dei dettagli in più sul suo abbigliamento, indossava guanti con nocche rinforzate, grossi anfibi, ginocchiere, gomitiere e pettorina in polimero nero opaco, ma il volto era ancora nascosto.

Tirò fuori qualcosa da sotto la giacca e con un un gesto rapido, come tirasse un fendente all'aria, essa si aprì in un arco compound in fibra di carbonio, era di piccole dimensioni, meno di mezzo metro, ma la complessità meccanica ed i materiali moderni lo rendevano temibile. Senza perdere tempo venne caricato con una freccia in fibra color bianco opaco e puntato minacciosamente verso Mavis.

Istintivamente Jonathan si piazzò davanti alla ragazza per proteggerla dal pericolo imminente, ma lei con forza lo ritirò indietro, dopotutto l'umano amato era più debole di lei e non voleva che gli venisse fatto del male.

Intanto il ragazzo vide meglio la freccia:

*Non è come quelle che ho usato spesso con i miei amici, le frecce olimpioniche hanno una piccola punta, questa è grande e termina in tre lame a coda di rondine retrattili! Non è ad uso sportivo, ma progettata per penetrare la carne e rimanere bloccata nel bersaglio grazie alle lame che si aprono all'impatto!*

L'angoscia di Jonathan aumentò

*Quest'uomo è fin troppo organizzato: protezioni militari, armi tecniche e chi sa cos'altro, non é un semplice pazzo! Questo sommato ai discorsi che ha fatto portano ad un unico risultato, non può essere altro che un cacciatore di mostri, uno come tanti di quelli che ho visto nei film horror... ma se è così come come faccio a fermarlo?*

Questi pensieri gli attraversavano la mente in un solo attimo, ma per lui sembrò un'eternità. Preso dalla disperazione, con voce tremolante iniziò a parlare a quel cacciatore:

-Ehi, calma, ti prego, non abbiamo fatto nulla di male, qualsiasi cosa tu abbia ne possiamo parlare tranquillamente... sei un cacciatore di mostri?-

Queste parole sorpresero gli altri due, ma mentre la ragazza cominciava ad essere troppo confusa per fare domande l'uomo rispose:

-Tu cosa ne sai dei mostri? Mi sembri troppo imbranato e soprattutto pazzo per essere un cacciatore. Magari sei solo un bimbetto che guarda troppi film romantici sui vampiri e ti sei invaghito di una di loro! Sappi che quella è solo finzione! Credi a me, sono Simon van Helsing, ultimo erede della più importante famiglia di cacciatori del mondo e da esperto di vampiri ti assicuro che ti dissanguerà non appena ne avrà l'occasione!-

-Non è vero!- ribatterono i due ragazzi in coro.

-I mostri non sono più malvagi come una volta, o perlomeno non lo sono tutti, esistono molti mostri buoni, non puoi ucciderli tutti indiscriminatamente!- Continuò Jonathan tirando fuori una forza ed un coraggio che mai avrebbe pensato di possedere.

-Stupido babbeo! Credi forse alle false parole di una mangia uomini?! Ora allontanati, non voglio rischiare di colpire anche te!-

-NO!- Rispose deciso il ragazzo.

Così, spazientito, Simon caricò con più vigore l'arco e scoccò. La freccia illuminata dalla luna lasciò una scia brillante come fosse una cometa e fendendo l'aria sibilando raggiunse Mavis, che chiuse gli occhi e strinse i denti per lo spavento. La freccia attraversò la ragazza a grande velocità in un lampo rosato, lei aveva fatto appena in tempo a trasformarsi in pipistrello un attimo prima che la freccia le si conficcasse mortalmente nel cuore.

-Mancata!- Disse la pipistrellina dimenando le ali per rimanere sospesa sul posto.

Simon fece una faccia sconcertata ed abbassando l'arco mormorò:

-Dannazione, questo non era previsto...-

Mavis lo guardò perplessa.

-Prima ti vanti di essere un assassino di mostri professionista, ma rimani sbalordito dalla trasformazione di un vampiro?-

L'uomo non rispose. Poi quell'odore saturò l'aria, l'odore che già l'aveva fatta impazzire al castello, ma era molto più forte della prima volta.

Mavis accorse che il cacciatore non guardava lei, ma dietro di lei, così voltò lo sguardo e vide ciò che i suoi occhi non avrebbero mai voluto vedere. Jonathan aveva la freccia conficcata in pieno petto, se la teneva con una mano come a volersela togliere, ma non aveva nemmeno la forza per chiudere le dita, tossì sangue e cadde in ginocchio. Il dolore che provava lo stringeva come una morsa che gli impediva di parlare o anche solo di urlare. Cercò di rimanere fermo, ma crollò, Mavis si ritrasformò saltandogli alle spalle inginocchiata per riprenderlo, lo teneva stretto fra le braccia. Osservò la freccia e la ferita con aria angosciata ed impotente fino a che la vista non le si annebbiò a causa delle lacrime che non poté trattenere. Non sapeva che fare, quindi cercando di far coraggio al ragazzo appoggiò la testa sul suo petto urlando:

-Non morire adesso! Ti prego non morire! È solo colpa mia, non dovevo evitare quella freccia!-

Il ragazzo che ormai respirava a fatica si limitò a spostare lo sguardo sulla vampira e mosse appena le labbra invano in cerca di parole che gli si gelarono in bocca prima di poterle pronunciare.

