Bene!
Vi do subito una buona
notizia: ho finito di scrivere la storia u.u sono dieci capitoli in totale…
Quindi gli aggiornamenti saranno più rapidi =)
Intanto ne approfitto anche
per ringraziare chi segue/preferisce/ricorda e chi mi ha lasciato anche solo un
capitolo =)
Buona lettura! =)
Quarto capitolo
Natale
arrivò e passò fortunatamente senza troppe complicazioni.
Il
Signore Oscuro non amava le festività e si era ritirato nelle sue stanze per
tutta la giornata, mentre i Mangiamorte festeggiavano con le proprie famiglie,
e quindi anche i Malfoy avevano goduto di relativa tranquillità. Certo, c’era
sempre Bellatrix, però era stranamente calma e rilassata… O forse era l’ultima
missione che era andata bene.
Durante
le restanti due settimane di vacanza Draco visse in uno stato di ‘nausea
perenne’, come ormai si era abituato a definirla dentro di sé. Il lato positivo
di essere ancora uno studente era che non lo mandavano comunque fuori a
rischiare di farsi ammazzare in qualche missione, però era difficile in ogni
caso dover torturare degli innocenti, e soprattutto dover vedere ogni mezzo
secondo il Signore Oscuro ed essere sconfitto semplicemente dal suo sguardo,
anche da quello più ‘gentile’.
Non
vedeva l’ora di tornare a scuola. Non sapeva assolutamente cosa avrebbe fatto
una volta superati i M. A. G. O.: sognava di poter andare lontano, di trovare
un lavoro onesto, uno qualsiasi, pur di poter evitare ancora per un po’ quello
schifo. La verità era che non ci avrebbe mai fatto l’abitudine. Meditava di
prendersi una specializzazione in Pozioni solo per dover studiare e quindi
avere una scusa per non servire ancora apertamente Lord Voldemort. Sperava che
bastasse, davvero.
Era
l’ultimo giorno di vacanze.
Sua
madre Narcissa aveva invitato la signora Greengrass per un the pomeridiano,
approfittando del fatto che sia Lucius che suo marito erano in missione con un
altro manipolo di Mangiamorte e Bellatrix. Dopotutto Lucius già lo aveva
avvertito che si stava parlando di contratto matrimoniale e che molto
probabilmente avrebbe dovuto sposare una delle loro due figlie… Forse un tempo
avrebbe lottato con le unghie e con i denti per difendere la sua possibilità di
scelta o forse l’avrebbe considerata la cosa più giusta e normale: ora come ora
non aveva la forza neppure per alzarsi tutte le mattine; andava avanti solo per
inerzia. Di matrimonio non poteva fregargli di meno, avrebbe affrontato la cosa
quando sarebbe giunto il momento.
Narcissa
aveva richiesto la sua presenza perché al the sarebbero venute anche Daphne e
Astoria. Draco aveva sbuffato ma alla fine si era adeguato: non voleva dare un
dispiacere a sua madre, l’unica che forse lo capiva e lo sosteneva.
Avevano
così bevuto il the e stavano parlando dei ‘bei tempi andati’ ad Hogwarts:
Narcissa e Camelia – la signora Greengrass – raccontavano aneddoti e situazioni
buffe di quando erano giovani.
“E
così ti sei fidanzata con Lucius al quinto anno? Oh, quanto avrei voluto
esserci… Eri sempre così riservata e altezzosa, avrei voluto vederti a fare
l’innamorata!” esclamò Camelia.
“Beh
non è che io sia cambiata molto, non trovi? Sono sempre stata una ragazza
riservata e composta. Forse per questo Lucius mi ha scelto.”
“Certo,
mia cara… Certo…”
“Quindi,
signora Malfoy, lei aveva già capito a quindici anni che avrebbe sposato Lucius?
Non è un po’ presto anche per un contratto matrimoniale?” chiese Daphne.
Narcissa
rise.
“Oh,
ma il contratto matrimoniale è venuto dopo! Io e Lucius ci siamo innamorati.
Ovviamente il fatto che venissimo tutti e due da un’ottima famiglia Purosangue
ha aiutato… Una volta finito Hogwats le nostre famiglie non hanno avuto
problemi ad approvare la nostra relazione e ci siamo sposati subito.”
“Davvero?”
“Certamente!
Hogwarts era davvero un gran posto. Un bel posto per innamorarsi e vivere
l’adolescenza, davvero. Ricordo quella volta che Lucius mi chiese di andare con
lui ad Hogsmeade… Ci siamo messi insieme una settimana dopo, sapete? E’ stato
così gentile, mi ha portato da…”
Chiacchiere,
chiacchiere e ancora chiacchiere.
Draco
se ne stava in silenzio. Che avrebbe potuto dire? Le storie di famiglia le
conosceva già tutte. Quelle della famiglia della sua probabile futura sposa non
gli interessavano minimamente.
In
quel momento vide, attraverso la porta aperta, passare un manipolo di
Mangiamorte, diretti ai piani superiori. Fra loro, stranamente, c’era anche
Severus Piton. Che rapporto doveva fare al Signore Oscuro l’ultimo giorno di
vacanze? Forse doveva avvertirlo di come stavano andando le cose a scuola.
Vedere
il suo ex professore di pozioni gli fece pensare a come dovesse essere stato
lui, ad Hogwarts.
