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Autore: SoleStelle    28/03/2013    3 recensioni
40 capitoli di cui un Prologo e un Epilogo (corti).
Basata su una storia vera.. ma con l'aggiunta di un pizzico di fantasia (molta).
Non sono bravissima con le introduzioni, si sa, ma ci provo comunque.. anche questa volta.
L'amore non sempre è semplice e quando si ha soli 15 anni non lo è per niente..
Cosa succede quando le cose di complicano e niente va come dovrebbe andare?
Quali sono le conseguenze che si pagheranno in un futuro (più o meno lontano)?
Dal testo:
[...] Non riuscivo a credere che nonostante tutto continuasse a non fidarsi di me.
Era come rivivere tutto da capo.. tutto quello che era successo appena tre anni prima stava succedendo ancora.
Mi buttai sul letto e mi coprii il viso con il cuscino. Era un incubo..
Un brutto incubo.
Mi sarei svegliata presto e sarebbe tornato tutto alla normalità..
Ne ero certa. [...]

Buona Lettura.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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come anticipato poco fa (nel capitolo precedente) eccovi il secondo capitolo di oggi..
ma non fateci l'abitudine..





Tennero Angelica in ospedale per un’altra settimana.
In quei sette giorni le diminuirono, man mano, l’antidolorifico, fino ad azzerarglielo, poi la dimisero.
In quei sette giorni cedetti e tornai con Luca.. per quanto volessi fare finta di nulla, per orgoglio, io di lui ero ancora follemente innamorata..
In quei sette giorni Stefano mi chiese di uscire ininterrottamente.
In quei sette giorni presi la decisione più strana, e importante, degli ultimi anni: far venire ad abitare Luca da me.
I miei genitori lo odiavano.. ma odiavano anche me.
Si rifiutavano di vedere Angelica o di aiutarmi in qualsiasi modo: morale, fisico o economico.
Mi avevano cacciata di casa, tolto ogni tipo di sostentamento e si rifiutavano di tenere la bambina se ne avevo bisogno.
Per loro Angelica esisteva in due sole occasioni: Natale e compleanno. Ma solo se non la dovevano vedere. Le mandavano il regalo e fine della storia.
Fortunatamente i genitori di Luca l’avevano presa in modo diverso.. avevano offerto il loro aiuto da subito. In tutti i modi possibili.
Ultimamente, però, le cose sembravano cambiare.. soprattutto per mio padre. Da quando Angelica era in ospedale non aveva saltato nemmeno un giorno di visita, lo faceva di nascosto da mia madre ma meglio che niente.
 
Uscii dall’ospedale con Angelica in braccio e la caricai in macchina. Salii dietro con lei mentre Luca andò verso casa.
“voglio vedere la cameretta nuova.. e voglio sapere cosa mi dovete dire. Poi voglio andare dai nonni e voglio giocare con la cuginetta” disse.
“amore, calma” dissi, ridendo. Sembrava un mitra. Lo ripeteva da quando ci aveva visti entrare in camera sua con dei vestiti che non fossero pigiami. Non si fermava più.
“andiamo prima dai nonni, poi a casa.. ok?” chiese Luca, voltandosi verso di noi.
“va bene” disse, calmandosi.
“brava” risposi, aggiustandole i capelli. Erano cresciuti.. era ora di tagliarli.
Arrivammo a casa dei genitori di Luca in pochi minuti, trovandoli già fuori ad aspettarci.
Appena fui abbastanza vicina a sua mamma mi rubò Angelica dalle mani, portandola dentro e coccolandola.
Sorrisi.
Quanto avrei voluto vedere la stessa scena anche con i miei genitori..
Entrai in casa loro e mi sedetti sul divano, guardando Angelica.
“fai vedere cosa ti hanno fatto fare la mamma e il papà” disse Luca indicandosi l’orecchio.
“hanno fatto venire un signore in ospedale” disse contenta, poi spostò i capelli dalle orecchie scoprendole. “e mi hanno fatto fare gli orecchini”.
“ti hanno fatto fare i buchi” disse Martina, correggendola, mentre si finse sorpresa. Angelica annuì contenta.
“aspetta, aspetta, aspetta.. ma io quelle due perle li le riconosco.. sono mie!” disse Paolo.
“no.. sono miei” rispose Angelica, facendogli la linguaccia. “me li avete regalati per il compleanno e non ve li ridò!”. Si coprì le orecchie protettiva e noi scoppiammo tutti a ridere.
Rimanemmo con loro ancora qualche minuto poi decidemmo di tornare a casa.
 
“siamo arrivati” dissi, scendendo dalla macchina con lei in braccio.
“ora posso vedere la mia cameretta?” chiese.
“ora puoi vedere la tua cameretta” disse Luca allungando le braccia verso di noi. Gliela passai e lasciai che la portasse lui in casa, dando tregua alle mie povere braccia.
Il fatto che non potesse ancora camminare per me cominciava a diventare un problema.. Angelica non era certo magrolina e tenerla in braccio perennemente non era una passeggiata.. per niente..
Entrammo in casa e li seguii in camera di Angelica.
Esultò contenta quando vide dal vivo la sua cameretta.
“è ancora più bella che sulla foto” disse, entusiasta.
“sei contenta?” chiesi. Annuì.
“tanto” disse, senza stare ferma. Vidi Luca in difficoltà nel sorreggerla senza farla cadere e cambiai discorso.
“la vuoi sapere una cosa bella che ti piacerà ancora di più?” chiesi. Si immobilizzò e mi guardò curiosa.
“cosa?” chiese, piano.
“papà gliela dici tu?” dissi guardando Luca.
“cosa volevi per il compleanno l’anno scorso?” chiese Luca, guardandola.
“essere come le mie amichette” disse, triste.
“e cosa c’era di diverso?” chiese Luca.
“loro possono vedere sia la mamma che il papà ogni giorno” disse, ancora più triste.
“potrai farlo anche tu, il papà abita qui ora” rispose Luca, sorridendogli.
La vidi guardarci poi scoppiò a piangere. Mi avvicinai preoccupata mentre si aggrappò al collo del padre.
“amore non sei felice?” chiesi.
Si sporse verso di me e la presi in braccio mentre Luca mi guardò inerme.
La sentii tirare su col naso ma evitai di rimproverarla, poi si asciugò gli occhi con le manine.
“è il regalo di compleanno più bello.. grazie” disse, riappoggiandosi sulla mia spalla.
Mi lasciai sfuggire una lacrima e la strinsi più forte..
Quanto aveva sofferto per i miei litigi con il padre..
Era tutta colpa mia se non era felice..
 
 
 
 
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Note dell’Autrice:
il prossimo capitolo avrà un inizio strano..
Curiosi di leggere? Allora tornate martedì (lunedì è festa) ;)
Nel frattempo, spero che questo vi sia piaciuto..
   
 
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