Mavis alzò lo sguardo verso il cacciatore e singhiozzando gli urlò:

-Perché... perché l'hai fatto!?-

Simon rimase stupito, i suoi occhi ritornarono indietro a quando era bambino, una scena straziante come questa l'aveva già vissuta: lui che piangeva... sua madre a terra grondante di sangue... il vampiro che li guardava divertito... e la solita domanda, la solita ricerca di una motivazione logica che potesse dare un senso a tutto questo dolore... Ma il sogno ad occhi aperti venne spezzato bruscamente da Mavis che gli saltò addosso ruggendo come una bestia e con gli artigli e le zanne sguainati.

L'uomo cadde a terra perdendo l'arco, mentre la ragazza in preda al desiderio di vendetta iniziò a prenderlo ad artigliate sul petto, i colpi inferti erano così violenti da far tremare il terreno.

Sembrava impossibile che tanta forza potesse uscire da una ragazza dall'aspetto giovane e minuto.

Spezzò senza fatica la pettorina rigida, ma anche dopo molti fendenti il corpetto in kevlar si sfibrava, ma resisteva ai tagli, ma i colpi durissimi furono comunque sufficienti a spezzargli alcune costole e lasciarlo senza fiato.

Mavis, non riuscendo a ledere quel tessuto, lo prese fra i pugni ed iniziò a tirarlo con tutta la forza che aveva, il velcro per la chiusura laterale non resse e si aprì facendolo sfilare.

Ora soltanto una sottile maglietta di cotone separava gli artigli della vampira e la pelle di Simon. Lei si fermò un attimo per assaporare il massacro che stava per consumare, ma poco prima che sferrasse il colpo mortale, l'uomo ne approfittò per afferrare una freccia caduta vicino e conficcargliela nel bacino facendo cadere Mavis di lato.

La ragazza si sentì bruciare dentro, come se del magma le scorresse nelle vene. La ferita fumava e la carne intorno era carbonizzata con delle crepette da cui fuoriusciva una luce rossa incandescente.

La freccia era ricoperta di puro argento, ma la forza delle emozioni della vampira non le aveva fatto sentire il bruciore del Sole ed adesso riusciva a resistere anche al dolore dell'argento, anche se centinaia di volte peggiore.

Mavis tornò sopra a Simon per immobilizzarlo e gli scaricò contro un'artigliata che gli strappò via la carne dal petto. Lei era ricoperta da quel sangue, rimase incantata un attimo a guardarsi la mano gocciolante, mentre l'uomo si contorceva dal dolore.

*Lo vuoi...*Rinacque quell'eco dentro di lei

-Lo voglio...- Sospirò la vampira

*Prendilo...*

Aprì la bocca mettendo in mostra le lunghe zanne e senza indugio sferrò il primo morso a cui l'uomo rispose con una gomitata sull'occhio che la fermò, ma ci riprovò subito, così lui la bloccò a fatica tenendola per il collo con entrambe le mani. Mavis continuava a ringhiare, ruggire e mordere l'aria come un cane rabbioso stretto al guinzaglio, così lui passò subito al contrattacco, prese la freccia conficcata su Mavis e la tirò cercando di spostare la vampira che urlava dal dolore. Riuscì a crearsi per un attimo un varco per raggiungere la cintura dove teneva un pugnale, lo estrasse in velocità in modo da scagliare subito un fendente, ma anche la ragazza era tornata all'attacco lacerando nuovamente il corpo dell'uomo, mentre la coltellata sfregiò il volto di lei da parte a parte passando in mezzo agli occhi. La ferita non era profonda, ma si aggravò bruciandosi come era successo con la freccia.

Mavis cadde all'indietro, Simon strisciò di schiena, poi i due, gravemente feriti, si alzarono a fatica guardandosi negli occhi ed aspettando ognuno la mossa altrui, ma nessuno si mosse. Entrambi sapevano che le ferite riportate erano gravi e che la lotta sarebbe finita probabilmente con la morte di entrambi. Senza dirsi una parola, il cacciatore recuperò l'arco ai suoi piedi ed indietreggiò, la vampira prese in braccio Jonathan morente.

Dopo un ultimo sguardo si dettero entrambi alla fuga sparendo nel bosco in due direzioni opposte.


Finalmente un po' d'azione, ci voleva per spezzare tutte quelle smancerie del capitolo precedente.

Jonathan sta morendo e Mavis per la prima volta ha fatto a botte, anche se non ne è uscita tanto bene.

Chi sa ma felice che sarà Drac quando i due torneranno in quelle condizioni, sempre che Mavis non faccia un pic-nic con il ragazzo... dicono che il sangue umano faccia brutti scherzi ai vampiri, soprattutto a quelli dalle zanne vergini...

Mi raccomando commentate, mi fa sempre piacere scambiare due parole con voi!

Alla prossima!

  
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