“Madre,
il professo Piton è stato ad Hogwarts con te?” chiese, anche perché si era
appena reso conto di non sapere la vera età dell’uomo.
Narcissa
parve un po’ stupita da quell’interruzione, ma si affrettò a rispondere.
“Severus
Piton è arrivato ad Hogwarts quando io mi apprestavo a frequentare il quinto
anno. L’ho visto per soli due anni.”
“E
com’era?”
La
donna sorrise.
“Perché
questa curiosità, Draco?”
“Così”
rispose lui, scrollando le spalle “L’ho visto passare e mi è venuto in mente.
E’ il mio padrino, ma so poco o niente di lui.”
“Beh,
Severus è sempre stato un ragazzo riservato e solitario. Non aveva molti amici,
da quel che ricordo, rivolgeva la parola a poche persone… Lucius era fra
questi. Ah, credo che dei ragazzini di altre case lo prendessero in giro, ma
ora non ricordo. Voglio dire, prima che si unisse ai Mangiamorte non lo
conoscevo bene, è più tuo padre che può sapere qualcosa.”
Strano.
Gli faceva effetto pensare al professor Piton come un bambino chiuso e preso in
giro. Certo, non era quello che si diceva il simpaticone del gruppo, però da
professore riusciva a non farsi mai e poi mai mettere i piedi in testa.
“Ah!
E poi c’era lei.”
“Lei?”
“Era
una bambina con cui era arrivato ad Hogwarts. Credo che fosse la sua migliore
amica, la più cara… La seguiva ovunque e, adesso che ci penso, è anche l’unica
che mi ricordo a cui Severus rivolgesse dei sorrisi. Lei era una specie di
folletto con i capelli rossi e lui pendeva dalle sue labbra. Era un po’ il suo
sole…” Narcissa ridacchiò, probabilmente ripensando a qualche ricordo lontano
“Il suo sole rosso!”
Questo
era ancora più strano.
In
tutta la sua vita Draco non aveva mai visto il professor Piton con una donna e
sinceramente non ci aveva mai pensato a fondo. Non aveva dato peso alla cosa,
era normale… Pensare a Piton con una
ragazza era un po’ come pensare a suo padre pelato: inconcepibile, fuori dal
mondo.
Il
fatto che da bambino avesse avuto una simile amicizia… Era sorpreso,
decisamente.
“E
chi era?”
Narcissa
alzò gli occhi al cielo, pensierosa.
“Ah,
non mi ricordo come si chiamasse. In ogni caso non è che l’abbia vista spesso…
Era di un’altra casa, se non sbaglio. Poi da quello che so dopo che me ne sono
andata da Hogwarts hanno litigato e non si sono più parlati. Era una
Sanguesporco, comunque.”
Scrollò
le spalle come se quell’ultima affermazione giustificasse tutto.
Una
Sanguesporco? Severus Piton amico di una Sanguesporco?
“Ma…”
iniziò a dire Draco.
Proprio
in quel momento Severus Piton fece la sua comparsa in salotto.
“Ah,
Severus!” esclamò Narcissa “Si parlava proprio di te.”
“Di
me?” chiese l’uomo, alzando un sopracciglio.
“Sì,
stavamo ricordando i bei tempi ad Hogwarts…”
Draco
non poté esserne sicuro, ma gli parve di scorgere per un secondo dell’inquietudine
dietro gli occhi neri del professore.
“…
Come si chiamava la tua amica, quella bambina con cui andavi sempre in giro?”
Ora
lo sguardo di Severus Piton si era fatto duro e decisamente ostile.
“Non
c’era nessuna bambina.” rispose, con un tono che avrebbe fatto rabbrividire
persino un morto.
“Ma
sì, dai! Quella che aveva i capelli rossi e…”
“Ho
detto che non c’era nessuna bambina.” insistette il professore.
Narcissa
stava per aprire ancora bocca quando intervenne Camelia.
“Via,
Cissy, lascialo in pace… Era una Sangueporco, no? Ovvio che Severus non voglia
ricordare di essersi mischiato a gente così indegna…”
Seguì
un solo istante di silenzio.
“Con
permesso, vorrei farmi portare da mangiare qualcosa dagli Elfi in un posto più
tranquillo, poi devo tornare ad Hogwarts.” si congedò il professore.
Draco
aspettò qualche secondo.
“Madre,
signora Greengrass… Ehm, vado un secondo in bagno. Torno subito.”
Uscì
dal salotto e cercò di indovinare dove fosse andato il professor Piton. Accostò
l’orecchio ad ogni porta finché non sentì qualcosa provenire dallo studio, più
avanti.
“Maledizione!”
Era
la sua voce. Draco si avvicinò piano, sbirciando dalla porta socchiusa senza
farsi vedere.
Sapeva
che era sbagliato, sapeva che aveva già violato la privacy del professore una
volta. Però era anche maledettamente curioso: aveva come intuito che la cosa
fosse più grave e importante di quanto l’uomo desse a vedere.
Severus
Piton era di spalle, un pugno chiuso contro il muro come se lo avesse appena
tirato contro la parete. L’uomo si girò un poco e il ragazzo vide uno
scintillio strano negli occhi, come se fossero lucidi. Una lacrima gli colò
lungo la guancia e Draco si allontanò ancora una volta come se avesse visto
troppo, cercando di non far rumore e infilandosi nella prima stanza che gli
capitò a tiro.
Era
decisamente una cosa importante.